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Astroneer

Astroneer - provato in Game Preview

L'esplorazione spaziale è da sempre uno dei generi più amati da una nutrita nicchia di videogiocatori, e dopo titoli come Elite: Dangerous e The Solus Project la line-up Xbox One si arricchisce ora di un nuovo titolo in Game Preview: Astroneer. Il titolo di System Era Softworks ci offre però un approccio allo spazio molto diverso rispetto ai titoli menzionati, al centro del quale troviamo un innovativo sistema di terraforming: abbiamo provato a fondo questa prima versione arrivata sul Games Store, ed eccovi le nostre impressioni.
Iniziamo da una doverosa premessa: per chi non conoscesse il programma Game Preview, è praticamente l'equivalente Microsoft dell'Early Access di Steam, che permette ai giocatori di comprare in anticipo (solitamente a un prezzo ridotto) un titolo che poi man mano verrà ampliato nel corso dei mesi o anche anni, aiutando di fatto gli sviluppatori nella realizzazione sia economicamente, che con i feedback forniti. Questo ci permette di giocare titoli interessanti mentre sono ancora in sviluppo, ma ovviamente bisogna accettare soprattutto all'inizio bug e feature mancanti. Questo articolo si basa sulla versione 0.2 di Astroneer, ancora ben lontana da quella finale ma comunque con già molta carne al fuoco; i primi update già rilasciati fanno peraltro ben sperare per il futuro.

Partiamo quindi con la domanda che molti si faranno trovando questo particolare titolo nello Store: cos'è Astroneer? Si tratta di un titolo dove atterriamo su un pianeta alieno con lo scopo primario di costruire una base intorno al nostro pod d'atterraggio. Per farlo dobbiamo esplorare l'ambiente circostante alla ricerca di materiali riutilizzabili ed anche tecnologie aliene da sfruttare per costruire una "casa" sempre più completa e accattivante, fino ad arrivare anche alla creazione di veicoli e velivoli per spostarci velocemente sul pianeta o addirittura per lasciarlo e affrontare una nuova avventura su un altro pianeta. Questa è però una descrizione fin troppo semplicistica del gioco che potrebbe farlo somigliare troppo ad altri titoli spaziali survival, quando in realtà si tratta di un gioco estremamente peculiare. Capiamo allora cosa rende il titolo di System Era Softworks particolarmente unico e promettente.

Da una parte troviamo una visuale in terza persona abbastanza atipica per il genere, affiancata ad uno stile artistico molto astratto e dalla bassa mole poligonale, ma allo stesso tempo incredibilmente affascinante grazie a colori vivi, luci vibranti e tanti elementi ben animati che compongono un quadro in movimento sempre molto piacevole da vedere. Degna di nota soprattutto la volta celeste, che ruota in maniera credibile intorno al pianeta mostrandoci anche i pianeti che potrebbero, peraltro, essere le nostre prossime destinazioni. Ma non fidatevi delle mie parole, guardate gli screenshot e i video del gioco: Astroneer riesce a creare scenari davvero affascinanti.

MX Video - Astroneer

Cosa fare però se quanto ci circonda non ci piace granché? Si modifica tutto. Se titoli come Minecraft ci hanno dato i blocchi per costruire i posti dei nostri sogni, il titolo di System Era Softworks va ben oltre con una vera e propria abilità di terraforming attivato da una sorta di arma mineraria. E' possibile infatti puntare qualunque zona del terreno e modificarla a nostro piacimento, scavando o addirittura innalzando la terra fino a creare qualunque cosa ci piaccia, compresa la creazione di enormi grotte o anche di ponti di roccia per collegare aree separate da enormi crepacci. Per il sistema di terraformazione è un po' impreciso visto che segue la telecamera (che ruota automaticamente quando ci avviciniamo alla terra), ma è già incredibilmente potente: abbiamo a disposizione diversi tool per scavare, innalzare ma anche appiattire il terreno, rendendo di fatto possibile fare qualunque cosa: scivoli immensi per andare sotto terra, case o costruzioni per la nostra base, formazioni simil-naturali come archi o montagne... l'unico limite è l'immaginazione, e tutte le nostre modifiche resteranno permanentemente nella nostra partita, a meno che non decidiamo di modificarle ulteriormente, ovviamente. Un sistema affascinante.

L'altra cosa interessante del gioco, almeno in questa fase dello sviluppo, è la tranquillità che ci accompagna. L'unico elemento da tenere in considerazione per non morire è l'ossigeno, ma creando delle catene di piccole torrette che trasportano l'ossigeno da un punto all'altro questo problema si risolve facilmente. Per il resto giochiamo al nostro ritmo: esploriamo caverne in mezzo a piante pericolose e rischiando cadute rovinose, scaliamo montagne e scopriamo nuovi affascinanti paesaggi. Il tutto scovando materiali sempre più rari per costruire nuove strutture della nostra base: dalla fucina alla stampante 3D, passando per l'hangar per i veicoli e molto altro, in una corsa tecnologica dove man mano sblocchiamo sempre di più, specialmente andando ad analizzare oggetti misteriosi come semi di piante o rocce aliene, tutte trasportabili con un comodo sistema che ci permette di far levitare e portare con noi qualunque oggetto mobile.

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Gli oggetti più piccoli sono inseribili nel nostro inventario, che a sua volta ha un'utilità fondamentale nel gameplay: ha una capienza ridotta, ma dato che nessun materiale si perde o scompare dal mondo di gioco, qualora non avessimo posto per tenere qualcosa ci basta lasciarlo per terra in una zona che poi ricorderemo, addirittura creando buche per ogni elemento, quasi come fosse una cantina. Anche qui, basta solo un po' di creatività. E se siamo stufi di gironzolare sul nostro pianeta? Nessun problema, è addirittura possibile costruire un'astronave e cercare un nuovo pianeta, generato proceduralmente come il primo e che ci può riservare grandi sorprese. Il gioco, almeno in questa prima versione, non ci offre un vero e proprio obiettivo: si esplora, si osserva, si costruisce. Per chi ama l'esplorazione di mondi fantastici, però, non serve molto altro.

La tranquillità dell'esplorazione, unita a scenari da lasciare a bocca aperta, il sistema di terraforming incredibilmente potente e la gran quantità di tecnologie e mondi da scoprire ci lascia con un'esperienza potenzialmente infinita già da ora, costantemente in evoluzione aggiornamento dopo aggiornamento. Da menzionare anche la presenza di una (per ora piuttosto rudimentale) modalità cooperativa online: è infatti possibile invitare amici e giocare con loro, ma per ora tra numerosi crash e freeze l'esperienza è tutt'altro che piacevole. Quando funziona però dà molto valore al titolo, e gli sviluppatori continueranno a rifinire questa modalità aggiungendo anche un sistema di economia per dare ai giocatori la possibilità di scambiare risorse e oggetti. Tra le altre novità in arrivo gli sviluppatori promettono un sistema di clima dinamico, fauna aliena (anche aggressiva), nuovi tipi di terreno e altro ancora.

Già adesso, comunque, Astroneer è un gioco davvero particolare. Se la componente di esplorazione e di survival su pianeti alieni non è certo una novità assoluta, la possibilità di modificare a nostro piacimento qualsiasi area di qualsiasi pianeta lo rende davvero affascinante, un fascino che si aggiunge ai bellissimi mondi colorati e astratti. Basta farsi un giro su Internet per vedere già ora paesaggi mozzafiato e creazioni incredibili degli utenti. Peraltro è già presente una traduzione italiana, seppur non perfetta, che rende il gioco più appetibile nel nostro paese. Insomma, un interessantissimo titolo con il potenziale per diventare un ottimo gioco: se amate l'esplorazione spaziale, il crafting e la sopravvivenza, investire su questa versione Game Preview non vi deluderà.

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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