In una lunga video intervista Kojima e alcuni suoi collaboratori svelano alcuni retroscena sullo sviluppo di Metal Gear Rising: Revengeance. Subito dopo il lancio di MGS4 il team stava cominciando a pensare ad un suo seguito. L'idea di kojima era quella di lasciare lo sviluppo del gioco nelle mani dei membri più giovani del suo team, limitando quindi il suo intervento ad alcune idee sulla trama.

Il team si mostrò però contrario nell'affrontare un nuovo episodio della saga senza la direzione del suo creatore. Da quella situazione di stallo uscì l'idea per Rising, un episodio a se stante con cui il team si dimostrò più a proprio agio. Il concept iniziale prevedeva un gioco in cui fosse possibile "tagliare" qualsiasi cosa, sicuramente una grande sfida a livello tecnico, ma ancora più grande per il team di sviluppo era la sfida nel creare un gioco completamente nuovo senza la partecipazione di Kojima. I primi problemi sorsero con il game design. Il team si trovò impantanato nella ricerca del giusto equilibrio tra Action e Stealth e tra il concept stesso del gioco, l'abilità di "tagliare" tutto, e il level design. Nonostante ci fossero sicuramente alcune buone cose l'idea era quella che il gioco mancasse ancora di una proprià identità, fu questo insieme alla costatazione che mancava una figura forte, capace di amalgamare i vari team che portò Kojima alla decisione di cancellare il titolo. Kojima era però convinto che la storia, i personaggi, e anche la stessa meccanica del taglio fossero validi e cominciò a pensare di affidare ad una compagnia esterna il compito di migliorare il Game Design. La scelta cadde su Platinum Games.