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Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure
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Anteprima - Marc Ecko's Getting Up: Contents Under Pressure

A febbraio Atari cercherà di far breccia nel folto gruppo di appassionati della cultura hip-hop grazie ad un nuovo titolo che fonde una ambientazione orwelliana con il fenomeno dei "graffitari", il tutto sotto l'egida dello stilista urbano Marc Ecko. Abbiamo provato in anteprima il gioco: scopriamo cosa ci aspetta.

Chi è Marc Ecko? Confesso di non aver mai sentito parlare di costui, probabilmente a causa della mia età ultratrentenne che, mio malgrado, inizia a farmi notare il "gap" con le generazioni più giovani. Orbene, armato di Google e Wikipedia scopro che si tratta di uno stilista americano specializzato nel realizzare capi "urbani", tipici della cultura hip-hop, che ha vestito anche famosi rappers come Eminem, 50 Cent, The Game. A quanto pare, Ecko ha pensato bene di allargare la sua influenza anche al mondo dei VG, sponsorizzando la realizzazione di un videogioco riportante il suo nome ed i cui personaggi indossassero i suoi abiti: è quindi nato Marc Ecko's Getting Up : Contents Under Pressure, sviluppato dai californiani The Collective.

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Il gioco è ambientato in una distopia, un mondo alternativo oppresso e totalitaristico contro il quale Trane, il protagonista del gioco, è in lotta. Quali sono le sue armi? Semplice: i graffiti, che dovremo disegnare ovunque per fare aprire gli occhi alla gente ed iniziare una ribellione contro il governo. Ovviamente non siamo lasciati ad agire indisturbati, ed avremo a che fare sia con gang nemiche che con le CCK, delle pattuglie di polizia che hanno il preciso compito di soffocare ogni focolare di ribellione. Lo scopo è quello di acquistare sempre più reputazione riempiendo di graffiti le aree di ogni missione, fino a diventare il graffitaro più conosciuto e ricercato della città. Il tutto è condotto con un gameplay che ricorda alla lontana quello di Prince of Persia: le posizioni ideali per piazzare i nostri graffiti sono spesso in zone alte e poco raggiungibili come facciate di palazzi e di ponti, e per arrivarci dovremo sfoggiare le nostre doti scalatorie sfruttando grondaie, cornicioni e tralicci. Trane è dotato di notevoli capacità acrobatiche, e con il nostro aiuto riuscirà a raggiungere anche gli obiettivi apparentemente più impossibili.

Una volta raggiunta la zona da "marcare" dovremo vedercela con i nemici di turno, ossia graffitari rivali oppure membri della CCK. Il sistema di combattimento non è dei più complessi, e mi è sembrato piuttosto noioso e ripetitivo: possiamo sferrare pugni e calci, utilizzare oggetti come armi e schivare e parare i colpi nemici, ma il tutto senza particolari tecnicità. Si riduce tutto ad una sequenza di attacchi, schivate e di nuovo attacchi, in una frenetica pressione di pulsanti alla lunga stancante.

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Dopo aver fatto fuori tutti gli oppositori, arriva il momento di farsi conoscere: per completare ogni area dovremo disegnare dei graffiti in una serie di locazioni, spesso coprendo i disegni realizzati da bande avversarie oppure modificando i messaggi propagandistici del regime. Per disegnare un graffito basta avvicinarsi ad un muro e vedermo apparire la traccia del disegno, che dovremo poi seguire con la bomboletta usando lo stick destro per tracciare il disegno vero e proprio. Attenzione però a non tenere troppo la bomboletta nello stesso punto, perchè questo causerà delle scolature di colore ed otterremo minore reputazione dal disegno risultante. Un fastidioso problema di questa attività è che, per capire dove disegnare i graffiti, una veloce sequenza animata ci mostra i punti in cui farlo, ma poi a volte risulta difficile capire dove effettivamente siano: una mappa che ci aiutasse a navigare i livelli o altri indicatori a schermo avrebbero reso il compito più agevole, evitandoci noiose ricerche lungo i muri alla ricerca dell'area da disegnare.

Da bravo artista urbano, Trane non usa comunque solo le bombolette, e durante il gioco potremo accedere ad altri strumenti come stickers e pennarelli indelebili per veicolare il nostro messaggio. Ogni locazione che visiteremo infine presenta una serie di sfide supplementari, come il riempire una area con un certo numero di firme o stickers, che ci permettranno di acquisire più punti. Per queste attività potremo scegliere le firme (tag) da fare o gli stickers da piazzare tramite un book contenente un numero limitato di elementi che prima di ogni missione avremo la possibilità di modificare.

Il gioco è doppiato interamente in italiano, anche se le voci risultano piuttoso anonime e slegate dal contesto, e la colonna sonora presenta numerose track di autori rap e di musica elettronica, molte delle quali sbloccabili trovando degli iPod disseminati per i livelli di gioco. Dal punto di vista grafico non si tratta certo di una produzione di alto livello, ma la grafica scorre fluida e senza cali, è presente un minimo di illuminazione dinamica e le textures sono di discreto livello.

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In definitiva, Marc Ecko's Getting Up : Contents Under Pressure si presenta come un titolo piuttosto originale che non riesce a decollare a causa di una serie di problemi: una storia di sottofondo piuttosto banale (il graffitaro ribelle contro il sistema) e poco coinvolgente, un sistema di combattimento ripetitivo e stancante e la difficoltà che si presenta in alcuni livelli nell'identificare le zone da disegnare, sono tutte sbavature che avrebbero potuto essere limate con un pò più di playtesting. Non sappiamo se da qui all'uscita del gioco vi saranno dei cambiamenti, ma per ora l'unico vero elemento di interesse è identificabile nel fatto di essere il primo vero gioco immerso nella cultura graffitara, e potrebbe interessare quindi quelli di voi appassionati in tale movimento.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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