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LEGO Lo Hobbit
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Recensione - LEGO Lo HobbitXbox One Xbox 360Game

I giochi LEGO sono ormai una consuetudine la cui frequenza è in costante aumento a copertura di ogni possibile nuova uscita cinematografica che meriti una trasposizione videoludica adatta ai più piccini. Proprio per la loro frequenza tali giochi possono essere sottoposti a pericolose omologazioni che ci facciano pensare “visto uno, visto tutti”: sarà il caso di LEGO Lo Hobbit?

Il Gioco

I ragazzi di TT Games lo hanno fatto di nuovo. Hanno preso un colossal cinematografico con un seguito plebiscitario e lo hanno portato nel mondo a cubetti della LEGO per far percorrere ai nostri giovani videogiocatori le avventure di Bilbo e compagni col tipico scanzonato stile delle costruzioni più famose del mondo. Il gioco, infatti, ripercorre la trama del libro, inclusa la storia della Montagna Solitaria e del regno perduto a causa del drago Smaug. Questa storia è utilizzata come perfetto campo di training per i piccoli giocatori in modo da consentire un minimo di pratica con i comandi dei piccoli pupazzetti componibili. Non appena il drago si è impossessato del regno si viene immediatamente catapultati in una situazione completamente diversa, in una tranquilla casa al cui interno c’è il nostro protagonista Bilbo che è dedito alle sue attività quotidiane. La scena è, come consuetudine nella serie LEGO, comunque condita con qualche episodio che susciterà allegre risate nei giovani giocatori. Da questo momento in poi inizia l’avventura di Bilbo, che riceve la visita di Galdalf e altri simpatici amici con i quali, pur riluttante, affronterà un’avventura unica.

La dinamica di gioco rimane più o meno la stessa degli altri titoli della serie: è’ possibile (anzi è necessario) rompere tutto quel che possiamo per riportarlo ai mattoncini di base, così da accumulare quello che ci servirà per costruire gli oggetti che di volta in volta dovremo creare per far progredire la missione. Oltre a rompere tutto e raccogliere i mattoncini risultanti, dobbiamo utilizzare tutti i personaggi presenti nella scena, ognuno dei quali ha delle peculiari abilità, per risolvere le situazioni di gioco che richiedono arnesi o skill particolari. E’ anche possibile utilizzare due personaggi in combinazione per avere più forza o più altezza quando la situazione lo richiede. Dunque, come avete potuto intuire, il gioco è una collezione di situazioni da risolvere con l’utilizzo di uno o più personaggi con l’eventualità di dover creare, con i pezzi accumulati, quanto necessario attraverso la costruzione di quello che serve.

La costruzione avviene attraverso la risoluzioni di piccoli rompicapo basati sulle costruzioni. E’ necessario individuare il pezzo giusto per ultimare il particolare che state assemblando, così di particolare in particolare costruiremo ciò che ci serve. Una simpatica divagazione per gli amanti dei LEGO. Dopo alcune avventure è possibile anche esplorare liberamente il mondo che ci circonda alla ricerca di tutti i vari oggetti che è possibile collezionare nei luoghi in cui si svolge l’avventura. Come ormai standard per la serie, anche LEGO Lo Hobbit offre la comoda modalità multiplayer cooperativa immediata, rigorosamente in locale. Con questa modalità si può entrare rapidamente nella partita del nostro piccolo videogiocatore per aiutarlo a risolvere qualche situazione in cui si trova in difficoltà.

Amore

Leggerezza e humor

- La possibilità di lasciare il vostro piccolo a giocare a LEGO Lo Hobbit in totale tranquillità senza esporlo a quello che potrebbe impressionarlo in una trasposizione videoludica del titolo di Tolkien è sicuramente una cosa da apprezzare. Le dinamiche di gioco sono sempre alla loro portata ed il gioco non lesina suggerimenti quando capisce che il giocatore si trova in difficoltà suggerendo in vario modo: luccichii sugli oggetti, suggerimenti a video con icone, suggerimento con i volti del personaggio da utilizzare. Tutto è pensato per fare in modo che i piccoli gamer non siano bloccati per troppo tempo nella medesima situazione, perdendo progressivamente interesse nel proseguire l'avventura.

Cura del dettaglio

- Non sempre i giochi per bambini hanno un livello così alto di dettaglio e una cura così attenta dell’aspetto grafico dell’ambiente circostante. Scorrazzando per i giardini il livello di dettaglio con cui ci viene proposto l’ambiente è di primissimo livello, alla pari dei migliori videogame in circolazione. Anche se stilizzati, il dettaglio dei vari personaggi è molto alto rendendo LEGO Lo Hobbit non un bieco sfruttamento del franchise ma, in sé, un gioco anche molto bello da vedere.

Divertimento raddoppiato

- La modalità cooperativa locale è un tratto distintivo dei giochi LEGO: la possibilità di potersi unire al volo e con facilità al giocatore primario, anche mentre ha già iniziato a giocare, è veramente apprezzabile per immediatezza e praticità. E’ un sistema che dimostra la sua efficacia soprattutto quando è necessario aiutare i giocatori in erba oppure, più in generale, quando qualcun altro si vuole unire al divertimento.

Odio

Inglese alle elementari

- Anche se il nostro sistema scolastico prevede la lingua inglese fin dalle elementari, realizzare questo tipo di giochi, commercializzarli nel nostro paese e non tradurne i dialoghi in italiano è un vero e clamoroso autogol. I piccoli giocatori odierni non provengono da situazioni di gioco più “datate” dove la parte testuale era sempre presente e quindi risultava naturale leggere dallo schermo. Oggi i ragazzi si aspettano che i giochi parlino la loro lingua, come fanno tutti i cartoni che guardano in TV. Poiché sono loro il target principale di questo gioco, è incomprensibile aver privato i piccoli del piacere dei dialoghi, impedendogli una vera comprensione della storia. Si tratta di un problema ormai annoso e unicamente italiano: negli altri maggiori paesi europei il doppiaggio dei titoli LEGO è completamente localizzato, ma Warner Bros. Italia non la pensa evidentemente allo stesso modo.

Muovi quella telecamera!

- La cura per i dettagli grafici e la coerenza di stile artistico stridono fortissimo con la difficoltà, specie negli interni, di seguire l’azione dalla giusta angolazione, talvolta impedendo la comprensione degli spazi tridimensionali nei quali si svolge l’azione. Questo, unitamente alla non perfetta padronanza della profondità e la scarsa padronanza dei controlli, potrebbe sicuramente portare ad una disaffezione del giocatore in situazioni in cui difficile capire come prendere un determinato oggetto o compiere un’azione precisa ad uno dei nostri eroi.

Se riesci a leggere qui, non hai bisogno degli occhiali

- Il sistema di sottotitoli per questo gioco presenta una fondamentale problematica che mi ricorda la battuta contenuta all’interno dei titoli d’inizio del film Space Balls. Se riuscite a leggere i sottotitoli del gioco mentre giocate da distanze perfettamente in linea con i mandati di Dolby per una corretta visione sugli schermi Full HD, sicuramente non avete bisogno degli occhiali. E i sottotitoli non sono solo tremendamente piccoli, ma il font utilizzato si presenta di scarsa leggibilità: aggiungiamo a questo l’utilizzo del colore per evidenziare alcune parole all’interno del testo, ed il danno è fatto. Un sistema sicuramente peggiore rispetto a quanto visto nei precedenti titoli LEGO, che non consente la fruizione agevole dei preziosi sottotitoli. Visto che il doppiaggio non è stato tradotto dall’inglese, potete immaginare quanto fosse importante avere un buon sistema di sottotitoli.

Tiriamo le somme

LEGO Lo Hobbit continua la tradizione dei giochi LEGO conservando le medesime dinamiche sia pure con tutti gli adattamenti necessari al soggetto in cui i mattoncini vengono utilizzati. Purtroppo non necessariamente questo significa che il gioco sia incrementalmente migliore dei precedenti. Al contrario, sembra che rispetto al recente ed eccellente passato ci sia anche qualche punto di involuzione in funzionalità critiche per la corretta e completa fruizione del gioco. Nonostante queste limitazioni, il gioco si presenta come un valido aiuto per iniziare i vostri giocatori in erba alla saga di Tolkien.
7.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Warner Bros. e Xbox.


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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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