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Rocket Arena
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Recensione - Rocket ArenaXbox OneGame

EA e gli americani Final Strike Games provano a movimentare le arene multigiocatore online con hero shooter che punta tutto su razzi e grande mobilità sulle mappe; abbiamo provato a fondo Rocket Arena, ecco cosa ne pensiamo!

Il Gioco

Electronic Arts continua, con la sua iniziativa EA Originals (la stessa che ha sfornato titoli interessanti come Unravel, A Way Out, Fe e Sea of Solitude), a proporci piccoli ma interessanti titoli indipendenti meritevoli dell'attenzione delle masse. Stavolta, con Rocket Arena, si tratta di un'esperienza multigiocatore molto particolare, uno sparatutto in terza persona 3 contro 3 incentrato su un unico tipo di arma: i razzi, anche se di tipi diversi. Accoppiato a mappe che si sviluppano molto in verticale ed ad una grande mobilità dei vari personaggi, capaci di sfrecciare ad alta velocità ma anche di compiere enormi balzi tra le mappe, questo dà vita ad un mix di gameplay estremamente frenetico ed esplosivo.

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Come accennato poc'anzi, si tratta di un titolo indipendente seppur accolto sotto l'ala protettiva di EA, e questo lo si nota già dalle ridotte dimensioni di download, 9 GB. La presentazione del gioco è asciutta, con menu essenziali ma ben disposti e, messi ben in mostra, i personaggi che sfoggiano immediatamente le propria personalità. Rocket Arena è infatti un "hero shooter", ossia uno di quegli sparatutto in cui ogni personaggio (il titolo ce ne presenta al momento 11, ma altri se ne aggiungeranno costantemente nel corso del tempo) è diverso dagli altri non solo per quanto riguarda il look ma soprattutto per armi e abilità. Questi si esibiscono nella schermata principale in simpatiche comparsate, con scenette che mostrano subito le loro spiccate personalità; per ognuno di essi possiamo personalizzare il costume ed equipaggiare artefatti che ne aumentano le caratteristiche di difesa oppure offensive. E' possibile anche personalizzare la scia del Megaboom (una sorta di kill istantanea caricabile per eliminare gli avversari) e l'animazione del nostro rientro dopo essere stati uccisi. Queste personalizzazioni sono acquistabili tramite i frammenti di razzo, una valuta guadagnata durante le partite, e ci offrono un'ottima profondità di customizzazione grazie anche al rilascio di ulteriori pacchetti di personalizzazione nel corso del tempo. Sempre sul fronte della personalizzazione, possiamo modificare anche il nostro Totem, un elemento distintivo che rappresenta il nostro clan o gruppo quando giochiamo; per questo possiamo definire il tipo di piedistallo, il disegno sul drappo e il tipo di drappo.

MX Video - Rocket Arena

Venendo al gioco vero e proprio, dal menu principale possiamo decidere di giocare immediatamente nella prima partita disponibile nell’arena, oppure selezionare la modalità che vogliamo giocare tra Social, Classificata, Partita privata (dove possiamo personalizzare tutti i parametri della partita) e Pratica, ognuna delle quali giocabile in quattro tipologie di gioco 3 vs 3 più una modalità cooperativa ad ondate (la classica "Orda") che qui si chiama Attacco Razzobot. Le quattro tipologie di gioco competitive sono Knock-out, Razzosfera, Mega-razzi e Caccia al tesoro; la prima modalità è il classico deathmatch a squadre dove la prima squadra che raggiunge il numero di KO stabilito vince la partita, mentre Razzosfera è una modalità "sportiva" nella quale la sfera (che, come suggerisce il nome, è essa stessa un razzo) deve essere raccolta e portata o lanciata nella zona goal avversaria. Al raggiungimento del punteggio stabilito o al termine del tempo, la squadra con più punti si aggiudica l’incontro. Ovviamente non poteva mancare una modalità basata su zone da catturare e presidiare, un grande classico del multiplayer online, e qui la troviamo in Mega-razzi, dove vince la squadra che cattura e difende il maggior numero di razzi entro lo scadere del tempo. Ultima, ma non meno interessante, la modalità Caccia al tesoro nella quale dobbiamo ottenere uno scrigno prezioso con la possibilità di accumulare punti difendendolo dopo averlo raccolto oppure tramite la raccolta di monete che appaiono sulla mappa.

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Sul fronte delle mappe la dotazione del gioco di Final Strike non difetta di personalità, proponendoci ben 10 location con grande varietà di ambientazioni e molto ben caratterizzate, alla pari dei vari personaggi; troviamo ambientazioni cittadine (Boom City), montane (Monti di Serra), desertiche (Terre Selvagge), marine (Barriera Cristallina), mentre con l'update del 12 agosto arriveranno anche mappe piratesche (Confini di Crater). Le aree di gioco sono tutte medio/piccole ma ben congegnate e varie per diversificare le strategie di gioco sempre adrenaliniche e dinamiche, con un particolare accento sull'elemento verticale: fosse, salti, muri, ostacoli alti e ampi spazi si alternano in modo da dar vita a dinamiche di gioco che valorizzino le caratteristiche dei singoli personaggi.

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Tutti i personaggi hanno una abilità principale unica, un'abilità secondaria caratteristica ed una speciale che, sapientemente usate in combinazione tra loro, possono rapidamente causare il Megaboom degli avversari. Il loro utilizzo deve però essere sapientemente gestito, poiché i tempi di ricarica sono diversi così come le modalità di utilizzo e mira. Quindi la conoscenza delle varie abilità e relativi tempi di utilizzo è la chiave per riempire rapidamente l’indicatore di danno dei nostri avversari e causare il Megaboom. A variare ulteriormente la dinamica di gioco contribuiscono anche dei pacchi regalo reperibili sulle mappe ed all’interno dei quali si trovano delle abilità particolari che permettono di rovesciare situazioni pericolose. La Bomba permette ad esempio di lanciare un ordigno esplosivo che danneggia tutti gli avversari del raggio d’azione, la Bandana da Samurai di schivare più rapidamente e acrobaticamente i razzi dei nemici, la Mina Laser e tanti altri aggiungono un ulteriore livello di profondità ad un gameplay adrenalinico e coinvolgente per il quale proverete più volte a stritolare il vostro controller.

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La curva d'apprendimento dei comandi non è dolcissima e richiede un minimo di pratica che potete effettuare con la modalità allenamento dei personaggi, oppure nella modalità Attacco Razzobot. Il tutorial è ben fatto e permette di apprendere le basi e di ripetere le combinazioni finché non diventano automatiche. Capire i tempi di fuoco, la frequenza, la potenza e i tempi di ricarica fanno la differenza tra un Megaboom subito ed uno fatto subire. Vale infine la pena notare che, anche se non ci proponga chissà che storia, Rocket Arena ci propone una completa localizzazione italiana di testi e sottotitoli.

Amore

Azione adrenalinica e magnetica

- Superata la fase di apprendimento iniziale, Rocket Arena mostra tutte le sue qualità ingaggiando il giocatore con un’azione intensa e nella quale il corretto utilizzo delle peculiarità e abilità di ogni personaggio fa la differenza tra fare o subire un Megaboom. Sebbene qualche volta, soprattutto i primi tempi, la dinamica di gioco possa risultare frustante, il continuo allenamento e qualche ripasso in modalità allenamento migliora immediatamente la situazione e ripristina la sana dose di divertimento che questo gioco trasuda.

Personalità intriganti

- Come non amare gli eroi di Rocket Arena? Ognuno di essi è unico come personalità, aspetto, abilità di gioco e lo dimostrano ad ogni partita. Le loro battute nelle schermate di gioco sono una simpatica maniera per sottolineare lo spirito leggero ma comunque impegnativo del titolo. Le possibilità di personalizzazione ulteriore attraverso vestiti e accessori aumenta ulteriormente l’affezione al personaggio che sentiremo sempre più nostro e unico.

Leggero ma profondo

- Pur essendo, tutto sommato, pur sempre un gioco indie, Rocket Arena è sicuramente ben strutturato e nonostante una certa iniziale difficoltà dovuta, forse, ad un sistema di matchmaking non ancora a punto, le combinazioni di modalità di gioco e il progressivo aumento delle capacità dei singoli personaggi assicurano un ingaggio continuo ed appassionante. Il grado di evoluzione dei singoli personaggi lascia sempre il dubbio riguardo la possibilità se ottenere di più da quello in nostro possesso oppure se passare ad un altro perché le sue specifiche abilità si adattano meglio al luogo di gioco: ad esempio Revs è sicuramente dura da utilizzare nella mappa “Templi Del Jaaqua”, cosi claustrofobica e piena di buche. Ovviamente l’agonismo, in particolare in gruppo, contribuisce ancora di più a rendere questo gioco una interessante divagazione da fare insieme, anche con giocatori casuali soprattutto nella modalità Attacco Razzobot.

Odio

Megaboom sgasato

- Le musiche sono appena accennate ed il reparto sonoro abbastanza debole. Il Megaboom è quasi impercettibile, al contrario di quanto ci si possa aspettare dal suo nome e dalla sua importanza all’interno della dinamica del gioco. Neanche durante la fase, spesso lunga, di ricerca di partite la musica va oltre il livello di un tappeto anonimo, quasi impercettibile. Vento ed effetti assenti: sarebbe stato molto bello sentire i rimbalzi della bomba quando lanciata.

Spacca controller

- I movimenti di gioco e le dinamiche sono leggermente troppo complicate, e padroneggiarle richiede un certo sforzo in particolare con la loro variabilità in base al personaggio che complica ancora di più la fase di apprendimento. Ci si ritrova spesso a subire Megaboom a ripetizione senza possibilità di evitare i razzi almeno un paio di volte prima di esaurire la mossa. A questo provano a porre rimedio alcuni dei regali che vengono distribuiti durante la partita, che potenziano ed adeguano alcune abilità. Col passare del tempo e la crescita di livello del personaggio e delle rispettive abilità le cose migliorano, ma alle prime partite competitive con avversari più esperti sono una esperienza frustrante.

Niente di nuovo

- Se esistesse un elenco di cose da fare per realizzare un bel gioco multiplayer, Final Strike non avrebbe mancato neanche una delle caratteristiche minime. Purtroppo, questo è solo la base di quello che serve invece per costruire un qualcosa che emerga dall’affollatissimo panorama delle arene multigiocatore. Molto dipenderà dall’evoluzione del gioco nelle sue varie stagioni e dai nuovi personaggi e aggiustamenti in arrivo. Anche il cross-play, sicuramente benvenuto, non è da considerare una novità o tantomeno un plus. Sarebbe bastato un piccolo elemento come modalità di gioco meno omologabili ad altre già viste e più originali, oppure una loro interpretazione maggiormente ambiziosa per far fare a questo gioco il salto nell’Olimpo dei titoli multigiocatore.

Tiriamo le somme

Rocket Arena ha tutti gli ingredienti per diventare un buon successo soprattutto in quella fascia di videogiocatori che non dovrebbero accedere a titoli ben più violenti. Per tutti gli altri rappresenta un buon diversivo da giocare con gli amici online creando il proprio team ed il proprio personaggio. Questa valutazione al lancio è sicuramente un augurio più che un giudizio definitivo: se, nel corso delle stagioni, il gioco saprà migliorare i piccoli difetti rimanendo fedele alla propria personalità, sarà sicuramente un successo per lo studio di Bellevue.
7.5

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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