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Beatbuddy: Tale of the Guardians

Recensione - Beatbuddy: Tale of the GuardiansXbox One DigitalGame

Threaks, sviluppatore indipendente tedesco, ci porta uno dei tanti titoli digitali in uscita in questo caldissimo agosto. Parliamo di Beatbuddy: Tale of the Guardians, un platform game musicale dal look intrigante e dal prezzo abbastanza contenuto di 9,99 Euro, già uscito su PC, Wii U e iOS. Scopriamo insieme cosa offre.

Il Gioco

A primo impatto, a vedere Beatbuddy: Tale of the Guardians sembra di assistere a un nuovo capitolo della saga di Rayman. Come la fortunata saga di Ubisoft resuscitata negli ultimi anni, il titolo di Threaks offre una grafica bidimensionale che pare disegnata a mano, grazie a un lavoro artistico eccellente sia sui coloratissimi sprite che sulle loro animazioni, in questo caso ottenuto grazie al flessibilissimo engine Unity. E sono entrambi dei platform games, anche se nel gameplay c'è una differenza abbastanza fondamentale.

Beatbuddy: Tale of the Guardians si svolge infatti sotto il mare, in mezzo all'acqua, pertanto le classiche meccaniche di corsa e salto sono sostituite dal nuoto (anche se fortunatamente non c'è da pensare all'ossigeno come nei giochi di Sonic The Hedgehog per esempio), e invece di doversi destreggiare tra piattaforme volanti bisognerà passare in mezzo a scogli, nemici, ostacoli di ogni tipo nonché risolvere enigmi e situazioni intricate, tutte a ritmo di musica. Non ci sono tante abilità, se non appunto il nuoto, degli attacchi corpo a corpo e degli scatti, più alcune variazioni sul gameplay di volta in volta (come l'introduzione di un veicolo).

Ebbene, come già il titolo del gioco può forse far capire, c'è un forte elemento musicale in Beatbuddy: Tale of the Guardians; c'è un'ottima colonna sonora che mischia musica classica ed elettronica (con tanto di colonna sonora acquistabile su Internet), ma non è solo una cosa per abbellire l'atmosfera, ma diventa una parte integrante del gameplay. Quasi tutti i nemici o meccanismi che andremo ad incontrare hanno infatti riferimenti a strumenti musicali, emettendo suoni e compiendo azioni a ritmo di musica. Ostacoli da schivare che seguono una batteria, nemici che si nascondo quando non c'è la loro musica preferita, parti in navicella dove il turbo lo si può usare soltanto a ritmo... è una feature davvero unica e stilosa che rende tutto il gioco un'esplorazione di idee musicali molto interessanti.

La trama non offre particolari spunti o colpi di scena, anche se offre diversi personaggi simpatici nonché delle lettere che si possono trovare in giro per i livelli, oltre a gemme per ottenere punteggi alti. La campagna, giocabile solamente in giocatore singolo, può richiedere sulle 5-6 ore, rigiocabile poi per alcune cose perse alla prima partita. Non ci sono modalità multiplayer, nè competitive nè cooperative, in compenso il titolo è localizzato in italiano per quel che riguarda i testi, mentre l'audio dei dialoghi rimane in inglese.

Amore

Musica, maestro!

- L'elemento principale di Beatbuddy: Tale of the Guardians è la musica, e come tutto si muove a ritmo. Nemici, ostacoli, enigmi, tutto c'entra con il ritmo imposto dalla (ottima) colonna sonora, e con tematiche incentrate sulle melodie e sugli strumenti. E' un'idea interessante che dà un'atmosfera molto piacevole con un mix di musica classica ed elettronica, ma cambia radicalmente anche il gameplay, che pur senza essere particolarmente complesso ha una sua identità grazie a questa idea.

In fondo al mar…

- Il gameplay di Beatbuddy: Tale of the Guardians è... fluttuante. Il simpatico protagonista infatti si destreggia in fondo al mare, e oltre a ciò che causa questo a livelli di gameplay, il tutto risulta davvero affascinante grazie a un design artistico di ottimo livello. La già citata colonna sonora di ottimo livello, i bei disegni dei personaggi e soprattutto degli scenari... è proprio un titolo bello da vedere, e pur non raggiungendo i livelli visti in Rayman Legends e Ori and the Blind Forest, si lascia guardare con piacere (ma anche giocare, fortunatamente).

Odio

Sempre le stesse cose

- Certamente il gameplay incentrato sulla musica funziona bene ed è una novità interessante, c'è però il problema che la giocabilità generale, pur essendo funzionale e precisa, non è particolarmente varia o originale. Le variazioni che la musica impone sul gioco non cambiano la sostanza, per cui il giocatore si trova costantemente a passare attraverso ostacoli, a raccogliere gemme, e a risolvere enigmi abbastanza semplici, senza mai realmente sfidare il giocatore o spronarlo con qualche cambiamento radicale. E con una campagna di 5-6 ore, arrivati verso la fine il tutto può risultare un pochino ripetitivo.

Cura a metà

- Se i disegni e le animazioni degli scenari e degli elementi principali del gioco sono affascinanti, la stessa cura non la si trova negli oggetti secondari, decisamente meno ben fatti e più banali, rovinando parzialmente l'ottimo look del titolo. Anche i menu soffrono di un look che ricorda molto i giochi fatti con Game Maker, il che non aiuta a farlo sembrare un titolo curato. Certo, sono dettagli minori e non si deve mai giudicare un libro dalla copertina, ma quando i problemi sono visibili certamente i giocatori possono essere scoraggiati dall'acquisto, anche se non sono problematiche che hanno implicazioni dirette nella giocabilità del titolo.

Tiriamo le somme

Beatbuddy: Tale of the Guardians è un platform game alla base piuttosto semplice e classico, simile ad altri titoli dove il protagonista "fluttua" (in questo caso perché è in fondo al mare e nuota). La tematica musicale con il gameplay che segue il ritmo della colonna sonora è molto particolare e dà un'atmosfera e un feeling particolare a un titolo che si lascia giocare con piacere, senza però mai eccellere nel gameplay, che infatti risulta abbastanza basilare e ripetitivo. Con 5-6 ore di campagne ma nessun multiplayer, il buon prezzo di lancio di 9,99 Euro è più che giustificato e nonostante il gioco non raggiunga vette di eccellenza, è un platform game di tutto rispetto e gli appassionati del genere e della musica (classica specialmente) dovrebbero sicuramente dargli un'occhiata.
7.3

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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