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Xbox - Accessori

Arcade stick Razer Atrox per Xbox One - provato

Dopo aver prodotto diversi accessori per Xbox 360, Razer inizia a volgere lo sguardo anche ad Xbox One; uno dei primi prodotti ad arrivare sulla nuova console è il Razer Atrox, controller pensato specificamente per gli amanti di picchiaduro che vogliono un'esperienza senza compromessi. L'abbiamo provato per voi: eccovi le nostre impressioni.
Il Razer Atrox è uno dei pochissimi arcade stick (ma sarebbe meglio chiamarlo fight stick, tornerò a breve su questa distinzione) sul mercato per Xbox One: si propone come controller professionale per gli amanti dei picchiaduro, offrendo controllo completo ed istantaneo sia sui movimenti dei lottatori che sulle mosse grazie agli otto pulsanti (i classici A, B, X, Y più i quattro LB, RB, LT e RT) tutti a portata di dita. Le aspirazioni professionali e da "alto di gamma" del controller sono ovviamente deducibili già dal prezzo di 239,99 Euro, ma una volta rimosso dall'enorme scatola si percepisce una qualità costruttiva che aiuta sicuramente a giustificare un prezzo simile; il case del controller risulta estremamente solido, con pareti di plastica da 3mm e la superficie superiore rappresentata da un pannello in plexiglass trasparente che rivela il disegno sottostante, peraltro personalizzabile utilizzando l'apposito template (vi servirà però una stampante A3 per riprodurlo, visto che è di dimensioni maggiori ad un foglio A4). La base è ricoperta interamente da un foglio di gomma, così da garantire una perfetta aderenza sui tavoli anche grazie al discreto peso del controller; sulla parte frontale troviamo invece un pulsante col simbolo Razer che, se premuto, fa sollevare la parte superiore del controller a mo' di coperchio, rivelando l'interno.

Ed è qui che scopriamo la natura professionale/"moddistica" del controller: oltre al comparto in cui è riposto il cavo USB di connessione alla console (ottimo anche questo, con guaina in tela), troviamo un pomello "a goccia" per il joystick per chi preferisce questa forma a quella standard sferica, oltre ad un cacciavite per poter operare sullo smontaggio dello stick e dei bottoni. Tutti i controlli sono infatti parti standard Sanwa Denshi, rinomato costruttore giapponese di componenti per sale giochi, cosa che, oltre ad essere garanzia di qualità, permette a chi vuole di sostituire bottoni (magari per metterne di colorati) o parti dello stick stesso, come i microswitch. Tutte le connessioni sono inoltre effettuate tramite morsetti facilmente rimovibili, quindi chi volesse ad esempio una diversa configurazione dei tasti non deve far altro che spostare i relativi cavi.

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Si sente invece la mancanza di un connettore per headset, come quello presente sui pad standard: di fatto questo fa sì che non sia possibile utilizzare delle normali cuffie in tandem con il controller, a meno che non siano ovviamente di tipo wireless connesse direttamente all'uscita audio della console (ed anche in quel caso non si potrebbe comunque usare il microfono, che andrebbe connesso al controller). Si tratta di una scelta progettuale piuttosto strana per un produttore come Razer che peraltro ha anche diversi modelli di headset a listino.

Una volta connesso il cavo USB alla console, è il momento di metterlo alla prova; il Razer Atrox dispone del tasto Xbox per accendere/spegnere la console e tornare alla schermata home, quindi è utilizzabilissimo per navigare anche l'interfaccia; l'ho provato sia con Mortal Kombat X che con Killer Instinct, e l'ho trovato molto efficace in entrambi i casi. I controlli sono estremamente reattivi così come si riesce a familiarizzare velocemente con la posizione dei pulsanti per scatenare devastanti combo; avrei forse preferito avere i bottoni relativi a grilletti e pulsanti dorsali concavi invece che convessi come gli altri, così da poterli distinguere meglio al tatto, ma comunque si fa presto l'abitudine anche a quelli. Il joystick risponde estremamente bene e si riesce a impartire con precisione comandi anche composti come mezzelune o quarti di rotazione, e ci vuole poco prima che si noti come sia più immediato e preciso rispetto al movimento del pollice sul thumbstick del controller standard. Questo vale sia quando lo si usa su un tavolo o scrivania, sia quando lo si poggia sulle gambe; anche in questo caso risulta comunque stabile e comodo da utilizzare.

Ho trovato invece un po' scomodi i due tasti posti sul lato destro del controller, relativi ai pulsanti Menu e Visualizza della console; essendo non visibili direttamente, è facile dimenticare quale fa cosa: avrebbe aiutato molto avere le icone delle due funzionalità sul bordo della plancia superiore, proprio sopra i rispettivi pulsanti così da permetterci di individuarli senza dover spostare la testa per guardare di lato.

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E veniamo invece alla questione alla quale ho accennato inizialmente, ossia la distinzione tra Arcade Stick, inteso come controller per giochi generalmente di stampo arcade, e Fight Stick, ossia prettamente per picchiaduro; il Razer Atrox sarebbe un perfetto joystick da sala giochi, ottimo per giocare a titoli come platform games e sparatutto a scorrimento; proprio per questo motivo ho provato a metterlo alla prova con un po' di titoli del genere solo per scoprire che non è supportato da nessuno di questi. Shovel Knight, Rayman Legends, Stealth Inc e altri dello stesso tipo sarebbero tutti perfetti con questo controller, ma purtroppo non lo riconoscono costringendoci a tornare al normale pad. Questo non è colpa di Razer: i giochi devono essere sviluppati per supportare anche gli Arcade Stick, ma è comunque un vero peccato che non lo supportino limitandoci ad usare la periferica con gli attualmente pochi picchiaduro presenti sulla console. In quanto costruttore, Razer potrebbe però fare pressione - o addirittura finanziare - il supporto del controller presso i vari sviluppatori, così da aumentare anche l'utilizzabilità del dispositivo stesso.

Tirando le somme, il Razer Atrox dimostra di avere tutte le carte in regola per poter soddisfare gli appassionati di picchiaduro più esigenti e professionistici: ottima qualità costruttiva, grande risposta ai comandi e piena modificabilità ne fanno un accessorio estremamente convincente. Fa storcere il naso il mancato supporto agli headset ed è un peccato che non si possa sfruttare con altri titoli che ne gioverebbero molto, ma rimane comunque un eccellente accessorio per chi vuole emergere realmente le proprie abilità con titoli come Mortal Kombat, Killer Instinct, Dead or Alive e compagnia.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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