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Recensione - Titanfall 2Xbox OneGame

Dopo aver ottenuto un grande successo con un primo capitolo carico di novità interessanti e dotato di una giocabilità frenetica, la saga di Titanfall è pronta per sfidare ad armi pari la concorrenza con un nuovo episodio, che affina ed espande le qualità della serie includendo finalmente anche una vera e propria storia da giocare in solitaria. Basteranno queste novità per permettere a Titanfall 2 di meritarsi un posto tra i grandi FPS? Scopritelo nella nostra recensione.

Il Gioco

Piccolo riassunto delle puntate precedenti. Nel futuro alternativo immaginato da Respawn Entertainment la Terra, così come la conosciamo noi, non esiste più e l’umanità ha iniziato ad esplorare e colonizzare lo spazio in cerca di risorse. Ad occuparsi di queste operazioni è l’Interstellar Manufactoring Corporation, meglio conosciuta come IMC, che concentra le proprie attenzioni su una vasta area ricca di pianeti e risorse chiamata “Frontiera”, diventando rapidamente una potenza sia dal punto di vista commerciale che dal quello militare. Man mano che i pianeti vengono colonizzati, alcune delle comunità riescono con fatica ad ottenere una sorta di indipendenza dall’IMC che però non porta grandi benefici alla popolazione e che viene irrimediabilmente messa in discussione quando le risorse presenti nella Frontiera cominciano a scarseggiare. Nelle colonie nascono quindi alcuni gruppi ribelli che, una volta organizzati sotto un’unica bandiera, danno vita alla Milizia, un esercito irregolare che lotta per difendere l’indipendenza delle colonie e mettere un limite alle mire di potere dell’IMC. Questa la trama alla base della saga di Titanfall, appena accennata nel primo capitolo attraverso una serie di semplici incarichi multigiocatore che ci vedevano combattere usando i Titan, giganteschi mech pilotati da personale addestrato. Il conflitto tra IMC e Milizia narrato nel primo episodio raggiungeva il culmine durante la sanguinosa Battaglia di Demetra, che sanciva un’importante vittoria per la Milizia consentendo ai ribelli di infliggere pesanti perdite all’IMC e di entrare in possesso di nuove tecnologie utili per risolvere il conflitto a proprio favore. Forte di questo successo, la Nona Flotta della Milizia si prepara quindi a sferrare un nuovo attacco al nemico colpendo Typhon, un pianeta controllato dall’organizzazione ed utilizzato come base di ricerca e sviluppo.

E’ qui che entra in gioco il soldato Jack Cooper, aspirante pilota e protagonista di Titanfall 2 imbarcatosi a bordo della nave spaziale James MacAllan per difendere le colonie dall’IMC e, contemporaneamente, per proseguire il suo addestramento sotto la guida del Capitano Lastimosa. Jack infatti non è ancora un pilota abilitato e pertanto può mettersi alla guida di un Titan solo durante le simulazioni, a cui si sottopone con costanza appena ne ha la possibilità. Proprio mentre Cooper e Lastimosa sono impegnati in una di queste sessioni di addestramento, la James MacAllan viene attaccata dalla IMC e tutti i suoi occupanti sono costretti ad abbandonare rapidamente la nave utilizzando i gusci di salvataggio presenti per raggiungere “delicatamente” la superficie di Typhon. Una volta arrivati sul pianeta i soldati della Milizia vengono immediatamente attaccati da un esercito di droidi guidato da una squadra di pericolosi mercenari, i quali non esitano a mettere in campo i loro Titan per annientare rapidamente i soldati sopravvissuti allo schianto. Jack combatte valorosamente ma, proprio come tutti i suoi compagni, non può che arrendersi di fronte allo strapotere degli avversari finendo ad un passo dalla morte. A salvare il protagonista è proprio il Capitano Lastimosa che, a bordo del suo Titan, si sacrifica per proteggere il suo allievo al quale, prima di spirare, affida il controllo di BT-7274 (per gli amici BT), il suo gigantesco mech. Da qui prende il via la trama vera e propria di Titanfall 2, che vede Jack e BT fare progressivamente conoscenza mentre collaborano per sopravvivere e per portare a termine la missione rimasta in sospeso del Capitano Lastimosa. L’IMC sta infatti cercando di recuperare l’Arca, un misterioso manufatto custodito proprio nei laboratori di ricerca presenti su Typhon, e starà ai due protagonisti scoprire le capacità dell’oggetto e le reali intenzioni del nemico attraverso 8 missioni differenti (a cui si aggiunge un breve tutorial) che mettono a dura prova le capacità di Jack come soldato e come pilota.

Come ci viene ricordato nella spettacolare sequenza d'apertura del gioco, i piloti, oltre a poter beneficiare della potenza di fuoco dei Titan, sono anche dotati di capacità atletiche superiori alla media che gli permettono di eseguire salti acrobatici, corse sui muri ed utili scivolate, il tutto senza che questo possa compromettere le loro potenzialità offensive. Nelle 6 ore necessarie per completare l’avventura, affrontabile sin da subito selezionando uno dei 4 livelli di difficoltà presenti, Jack deve quindi mettere alla prova tutte queste caratteristiche in classici scontri a fuoco, a piedi o a bordo di Titan, ma anche in numerose sezioni acrobatiche, rese ancora più interessanti da alcuni gadget particolari che potranno essere raccolti ed utilizzati in missioni specifiche per “modificare” l’ambientazione a proprio vantaggio, ed in alcune boss fight, che vedranno il protagonista fronteggiare in sequenza i leader del gruppo mercenario APEX ed i rispettivi Titan, tutti dotati di caratteristiche e armamentari specifici. Jack, dal canto suo, può contare su un discreto arsenale di armi da fuoco ed esplosivi, su un’utile mimetizzazione ottica, perfetta per far perdere le nostre tracce ai nemici prima di colpirli con un calcio volante al termine di una corsa sulla parete, e ovviamente sulle capacità distruttive del suo compagno Titan. Anche l’arsenale standard di BT-7274 può essere modificato nel corso dell’avventura, raccogliendo 7 differenti kit che vanno a sostituire non solo l’arma principale ma anche tutte le abilità secondarie ed i potenziamenti attivabili e che possono essere alternati liberamente durante le missioni. Immancabile infine la presenza di alcuni collezionabili, nello specifico caschi di altri piloti caduti in battaglia, nascosti in zone più o meno accessibili delle ambientazioni e che richiederanno ai giocatori di dare libero sfogo alla loro vena acrobatica per essere raccolti.

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Conclusa la doverosa carrellata dedicata alla novità principale introdotta in Titanfall 2, passiamo ora ad analizzare la sezione multigiocatore, vero cuore pulsante del titolo. Proprio come il suo predecessore anche questo secondo capitolo permette ai giocatori di prendere parte al conflitto tra IMC e Milizia in varie ambientazioni differenti. In Titanfall 2 troviamo in totale dieci scenari e otto tipologie di partite differenti che includono tutte le modalità a squadre viste nel precedente capitolo, alcune con sostanziali differenze, e qualche new entry. “Logoramento”, analogamente a quanto visto nel primo capitolo, permette a piloti e Titan di scontrarsi in classici deathmatch a squadre mentre “Cattura la Bandiera”, “Tutti Contro Tutti” e “Punti di Controllo Amplificati (PCA)” mantengono fede al proprio nome proponendo modalità già conosciute in “salsa” Titanfall. Per quanto riguarda queste tipologie di partita l’unica differenza degna di nota riguarda proprio la modalità PCA, che incoraggia i giocatori a mantenere un presidio costante dei vari punti di controllo così da amplificarli (da qui il nome) e guadagnare punti più velocemente. A queste tipologie di sfide già viste nel primo capitolo si aggiunge la modalità “Caccia alle Taglie” che sostituisce ai classici punti i crediti, una valuta virtuale da raccogliere sempre attraverso le uccisioni, e che introduce le “taglie”, veri e propri obiettivi comuni per le due fazioni che, una volta abbattuti, permettono di raccogliere più crediti rispetto ad una semplice kill. Chiaramente vince la squadra che riesce a raggiungere per prima la soglia richiesta o che raccoglie più crediti entro il tempo limite ma non è tutto. I piloti che vengono abbattuti perdono metà del gruzzolo accumulato, comprese le eventuali taglie, e per evitare che ciò accada è necessario depositare i propri risparmi presso apposite banche, alle quali è però possibile accedere solo per brevi periodi durante le partite.

“Sopravvivenza Titan” vede invece le due fazioni sfidarsi su più round per accumulare il maggior numero di uccisioni Titan. La particolarità di questa tipologia di partite è che i giocatori vengono messi sin dall’inizio a bordo del proprio mech e che le eventuali uccisioni dei piloti non contano. Questo però non impedisce ai piloti di continuare a muoversi a piedi per distrarre o danneggiare i Titan avversari nel caso il proprio venga distrutto. “Piloti contro Piloti” , viceversa, costringe i giocatori a lasciare in panchina i Titan per mettere alla prova le loro abilità come “semplici” soldati di fanteria. “Colosseo” propone infine delle curiose sfide 1 vs 1 tra soli piloti all’interno di un’arena circolare e con equipaggiamento specifico. Per accedere a queste sfide, articolate su più round e tramite cui è possibile ottenere ricompense speciali, è necessario ricevere in dono od acquistare uno specifico ticket di ingresso. Concludono l’offerta i pacchetti “Varietà”, che propongono playlist di partite casuali, e le sempre apprezzate Partite Private, che permettono ai giocatori di organizzare liberamente le proprie sfide tra amici selezionando mappa, modalità di gioco e regole. Il numero di giocatori per ciascuna tipologia di partita è variabile da 2 a 16 piloti ed in 2 modalità, Logoramento e Caccia alle Taglie, è nuovamente prevista la presenza di fanteria controllata dall’IA, generalmente organizzata in ondate via via più numerose ed agguerrite.

Molte le novità per quello che riguarda le personalizzazioni di piloti e Titani. I primi possono ora contare su un arsenale decisamente più ampio rispetto al primo capitolo e su una maggiore personalizzazione delle stesso, sia per quanto riguarda gli accessori sia per quanto riguarda l’aspetto estetico. In totale troviamo 24 armi suddivise nelle classiche categorie e 4 armi anti Titan, tutte con i rispettivi accessori. Diversamente da quanto accadeva in passato queste ultime non fanno però più parte dell’equipaggiamento standard in dotazione ad ogni pilota e, nel caso volessimo portarle con noi, dovremo quindi rinunciare ad equipaggiare una pistola come arma secondaria. Alle numerose bocche da fuoco si affiancano poi un buon quantitativo di abilità, attive o passive, ed alcuni utili gadget tra cui un rampino, perfetto per massimizzare le capacità atletiche dei piloti, uno scudo temporaneo ed un dispositivo in grado di creare un ologramma del nostro pilota. I modelli di Titan disponibili passano da 3 a 6 ma in Titanfall 2, diversamente da quanto visto nel primo capitolo, ognuna delle classi possiede una specifica dotazione di equipaggiamenti difensivi ed offensivi a cui si aggiungono le abilità speciali, chiamate Nucleo, che non possono essere modificati visto che le uniche possibilità di personalizzazione presenti riguardano le capacità secondarie, suddivise in tre categorie , e l’estetica. Pilota, Titan ed armi aumentano di livello separatamente in base al loro utilizzo ed ai risultati ottenuti nelle sfide classificate, sbloccando costantemente nuove abilità e nuovi oggetti specifici per ogni livello ottenuto. Portare a termine le partite consente inoltre di guadagnare crediti, spendibili per acquistare ticket di ingresso al Colosseo o per sbloccare anticipatamente un oggetto ritenuto particolarmente utile, di ottenere regali da parte del Difensore e di accumulare meriti per la propria fazione, così da accedere a stemmi, bandiere e colorazioni specifiche. Titanfall 2 permette infatti ai giocatori di affiliarsi più o meno liberamente ad una delle fazioni APEX viste nella campagna, ognuna delle quali ci ricompenserà in modo differente per i risultati ottenuti in battaglia.

Per quanto riguarda la giocabilità le modifiche sono sicuramente meno numerose, ma il loro effetto è tangibile sin dalla prima partita. Le più vistose riguardano sicuramente la progressione degli scontri e la scomparsa delle carte abilità viste nel precedente capitolo. In Titanfall 2 l’accesso ai gadget ed ai Titan è legato principalmente al numero di uccisioni accumulate piuttosto che ad un mero conto alla rovescia come accadeva in passato mentre la scelta delle abilità da equipaggiare in battaglia avviene in modo analogo a quella delle armi da fuoco . Inoltre è stato introdotto l’uso delle batterie per i Titan che, una volta raccolte, permettono ai mech di recuperare una parte dell’energia e che possono essere rubate dai mezzi avversari dopo essergli saliti in groppa con il proprio pilota. In Titanfall 2 è anche possibile salire su un Titan alleato come passeggeri, così da fornire maggiore copertura o semplicemente per scroccare un passaggio verso una zona più sicura della mappa. A questi cambiamenti “macroscopici” si affiancano poi numerose regolazioni minori che coinvolgono praticamente ogni aspetto del gioco, dalla velocità dei piloti al sistema di gestione automatica dei Titan. Nel complesso l’esperienza di gioco risulta molto simile a quanto visto nel primo capitolo ma con un bilanciamento globale più efficace ed una componente strategica più marcata che abbraccia non solo gli scontri ma anche, e soprattutto, le fasi preparatorie. Non è quindi un caso che gli slot a disposizione dei giocatori per creare i propri piloti personalizzati siano raddoppiati, passando da 5 a 10.

Per quanto riguarda il comparto tecnico gli sviluppatori si sono affidati nuovamente al motore grafico Source di Valve, aggiornato e modificato ad hoc per sfruttare appieno la potenza delle console più recenti senza i compromessi resi necessari dalla natura cross-gen del primo episodio. L’engine, nonostante l’età, gestisce senza particolari difficoltà l’intera esperienza di gioco di Titanfall 2 con una risoluzione dinamica e un frame-rate a 60fps . Il risultato, pur senza raggiungere le vette viste in altri titoli, rappresenta un deciso passo in avanti rispetto al passato e le ottime scelte tecniche fatte da Respawn (di cui parlerò in modo approfondito nella sezione Amore) permette comunque a questo secondo capitolo di non sfigurare. Ottimo il comparto audio, capace di sottolineare al meglio sia il caos delle battaglie che le fasi narrative presenti nella modalità Storia. Coloro che non amano leggere i sottotitoli saranno inoltre contenti di sapere che anche questo secondo capitolo, oltre ad essere completamente tradotto in italiano, beneficia di un doppiaggio completo e di buona qualità. Concludo l’analisi con una menzione d’onore dedicata al net-code, che si è dimostrato stabile, veloce e privo di lag durante tutte le sessioni di gioco.

Amore

Una campagna mozzafiato

- Ebbene sì. Respawn Entertainment ci è riuscita. Adattare la giocabilità fatta di acrobazie, frenetiche sparatorie ed adrenaliniche sequenze a bordo dei Titan ad una modalità storia “tradizionale” non era un compito facile, ma la parte più spinosa era trovare il giusto equilibrio tra tutti questi elementi senza snaturare l’esperienza di gioco. Titanfall 2 da questo punto di vista non sbaglia un colpo, visto che l’intera campagna alterna con il giusto tempismo classiche sezioni FPS a sequenze di parkour che spesso sembrano voler gridare “Faith, levati di mezzo”, il tutto condito da interessanti trovate narrative e da devastanti sezioni a bordo di BT-7274. La trama, pur senza risultare particolarmente originale e con evidenti contaminazioni provenienti da altri titoli, si snoda agilmente tra cut-scene e continue comunicazioni radio tra Jack, gli alleati e lo stesso BT, che riescono a mantenere sempre vivo l’interesse del giocatore per gli eventi. L’ottimo level design, la varietà di ambientazioni e la presenza di continui colpi di scena tengono il giocatore incollato al pad dall’inizio alla fine di ogni missione trasportandolo in un universo coinvolgente e realizzato alla perfezione, che saprà regalare tantissimi momenti indimenticabili.

Un sogno che si avvera

- Non so voi ma io, sin dalla beta del primo capitolo, ho sempre fantasticato su quanto sarebbe stato bello poter condurre il mio Titan all’interno di una modalità dedicata al singolo giocatore. Non un Titan qualunque ma il MIO Titan. Già, perché quello che rende unica la saga di Respawn è proprio il rapporto simbiotico tra Pilota e Titan che in Titanfall 2 raggiunge il suo apice mettendo il giocatore nei panni di un pilota alle prime armi e facendogli vivere tutte le fasi del rapporto tra i due protagonisti. Inizialmente guarderete il vostro nuovo alleato come guardavate i giganteschi mech senza personalità che vi venivano lanciati nel primo capitolo, ma poi, ora dopo ora, vi ritroverete a condividere con lui momenti emozionanti, a sentirvi parte di una squadra ed a collaborare con lui per raggiungere un obiettivo comune tanto che, quando lo vedrete in difficoltà, vorrete fare di tutto per salvarlo, proprio come BT farebbe (e farà) per voi. Insieme a lui imparerete cosa vuol dire essere un pilota ed insieme a lui lotterete per portare a termine la vostra missione. Alla fine non potrete che considerarlo a tutti gli effetti un vostro compagno ed è questo che era lecito aspettarsi da Titanfall 2. Non un nuovo Halo o un COD in salsa mech, ma un FPS adrenalinico incentrato proprio sul rapporto tra pilota e Titan che rimanesse fedele alla narrazione originale. Ed anche da sotto questo punto di vista Respawn Entertainment ha fatto sicuramente centro.

Come ti spremo il Source

- Il motore grafico utilizzato da Respawn Entertainment è lo stesso visto nel primo capitolo, ovvero una versione riveduta e corretta del Source Engine di Valve che ha ormai qualche anno di troppo sulle spalle. Titanfall 2 però non sembra risentire particolarmente di questo invecchiamento, presentandosi in ottima forma sulle nostre console sia da un punto di vista qualitativo che per quanto riguarda la fluidità. Panorami mozzafiato, ambientazioni dettagliate, animazioni ben realizzate ed effetti particellari come se piovesse, il tutto con un frame rate granitico che non scende praticamente mai sotto i 60 fps neppure durante le sessioni online più caotiche. Il merito di questo risultato è sicuramente da ricercare nelle ottime capacità degli sviluppatori nel concentrare le risorse dove servono e nell’inserire numerosi accorgimenti capaci di sopperire alle carenze del motore grafico. Le arene di gioco, così come le mappe presenti nella campagna, non sono enormi ma grazie ad un ottimo level design e ad una buona disposizione degli elementi sulla mappa raramente vi accorgerete di questo aspetto, così come spesso non vi accorgerete della distanza visiva reale o della presenza di alcune textures poco definite, visto che sarete catturati dalla splendida scelta di colori fatta dai grafici per dipingere il pianeta di Typhon. Di esempi come questi se ne potrebbero fare tantissimi ma, alla fine, è l’impatto visivo globale quello che conta e da questo punto di vista Titanfall 2, pur non essendo perfetto, si dimostra sempre all’altezza delle aspettative.

Immediato e frenetico

- Non importa che abbiate già giocato o meno a Titanfall in passato. Se avete provato almeno una volta un FPS impiegherete poco tempo a prendere confidenza con il sistema di controllo presente in questo secondo capitolo e questo consente di apprendere le meccaniche di gioco di base in pochissimi minuti, sia nella modalità storia che nelle modalità multigiocatore. Questo permette a chiunque di divertirsi fin da subito con Titanfall 2 così da non trovarsi spaesato una volta atterrato sul campo di battaglia. Proprio come il suo predecessore questo secondo capitolo fa infatti della velocità d’azione uno dei suoi punti di forza e qualunque sia il vostro stile di gioco non potrete, e non vorrete, rinunciare a questo fattore in nessuna occasione. Lasciarsi trasportare dalla frenesia degli scontri avendone sempre il pieno controllo è uno dei piaceri che solo il primo Titanfall sapeva regalare nel campo degli FPS e questo secondo capitolo non è da meno visto che il sistema di gioco sviluppato da Respawn si adatta alla perfezione alle dimensioni delle arene così da coinvolgere costantemente il giocatore nell’azione anche quando non è proprio nel “cuore” della battaglia.

Multiplayer solido e ricco

- Come da copione Titanfall 2 mantiene quanto di buono fatto con il primo episodio espandendo e modificando dove possibile l’esperienza di gioco sulla base dei feedback ricevuti nel corso degli anni. La giocabilità è rimasta praticamente invariata ma le numerose modifiche apportate alla struttura di gioco premiano in modo più sensibile rispetto al passato le abilità dei piloti rendendo l’esito degli scontri meno casuale. La scelta di limitare la personalizzazione dei Titan e di eliminare la carte abilità inizialmente può sembrare poco lungimirante ma dopo un po’ di scontri ci si accorge dell’ottimo lavoro fatto dagli sviluppatori per bilanciare al meglio ogni singola classe e l’enorme quantità di abilità e di contenuti sbloccabili permette a tutti i giocatori di trovare sempre il giusto compromesso. Qualche sbavatura ovviamente c’è ma si tratta di dettagli che verranno sicuramente corretti o bilanciati con i futuri aggiornamenti. La base di partenza è comunque eccellente e considerata la capacità di Respawn di ascoltare i feedback degli utenti sono sicuro che Titanfall 2 non avrà difficoltà a raccogliere il favore degli utenti rimanendo comunque fedele alla sua filosofia.

Odio

Già finito?

- 6 ore. E’ questo il tempo che si impiega per portare a termine la campagna di Titanfall 2 a difficoltà normale. Ovviamente alzando la difficoltà la durata della storia aumenta leggermente e la presenza di collezionabili sparsi qua e là per le ambientazioni, molti dei quali richiedono specifiche manovre per essere individuati e raccolti, spinge il giocatore a rigiocare le missioni, ma nel complesso è evidente che la componente dedicata al singolo giocatore in questo episodio sia comunque secondaria. Non fraintendetemi: la campagna è stupenda sotto ogni punto di vista e non annoia mai, ma sono convinto che Respawn Entertainment avrebbe potuto osare un po’ di più approfondendo alcuni aspetti, così da regalare ai giocatori un paio di ore di gioco aggiuntive, o inserendo alcuni piccoli espedienti utili per spronare il giocatore a rigiocare nuovamente il titolo, come sbloccare il livello di difficoltà più alto solo al termine della prima run.

Antagonisti

- Pur proponendo ai giocatori una trama avvincente e godibile, Titanfall 2 non riesce a caratterizzare nel modo corretto i nostri avversari e di fatto non si ha mai l’impressione di combattere contro un nemico carismatico capace di incutere un vero timore. Anche quando il titolo mette i giocatori di fronte a situazioni emotivamente più complesse, è sempre per via del rapporto sinergico tra i due protagonisti e nessuno dei mercenari del gruppo APEX che ci si parano davanti nel corso dell’avventura rimane impresso nella nostra memoria una volta portata a termine la campagna, nonostante l’ottima caratterizzazione visiva messa in campo. Forse il difetto sta proprio nella volontà di creare tanti cattivi così diversi tra loro, impedendo ad un personaggio specifico di catturare la nostra attenzione così a lungo da guadagnarsi lo status di cattivo con la C maiuscola. Un vero peccato perché questo fattore avrebbe sicuramente permesso alla trama di fare un ulteriore salto di qualità verso la perfezione.

Arene multigiocatore poco popolate

- Non so se si tratti di una conseguenza del lancio in concomitanza con un gigante del calibro di Battlefield 1 o semplicemente di un’accoglienza al di sotto delle aspettative a causa dei molti titoli in uscita, ma devo ammettere che, allo stato attuale, i server di Titanfall mi sono sembrati poco popolati ed il numero di giocatori connessi durante le sessioni di gioco non ha che confermato questa sensazione. La conseguenza più evidente è che alcune delle modalità di gioco più specifiche, come Cattura la bandiera e Colosseo, risultano quasi deserte in alcune fasce orarie rendendo obbligata la scelta di un’altra tipologia di partita per non incappare in lunghe attese nella lobby o in match poco bilanciati. Personalmente, salvo rare occasioni, non ho riscontrato difficoltà nel giocare nessuna delle modalità presenti in Titanfall 2, ma speriamo che si tratti di una situazione temporanea e che gli sviluppatori facciano di tutto per attrarre giocatori nelle prossime settimane, così da non condannare prematuramente il titolo.

Obiettivi poco ispirati

- Personalmente non inserisco quasi mai gli obiettivi tra i punti a favore o tra quelli negativi, ma per Titanfall 2 devo purtroppo fare un'eccezione. Portando a termine il gioco, senza particolare impegno e senza raccogliere tutti i collezionabili, si sblocca più o meno il 60% degli obiettivi ed i restanti possono essere facilmente ottenuti leggendo le descrizioni degli stessi, che rivelano senza particolare astuzia come e dove ottenere un particolare risultato. A questi si aggiunge la presenza di ben, e dico ben, 3 obiettivi dedicati al comparto multigiocatore, due dei quali possono essere sbloccati senza neanche avviare una partita mentre il terzo presuppone di ottenere, udite udite, addirittura una vittoria. Nel complesso quindi gli obiettivi non risultano né particolarmente elaborati da ottenere portando a termine la campagna né particolarmente legati alle prestazioni del nostro alter-ego online, ed onestamente da un titolo di questo calibro mi sarei aspettato una maggiore attenzione ad almeno uno di questi due aspetti.

Tiriamo le somme

Pur con qualche difetto, Titanfall 2 colma buona parte delle lacune presenti nel precedente capitolo e rappresenta l’evoluzione perfetta di una saga che, nel 2014, ha scosso il genere degli FPS. I ragazzi di Respawn hanno rinnovato quanto basta la collaudata modalità multigiocatore affiancandole una campagna breve ma dotata di un’intensità inaspettata, il tutto sorretto da un comparto tecnico solido come una roccia. Il risultato è un titolo dotato di grande personalità e capace di dimostrare per l’ennesima volta l’importanza dei contenuti rispetto alla grafica: tutti gli amanti degli sparatutto dovrebbero considerarlo senza particolari riserve.
9.2

Recensione realizzata grazie al supporto di Electronic Arts e Xbox.


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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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