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img The Witcher 3: Wild Hunt
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The Witcher 3: Wild Hunt - anteprima hands-on

I ragazzi di CD Projekt RED hanno recentemente fatto tappa a Milano invitandoci a provare la versione Xbox One dell'attesissimo ed immenso RPG The Witcher 3: Wild Hunt; ovviamente non ce lo siamo fatti ripetere due volte e ci siamo precipitati all'evento, ansiosi di testare di persona il titolo. Eccovi le nostre impressioni.
L’attesa intorno al terzo episodio di Witcher è altissima, sia per via del grande successo dei due episodi precedenti che grazie ai pareri entusiasti che The Witcher 3: Wild Hunt ha già raccolto nelle varie anteprime mondiali. A onor del vero qualche nuvola nera si è vista quando il rilascio del gioco è stato spostato fino al 19 maggio, e molti sembrano ancora i dubbi sulle performance del gioco su console; fortunatamente questa è stata l'occasione perfetta per dissipare tali dubbi, visto che ci ha permesso di provare a fondo la versione Xbox One del gioco.

Ma procediamo con ordine: Bandai Namco e CD Project RED ci aspettano in un locale di Milano preparato all’uopo per la presentazione del gioco. Una grande statua di Geralt di Rivia minaccia la platea di sedie a noi destinate poste di fronte ad un grande schermo. Arriva Damien Monnier, Senior Gameplay Designer di CD Project RED, che in un brevissimo intervento ci dà il benvenuto invitandoci a vedere un trailer del gioco e facendoci poi subito accomodare alle postazioni sulle quali è stata caricata una versione del gioco aggiornata a gennaio 2015. Mi precipito quindi a conquistare un controller ed inizio una nuova partita scegliendo la modalità Normale tra le quattro che la schermata principale propone: Facile, Normale, Difficile ed Oscura. A fine prova, parlando con Damien scoprirò che queste scelte verranno sostituite da titoli un po' più "creativi".

Il gioco è parlato in inglese e sottotitolato in Italiano: la storia inizia con un flashback che ha luogo 10 anni prima degli eventi del gioco, ed esordisce con una lunga sequenza violenta e coinvolgente incentrata su Yennefer, l'amore di Geralt. Terminato il filmato, mi trovo in una stanza all’interno della Fortezza dei Witcher alla presenza di Yennefer. I primi passi fungono da pretesto per seguire un profondissimo tutorial che comincia introducendomi ai movimenti base del personaggio ed in particolare all’uso dei “Sensi del Witcher” attivabili premendo il grilletto sinistro. Questa modalità permette a Geralt di vedere evidenziati oggetti/indizi che hanno un ruolo importante per risolvere la quest attuale; nel mio caso si trattava di trovare una chiave per aprire la porta ed uscire all’esterno. Giro per la stanza e noto i ricchissimi dettagli dell’ambiente e la ricercatezza nella diversificazione degli oggetti. Da subito ci sono lunghi dialoghi con Yennefer e appaiono i primi menu di scelta multipla per le risposte, cosa che come vedremo più avanti influenzerà anche il progresso del gioco. Trovo la chiave, esco dalla stanza e finalmente comincio ad assaporare lo spazio aperto; qui il tutorial continua con la scusa di addestrare Ciri, una bambina che avrà un destino importante all’interno della storia. Comincio così ad apprendere i comandi basilari del combattimento e l’uso dei “Segni Quen”, i poteri magici del Witcher che si possono selezionare con il tasto dorsale sinistro. Faccio un po’ di pratica ma tra attacchi e parate mi sembra che manchi un po’ di precisione nei movimenti, così come anche la telecamera non sembra sempre riuscire a seguire al meglio l'azione.

MX Video - The Witcher 3: Wild Hunt


Al termine del tutorial di combattimento finisce la parte di flashback e trovo Geralt in viaggio verso l'obiettivo della prima missione, ossia raggiungere un villaggio dove dovrebbe trovarsi Yennefer. Non faccio in tempo a salire a cavallo che vengo assalito da tre grosse creature quadrupedi simili a cagnacci, che mi impegnano in un facile combattimento. Una volta sconfitti ho un attimo di calma per guardarmi intorno e la visione che mi si para davanti è un vero spettacolo: mi muovo a cavallo in una immensa distesa montana/collinare zeppa di dettagli e particolari che rendono gli ambienti meravigliosamente ricchi, con una varietà di piante e di conformazioni del terreno che sono uno spettacolo per gli occhi. In alto a destra dello schermo è visualizzata la mini-mappa con l''indicatore dell'obiettivo ed un indicatore del periodo del giorno in cui ci troviamo. Richiamo tramite menu la mappa globale, e zoomando mi perdo nella vastità del mondo che mi circonda. Il lavoro fatto da CD Projekt RED nel creare un immenso mondo open wolrd, ma anche ricco dei minimi dettagli, sembra riuscito alla grande.

Quando a cavallo è possibile andare al passo o correre al galoppo; procedo spedito verso l’obiettivo e mi imbatto in un uomo con carro attaccato da un Grifone. Senza combattere, ma aiutato da una scena scriptata, metto in fuga il Grifone e salvo l’uomo che per ringraziarmi mi regala delle monete, primo contatto con uno dei moltissimi oggetti che troveremo nel gioco e che ci serviranno per comperare o barattere durante la storia. Oltre alle monete ricevo anche l’indicazione di cercare informazioni su Yennefer alla Taverna del Bianco Frutteto. Mentre mi avvicino al villaggio noto che il tempo scorre ed i colori degli ambienti cominciano a virare sui rossi del tramonto. Niente è lasciato al caso.

Ed eccomi arrivare al Villaggio. La ricchezza di dettagli che ho trovato durante la strada qui si amplifica ulteriormente: animali, oggetti e personaggi non solo riempiono la location ma sono anche spesso interagibili; mi lancio ad esempio verso delle oche che attraversano la strada, e queste scappano urlando. E' possibile inoltre parlare con tutti i personaggi, generando dialoghi che spesso portano a quest secondarie oppure ci danno informazioni sulla nostra missione principale. E’ così che, parlando con un fabbro, accetto di trovare un piromane che sta causando diversi danni. Per questo miniobiettivo non devo combattere ma utilizzo i miei Sensi del Witcher per evidenziare le tracce che mi porteranno da lui, muovendomi all’interno del villaggio. Un’altra buona opportunità per apprezzare gli scenari variegati ed entrare per la prima volta in contatto con gli ottimi effetti dell’acqua creati con il motore grafico proprietario RED Engine 3. Una volta raggiunto il piromane comincio a parlargli per portarlo a confessare, ma purtroppo le frasi che scelgo nei menu di risposta non riescono a convinceròp. Non mi resta che usare un segno magico Axii che mi permette di dominarlo mentalmente e farlo soccombere alla mia volontà. Usando questi segni si acquisiscono peraltro punti esperienza.

Risolta la quest, ritorno sui miei passi e vado verso la Taverna a cercare informazioni su Yennefer. All’interno l’ambiente si conferma ricco di dettagli come tutto il resto. Parlo con alcune persone che hanno diversi ruoli nel gioco, da chi è disponibile per assegnarci nuove missioni a quelli che invece devo convincere a parlare. Tra un discorso e l’altro scopro anche il Gwent, un gioco di carte per guadagnare oggetti e punti esperienza. Trovata l’informazione esco e vengo fronteggiato da tre loschi figuri che mi costringono ad un combattimento a pugni: evidentemente ho fatto domande indesiderate. E' un’altra occasione per testare il sistema di combattimento, che però continua a non convincermi appieno: le mosse per evitare/parare gli avversari non mi sembrano molto ben coordinate, ma spero che almeno parte di ciò sia dovuto all poco tempo avuto con il gioco, e che giocando più a lungo il tutto diventi più naturale. Prima di concludere la prova, richiamo il cavallo con un semplice comando e mi lancio al galoppo per testare la struttura open world della mappa. Attraverso terreni di diversa natura come piante, strade e ruscelli e salto ostacoli naturali, insomma, free roaming totale!

Ormai è più di un’ora che gioco, il tempo è proprio volato. Durante la prova non ho avuto la possibilità di provare il sistema di potenziamento delle skill di Geralt né l’acquisizione di nuove armi od il loro potenziamento, se si trascura una sosta dal fabbro per affilare la spada. Ma credo che questo sia dovuto alla fase iniziale del gioco messa a nostra disposizione. Sono costretto a cedere la mia postazione ad un collega in attesa, ma negli occhi ancora mi rimane l’immenso lavoro fatto in termini di design del mondo di The Witcher 3: Wild Hunt, assolutamente vivo e vibrante grazie alla grande cura infusa nella realizzazione di ogni dettaglio.

La build provata era lontana dalla perfezione grafica ed il combattimento aveva bisogno di rifiniture, ma il resto mi ha estremamente soddisfatto. Non solo: se prima avevo qualche dubbio sulle performance del gioco su console, la prova li ha dissipati completamente. La vastità del mondo è impressionante ed una riprova ne è la stima della durata complessiva con tutte le missioni secondarie, che ci dice Monnier essere di circa 200 ore. Non è difficile credergli viste le opportunità di missioni presenti ovunque e la successiva disponibilità gratuita di un cospicuo numero di DLC. Durante una chiacchierata fatta con lui, il designer ha tenuto poi a sottolineare il gigantesco lavoro di sviluppo fatto in particolare per le versioni console, che non sfigureranno affatto al confronto di quella PC.

In definitiva, The Witcher 3: Wild Hunt ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter essere essere un bellissimo gioco, in grado di dare grandi soddisfazioni sia agli amanti delle saghe fantasy che a quelli che adorano esplorare e non si stancano di apprezzare i più minimi dettagli, vivendo nel contempo una enorme quantità di avventure. Insomma, se amate gli RPG fantasy sembra proprio che sarà il gioco da avere!

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L'autore

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Amante degli animali, tecnologo, videogiocatore da sempre, passa dai Laboratori di Ricerca in Biologia Molecolare alle Multinazionali IT Americane nei gloriosi anni ‘90. La giornata perfetta: un paio di Martini molto secchi, Frank Zappa nelle orecchie, 3-4 ore divise tra Doom e Half-Life e al fianco la sua "ferocissima" bassottina a pelo duro.

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