Hollow Knight: Silksong - provato alla gamescom

La combo Xbox Ally X + SilkSong ha vinto a mani basse la classifica dell'hype in area Xbox, ed in effetti è difficile dire su quale tra questi due prodotti fosse più forte la curiosità del pubblico. Del device handheld vi abbiamo già parlato in questo articolo, quindi qui ci concentreremo sull'atteso seguito di Hollow Knight, celebratissimo metroidvania risalente all'ormai lontano 2017.
Imbracciata la nostra Ally X ed avviato il gioco, la prima sensazione è stata quella di una certa familiarità: d'accordo, sapevo di trovare questa volta la principessa Hornet protagonista, ma ovviamente ci troviamo di fronte ad un platformer 2D non distante nella sua impostazione di fondo dal proprio predecessore. Ricordiamo infatti che Silksong nasce originariamente come DLC del gioco, ed è solo successivamente stato espanso in un gioco completo. Confesso quindi che i primi momenti li ho passati più a soppesare (in senso sia figurato che letterale) il device con cui mi trovavo a interagire, che non il gioco in sé!
MX Video - Hollow Knight: Silksong
Ma iniziando ad aggirarmi nella lussureggiante Moss Grotto, i pensieri sugli handle molto confortevoli, su una maneggevolezza tutto sommato molto buona e su un sistema audio decisamente sopra le mie aspettative si sono rapidamente fatti da parte: la "magia" di Silksong ha iniziato a farsi strada.
Il gameplay, specie in queste fasi in cui le abilità di Hornet sono ancora inoperose, è parente abbastanza stretto di quello del primo episodio: grazie al potente salto di cui dispone Hornet e la possibilità di correggerne "in volo" la direzionalità procediamo nell'esplorazione, non disdegnando di affettare qualche creatura ostile con i nostri affondi meleé. Fin da subito l'esperienza è stata molto coinvolgente, in Silksong la morte è sempre in agguato e anche nemici all'apparenza abbordabili possono rivelarsi molto insidiosi, basta un timing sbagliato nelle mosse per trovarsi a collidere con essi, mettendosi nei guai. In caso di fallimento Hornet rinascerà al checkpoint precedente (a proposito, su Ally i tempi di caricamento sono stati un po' al di sotto delle aspettative), obbligandoci a ripercorrere i nostri passi fino a tornare al punto della nostra dipartita e inducendo così in chi gioca una familiarità sempre maggiore con il livello... anche se naturalmente nulla ci impedisce di ripartire decidendo di percorrere una diversa strada!

In effetti, provando Hollow Knight: Silksong l'aspetto esplorativo è quello che da subito mi ha catturato. L'ambientazione è ricca di dettagli, curatissima e offre fin da subito molte opportunità di soddisfare la propria curiosità provando a seguire una sequenza di piattaforme, o un pertugio seminascosto dalle fronde, che si dipanano da quello che sembra essere il "percorso principale" del livello. Trattandosi di un metroidvania, non tutti i percorsi saranno da subito percorribili e bisognerà disporre di una Hornet adeguatamente potenziata.
Purtroppo la richiesta massiccia di poter provare il gioco sulla nuova handheld ASUS ha forzato Xbox ad imporci sessioni estremamente limitate di circa 10 minuti, per cui le mie impressioni dirette "device alla mano" si sono limitate a questo ambiente. Un po' di sano stalking alle postazioni in cui Silksong era giocabile su console PC mi ha permesso comunque di vedere all'opera il gioco in un'altra sezione in cui Hornet poteva fare uso dei propri Tools, strumenti grazie ai quali acquisisce abilità aggiuntive e nuove modalità di attacco, che portano il gameplay ad uno step superiore in termini di varietà e anche di flessibilità in base alle preferenze di gioco di ciascuno.

Infine, si è potuta vedere anche una boss fight che ha reso evidente una nozione valida per tutto il gioco: Silksong è più veloce e dinamico del proprio predecessore, e... almeno altrettanto difficile!
Anche queste postazioni standard, in cui era possibile provare il gioco in maniera un po' più estesa, non potevano fare altro che dare soltanto una prima impressione del gioco. Ad esempio, nella mia sessione ho recuperato risorse ed oggetti che sicuramente fanno parte di un sistema di crafting che però non ho potuto approfondire, così come non si sono potute vedere certe abilità, per non parlare ovviamente di tutte le aree/biomi (e relativi boss!) rimasti ancora non svelati. L'appuntamento per una valutazione definitiva è quindi per l'uscita del gioco (finalmente vicinissima, il 4 settembre!), ma la prima impressione è che Hollow Knight: Silksong sia un platformer quasi impeccabile, dotato di grande giocabilità e realizzato con estrema cura e consapevolezza. Detto in altri termini: l'attesa è stata molto lunga, ma ne è valsa la pena!

D'altro canto, faccio un po’ fatica a riconoscermi nell'hype esagitato che sta circondando il gioco: per quel che ho visto (che, ammetto, non è molto e quindi potrebbe avermi dato un'impressione sbagliata) si tratta di un ottimo prodotto che però non porta innovazioni dirompenti al genere, nè tantomeno si discosta in maniera clamorosa dal proprio predecessore, sia in termini di gameplay che di direzione artistica. Sotto tutti gli aspetti, Hollow Knight: Silksong appare come una (ottima) evoluzione del primo lavoro di Team Cherry: chi ha amato Hollow Knight chiaramente adorerà Silksong ed il gioco merita tutto l'amore del caso, ma eviterei di arrivare a considerarlo una sorta di "messia" destinato a portare la Luce nel panorama videoludico. Sarà comunque relativamente facile per tutti fare le proprie valutazioni, visto che il gioco arriverà sulle nostre console, e nel Game Pass, tra meno di due settimane!


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