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The Escapists

Recensione - The EscapistsXbox One Xbox 360 DigitalGame (Xbox One)

A sei mesi di distanza dalla versione PC rilasciata su Steam, gli sviluppatori indie Mouldy Toof Studios approdano su Xbox One con la loro ultima fatica videoludica: The Escapists. Vi ritenete abbastanza capaci di elaborare un piano perfetto ed evadere da un carcere senza lasciare traccia? Allora leggete la nostra recensione e mettete alla prova le vostre abilità di escapisti.

Il Gioco

The Escapists ci mette negli arancioni panni di un prigioniero rinchiuso in un carcere americano, con un solo scopo: scappare di prigione senza essere scoperti. Facile a dirsi, un po' meno a farsi. Infatti per scappare da un carcere serve spirito di adattamento, un piano perfetto, attrezzi specifici e soprattutto molta fortuna. Ma come procurarsi tutto questo? Beh, diciamo che la prima cosa che ci servirà in The Escapists è molta, molta pazienza. Se pensate che il vostro piano di evasione possa essere messo in atto in tempi brevi, avete proprio sbagliato gioco. Infatti il nostro protagonista dovrà essere abbastanza scaltro e mantenere un basso profilo, presentandosi agli appelli mattutini e rispettando i propri doveri, evitando così i sospetti delle guardie carcerarie. Potrà anche sbrigare dei lavoretti nella prigione, come ad esempio lavare gli indumenti sporchi in lavanderia o pulire i bagni, al fine di guadagnare qualche soldo per comprare oggetti dagli altri detenuti. In più ci sono i favori. Eh si, perché se vuoi vivere tranquillo all’interno di un carcere ti conviene farti degli amici e accontentare le loro richieste, anche quelle più astruse come procurare del cibo, oggetti o perché no, pestare qualcuno a sangue.

In cambio di questi favori potremo ricevere denaro o magari strumenti utili al nostro piano di evasione, come un cacciavite per svitare i pannelli dei condotti di aerazione o una pinza per tagliare il reticolato. Un altro metodo per racimolare attrezzatura è quella di fabbricarla combinando tra loro fino a tre oggetti alla volta. Ad esempio potremo creare un'arma improvvisata infilando una saponetta dentro un calzino, così come potremo farlo combinado tra loro un pettine e una lametta. Con i giusti elementi potremo creare oggetti ben più utili, come una pala o un piccone per scavare dei tunnel; inutile dire che le combinazioni sono davvero tante.

Oltre alle sue dinamiche di crafting, The Escapists prevede anche delle rudimentali componenti di gioco di ruolo. Infatti ogni personaggio all’interno della prigione è dotato di abilità come forza, intelligenza e velocità. Avvicinandoci al personaggio di turno potremo visionare la sua scheda personale e confrontare le sue skill con le nostre, decidendo così la strategia migliore per neutralizzarlo. Anche noi siamo dotati di tali statistiche, ed abbiamo la possibilità di migliorarle per aumentare le nostre chance di successo: ad esempio facendo sollevamento pesi in palestra possiamo aumentare la forza fisica, mentre le sessioni di tapis-roulant ci permetteranno di migliorare la nostra velocità in corsa, abilità cruciale nel gioco, e se invece ci recheremo in biblioteca per studiare o navigando su internet nella sala computer, potremo coltivare la nostra intelligenza ed apprendere nuovi metodi per combinare gli oggetti.

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Finora sembra tutto facile, ma le cose tendono a complicarsi non poco quando si passa alle prigioni successive più difficili. Il gioco ci permette infatti di metterci alla prova con penitenziari di difficoltà differenti, da quelli più semplici a vere e proprie fortezze federali di massima sicurezza. Se nel primo carcere la vita scorre tutto sommato tranquilla, in quelli più difficili diventa tutto più complesso in quanto gli appelli e i controlli degli agenti sono più frequenti e severi, mentre i detenuti con cui dovremo relazionarci sfogheranno tutta la loro violenza tentando appena possibile di pestarci di botte, anche a mensa o sotto la doccia. Inutile dire che dovremo trovare modi creativi anche per aggirare le misure di sicurezza elettroniche come le telecamere di sorveglianza o le porte con lettori di schede magnetiche.

Insomma in parole povere, il limite di The Escapists è la nostra fantasia e la rigiocabilità è altissima, in quanto le dinamiche di sopravvivenza del nostro protagonista cambieranno di volta in volta costringendoci a mettere spesso in discussione il nostro piano di evasione. Se tecnicamente il titolo ha molto poco da dire vista la sua grafica volutamente retro, la cura nei dettagli che Mouldy Toof ha racchiuso tra le mura di cinta in visuale isometrica di The Escapists è a dir poco maniacale e vi appassionerà fin dalle prime ore di gioco. Se le meccaniche di gameplay che ho illustrato finora vi sembrano complicate, non preoccupatevi: il titolo all’inizio offre un tutorial piuttosto esaustivo che vi spiegherà quello che serve sapere per approntare il vostro piano di fuga. Per tutto ciò che concerne la vita all’interno del carcere, invece, avrete libertà totale e starà a voi decidere come affrontare al meglio il gioco.

Amore

Prison Break

- Sebbene l’aspetto tecnico non sia il suo fiore all’occhiello, The Escapists è una vera perla videoludica di grande atmosfera e giocabilità. Superato lo scoglio estetico iniziale, ci si sente davvero come in prigione nel tentativo di sopravvivere alle guardie e agli altri detenuti, macchinando il nostro piano di evasione e attendendo pazientemente la nostra occasione di scappare via.

Cura dei dettagli

- La cura dei dettagli riposta in The Escapists dagli sviluppatori è maniacale e si sposa perfettamente con le dinamiche di gioco. Il titolo offre infatti meccaniche di crafting per fabbricare attrezzi utili combinando tra loro oggetti e meccaniche da gioco di ruolo in cui ci troveremo a far evolvere le abilità del nostro personaggio. La permanenza in carcere è molto verosimile e ci permette di farci amici e nemici e crearci il nostro personale stile di gioco.

Rigiocabilità ai massimi livelli

- The Escapists risulta essere altamente rigiocabile in quanto le dinamiche di gioco variano ad ogni partita che faremo e per questo ci troveremo a rivedere di volta in volta i nostri piani di evasione. A questo fattore si aggiungono una buona curva di apprendimento e una sfida generale di gioco piacevolmente alta.

Odio

L’italiano, questo sconosciuto

- Purtroppo The Escapists non prevede una localizzazione italiana. Il titolo non ha alcun tipo di doppiaggio, ma fa uso di menu a tendina e balloon fumettistici per darci le informazioni di cui abbiamo bisogno. Non c’è nulla di troppo difficile da capire e i testi non sono particolarmente lunghi da leggere, ma è anche vero che alcune meccaniche, specie all’inizio del gioco, hanno bisogno di essere comprese appieno per utilizzarle in scioltezza. Di certo una traduzione in lingua italiana avrebbe aiutato.

Santa pazienza

- The Escapists è un gioco che necessita di molta pazienza per essere portato a termine, del resto il protagonista è detenuto in un carcere e non ha alcuna fretta di uscirne. Questo si traduce in un’esperienza di gioco estremamente dilatata; capiterà infatti di dover passare svariati giorni (se non settimane) a sbrigare faccende di routine al fine di racimolare qualche soldo prima di vedere anche solo abbozzato il nostro piano di fuga. Se cercate un titolo dal ritmo sostenuto, sappiate che The Escapists non fa per voi.

Stile retro, forse troppo

- Nulla da dire sulla bontà generale del titolo, ma giocando a The Escapists ci si chiede quanto fosse davvero necessario rendere il comparto tecnico così stilizzato. Nonostante le evidenti migliorie grafiche rispetto alla versione PC che rendono la versione Xbox One quella più evoluta, dal punto di vista estetico il titolo poteva ambire a ben altri standard qualitativi che avrebbero reso l’avventura ancora più appagante.

Tiriamo le somme

The Escapists è una perla videoludica che ci immerge negli scomodi panni di un detenuto, che ci fa spremere le meningi e ci fa usare l’astuzia e la fantasia per elaborare un piano di fuga perfetto. Le meccaniche di crafting e di gioco di ruolo rendono il titolo estremamente rigiocabile, a patto di avere la pazienza necessaria per portarlo a termine. Le uniche critiche che possono essere mosse al team di sviluppo riguardano l’assenza della lingua italiana ed un comparto grafico volutamente stilizzato, che poco si sposa con la sua grande atmosfera, il suo ottimo livello di sfida e la sua ottima giocabilità.
8.5

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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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