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The Long Reach

Recensione - The Long ReachXbox One DigitalGame

Gli ucraini Painted Black Games miscelano esplorazione a scorrimento laterale e grafica 16-bit in un'avventura "cammina-e-clicca" dalle tinte misteriose. Scopriamo insieme The Long Reach.

Il Gioco

The Long Reach è sicuramente un gioco atipico, per diversi motivi. Il primo è legato alla storia: siamo di fronte ad un'avventura punta-e-clicca a scorrimento, del tipo che una volta potevamo veder produrre a LucasArts (ma diversa da queste per motivi che vedremo a breve), quindi il focus è la narrazione che, partendo da un inizio piuttosto ordinario, precipita velocemente in una spirale di mistero, stranezze ed orrore. Tutto inizia con un beve prologo che ci vede nei panni di un personaggio che deve fare la spesa in un negozio di una piccola cittadina americana, ma dopo qualche interazione e conversazione le cose prendono improvvisamente una svolta inaspettata, vedendoci subito dopo impersonare il vero protagonista del gioco, Stewart, aiutante in un laboratorio in cui si svolgono studi di scienza "alternativa". Prendiamo il controllo di Stewart proprio in questo laboratorio poco prima di un esperimento legato alla musica nel quale lui stesso funge da cavia, ma durante il test qualcosa va evidentemente male e, dopo un breve black-out, Stewart si ritrova nel laboratorio improvvisamente deserto, solo per scoprire poco più avanti che gli scienziati del posto sono morti in maniere brutali oppure completamente impazziti, assumendo comportamenti animaleschi o paranoico-omicidi. Da qui in poi inizia un lento precipitare degli eventi prima nel laboratorio e successivamente all'esterno, portandoci anche in situazioni a metà tra la realtà e l'allucinazione.

Tutto questo avviene in circa 4-5 ore di gioco in un'avventura a scorrimento 2D dalla grafica in stile 16-bit che, se nell'aspetto può ricordare come già accennato le avventure LucasArts, si discosta da queste per le meccaniche d'interazione con il mondo di gioco. Invece di avere un puntatore da muovere sui vari oggetti dello scenario, infatti, controlliamo direttamente il protagonista che passando davanti oggetti e personaggi interattivi fa comparire su di essi un contorno luminoso. A questo punto basta solo premere un tasto del pad per interagire con questi oggetti, raccoglierli oppure per provare ad usarli con uno degli oggetti precedentemente raccolti e finiti nell'inventario.

MX Video - The Long Reach

Un'avventura "cammina-e-clicca" quindi, che però al di là di questo dettaglio presenta comunque elementi in comune col genere punta-e-clicca come la risoluzione di enigmi combinando diversi oggetti tra loro ed anche la meno desiderabile componente "prova tutto con tutto" che molti degli amanti di quel tipo di avventure hanno conosciuto bene nei punti in cui non sapevano più come procedere. Nel corso della storia potreste ad esempio trovare porte chiuse, delle quali successivamente troverete la chiave, o anche enigmi più complessi che prevedono di combinare più oggetti tra loro oppure di nascondersi nello scenario o nell'oscurità per evitare determinati personaggi pericolosi. Spesso questi enigmi prevedono combinazioni completamente strampalate ed inusuali, qualcosa che i nostalgici di titoli come Zac McCracken e Monkey Island non potranno non apprezzare. A volte, però, potreste trovarvi a ripercorrere in continuazione i vari ambienti cercando di interagire con tutti gli elementi per capire come procedere, finché non capirete finalmente come andare avanti.

Non mancano ovviamente i dialoghi con altri personaggi, completamente in inglese così come tutto il resto del gioco, che si rivelano spesso spassosi e talvolta anche piuttosto profondi ma che, nonostante un sistema di risposte multiple, non influiscono sull'andamento della trama del gioco. I dialoghi si dipanano peraltro come nei titoli di coda di un film, con le varie frasi che appaiono una sotto l'altra nella parte inferiore dello schermo mentre l'intero testo scorre verso l'alto, e questo ha permesso agli sviluppatori di divertirsi anche con soluzioni grafiche particolari alternando frasi di diverse lunghezze per creare forme come rombi e onde nei bordi del testo che scorre.

Amore

Orrore pixeloso

- Nonostante la grafica retro simil-16-bit, The Long Reach fa un uso eccellente di luci e ombre unitamente ad ottime animazioni, per dar vita ad un mondo estremamente affascinante e d'atmosfera ed ottenendo quello che è probabilmente uno dei migliori ambienti orrorifici mai realizzati con questo tipo di grafica. Un eccellente comparto artistico, aiutato peraltro da musiche e suoni ambientali estremamente azzeccati.

Folli enigmi

- The Long Reach ci offre enigmi che richiedono spesso l'uso di pensiero creativo, perché molte delle situazioni non sono sempre di logica o immediata risoluzione. Spesso vi troverete a raccogliere oggetti apparentemente inutili che però, combinati con gli elementi corretti, daranno vita a soluzioni totalmente inattese. Se questo può da un lato creare una certa frustrazione, dall'altro non può che divertire ed affascinare tutti quelli che sono cresciuti con avventure del passato che facevano proprio degli enigmi nonsense il loro punto di forza.

Odio

Storia poco chiara

- La storia di The Long Reach è ricca di elementi misteriosi, ma quasi tutti non trovano una chiara spiegazione o un perché nella trama del gioco. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano voluto infarcire il titolo di situazioni strane e misteriose solo perché gli sembravano d'effetto, ma senza preoccuparsi di raccordarle ed unirle con un filo logico. Il risultato finale è una storia che, seppur contenga molti elementi interessanti, non riesce a soddisfare fino in fondo.

Prova e riprova

- Come già accennato, gli enigmi strampalati di The Long Reach danno spesso vita a situazioni in cui non è ben chiaro come procedere e si finisce spesso per interagire a caso con qualsiasi cosa provando tutti gli oggetti su tutto, ripercorrendo più e più volte le stesse ambientazioni. E' un modo di procedere tipico di questo tipo di giochi e che viene bilanciato dal piacere di trovare infine la soluzione ad un enigma, ma tenete presente che la frustrazione (o la noia nel ripetere continuamente le stesse azioni) è sempre dietro l'angolo.

Tiriamo le somme

The Long Reach è un'affascinante avventura dal sapore retrò i cui maggior pregi sono l'ottimo comparto artistico e le atmosfere misteriose ed orrorifche, ma alla quale manca però un collante capace di unire il tutto in maniera coerente e conclusiva, con molte situazioni che sembrano fin troppo fini a sé stesse. E' comunque un gioco consigliato agli amanti delle avventure punta-e-clicca vecchio stampo, purché siano completamente a loro agio con l'inglese scritto.
7.5

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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