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FIFA 12
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FIFA 12 - anteprima hands-on

Procedono a gonfie vele le ultime fasi di sviluppo di FIFA 12, ad ormai poco più di due mesi dal suo debutto sugli scaffali dei negozi previsto per il 30 settembre: EA ci ha invitato alla seconda tappa milanese del Producer Tour di FIFA 12, durante la quale abbiamo potuto testare una versione pressoché definitiva del gioco. Eccovi le nostre impressioni.
Dopo aver ripreso e sottolineato alcune delle nuove feature introdotte in questo nuovo capitolo della serie FIFA (tra cui Player Impact Engine, Pro Player Vision e Tactical Defending) che abbiamo avuto modo di descrivere nel dettaglio nel nostro precedente articolo, il Product Manager del gioco David Rutter ha subito posto l’accento su due altri importanti elementi che caratterizzeranno FIFA 12: da una parte le migliorie introdotte alla modalità Carriera e dall’altra l’inedita modalità Football Club.
Per quanto riguarda la modalità Carriera, va rilevato come essa sia stata perfezionata in molte delle sue sfaccettature, tra le quali spicca senza dubbio la sezione dedicata al mercato dei giocatori facenti parte della rosa della nostra squadra: le sessioni di compravendita saranno legate a doppio filo non soltanto con le caratteristiche e le qualità di ogni giocatore, ma anche con il relativo stato di forma e soprattutto, ricordando che FIFA 12 godrà di un innovativo sistema di gestione degli infortuni, con l’eventuale presenza di questi ultimi a modificare il prezzo di mercato del calciatore in questione.

Per quanto concerne invece l’inedita modalità Football Club, questa va interpretata come una sorta di immensa League interattiva alla quale ogni giocatore connesso a Xbox Live potrà prendere parte: il parametro di riferimento delle diverse classifiche sarà dettato dai cosiddetti Punti Esperienza, da guadagnare con le prestazioni in campo. Le precise modalità di svolgimento del Football Club andranno in ogni caso valutate in sede di recensione, quando sarà possibile entrare nel merito approfondendone le meccaniche e le diverse funzionalità.

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Passando al giocato, devo ammettere che una volta impugnato il joypad e scambiati i primi fraseggi mi sono trovato di fronte ad un gioco notevolmente diverso da FIFA 11: le novità apportate al gameplay sono difatti incredibilmente consistenti e palpabili fin da subito. Oltre a confermare la bontà delle impressioni maturate nel nostro precedente hands-on, posso affermare senza mezzi termini che il nuovo capitolo della serie abbia ingranato una marcia in più in termini di realismo di gioco. E questo non soltanto in riferimento al mero aspetto estetico, comunque visibilmente perfezionato in particolar modo per quanto riguarda le riproduzioni facciali dei vari calciatori, ma soprattutto in fatto di gameplay vero e proprio.

Le migliorie apportate alla giocabilità sono essenzialmente riconducibili a due fattori fondamentali introdotti nella serie: da una parte il Player Impact Engine e dall’altra il Tactical Defending. Il primo grande passo in avanti è dunque riferito ai contrasti di gioco, vero tallone d’Achille della serie: laddove in precedenza parte del match si riduceva sovente ad essere giocato a centrocampo tra scontri che spesso finivano per somigliare a scambi di ping-pong, ora ogni contatto tra avversari produce reazioni differenti che, e qui arriva il punto, non sempre corrispondono alla perdita della palla da parte di chi ne era in possesso. Mentre in precedenza un contrasto equivaleva la maggior parte delle volte allo scambio di possesso palla, ora ogni tackle può avere effetti diversi a seconda di come si evolve: se chi ha la palla è in posizione tale da poterla proteggere dall’assalto, essa avrà buone probabilità di rimanere in possesso di chi la sta proteggendo. Da tutto ciò ne consegue da una parte un miglioramento evidente nella meccanica dei contrasti veri e propri (tra l’altro caratterizzati da numerose animazioni del tutto inedite) e, dall’altra, un gameplay che arriva ad essere più realistico, più ragionato e meno “flipperistico”. In questo frangente gioca un ruolo fondamentale l’aumento delle dimensioni del campo di gioco, già constatate nella nostra precedente prova: con spazi maggiori viene garantita una migliore circolazione della palla, pur nel rispetto di quelle che sono le proporzioni e le distanze del calcio reale.

Per quanto riguarda il secondo importante fattore menzionato, cioè il Tactical Defending, va sottolineato come esso sconvolga completamente l’approccio difensivo del gameplay: benché sarà necessaria la dovuta pratica per padroneggiare al meglio il nuovo sistema, sono rimasto incredibilmente colpito dalla nuova dimensione di gioco che questo apporta in fase difensiva. Spostando il comando deputato al raddoppio sul dorsale RB, il tasto X viene ora utilizzato per effettuare il vero e proprio tackle, mentre il tasto A si “limita” a far sì che il proprio giocatore fronteggi l’avversario che ha la palla. La decisione di affidare alla pressione di un tasto, in questo caso il tasto X, l’esecuzione del tackle cambia radicalmente i tempi di gioco difensivi, proprio perché chi impugna il joypad può decidere quando intervenire sulla palla (mentre prima questa operazione veniva messa in atto automaticamente): un cambiamento che dona un’ulteriore vena realistica al gameplay e che, una volta padroneggiato a dovere, rappresenta un comando da cui sarà impossibile prescindere per difendere in modo corretto. L’unica nota dolente in merito a questo sistema mi è parsa la decisione di spostare il comando di raddoppio al dorsale RB, che diventa a conti fatti difficile da premere nel momento in cui si sta difendendo in corsa (e quindi con il dito indice in pressione sul grilletto RT).

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A fianco delle innovazioni descritte, vanno infine menzionati i miglioramenti introdotti a livello di fisica del pallone, ora ancora più credibile soprattutto nelle parabole alte, nonché l’aggiunta di diverse animazioni di gioco che contribuiscono a rendere maggiormente realistico l’impatto estetico della partita. Andrà in ogni caso verificata attentamente la gestione dell’Intelligenza Artificiale, apparsa attualmente non ancora perfettamente bilanciata in particolar modo riguardo alla fase difensiva (proprio perché con l’innovazione del Tactical Defending l’IA è chiamata a movimenti diversi rispetto che in precedenza). Specialmente riguardo ai portieri, mi è sembrato che fossero gestiti in maniera altalenante: ho assistito difatti a parate realistiche e ben fatte ma anche ad una clamorosa uscita rasoterra del portiere che ha inspiegabilmente trascinato la palla fuori dall’area, nonostante non fosse pressato da alcun avversario.

Al di là dunque della necessità di alcuni piccoli bilanciamenti ancora da mettere a punto, è innegabile come EA abbia condotto un enorme lavoro che non si è limitato a rifinire il gameplay della serie ma ha introdotto degli interessanti ed innovativi spunti: ciò che ho potuto saggiare joypad alla mano ne è la prova e mi ha davvero favorevolmente colpito. Tra poco più di due mesi potremo finalmente scendere in campo e, se le premesse sono queste, FIFA 12 ha tutte le carte in regola per far compiere un bel salto di qualità ad una serie in continua evoluzione da diversi anni a questa parte.

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