Valor Mortis - provato alla gamescom

Per chi conosce i precedenti lavori dello studio basato a Cracovia One More Level, il trailer di Valor Mortis è giunto alquanto inaspettato, presentandoci un gioco lontano dall’azione frenetica e dalle ambientazioni cyberpunk dei due Ghostrunner da loro realizzati. Potete quindi immaginare come fossi davvero molto curioso di incontrarmi con loro per poter mettere le mani su questo nuovo progetto e capire effettivamente cosa stesse bollendo in pentola!
Valor Mortis è in sostanza un action/RPG che pesca a piene mani dalle meccaniche tipiche dei souls-like, cercando però di trovare una propria strada e personalità in un mercato come sappiamo decisamente affollato. Un elemento di forte distinzione rispetto ad un souls “canonico” è sicuramente l’uso della visuale in prima persona, scelta più unica che rara per il genere, nonché significativo elemento di continuità con le precedenti produzioni targate One More Level.
MX Video - Valor Mortis
La prospettiva in prima persona contribuisce al notevole impatto delle fasi iniziali del gioco. Qui impersoniamo William, un soldato dell’esercito napoleonico, che riprende conoscenza (non tutto ci è stato esplicitato in questa demo... ma viene piuttosto da dire: risorge) nel bel mezzo di un campo di battaglia disseminato di cadaveri. Comprensibimente traumatizzati, ci aggiriamo per una foresta resa spettrale dalla furia dei combattimenti, in una situazione di smarrimento resa ancor più inquietante dalla voce dell’Imperatore Napoleone che rieccheggia nella nostra testa. Basta avanzare di poco e ci rendiamo conto di non essere soli: nel nostro cammino si parano altri soldati, anch’essi in qualche modo “risvegliati” e decisamente ostili nei nostri confronti. Affrontiamo così i nostri primi combattimenti (ma volendo ci si può anche dileguare evitando di combattere), muniti soltanto della spada d’ordinanza, con la quale possiamo sferrare i canonici attacchi leggeri o pesanti.
Altrettanto tipico è il novero delle mosse difensive, con la possibilità di parare o schivare i fendenti degli avversari, il tutto governato da un livello di energia da tenere sotto controllo. Il combat-system mette insieme meccaniche che richiamano alla mente un ampio parterre di punti di riferimento del genere, da Bloodborne (ad esempio per la possibilità di ricostituire la propria salute con un attacco portato in rapida successione ad una parata) per arrivare a Sekiro (con l’elemento della postura), ed è un mix che mi è sembrato funzionare bene, al netto di una curva di apprendimento che è fisiologica per giochi di questo genere e di cui bisogna tenere conto.

Probabilmente la prima persona rende un po’ più complicato del solito eseguire parate e parate perfette (anche se, con soddisfatto stupore dello sviluppatore che mi seguiva nel gioco, una parata perfetta è stato l’esito del mio primissimo tentativo di parry!) e va detto che a ciò contribuiscono anche animazioni ancora un po’ grezze e non perfettamente leggibili, ma ricordiamoci che stiamo parlando della versione pre-alpha di un gioco dall’uscita tutt’altro che imminente: su questi aspetti mi sento di sospendere il giudizio con la massima serenità!
Nemmeno il tempo di consolidare le nostre abilità di spadaccini ed ecco che Valor Mortis ci introduce all’uso delle armi da fuoco - una pistola di pregevole fattura - e addirittura delle arti magiche. In effetti il gioco è ambientato in un passato non solo distopico rispetto alla realtà storica (con un Napoleone vittorioso e detentore del potere da lungo tempo), ma che si immagina scolvolto dalla diffusione di una misteriosa piaga mutagena, la Nephtoglobina: questo agente, per quanto di norma infetti le proprie vittime trasformandole in aggressivi simil-zombie, conferisce a William poteri sovrannaturali, come ad esempio quello di emettere fuoco dalle proprie mani, che abbiamo potuto provare in questa demo.

Sulle numerose capacità offensive e difensive di William, opera un sistema di progressione abbastanza profondo, che prevede un classico skill tree con elementi da sbloccare investendo la Nephtoglobina raccolta (o “estratta” combattendo) e anche degli slot dedicati ad oggetti preziosi che portano con sé un insieme di bonus e malus da valutare attentamente: ad esempio, quello che mi è capitato di raccogliere nella mia partita, a fronte di innegabili vantaggi precludeva però la possibilità di recuperare salute consumando una delle “fiaschette” di Nephtoglobina. La demo ci ha consentito soltanto di sondare la superficie di questo sistema, avendo raccolto risorse sufficienti per sbloccare soltanto una prima manciata di nodi, ma il tutto mi è sembrato ben congegnato e mi sento di confidare nella possibilità di plasmare build effettivamente specializzate, in grado di valorizzare determinati stili di gioco e dare quindi varietà al gameplay.
Per ciò che concerne il gameplay loop, Valor Mortis è strutturato come il più classico dei souls-like: oltre alle “fiaschette” ristoratrici di cui s’è detto, abbiamo punti di ristoro, qui sotto forma di Lanterne, che fungono da check-point nonché da occasione per poter aumentare le proprie abilità spendendo risorse, ma il cui utilizzo comporta il respawn di tutti i nemici della zona ed il meccanismo di accumulo di risorse durante il gameplay, che vengono perse in caso si venga uccisi, salvo la possibilità di recuperarle raggiungendo nuovamente il punto in cui siamo stati scofitti.

Inoltre, giocando la demo si capisce come il gioco faccia un certo uso (non si è potuto capire bene quanto esteso) di tecniche di back-tracking, in stile metroidvania. Valor Mortis non è di certo un open-world, beninteso, ma non disdegna di solleticare la nostra vena esplorativa, proponendo deviazioni dal percorso principale, spesso appunto precluse a chi non disponga ancora di adeguati poteri e abilità.
Il risultato complessivo è quello di un gameplay molto gratificante, che ha fatto davvero volare il tempo concessomi per questa prova di gioco, grazie anche al contributo decisivo di un’ambientazione peculiare e artisticamente ispirata, supportata da un dettaglio grafico che mi ha piacevolmente stupito e che il gioco (che sfrutta UnrealEngine5) ha mostrato di saper reggere senza particolari problemi.

C’è ancora parecchio da capire e da scoprire su questo gioco, a cominciare dalla trama che, al di là delle suggestive premesse, ci deve ancora essere svelata appieno. La prima impressione però è davvero ottima: il gioco ha personalità, fascino e la collocazione in un passato distopico, dove armi tradizionali convivono con elementi sovrannaturali, ha mostrato un eccellente potenziale sia in termini di narrazione, che di gameplay, davvero coinvolgente. Valor Mortis non ha forse la pretesa di rivoluzionare il genere, per quanto la scelta della prima persona sia coraggiosa ed intrigante, quanto piuttosto di puntare a fare bene, e spesso molto bene, ciò che ci si aspetta da un gioco di questo tipo: sulla base di questa primissima prova, One More Level ci sta riuscendo alla grande.

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