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Phil Spencer sull'acquisizione di Bethesda, esclusività e molto altro

Il sito americano Kotaku ha pubblicato oggi una lunga intervista col capo della divisione Gaming di Microsoft Phil Spencer, pressandolo su una serie di argomenti cari non solo ai fan Xbox ma ai gamers in generale. Il più importante è quello relativo all'acquisizione di Bethesda ed alla sorte che avranno i relativi franchise: diventeranno esclusivi Xbox o resteranno multipiattaforma?

La risposta a questa domanda potrebbe sembrare scontata, Microsoft non ha certo speso 7,5 miliardi di dollari per lasciare tutto com'è, ma molti nei giorni scorsi hanno ipotizzato che rinunciare ad una base installata vasta come quella delle console PlayStation e Nintendo non avrebbe permesso alla casa di Redmond di far fruttare l'investimento. Il giornalista Sephen Totilo di Kotaku ha quindi chiesto a Spencer: "è possibile recuperare un investimento di 7,5 miliardi di dollari senza vendere The Elder Scrolls VI su PlayStation?"

La risposta del manager è stata un secco "".

Spencer ha poi elaborato ulteriormente spiegando che, lo scopo primario dell'acquisizione non era quello di sottrarre titoli così famosi ai giocatori di altre piattaforme, come se in qualche modo in Microsoft si fossero chiesti "come facciamo ad impedire agli altri giocatori di giocare questi titoli?". In realtà lo scopo di Microsoft è quello di ampliare l'audience di questi giochi, facendo sì che sempre più giocatori possano goderne, ma il modello per raggiungere questo scopo non è quello di pubblicarli su altre piattafrorme, quanto piuttosto espandere l'ecosistema Xbox tramite xCloud, PC e Game Pass oltre ovviamente alle console. Spencer conclude questa parte dell'intervista con un'affermazione chiarissima: "non dobbiamo vendere su nessun'altra piattaforma oltre a quelle che supportiamo [nell'ecosistema Xbox, ndt], per far sì che l'acquisizione funzioni."

Insomma, era scontato dall'inizio ma ora è ancor più chiaro che l'acquisizione di Bethesda ha lo scopo di rendere titoli come The Elder Scrolls, DOOM, Starfield, Fallout e molti altri esclusivi per l'ecosistema Xbox, rendendo al contempo questo ecosistema sempre più vasto ed onnipresente così da ampliare enormemente il parco di giocatori che questo toccherà.

E parlando di altre piattaforme, la conversazione è poi passata all'argomento Nintendo: Microsoft continuerà a pubblicare occasionalmente dei titoli sulle console della grande N, come ha fatto con Ori and the Will of the Wisps? Spencer spiega che non crede sia sostenibile continuare a scegliere titoli da pubblicare su Switch, “it doesn’t feel sustainable” to consider Xbox games on a case by case basis for Switch, affermando che, per supportare questa piattaforma, vorrebbe che questa ospitasse l'ecosistema Xbox con cose come Xbox Live ed il Game Pass. Ovviamente non sappiamo cosa Nintendo ne pensi di questo, ma Spencer afferma che le due aziende hanno ottimi rapporti: che sia possibile un futuro di maggior cooperazione su questo fronte? Dopo la notizia della cessione di una percentuale dei ricavi digitali a GameStop, non ci meraviglieremmo se sulle piattaforme Nintendo potessero arrivare i servizi Microsoft cedendo una parte dei guadagni alla casa giapponese.

Tornando poi a parlare degli affari di casa, Spencer ha parlato di Xbox Series S, la console next-gen economica e completamente digitale pensata per chi non ha bisogno di una risoluzione a 4K, spiegando che prevede che, sulla lunga distanza, questa venderà più di Xbox Series X grazie ovviamente al suo basso prezzo che non potrà che scendere ulteriormente nel corso degli anni. E c'è anche stata una rivelazione interessante: con alcuni giochi, Xbox Series S ha addirittura caricamenti più veloci di Series X. Questo perché, andando a risoluzione più bassa, deve caricare in memoria asset più leggeri, e quindi i caricamenti sono più veloci.

Si è parlato anche di Xbox One: Kotaku ha chiesto se, in futuro, sarà possibile giocare i titoli Xbox Series X su Xbox One tramite xCloud, e Spencer ha chiesto che è una cosa che vorrebbero rendere possibile, anche se non è altissima nella lista delle priorità: è una questione di tempo, ma arriverà anche questa possibilità.

Che ne pensate di queste dichiarazioni? La politica di Microsoft sembra piuttosto chiara e mira ad espandere sempre più l'ecosistema Xbox. Riusciranno in questo intento?

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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