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Among the Sleep

Recensione - Among the SleepXbox One DigitalGame

Tutti da piccoli abbiamo avuto incubi di ogni genere, e al buio tanti oggetti di uso comune ci sembravano mostri pericolosi finché i nostri genitori non ci tranquillizzavano. Among the Sleep punta proprio su questi concetti per creare un horror game psicologico in soggettiva dove controlliamo una bambina di appena due anni, alle prese con l'esplorazione della sua "spaventosa" casa di notte, alla ricerca della mamma. Quali orrori la attenderanno?

Il Gioco

E' il secondo compleanno della bimba protagonista del gioco: ci troviamo nei suoi panni bloccati sul seggiolone, con la graziosa madre che ci fa mangiare la torta di compleanno in quella che sembra una festa molto solitaria ma certamente dolce e intima. O almeno lo è finché non bussa alla porta quello che si può presumere essere il padre della bimba, che alla porta fa una furiosa litigata con la mamma: dal nostro seggiolone possiamo solo cercare di capire cosa si stanno dicendo tra le urla. Per fortuna questa scena spiacevole dura poco, e la mamma torna con una sorpresa: un regalo! Niente meno che un bellissimo orsacchiotto di peluche. Dopo di ciò, veniamo riportati e lasciati per un po' soli nella nostra cameretta, quando notiamo che l'orsacchiotto prende vita, ovviamente solo nella nostra immaginazione di bambina. E' il momento giusto per familiarizzare coi comandi.

Ci troviamo quindi nell'inedito ruolo di bambina di due anni, liberi di esplorarne ad esplorarne la cameretta. La prima cosa che si nota, naturalmente, è che tutto sembra gigante: se nella maggior parte dei giochi siamo abituati ad usare personaggi più o meno adulti, qui si usa una bimba che gattona (o cammina per brevi tratti), con gli occhi a pochi centimetri da terra. Pertanto piccoli giocattoli o minuscoli mobiletti possono trasformarsi in dei veri ostacoli per la minuscola protagonista, dandoci tra l'altro un'insolita sensazione di trovarci in un mondo di giganti. Tutto può essere una sfida: spostare sedie o sgabelli per aprire una maniglia, aprire cassetti per salire sui mobili, addirittura la possibilità entrare in condotti di aerazione... insomma, l'incubo di qualsiasi genitore.

MX Video - Among the Sleep

Il tutto inizia in maniera abbastanza innocente, ma presto ci si ritrova ad esplorare mondi palesemente immaginari che la bimba crea nella sua mente partendo da elementi della casa e nei quali convivono ricordi, giocattoli, mobili e paure. Si va avanti quindi a risolvere enigmi, a cercare oggetti e a trovare vie d'uscita in un percorso abbastanza lineare ma che comunque premia l'esplorazione, con la possibilità di trovare anche dei disegni segreti nascosti e compiere qualche occasionale obiettivo secondario. La bimba porta sempre con sé il suo nuovo amico orsetto, e nei momenti più terrificanti possiamo stringerlo a noi per farlo illuminare: oltre a calmare la piccola, questo funge anche da una sorta di torcia per illuminare meglio i dintorni. La soluzione di certe aree spesso richiede l'occhio vigile, poiché più di una volta dobbiamo trovare oggetti nascosti in aree piuttosto ampie. L'esempio più lampante è quando ci si trova in un parco giochi oscuro dove si cercano dei gufi giocattolo, spesso ben nascosti.

Solitamente però si tratta di risolvere dei micro-enigmi per andare da un posto all'altro, andando da cose semplici come spostare un mobiletto per aprire una porta, fino a situazioni più complesse dove entra in gioco anche il realistico motore fisico del gioco, come per esempio il dover buttar giù una lampada al neon tirandogli degli oggetti. Si tratta comunque di cose piuttosto intuitive, a parte qualche sezione simil-stealth quando entra in gioco una misteriosa creatura maligna, dove si rischia di morire qualche volta di troppo prima di capire bene le meccaniche. Ma si tratta solo di una parte ridotta del gioco, mentre il resto tra esplorazione e utilizzo di oggetti è spesso risolvibile velocemente.

E così le circa 2 ore di gioco vanno via in un attimo tra atmosfere azzeccate, enigmi vari e qualche occasionale spavento serio, oltre al costante senso di disagio che accompagna il giocatore in un percorso di incubi infantili. Ci sono, come menzionato, una lunga serie di disegni nascosti in giro per il gioco e qualche obiettivo secondario per completare i mille punti obiettivo, che risultano essere abbastanza facili e immediati, se non altro alla seconda volta che si gioca. Purtroppo non ci sono modalità aggiuntive o difficoltà ulteriori, quindi anche rigiocandolo la durata complessiva si attesta sulle 3-4 ore al massimo, ed essendo un gioco abbastanza lineare la rigiocabilità è limitata. Infine il gioco presenta un doppiaggio in inglese, ma ci sono i sottotitoli in italiano per non perdersi nulla.

Amore

La fantasia dei bimbi

- Among the Sleep non è certo il primo titolo horror dove normalissimi elementi di una casa sembrano nascondere segreti ben peggiori, ma trasportare questo concetto nella mente di una bambina di appena 2 anni è davvero geniale. Nel corso dell'avventura la giovanissima protagonista gattona in giro per la casa, finendo in versioni anche molto distorte di essa, dove ricordi, incubi ed elementi a lei noti si mescolano per creare mondi immaginari che uniscono familiare e spaventoso. Alla fine di tutto, ogni elemento mostrato avrà il suo perché, ed è davvero affascinante.

Un mondo gigante

- Un'altra particolarità di Among the Sleep è anche nella differenza di proporzioni tra la giovane protagonista e la casa, facendoci sembrare tutto gigantesco. Ci troviamo quindi ad aprire cassetti per poter salire sui mobili, gattonare sotto i letti o attraverso i condotti di aerazione, adeguandoci a quello che è, di fatto, un modo di giganti. Ciò porta ad un gameplay davvero insolito e a paesaggi ben più grandi del normale, e la fantasia della bimba aggiunge il resto, dando un'utilità ad ognuno (o quasi) degli oggetti scenici.

Più Layers of Fear…

- Si tratta comunque di un horror psicologico, e infatti il paragone più azzeccato che si possa fare è con l'ottimo Layers of Fear. Similmente a quel titolo infatti, più volte il mondo che circonda la giovane protagonista cambia da un momento all'altro e non sempre è chiaro se è la nostra mente che gioca brutti scherzi o è il gioco che si diverte a fregarci. Il terrore del titolo funziona al meglio proprio in questi casi, quando non si è al sicuro neanche in aree familiari.

Odio

...meno Outlast

- Il tutto però funziona meno quando va ad assomigliare a un altro capolavoro horror recente, Outlast. Ci sono parti, infatti, dove si deve evitare un'entità malefica, trasformando il gioco in una specie di nascondino con regole inizialmente non chiarissime, che portano a qualche morte di troppo. Tra queste aree e qualche jumpscare abbastanza prevedibile, l'ottima suspense creata dal disagio dello sconosciuto viene parzialmente rovinato. Il terrore c'è, ma personalmente ho trovato più azzeccato le parti dove è l'ignoto a spaventare, non qualcosa di tangibile.

Già finito?

- L'aspetto peggiore di Among the Sleep è però la durata. Esplorando abbastanza e senza usare una guida, sono arrivato dal prologo ai titoli di coda in circa due ore, avendo anche trovato la maggior parte dei segreti e facendo quasi tutti gli obiettivi opzionali. Con un'altra oretta (o meno) poi è possibile andare a recuperare le cose mancanti. Non essendoci modalità aggiuntive o difficoltà diverse, c'è poco da fare oltre alla storia, che vista la linearità non è nemmeno eccessivamente rigiocabile, specie una volta visto l'ottimo finale.

Tiriamo le somme

Among the Sleep è un horror game psicologico davvero insolito, dove invece di mostri veri o di visioni indotte dalla pazzia del protagonista, si incontrano pericoli creati dalla mente di una bambina di 2 anni, alle prese con l'esplorazione di una casa che, invece, di pericoloso non dovrebbe avere nulla. C'è forse qualche jumpscare di troppo e il gioco dura davvero fin troppo poco, ma è un'esperienza da provare per chi è alla ricerca di un horror psicologico ben fatto e originale.
7.8

Recensione realizzata grazie al supporto di Krillbite e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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