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Majin and the Forsaken Kingdom
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Majin and the Forsaken Kingdom - Hands-on

Namco Bandai Partners ci ha invitato a vedere e provare Majin and the Forsaken Kingdom, nuovo titolo di Game Republic a metà tra videogioco e favola. Eccovi le nostre impressioni.
In un mondo videoludico dove ormai i giochi di guerra e gli sparatutto hanno conquistato una fetta di mercato sempre più ampia, realizzare qualcosa di diverso ma che allo stesso tempo possa interessare tutte le generazioni di videogiocatori è sempre più difficile. In questo senso Majin and the Forsaken Kingdom è stata una vera e propria sorpresa. La storia narra l’amicizia che si sviluppa tra due personaggi un po’ particolari: Tepen, ragazzo ribelle che vuole a tutti costi distruggere il regno dell’ombra, e Majin, un gigante buono che è stato incarcerato per anni dal regno dell’ombra e che grazie a Tepen riuscirà a trovare la libertà. Senza entrare troppo nei particolari per non rovinarvi la sorpresa, i due si incontreranno e da quel momento il gioco andrà di pari passo con il crescere del legame tra loro.

Per raccontare questa favola si è scelta un'impostazione di gioco in terza persona: potremo controllare direttamente solo Tepen, mentre tramite la pressione combinata di RB e d-pad potremo impartire degli ordini a Majin. Come detto poco sopra, Game Republich ha cercato di realizzare un gioco per tutti, dove la violenza non fosse il tema portante del titolo. Tutto questo si traduce nella forte cooperazione tra i due personaggi e le azioni contestuali che potremo far compiere loro sono veramente tante: saltare sulla sua schiena per raggiungere posti altrimenti irraggiungibili, spostare massi o oggetti troppo grandi e via dicendo. Ovviamente saranno presenti anche degli scontri per combattere i guerrieri dell’ombra, durante i quali dovremo cooperare ancora una volta. Tepen infatti ha solo un bastone e non è abbastanza forte per sconfiggere i nemici, dovrà così farsi aiutare da Majin, che oltre ad usare i suoi possenti pugni potrà contare anche su diversi poteri come la possibilità di sputare fuoco dalla bocca o usare scariche elettriche.

Ho potuto vedere due livelli del gioco: uno incentrato più sul puzzle e platform ambientato in una sorta tempio abbandonato, e l’altro incentrato sugli scontri in una foresta disboscata tramutata in miniera. Tecnicamente il gioco è realizzato in maniera veramente impeccabile, con paesaggi bellissimi e molto evocativi che danno ancora di più la sensazione che si stia giocando una favola interattiva. Ed è proprio questo il punto di forza e la maggior particolarità di Majin and the Forsaken Kingdom: giocando questi due livelli, la sensazione che il gioco mi ha dato è quella di una forte dipendenza di un personaggio dall’altro. Senza la collaborazione tra Majin e e Tepen molte sezioni, soprattutto nelle parti platform, non potranno essere superate. Inoltre più andremo avanti nel gioco più le situazioni diventeranno complicate, e l’ìnterazione tra i due si farà sempre più forte e fondamentale. Questo anche per sottolineare il crescente legame che si svilupperà tra i due.

L’unico grosso dubbio che il titolo mi ha sollevato riguarda l’accessibilità al pubblico dei più giovani: durante la presentazione ci è stato detto che si è voluto sviluppare un titolo per tutti, ma l’effettiva difficoltà ingame l’ho trovata eccessiva per quelli che potrebbero essere i giocatori più piccoli. Alcune sezioni sono veramente ostiche, il che farà sicuramente la felicità dei giocatori che amano le vere sfide videoludiche – e questo vi assicuro essere un titolo dall’alto tasso di sfida – ma dall’altro potrebbe essere limitante per chi è meno esperto. In sede di recensione dovremo verificare se sarà possibile settare delle difficoltà che lo rendano godibile anche dai meno esperti. Menzione particolare prima delle conclusioni spetta al comparto audio: il gioco ci propone musiche di rara bellezza, che amalgamate ai fantastici paesaggi e al divertente e ispirato design dei personaggi rendono veramente fiabesco il tutto, tanto che difficilmente vi stancherete di vederne i paesaggi o di soffermarvi su tanti piccoli particolari di cui il mondo di Majin è pieno.

Concludendo, nonostante apparenti limiti che il titolo potrebbe avere – vedi la difficoltà – sono rimasto stupito e allo stesso tempo affascinato da questo Majin and the Forsaken Kingdom. Probabilmente non sarà per tutti come vorrebbero gli sviluppatori e bisognerà inoltre valutarne la longevità, ma tutti gli amanti di videogiochi di qualità dovrebbero assolutamente tenerlo d'occhio. Appuntamento al 25 di novembre per una prova completa del titolo.

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