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Legacy of Kain: Defiance
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Recensione - Legacy of Kain: DefianceXboxGame

Kain e Raziel: due vampiri legati da un destino comune e oscuramente fatale...



Le terre di Nosgoth
La saga creata da Crystal Dynamics aggiunge un nuovo tassello alle vicende legate alla terra di Nosgoth, la cui storia si era dipanata finora tramite i capitoli di Blood Omen e Soul Reaver, con i rispettivi seguiti. Ora i destini dei due protagonisti, Kain e Raziel, si fanno sempre più intrecciati e complessi, creando una fitta sequenza di eventi e vicissitudini che danno origine, ancora una volta come in precedenza, ad una trama spettacolare e ben congegnata. La storia che sta dietro all'azione di gioco è infatti più della semplice favoletta che molto spesso caratterizza titoli di questo genere: qui siamo di fronte a leggende ancestrali, terribilmente inquietanti e tetre, che costituiscono la vera ossatura del gioco.

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I fan della serie conosceranno benissimo le intricate vicende di Nosgoth, ma per coloro che si avvicinano per la prima volta a questo oscuro mondo è essenziale richiamare alla mente la storia dei due protagonisti, almeno a grandi linee.
Kain è il potente signore dei vampiri, un tempo assassinato quando ancora era umano, e risorto vampiro: la volontà di seminare morte e distruzione nelle sue terre si scontra con il carisma di Raziel, anch'esso un tempo umano ma ucciso e tramutato in vampiro al servizio di Kain. Raziel, memore del suo passato di cacciatore di vampiri, intraprende la strada contrassegnata dalla vendetta nei confronti del suo signore Kain. I destini dei due protagonisti sono dunque comuni, ognuno vive nell'estenuante ricerca dell'altro per soddisfare e dissetare la propria sete di vendetta.
E proprio per questo motivo Legacy of Kain: Defiance (LOKD d'ora in poi) permette di controllare entrambi i personaggi, non contemporaneamente ma in sequenze alternate, in un continuo passaggio da uno all'altro creando un profondo intreccio di avventure. Questa innovazione nella struttura di gioco rappresenta il primo dei numerosi aspetti positivi di LOKD: poter esplorare gli stessi ambienti da due prospettive diverse e soprattutto con abilità differenti, dà origine ad un mondo sempre nuovo e ricco di sfaccettature. I movimenti e le azioni di base di Kain e Raziel infatti non si discostano molto gli uni dagli altri, o meglio, le movenze cambiano ma non le combinazioni di tasti per eseguirle, ma alcune abilità sono esclusive di uno o dell'altro: Raziel può per esempio planare e nuotare, cose che gli permetteranno di raggiungere luoghi preclusi invece a Kain. In tal modo, pur esplorando aree magari già visitate, la sensazione sarà quella di novità, alla ricerca di piccoli anfratti prima invisibili.
In quest'ottica vi è inoltre un altro importante aspetto da rilevare: Raziel è condannato dal suo destino a vivere nel mondo spettrale, eterea copia del mondo materiale. Egli può però anche "teletrasportarsi" in quello materiale, a patto che trovi un mezzo per farlo: un corpo che faccia da tramite e sul quale possa modellare le proprie sembianze. Conseguenza di tutto ciò è il fatto che Raziel vivrà in una sorta di due dimensioni parallele, aggiungendo ancora una volta un aspetto interessante a livello di struttura di gioco. Ci troveremo dunque immersi nelle vicende oscure che caratterizzano le avventure dei due protagonisti, parteggiando una volta per l'uno e una volta per l'altro, catturati da un destino ineluttabile…

Le sfumature e i suoni di due mondi
Tecnicamente parlando LOKD sa certamente comportarsi più che bene. Innanzitutto il design dei livelli è veramente azzeccato e splendido: da una parte scenari gotici di castelli in rovina che creano un'atmosfera molto dark, perfettamente associata al grottesco Kain; dall'altra un mondo spirituale stupendamente realizzato. Se infatti graficamente l'impatto generale si attesta già su livelli decisamente buoni, e di questo non possiamo che esserne soddisfatti, è proprio nel mondo spettrale che si raggiungono picchi di inestimabile pregevolezza: la sfocatura con cui viene resa l'immaterialità e l'effimeratezza di questo mondo ha davvero dello strabiliante. Le sfumature, le distorsioni e gli effetti di luce che provocano i colpi sfoderati da Raziel valgono da soli il prezzo del biglietto, ma soprattutto riescono nel loro intento di contrapporre a un mondo materiale duro, concreto e fatiscente, un mondo etereo e impalpabile. Veramente ben fatto.
A livello generale, come detto, i dettagli non mancano e sono anche ben realizzati; i personaggi si muovono fluidamente e i loro movimenti risultano tutti ben legati l'uno all'altro, sia che ci si trovi a menare fendenti tra schiere di nemici (tra l'altro in questo caso non si risparmiano fiotti e zampilli di sangue) che ci si trovi a saltellare per gli scenari. Un unico appunto va fatto alla resa grafica dei personaggi: se infatti da lontano essi danno un effetto di pulizia e precisione, lo stesso non si può dire quando essi vengono inquadrati da vicino, momenti nei quali qualche poligono in più non avrebbe certamente guastato.

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Ottimo anche il comparto sonoro: già nel momento in cui la vostra fiammante Xbox farà apparire la prima schermata di LOKD l'udito verrà catturato da un serie di effetti avvolgenti che caratterizzeranno tutta l'avventura, contribuendo in maniera decisiva alla creazione di quell'atmosfera cupa e tenebrosa. Particolare menzione va fatta ancora una volta per lo stupendo mondo spirituale: qui infatti, a fare da sfondo all'azione, vi sono tutta una serie di penetranti lamenti, pianti e grida di anime in pena che sembrano provenire da ovunque e che concorrono ancor di più a dipingere questo mondo angosciante e impalpabile.
L'atmosfera è dunque ancora una volta ricreata in maniera perfetta, cosa che provoca una magica immedesimazione nel mondo che ci circonda. Importante è inoltre il doppiaggio: interamente in italiano e di ottima fattura, con voci carismatiche e quasi mai anonime. Quando si è di fronte a un titolo tradotto e doppiato in italiano in maniera più che buona non si può far altro che togliersi il cappello, soprattutto considerando che in molti titoli il percorso di doppiaggio e interpretazione non sempre sono fatti a dovere.

Giocare con il destino
Giungiamo dunque all'aspetto più interessante ma anche leggermente controverso di LOKD: il gameplay. Sottolineo subito che il feeling che matureremo con Kain e Raziel sarà ottimo: bastano davvero pochissimi minuti per padroneggiare al meglio i protagonisti, sia nelle fasi di esplorazione che in quelle di combattimento. Spiccare salti e mettere in mostra combo allucinanti sono attività all'ordine del giorno, talmente intuitive e appaganti che vagherete per gli scenari di gioco alla ricerca di nemici da mazzulare soltanto per il gusto di provare nuove combo. Uppercut con combo aeree e utilizzo della telecinesi sono fantastici: soprattutto quest'ultima (attivabile tramite il tasto B) permette di sollevare e scagliare i nemici contro elementi appuntiti dello scenario (e potete immaginarvi il piacevole risultato) oppure verso se stessi per sprofondare nel loro costato la propria affilata lama.
Tutta questa intuitività e semplicità di esecuzione si scontra però con la particolare gestione delle inquadrature: la telecamera è fissa e può essere mossa soltanto di poco tramite lo stick destro.
Questa "invenzione" si porta dietro una molteplicità di effetti negativi. Prima di tutto risulta difficile esplorare alcun aree dello scenario, perché male inquadrate dalla telecamera; quando questa poi cambia inquadratura automaticamente si invertono gli assi di gioco (se prima per camminare in avanti spingevamo in alto lo stick, ora dobbiamo spingerlo in basso). Altro effetto è la perdita di orientamento: il continuo cambio di punti di vista dello stesso ambiente comporta ovviamente una leggera perdita di bussola, perlomeno momentanea. In ultimo le difficoltà si incontrano nei combattimenti, quando ancora una volta il cambio di angolazioni causa qualche difficoltà di movimento, e nelle fasi più "platform", quando si fatica a ponderare l'entità dei salti da spiccare e l'effettiva posizione delle scarpate.
E' ovvio che tale inconveniente può essere limato con l'avanzare dell'avventura e con la maturazione di un po' di esperienza, ma resta comunque l'unico vero aspetto negativo di LOKD.
Interessante è invece quanto accade una volta sconfitti i nemici: sia Kain che Raziel possono infatti nutrirsi di loro (Kain del loro sangue e Raziel delle loro anime) tramite la pressione della levetta R per aumentare la propria energia vitale (che durante il gioco cala progressivamente), oppure lasciare che sia loro spada, la Mietitrice, a giovare dell'energia dei nemici uccisi. Premendo infatti Y di fronte a un nemico reso vulnerabile, la lama della spada affonderà nel malcapitato, assorbendone lo spirito e caricandosi di potenza: una volta saturato il livello di carica della Mietitrice, essa potrà essere utilizzata per sfoderare attacchi devastanti, utili anche per aprire porte chiuse da incantesimi. In tal modo si aggiunge anche una componente strategica alla struttura di gioco: meglio rifocillarsi del sangue nemico o meglio potenziare la Mietitrice?
Durante le fasi di esplorazione saremo chiamati alla ricerca di artefatti e oggetti misteriosi che tra l'altro possono anche sbloccare curiosi extra raggiungibili dal menu iniziale come schizzi e bozzetti di studio dei personaggi e delle ambientazioni.
Da rilevare è il fatto che nei panni di Kain il gioco sembra più votato all'azione e ai combattimenti, mentre nelle fasi in cui si controlla Raziel aumenta la componente esplorativa e prevale uno svolgimento più platform.

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Le leggende hanno una fine?
Il ritmo dell'azione, il coinvolgimento offerto e una storia ispirata fanno senz'altro valere nel tempo Legacy of Kain: Defiance; soltanto la semplice linearità che guida l'avventura potrebbe fungere da deterrente una volta portato a termine il titolo, anche se la possibilità di scoprire nuovi artefatti per sbloccare i bonus prima descritti spinge di fatto a riprendere in mano il gioco. Certo è che una volta maturata una certa esperienza nel gestire le situazioni difficili causate dalla staticità della telecamera, verremo irrimediabilmente attratti dall'atmosfera dark e impalpabile dei due mondi di gioco, curiosi di scoprire cosa si cela dietro gli ambigui destini di Kain e Raziel.


Ringraziamo GameSurf per la collaborazione.
8.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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