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SNK vs Capcom: SVC Chaos
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Anteprima - SNK vs Capcom: SVC Chaos

Cosa ci fanno SNK e Capcom nello stesso titolo? Se le danno di santa ragione, ovvio!
Avere in casa il disco in anteprima di SNK vs. Capcom: SVC Chaos è, per chi si è fatto le ossa in fumose sale-giochi, a dir poco un’emozione. Questo titolo, infatti, è la massima espressione di un’intera epoca videoludica, fatta di 2D, pixel, sprites e grigie mattinate invernali passate davanti a una macchinetta mangia-soldi nel tentativo di battere quel maledetto, fortissimo boss finale.
Nonostante il titolo molto elaborato, questo gioco si rivela essere quasi minimalista, come da buona vecchia tradizione “old school”: un filmato introduttivo breve e per lo più statico, seguito da un menu spartano ma incredibilmente funzionale. “Niente fronzoli” sembra quasi essere il motto di questo gioco, in palese contrasto con la tendenza dominante degli ultimi anni dell’intrattenimento videoludico.

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Dal menu di gioco possiamo accedere senza tante difficoltà a tutte le sezioni del gioco: opzioni, replay, galleria, color edit e alle quattro modalità di gioco che gli sviluppatori di Playmore ci hanno messo a disposizione; senza perdere tempo, ci gettiamo a testa bassa nella più classica delle modalità di gioco per un picchiaduro degno di questo nome, la modalità Arcade. I videogiocatori meno navigati potrebbero aspettarsi qui un vero e proprio story-mode, ma tutti gli altri ben sanno che il termine “arcade” non è casuale: è la modalità principale giocata sui coin-up e la storia, se esiste, non fa parte del gioco, ma tutt’al più del manuale di istruzioni. La schermata di selezione del personaggio si rivela in tutta la sua potenza: 24 personaggi immediatamente visibili, altri 10 semi-nascosti (ma utilizzabili fin da subito) e, lo anticipiamo qui, 2 personaggi “segreti”, sbloccabili solo a prezzo di una grossa sudata.
Tutti e 36 i personaggi provengono da titoli e serie che hanno fatto la storia del videogioco, e i due colori della schermata danno immediatamente ragione del titolo del gioco: all’ “angolo rosso” troviamo i personaggi SNK, provenienti dalle serie King of Fighters, Samurai Shodown e Fatal Fury; a far loro da contraltare, all’ “angolo blu”, i lottatori di Capcom, già visti nelle saghe di Street Fighter, Warzard e, udite udite, Mega Man.

Come in ogni picchiaduro degno di questo nome, ogni personaggio è dotato del suo set di mosse speciali, da eseguirsi mediante infernali combinazioni di tasti che metteranno a serio rischio il pad della vostra amata console. E’ giusto qui aprire una piccola parentesi: nella versione non definitiva del gioco da noi provata, la tanto amata precisione del controller Xbox si rivela essere, in alcuni casi, quasi un impaccio. Alcune mosse speciali sono quasi impossibili da eseguirsi, a causa della minimale differenza che sul nostro pad hanno, ad esempio, “giù” e “giù-destra”; il controllo è fenomenale per quanto riguarda il movimento, ma al momento dell’esecuzione delle combinazioni, già belle complicate per i fatti loro, la grande sensibilità della levetta si rivela essere d’ostacolo alla loro buona riuscita. Sarebbe auspicabile una piccola ottimizzazione al riguardo, ma francamente non sappiamo quanto questo sia possibile, e nemmeno se ciò sia imputabile ai programmatori o proprio al pad. Ma torniamo a noi.

Effettuata la selezione del personaggio, saremo catapultati in una delle 10 arene a disposizione, dove assisteremo al classico poco amichevole (ma sempre esilarante) scambio di “complimenti” tra i due sfidanti, alla fine del quale potremo iniziare a scambiarci “complimenti” d’altra natura con il nostro avversario. In questa modalità, dovremo avere la meglio sullo sfidante per almeno due volte prima di procedere verso l’avversario successivo. Sconfitti tutti gli avversari, ci troveremo di fronte al boss finale, come da tradizione molto più tosto dei combattenti precedenti.

Gli altri tipi di sfide che potremo affrontare sono il classico “Versus”, nel quale sfideremo un amico in carne ed ossa, “Survival”, in cui dovremo sconfiggere più avversari possibile sempre con la medesima vita (se ci facciamo danneggiare dal primo avversario, al secondo incontro la nostra vita sarà ridotta di conseguenza) e, cosa non da poco, la modalità Xbox Live: chiunque sia dotato di una connessione ad internet e un account Xbox Live potrà infatti sfidare avversari di tutto il mondo ad una sana e ricca scazzottata videoludica a distanza.

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Come abbiamo ricordato a inizio recensione, SVC Chaos è un titolo marcatamente “old-school” in ogni sua parte, dalla grafica al sonoro, dai controlli alla difficoltà di gioco.
Quest’ultima è configurabile tramite il menu “opzioni”, in cui potremo scegliere tra otto diversi livelli di difficoltà, da “principiante” ad “esperto”; nonostante l’ampia scelta, vi possiamo assicurare che anche a livello “principiante”, il gioco sarà più complesso di quanto ci si potrebbe aspettare da un picchiaduro, rappresentando una sfida di buon livello anche per giocatori più smaliziati.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, giocando questo titolo avremo la sensazione di essere catapultati indietro di una decina d’anni: nessuna parvenza di terza dimensione, poligoni e fighetterie grafiche d’ogni tipo, ma solo il buon vecchio 2D e tanti bei pixel colorati a mano da artisti del genere, riesumati dalla pensione forzata dovuta all’avvento del 3D. Probabilmente giocare a questo titolo dopo una sessione multiplayer di Halo2 potrebbe portarvi dritti in una corsia d’ospedale in preda a shock e convulsioni, ma possiamo assicurare che, una volta (ri)abituato l’occhio al 2D, potrete apprezzare molti tocchi di stile e una cura dei particolari superiore a molti giochi “moderni”.
Così come la grafica, anche il sonoro ci catapulta indietro ai giorni dei 16 bit, per chi se li ricorda. Prima della seconda partita vi ritroverete, senza rendervene conto, a fischiettare le musichette di sottofondo. Gli effetti sonori seguono lo stesso ideale filone di tutto il gioco: principalmente urletti di dolore o di incitamento, più o meno acuti a seconda del personaggio e della situazione.

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In definitiva, SNK vs. Capcom: SVC Chaos si preannuncia comw un gioco assolutamente consigliato a tutti quelli che vengono dalla “vecchia scuola”, quelli che marinavano scuola per andare in sala-giochi, e che ancora oggi guardano a quegli anni con un pizzico di nostalgia. Per le sue caratteristiche, però, sarà assolutamente da provare anche per tutti quelli che quegli anni non li hanno mai vissuti, e vogliono provare l’ebbrezza di trovarsi incollati allo schermo, con il costante rischio di distruggere il proprio pad, senza capire esattamente perché un gioco così apparentemente semplice possa essere così maledettamente coinvolgente.


Ringraziamo D+ International per la collaborazione.

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