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NBA 2K25
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Recensione - NBA 2K25Xbox Series X | S Xbox OneGame

Eccoci nuovamente al nostro appuntamento annuale con una delle saghe sportive più longeve del mondo videoludico: NBA 2K25 arriva dopo la vittoria del 18° anello da parte dei Boston Celtics, proponendosi di migliorare ulteriormente un’esperienza di gioco di per sé già al top. Scopriamolo insieme!
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Il Gioco

Sono passati pochi giorni da quando Jayson Tatum, stella indiscussa dei Celtics, ha alzato al cielo del Massachussets il trofeo del 18° titolo NBA dei Boston Celtics, e noi tifosi giocatori ci pregustavamo già di poter vivere la stessa scena sul nuovo capitolo della serie cestistica targata Visual Concepts e 2K. Eccoci quindi a raccontarvi le emozioni che questo nuovo capitolo ci ha trasmesso, iniziando dall'anticiparvi che NBA 2K25 non è una mera evoluzione di NBA 2K24, ma un’esperienza di gioco talmente pregna di novità da rendersi, come vedremo, il miglior capitolo della serie.

MX Video - NBA 2K25

Come tutti i lettori ben sanno, il primo impulso nel provare una nuova edizione di una saga sportiva come NBA 2K è quello di dire “sì, bello come sempre ma, come al solito, abbiamo qualche piccola aggiunta e nulla più”, rischiando di liquidare in fretta un piccolo capolavoro. In realtà, mi sono ripromesso (e l’ho fatto) di lanciare prima NBA 2k24, riguardarlo rapidamente e poi passare al confronto con NBA 2K25 guardando il tutto con gli occhi di chi è cresciuto con il pallone a spicchi tra le mani. Partendo dalle basi, e più precisamente dalla copertina del gioco, vedere il mio Tatum in primo piano mi ha fatto commuovere: il numero 0 dei Celtic troneggia sia sulla versione standard che sulla All Star in compagnia di A'ja Wilson, una delle principali protagoniste della WNBA. 2K ha pubblicato anche la Hall of Fame Edition sulla cui copertina spicca invece una leggenda come Vince Carter.

Ma direi che è giunta l’ora di addentraci più a fondo nel mondo di NBA 2K25 a partire dal consueto menù di gioco, come al solito ricco di opzioni sia in termini di modalità che di customizzazione dell’esperienza di gioco. La modalità MyCAREER è sempre stata il fiore all'occhiello della serie NBA 2K. A partire dalle collaborazioni con star del calibro di Spike Lee, fino a storie che fanno il verso a kolossal hollywoodiani dedicati al basket, la modalità carriera si è sempre presentata come un gioco a sé stante, capace di coinvolgere anche i giocatori più casuali e meno avvezzi alla totale simulazione. NBA 2K25 , però, ha introdotto nuove funzionalità, e qualche miglioria, per renderla ancor più intrigante, a partire dal MyPLAYER Builder (lo strumento che permette di creare il proprio giocatore personalizzato): da quest'anno, infatti, potete utilizzare i template reali dei giocatori NBA, permettendovi di costruire un protagonista simile al vostro idolo e magari giocare con un Larry Bird d’annata.

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Per quanto riguarda, invece, il face scan, la funzione che consente di inserire il proprio volto all'interno del gioco eseguendo una scansione tramite app, la tecnologia zoppica ancora e, nonostante gli evidenti miglioramenti, ci vuole ancora troppo tempo per ottenere una scansione perfetta e non sempre il risultato finale è tale da evitare di ricorrere a modifiche manuali in grado di rendere il personaggio effettivamente somigliante a noi.

La trama di MyCAREER quest'anno segue le vicende di MP e del suo manager Patrick Wells. Non siete più considerati il "nuovo LeBron James" come in NBA 2K24, ma il vostro personaggio rimane un talento da tenere d'occhio. Tuttavia, la vera “lotta” starà nel guadagnarsi il rispetto di allenatore e compagni fin dalle prime partite, partendo dalla panchina prima di poter ottenere un posto da titolare. MyCAREER, inoltre, offre la possibilità di rivivere il passato del giocatore con The Heart of a Dynasty, una serie di missioni che raccontano come siete arrivati al successo e come si è evoluto il rapporto tra voi e il vostro manager. Si tratta di una piacevole integrazione alla trama in grado di dare ulteriore linfa ad una modalità carriera già di per sé ricchissima di cose da fare e traguardi da raggiungere.

E poi arriva la splendida ambientazione della nostra città a misura di professionista NBA. Quest’anno la modalità The City si è ulteriormente arricchita. Ora i giocatori possono esplorare una location ancora più dettagliata e sfidarsi in un numero ancora più elevato di eventi. Uno dei cambiamenti più evidenti è la riduzione delle dimensioni della mappa, che rende più facile e rapido spostarsi da un punto all'altro. Inoltre, le affiliazioni come RISE ed ELITE sono posizionate molto più vicine, eliminando la necessità di lunghi spostamenti solo per accedere alle arene. Questa compattezza rende The City più esplorabile e divertente, senza sacrificare la varietà di attività e modalità offerte. Come sempre, sarà possibile trovare le affiliazioni, le strutture per l'allenamento, i campi all'aperto e molto altro con la possibilità, come già detto, di incontrare giocatori reali e partecipare a missioni che offrono VC gratuiti, un incentivo non da poco per i giocatori che vogliono migliorare il proprio MyPLAYER.

Per gli appassionati delle modalità miste, nelle quali la componente gestionale ha un suo peso specifico, c’è ovviamente la modalità MyNBA. NBA 2K25 continua la tradizione e offre una fra le migliori modalità manageriali disponibili in un gioco sportivo. L’offerta, in termini di ere NBA, si è ampliata e quest'anno è possibile iniziare la propria avventura manageriale partendo da sei diverse ere, tra cui la nuova Steph Era. Questa varietà di offerte consente di riscrivere la storia del basket e di creare la vostra lega personalizzata, modificando regole, squadre partecipanti e quant’altro più vi aggrada. Resiste anche la modalità MyNBA Lite che offre un'esperienza semplificata per chi vuole concentrarsi esclusivamente su gioco, scambi e draft, senza dover gestire tutti gli aspetti manageriali più complessi.

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Chiude l’offerta, a parte l’immancabile possibilità di giocare partite rapide, la modalità MyTEAM che, quest’anno, si caratterizza per il ritorno dell'Auction House, sostituita lo scorso anno con il New Player Market, un cambiamento poco digerito dalla community di appassionati. Ora, l'Auction House è tornata, e per accedervi dovrete raggiungere il livello Gold REP Tier in MyTEAM. Una volta sbloccata, potrete nuovamente acquistare e vendere giocatori a prezzi variabili, completando così le vostre collezioni. Ovviamente, come nelle precedenti edizioni, MyTEAM è accompagnata dalla presenza delle onnipresenti microtransazioni, attraverso le quali i giocatori possono acquistare VC per migliorare il proprio MyPLAYER o ottenere pacchetti di carte per espandere il proprio team.

Tutte le modalità possono essere giocate online a partire dalle leghe e dalle stagioni NBA. Ho giocato parecchie partite incontrando soprattutto giocatori nordamericani e diversi europei (pochi italiani al momento). Come accaduto nella scorsa stagione, il gioco non soffre di particolari problemi né di matchmaking, né tantomeno di lag ma, sicuramente, ci sarà bisogna di più sessioni per esprimere un giudizio più completo che, al momento, mi risulta decisamente favorevole.

Ma il cuore pulsante di NBA 2K25 risiede, ovviamente nel suo spettacolare gameplay che non scopriamo certamente oggi ma che ha anni di provata esperienza sul campo, anzi sul parquet. Se ricordate bene, cari lettori, lo scorso anno Visual Concepts introdusse per la prima volta la tecnologia ProPLAY, un motore in grado di catturare ed utilizzare filmati reali delle partite NBA allo scopo di portare al massimo di grado di realismo di movimenti ed animazioni dei giocatori. Se già l’edizione dello scorso anno ci aveva mostrato faville in tal senso, l’aggiunta di un nuovo motore di dribbling e 9000 nuove animazioni aggiungono ulteriore realismo ad una dinamica di gioco già molto vicina alla perfezione.

In aggiunta a queste piccole ma significative modifiche alla tecnologia ProPLAY, tra le novità più impattanti in termini di gameplay troviamo sicuramente la nuova meccanica di Shot Cancelling (annullamento del tiro). Ora è molto più facile interrompere un tiro in fase di preparazione e passare a una mossa alternativa, il che apre nuove possibilità per coinvolgere i compagni di squadra e aggiungere varietà al proprio stile di gioco. Un esempio decisamente calzante è quello che riguarda la finta al tiro da 3: se interrompete al momento giusto il caricamento del tiro dalla lunga distanza, il difensore avversario, come accade nella realtà, cade nella trappola (in quanto impegnato a contrastare il tiro) e voi riuscirete ad aggirarlo per entrare facilmente in area e chiudere l’azione con un sottomano oppure con un assist vincente per un compagno a quel punto sicuramente libero di chiudere l’azione. Si tratta, quindi, di una sorta di flessibilità in termini di strategia che, non solo aggiunge una certa profondità all’azione di gioco, ma consente di mettere a punto una serie quantomai varia di tattiche offensive.

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Le stesse meccaniche di tiro sono state modificate arricchendone le opzioni, una vera manna per chi apprezza le qualità simulative di NBA 2K; sono stati introdotti gli Shot Timing Profiles ed il Pro Stick Rhythm Shooting. Ovviamente non ci spaventiamo davanti a definizioni così altisonanti in quanto, sul campo, si rivelano dei sistemi discretamente facili da padroneggiare, soprattutto per chi conosce bene le dinamiche del gioco. Per Shot Timing Profiles si intende l’introduzione di cinque diverse opzioni di tempismo per i tiri (ad esempio al momento del caricamento, a quello della sospensione oppure al momento del rilascio del tiro stesso) in grado di adattarsi sia al livello di abilità che alle preferenze di ogni giocatore. Non si tratta, in questo caso, di semplici dettagli perché è un modo che permette a chiunque di approcciarsi a NBA 2K25 senza patire troppi mal di testa, vista l'adattabilità della curva della difficoltà e la facilità con cui si possono apprendere i fondamenti sfruttando questa nuova meccanica.

Il Pro Stick Rhythm Shooting, invece, offre un modo del tutto nuovo di tirare; invece di premere e rilasciare il pulsante, o lo stick, dedicato al tiro, si inizia tirando lo stick verso il basso per avviare il lancio, poi, quando si vede l'animazione del tiro del giocatore raggiungere il punto di rilascio, si spinge lo stick verso l'alto cercando di agire con il giusto tempismo per allinearsi all'animazione del giocatore. Si tratta di un movimento molto intuitivo che, non solo permette al giocatore di identificarsi nell’atleta che si trova sul parquet (sostanzialmente si tratta del movimento che si farebbe tentando di fare un canestro nella vita reale), premia i giocatori più capaci nel replicare la meccanica di tiro caratteristica di ogni singolo cestista.

Rimanendo in ambito di gameplay, ho notato evidenti miglioramenti anche per quanto riguarda l’IA sia della CPU ma, soprattutto, dei nostri compagni di squadra che sono diventati decisamente più reattivi ed in grado di prendere, nella più totale autonomia, decisioni pertinenti al contesto di gioco. A questo proposito, infatti, invece di esitare, o di limitarsi a gironzolare senza meta, i nostri compagni sfruttano con decisione gli eventuali corridoi liberi, creando più occasioni d'attacco e dando al gioco un ritmo più dinamico. Questo miglioramento risulta essere particolarmente evidente quando non si ha il controllo diretto del giocatore, e aggiunge una nuova dimensione tattica alle partite, visto che finalmente si potrà sfruttare i propri compagni in maniera più strategica e meno casuale.

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Se il gameplay, con NBA 2K25, ha raggiunto vette insperate anche dal più grande fan della serie, anche dal punto di vista tecnico Visual Concepts e 2K hanno fatto davvero centro. Partendo già dalla solida base di NBA 2K24, la tecnologia ProPLAY ha aggiunto ulteriore realismo ai modelli dei singoli giocatori, nonché alle loro animazioni. Arene di gioco, spettatori e dettagliati elementi di contorno contribuiscono a creare un'esperienza visivamente appagante. Il comparto audio è altrettanto notevole con una colonna sonora dominata principalmente dal rap, dal R&B e dallo stile Urban che si adatta perfettamente all'atmosfera del gioco: sono 61 le tracce totali presenti nel gioco e la grande varietà riesce ad accontentare anche i gusti dei meno affini al genere. Il costante aggiornamento durante il corso della stagione contribuirà non poco a rendere ancora più piacevole la navigazione nei menù e l’esperienza di gioco globale.

Nulla da eccepire, infine, sugli effetti sonori durante le partite. Se avrete la pazienza e il tempo di prestare particolare attenzione a quello che ascoltate, noterete con quanta precisione e cura sono stati campionati i diversi tipi di strisciate sul parquet, i differenti riverberi della palla che rimbalza e tutti quegli effetti sonori a cui, normalmente, non si fa caso mentre si è presi dall’adrenalina del match. Il gioco, come sempre, è localizzato in italiano per tutto ciò che riguarda i testi, mentre commenti e telecronaca sono rigorosamente in lingua inglese.

Amore

Gameplay imbattibile

- Quest’anno bisogna dire che il motore di gioco di NBA 2K fa davvero faville. Le modifiche apportate al ProPLAY e quelle sull’aspetto grafico rendono non solo NBA 2K25 la miglior simulazione di basket mai realizzata, ma anche quella più accessibile in virtù di una curva di apprendimento adatta a tutti. Le nuove animazioni per tiri e passaggi aggiungono ulteriore “pepe” ad un sistema abbondantemente collaudato e che mai avrei pensato potesse ulteriormente migliorarsi. Le meccaniche relative al tempismo nel tiro sono qualcosa di talmente innovativo, ma al tempo stesso anche facilmente padroneggiabili, che ci fanno totalmente immergere nell’atmosfera NBA. L’indicatore di tiro, rispetto a quello dell’edizione 24, sarà quasi impercettibile e funzionerà facendo alzare una freccia vicino al giocatore che state controllando. Il tempismo di ogni singolo giocatore sarà così diverso, anche da una mossa all’altra, che dovrete conoscere il tempismo esatto di ogni giocatore per mantenere alta la vostra percentuale di tiro. Passare dal rilascio rapido di (esempio) Steph Curry a quello più metodico di Larry Bird sarà disastroso se non sarete totalmente focalizzati su quello che state facendo. Il gioco ovviamente ha giocatori di quasi tutte le generazioni e giocare con loro nelle varie ere renderà in pieno il concetto di giocare uno stile di basket completamente diverso. Un’IA ai limiti della perfezione rende l’azione di gioco mai banale e non vi capiterà mai di assistere ad un qualcosa che non potrà mai verificarsi nella realtà. Davvero chapeau a Visual Concepts e 2K!

Una città a misura di basket

- The City quest’anno è ancora la modalità più affascinante per chi scrive ed è stata ulteriormente perfezionata. La mappa, seppur ridotta rispetto ad NBA 2K24, è più ricca e più funzionale se confrontata con quella presente in edizioni precedenti. Non ci sono più spazi vuoti e ogni singolo edificio ha un suo scopo. La nuova città è stata progettata per essere ancora più dinamica e trova il suo fulcro nel Boulevard of the Stars, una sorta di Fifth Avenue del Basket che consente di accedere a tutte le esperienze di gioco a partire dalla rinnovata Pro – AM. Interessante l’idea di una Walk of fame che mette in vetrina tutte le franchigie NBA con dei posti vuoti pronti ad essere riempiti quando vincerete i vostri tornei e campionati in modalità Carriera. Davvero una gran bella esperienza di gioco, completa e perfetta per i “maniaci” dell’NBA.

Learn2K, un manifesto all'accessibilità

- Se siete giocatori della prima ora, il gameplay di NBA 2K potrebbe sembrarvi poco accessibile e ricolmo di meccaniche complesse da apprendere velocemente. Per risolvere il problema, NBA 2K25 include la modalità Learn2K, progettata per insegnare ai giocatori le basi del gioco, apprendere diversi “trick” avanzati e, soprattutto, adattarsi allo stile, e alla difficoltà, scelta inizialmente. Dai passaggi ai tiri, dalla difesa ai tiri liberi, questa modalità guida, da un lato, i neofiti a superare le paure iniziali e, dall’altro consente ai giocatori più esperti di affinare le proprie abilità e imparare le nuove meccaniche di gioco. L'aspetto più gradito è che il ritmo dei tutorial è ben bilanciato, permettendo di apprendere senza fretta e senza frustrazioni le basi del gioco. In questo modo il giocatore sperimenta direttamente sul campo i propri miglioramenti grazie anche a dei match di breve durata nei quali dovrà cimentarsi alla fine di ogni ciclo di lezioni.

The W, la WNBA è sempre più completa

- La modalità del gioco dedicata alla WNBA è tornata in NBA 2K25 con diversi miglioramenti. Uno degli add-on più interessanti è rappresentato dalle conferenze stampa doppiate, che aggiungono un livello di immersione maggiore rispetto alle semplici linee di testo. La trama, invece, si concentra sulla vostra Pursuit of Greatness, dove affronterete due talentuose rookie: Caitlin Clark e Angel Reese, cercando di superarle e di dominare la lega. La modalità ha anche una componente online, arricchita dalla funzione di Mentorship, che permette di aiutare i propri amici a raggiungere gli obiettivi di gruppo. In definitiva, la presenza di una trama più strutturata e una cura del dettaglio molto più certosina rispetto ad NBA 2K24, rende The W una modalità di gioco sempre più completa, anche se non è ancora del tutto ai livelli di MyCAREER o MyTEAM.

Odio

Soldi, soldi e ancora soldi

- Al solito, le microtransazioni sono il problema più grosso per chi vuole giocare a NBA 2K25 in maniera competitiva sia nella modalità MyPlayer, sia, soprattutto, in quella MyTeam. Il listino prezzi dei pacchetti è elevato, soprattutto se paragonato a quello che si può comprare con i VC acquistati con soldi reali, e per quanto i giocatori più "casual" non sentiranno mai il bisogno di comprare dei VC, chi è un assiduo frequentatore dei campi di Visual Concepts si troverà praticamente costretto ad acquistare diversi pacchetti di crediti per migliorare la propria squadra. Se è vero che questa modalità diventa un modo per garantirsi introiti costanti durante l’anno e migliorare ulteriormente un titolo che continua costantemente a migliorare, è anche vero che i giocatori più fedeli andrebbero in qualche modo supportati (magari con un semplice passaggio dei VC residui dell’anno precedente). Sebbene i VC siano ottenibili anche giocando, diventa difficile accumularne abbastanza senza spendere soldi reali o senza acquistare la All-Star Edition.

Tiriamo le somme

NBA 2K25 è la ciliegina su una torta, quella del franchise 2K, già di per sé incredibile. Visual Concepts è riuscita a fondere il vecchio e il nuovo, migliorando le funzionalità storiche e introducendo novità che rendono il gioco ancora più coinvolgente, completo e accessibile a tutti. La modalità Carriera è la più riuscita di sempre, il gameplay ed il livello di realismo sono indiscutibilmente di altissima qualità, il comparto tecnico è di primissimo ordine ed il livello di simulazione rasenta la perfezione. Tutto questo ben di Dio viene, come in altri titoli sportivi, minato dalla presenza delle microtransazioni che possono portare ad un incontrollato spreco di denaro. Se siete fan della serie lo comprerete ad occhi chiusi, ma mai come quest’anno NBA 2K è consigliatissimo anche ai meno esperti, avendo fatto quel passo in avanti verso i neofiti e tutti coloro i quali non sono in grado di padroneggiare un titolo prettamente simulativo.
9.0

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L'autore

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Da sempre grande amante di tutti gli sport, ha trasferito questa passione nel mondo dei videogiochi non disdegnando però anche gli altri generi. Ama il nostro calcio quanto sport come il football e l'hockey, ma è sempre pronto a blastare qualche alieno quando ce n'è il bisogno!

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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