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Song of the Deep

Recensione - Song of the DeepXbox One DigitalGame

Dopo aver prodotto diversi titoli AAA, i ragazzi di Insomniac Games si cimentano ora con un progetto più contenuto e di stampo indie: il metroidvania a scorrimento laterale subacqueo Song of the Deep. Acque inesplorate per questo sviluppatore insomma, ma la loro esperienza è innegabile: sapranno farsi valere anche in un genere per loro insolito?

Il Gioco

Song of the Deep inizia con un filmato molto toccante disegnato a mano, dove veniamo a scoprire della fantastica relazione tra un padre pescatore e la sua affettuosa e fedele figlia, che ogni mattina andava sulle scogliere a salutare il padre che partiva per il mare e ogni sera lo aspettava nello stesso punto. L'uomo raccontava alla bimba fantasiose storie di creature sottomarine per farla addormentare: lei sapeva bene che erano invenzioni, ma era comunque affascinata. Hanno solo l'uno per l'altro, e quando una sera il padre non torna, la figlia lo aspetta invano sulla scogliera per due giorni senza nemmeno mangiare. Sa che deve essere successo qualcosa di grave, pertanto torna a casa, mette insieme tutti i pezzi di metallo e legno che trova, crea un'artigianalissimo sottomarino e si mette alla ricerca del padre.

Ben presto però, la ragazza scopre che i racconti del padre non erano assolutamente finzione e il mondo subacqueo è davvero come l'ha descritto lui. La vegetazione è viva e luminosa, le correnti sballottano il suo sottomarino ovunque e ci sono bizzarre creature a ogni angolo. Il giocatore è quindi chiamato ad esplorare diverse zone subacquee interconnesse tra di loro, cercando sempre una via d'uscita per proseguire e trovare, si spera, il padre perduto della ragazza. Per farlo, alla base del tutto c'è alla un sistema di movimenti estremamente semplice, con il solo analogico sinistro richiesto per muoversi tra i fondali marini con agilità, rendendo quest'avventura a scorrimento laterale davvero intuitiva.

MX Video - Song of the Deep

Naturalmente, però, questo è solo l'inizio. Come in tutti i metroidvania che si rispettino, nel corso dell'avventura si acquisiscono sempre più poteri o abilità che ci permettono di esplorare parti precedentemente inaccessibili del mondo di gioco. Si parte con un comodissimo gancio, utile per potersi aggrappare agli oggetti e per aprire porte o trasportare elementi, ma che risulta utile anche nei combattimenti, passando per strumenti come un sonar per rilevare cosa circonda il nostro sottomarino. Queste abilità, nonché le statistiche generali come per esempio la salute, sono a loro volta potenziabili da appositi venditori, dove si vanno a spendere le numerose monete che si trovano esplorando al meglio le vaste aree di gioco piene di bivi, passaggi secondari, scorciatoie e segreti. Spesso peraltro troviamo anche complicati enigmi abbastanza complicati da risolvere per riuscire a passare oltre, quindi preparatevi anche a scervellarvi un po'.

Prima ho accennato al combattimento, perché anche quello fa la sua parte nell'esperienza di Song of the Deep. Per combattere è possibile usare e combinare le numerose abilità del sottomarino, come per esempio lanciare gli oggetti contro di loro o fermare i loro proiettili col gancio, ma grazie al sistema di movimenti semplice e dinamico molto sta anche nel manovrare al meglio per schivare gli attacchi e aggirare i nemici, che a loro volta sono di molti tipi: a partire da classiche meduse, fino a bizzarre creature di stampo mitologico o statue che prendono vita sparando bombe. Per non parlare dei boss... la creatività non manca assolutamente insomma.

Questo aspetto vale anche per lo stile artistico del gioco, che risulta essere piuttosto azzeccato. I fondali marini risultano colorati, movimentati, vivi, con tante decorazioni a più strati, alcune addirittura davanti al piano dove si muove il sottomarino. Il look è molto pieno e dettagliato, tanto che a volte può risultare confusionario, ma nessun problema, perché è disponibile anche una comoda e pratica mappa, consultabile in qualunque momento delle 6 ore di campagna circa. Non ci sono altre modalità, ma essendo il mondo di gioco pieno di segreti, è sempre possibile tornare indietro (anche durante la campagna stessa con un po' di backtracking) alla ricerca di quanto si fosse perso. Infine, Song of the Deep è tradotto in italiano per quel che riguarda i numerosi testi a video ed i sottotitoli dei dialoghi.

Amore

Il fascino del mare

- Insomniac Games ci ha regalato tanti mondi affascinanti nel corso degli anni, e Song of the Deep non è da meno: pur essendo "solo" un metroidvania a scorrimento laterale di stampo indie, offre ambienti dettagliatissimi fatti di strati molteplici di decorazioni coloratissime, molto dettagliate e quasi tutte in movimento, offrendo quindi look ricchi, pieni e creativi. Lo stesso vale per quanto vi troviamo: costruzioni antiche, nemici improbabili ma molto originali, enigmi insoliti... insomma, la creatività non manca in fondo al mar.

Comandi intuitivi

- Scordatevi sessioni platform complicatissime, comandi cervellotici o un button mashing spietato: i comandi di Song of the Deep sono semplici, intuitivi e abbastanza precisi da non sbagliare praticamente mai per colpa di essi. Vista la quantità di pericoli che si vanno ad incontrare, come nemici velocissimi e trappole di ogni genere, saper schivare e aggirare tutto con agilità è alla base del titolo per non morire spesso, e per fortuna questo risulta intuitivo e perlopiù abbastanza divertente.

Odio

Gameplay generico

- Purtroppo però, dalla semplicità dei comandi arriva anche un'esperienza forse troppo basilare per quel che riguarda i movimenti e l'esplorazione. Le numerose abilità combinabili tra loro aiutano certamente la varietà, ma si tratta solo di gironzolare col proprio sottomarino cercando segreti, affrontando numerosi combattimenti (quasi tutti molto simili tra loro), e solo l'occasionale enigma creativo (come quello delle luci) o il boss di turno cambiano un po' le carte in tavola. Peccato, perché alcuni metroidvania recenti come il fantastico Ori and The Blind Forest hanno mostrato come fare un titolo del genere affascinante e vario.

Il peggio dei metroidvania

- Per l'appunto però, in Song of the Deep emergono (scusate il gioco di parole vista la tematica acquatica del titolo) alcuni dei difetti più classici dei metroidvania, invece dei loro pregi. Nemici che rinascono, aree spesso confusionarie, tantissimo backtracking, elementi di gioco mal spiegati, nonché una difficoltà non calibrata alla perfezione. Il titolo di Insomniac Games sa essere affascinante grazie a un look sognante e diverse idee belle, ma purtroppo nella realizzazione del gameplay hanno commesso numerosi errori quasi da principianti.

Tiriamo le somme

Song of the Deep è un interessante esperimento indie da parte di Insomniac Games: la premessa e lo stile artistico del titolo sono azzeccati, ma il gameplay non riesce a trarre il meglio dal genere metroidvania offrendoci un backtracking spietato, combattimenti eterni e noiosi ed un'esplorazione a tratti confusionaria. Non si tratta certo di un disastro, si lascia comunque giocare grazie a un look intrigante e diversi enigmi molto creativi, ma vista la caratura dello sviluppatore mi aspettavo sicuramente di più. Se siete appassionati del genere, comunque, un'occhiata alla nuova opera di Insomniac Games vale la pena di darla: magari saprà sorprendervi.
7.0

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L'autore

autore

Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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