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Rugby Challenge 2006
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Recensione - Rugby Challenge 2006XboxGame

In una Nazione come la nostra, nella quale il calcio più che uno sport è una religione che ben poco spazio lascia alle altre discipline, non c’è da stupirsi del fatto che il rugby sia seguito solamente da una ristretta cerchia di appassionati, ed è un peccato. Grazie alla nuova simulazione di Hip Games e degli Swordfish Studios avremo però la possibilità di addentrarci nel mondo di questo affascinante quanto durissimo sport.


Nato in Inghilterra nel 1845, il rugby è praticato soprattutto nei paesi di lingua inglese e vede il fronteggiarsi sul terreno di gioco di due squadre formate da quindici elementi ciascuna. Il succo della competizione è quello di cercare di portare una palla di forma ovale oltre la linea di meta avversaria, passandosela con le mani oppure calciandola. Chi non conosce lo sport potrebbe pensare che ciò rappresenti un impresa tutto sommato semplice, ma il bello è che il portatore di palla può essere contrastato dagli avversari con degli interventi massicci detti placcaggi, che hanno come fine quello di bloccare l’attacco rivale e che, nel 99% dei casi, lo vedono scaraventato al suolo e sopraffatto da un nugolo di avversari.
Inoltre il pallone può essere passato con le mani ai compagni unicamente all’ indietro. Correre in avanti e passare all’ indietro cercando di evitare il doloroso contatto dell’ avversario: il principio è semplice e quasi perverso...

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Dopo questa leggerissima infarinatura sui principi fondamentali del rugby (le regole sono ben più articolate, ma fortunatamente il gioco ci viene in aiuto con una modalità allenamento molto ben ralizzata) veniamo al sodo e scopriamo come si comporta questo Rugby Challenge 2006 alla prova del gamepad.

Concluso l’ abituale caricamento iniziale ci troviamo a navigare nel menù di gioco e veniamo a scoprire che purtroppo il prodotto non è stato localizzato nella nostra lingua neppure per quanto concerne il testo; trattandosi di un titolo sportivo possiamo tuttavia sorvolare su questo fattore. Quello che salta all’ occhio dopo qualche minuto di navigazione tra i menù è la quantità davvero notevole di modalità messe a nostra disposizione dagli sviluppatori, a tutto vantaggio della logevità finale del titolo.
Oltre alla classica partita amichevole dove potremo sfidare gli amici o la CPU scegliendo tra le numerose squadre, nazionali e di club, il gioco offre moltissime altre possibilità: potremmo infatti partecipare ai più famosi tornei del mondo come il torneo delle 6 Nazioni, la Coppa del Mondo o la Coppa Europea, magari cercando di far trionfare la nostra Nazionale, storicamente non eccelsa in questa disciplina. Potremo altrimenti decidere di partecipare ad un tour in un qualsiasi continente ed affrontare le più agguerrite nazionali in esso presenti oppure potremo scegliere di misurarci in un campionato nazionale utilizzando una delle più di 100 squadre di club disponibili, tutte aggiornate alla stagione 2005/2006. Gli appassionati potranno poi vivere le emozioni dei più importanti incontri della storia del rugby come Inghilterra-Scozia del 1879 o come la prima Nuova Zelanda Sud Africa, ed in questi casi è interessante il fatto che i match verranno visualizzati in bianco e nero, dando l’impressione di assistere davvero ad una partita da almanacco.

Ci sono tuttavia moltissime altre modalità in cui cimentarsi, impossibile esaminarle tutte; vale la pena soffermarsi però sulla modalità carriera, immancabile in un gioco che si prefigge di simulare approfonditamente una disciplina sportiva. Come avrete già intuito, il nostro compito sarà quello di prendere una squadretta di infima categoria (e nel caso di questo gioco veramente molto scarsa...) e di accompagnarla attraverso una moltitudine di incontri per portarla alla vittoria finale, curandone, nel contempo l’aspetto finanziario. I primi passi di questa lunga scalata al successo sono molto difficili proprio a causa della netta inferiorità della nostra compagine rispetto alle altre e le prime partite riserveranno con ogni probabilità cocenti delusioni, tanto che potrebbero spingere qualche giocatore ad abbandonare il gioco in breve tempo; il mio consiglio è quello di perseverare perché le soddisfazioni non
tarderanno ad arrivare e i momenti di frustrazione iniziale saranno abbondantemente ricompensati.

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Al fine di migliorare le abilità dei membri del nostro team, prima di ogni partita potremo organizzare delle sedute di allenamento che potranno essere sia individuali che collettive. Il miglioramento delle capacità tecniche o fisiche degli atleti andrà valutato attentamente onde evitare di sprecare queste preziose opportunità di crescita: inutile allenare un difensore unicamente nella velocità, il suo compito principale è quello di braccare gli avversari quindi le doti da sviluppare saranno la potenza o l’efficacia nel placcaggio. Viceversa un ala dovrà essere meno potente e più guizzante per cercare di schivare le cariche della retroguardia rivale.
Le caratteristiche che differenziano i giocatori gli uni dagli altri sono anch’esse numerosissime e comprendono sia attitudini fisiche quali le già citate velocità, potenza e resistenza, sia tecniche come l’abilità nel passaggio con le mani, la precisione nei calci piazzati o l’abilità nelle finte.
Una cosa che non convince fino in fondo è invece la gestione delle vendite e degli acquisti dei giocatori: una volta entrati nell’ apposita sezione potremo scorrere tra una lista di nomi di atleti, ognuno con le proprie caratteristiche ed il relativo costo. Scegliendone uno e confermandone l’acquisto questo verrà automaticamente trasferito nel nostro team e sarà possibile impiegarlo da subito; cosa analoga avviene con la vendita, con il giocatore che scompare immediatamente dalla nostra rosa e il suo valore in denaro accreditato subito sul nostro conto corrente. Manco fossero titoli di borsa.

La giocabilità del titolo, però, non si valuta dal numero di opzioni disponibili, dalla profondità della rappresentazione dei giocatori o dalla quantità di squadre a disposizione. Si misura sul terreno di gioco. Anche sotto questo aspetto fortunatamente ci siamo: sono sufficienti pochi minuti per familiarizzare con il sistema di controllo messoci a disposizione e ci si rende presto conto di quanto siano immediati i tempi di risposta dei giocatori ai nostri comandi.
La configurazione standard dei tasti utilizza la levetta analogica destra per gli spostamenti sul campo, i grilletti destro e sinistro per i passaggi nelle relative direzioni, il tasto A per calciare la palla o effettuare un atterramento, il tasto B per lo scontro con l’avversario, X per intercettare la palla al volo e il tasto nero per uno scatto.
La pressione contemporanea dei due grilletti ci consente di fintare un passaggio qualora si decidesse di non passare la palla ad un compagno ma di proseguire verso la meta penetrando direttamente la difesa opposta. In numerosissime occasioni nel corso di una partita ci troveremo coinvilti, a seguito di un placcaggio, in quelle che vengono definite "mischie": i giocatori di entrambi gli schieramenti si fionderanno nella zona dell’atterramento per cercare di guadagnare il controllo della palla. In questi casi, sopra alla mischia comparirà una barra di due colori che rappresenta la pressione esercitata dalle due squadre: la formazione che riuscirà a prevalere otterrà il possesso di palla e potrà proseguire l’azione. Il nostro compito in questa fase sarà quello di aumentare o diminuire il numero di giocatori che prendono parte alla mischia tenendo presente che impiegando un maggior numero di elementi si riuscirà con più facilità a recuperare il pallone, ma in caso di fallimento la squadra si troverà con la retroguardia sguarnita.

A seguito di un fallo, che può essere assegnato ad esempio per un passaggio effettuato in avanti, avremo la possibilità di scegliere se partecipare ad una mischia (se ci sentiamo particolarmente forti in questa specialità) oppure di calciare il pallone direttamente nell’acca posta sulla linea di meta (come avviene nel football americano). Se la scelta ricade sulla seconda opzione dovremo valutare la distanza del bersaglio, l’angolazione a seconda del punto di battuta e la velocità e la direzione del vento.

Anche il comparto tecnico svolge il suo compito sufficentemente bene: i giocatori sono rappresentati in maniera discretamente dettagliata, così come i numerosi stadi disponibili, che soffrono però di una certa staticità nella rappresentazione del pubblico, praticamente immobile. Le animazioni dei giocatori nelle fasi di gioco sono molto fluide e ben concatenate tra di loro e indubbiamente contribuiscono notevolmente ad accrescere il grado di giocabilità. Per quanto riguarda l’alternarsi delle condizioni metereologiche nelle diverse partite, va segnalato purtroppo un effetto pioggia veramente mal realizzato e piuttosto fastidioso.

Il vero tallone di achille di Rugby Challenge 2006 è rappresentato dall’ audio che propone delle tifoserie essenzialmente inesistenti, ridotte ad un brusio di fondo, una telecronaca in inglese che, se in effetti non disturba, sicuramente nulla aggiunge allla validità del titolo e a una colonna sonora nei menù non molto ispirata.

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A conti fatti ci troviamo tra le mani un titolo sicuramente molto solido, curato e divertente. Le numerosissime modalità, unite ad una buona quantità di contenuti sbloccabili come squadre o stadi, ne confermano un’ ottima longevità che poteva essere migliore se fosse stata introdotta una modalità on-line, stranamente assente. Un titolo che farà la gioia di tutti gli appassionati, ma che ha i numeri per divertire anche chi di rugby, come me, è praticamente digiuno. Se vogliamo azzardare un paragone è il "Pro Evolution Soccer" dei giochi di rugby.

Nota per i possessori di Xbox 360: il gioco al momento non è compatibile con la nuova console.
7.4

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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