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Assassin's Creed IV: Black Flag (X1)
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Recensione - Assassin's Creed IV: Black Flag (X1)Xbox OneGame

L’instancabile fucina di Ubisoft inaugura la nuova generazione di console proponendoci la sua ultima opera videoludica, Assassin's Creed IV: Black Flag, in una chiave riveduta e corretta nella sua versione per Xbox One. Curiosi di sapere cosa è cambiato e cosa no rispetto alla controparte Xbox 360? Allora munitevi di braccioli o salvagente e imbarcatevi nella nostra recensione: tutti a bordo, ahrrrr!

Il Gioco

Nota bene: questa recensione ha molte parti in comune con quella che abbiamo già pubblicato per Xbox 360, visto che a livello di gameplay e contenuti le due versioni sono identiche: le uniche differenze risiedono nel trattamento dell'aspetto tecnico, dove potrete apprende quanto si discosta la versione Xbox One da quella 360. Se avevate già letto la precedente recensione, potete quindi concentrarvi unicamente sulle parti relative alle prestazioni tecniche del gioco.

Molto è cambiato dagli eventi di Assassin's Creed III: la Abstergo Industries si è evoluta, espandendosi verso il mondo dell'entertainment e sfruttando le registrazioni ottenute con l'Animus per creare delle opere di intrattenimento basate proprio sugli eroi del passato che abbiamo imparato a conoscere finora. In Assassin's Creed IV: Black Flag ci troviamo nella sede sella Abstergo Entertainment, nei panni di un ricercatore incaricato di scavare nella linea genetica di Desmond Miles allo scopo di trovare materiale adatto per una nuova produzione. E cosa c'è di meglio per catturare l'attenzione del pubblico, di un bel film sui pirati? Eccoci quindi alle prese con Edward Kenway, nonno paterno del Connor di AC III.

Edward era un giovane inglese con un sogno nel cuore: diventare un grande navigatore e condurre una propria nave in furiose battaglie. E' per questo che, proprio mentre su moglie Carol aspettava un figlio, decise di partire per il Mar delle Indie Occidentali (gli attuali Caraibi) arruolandosi su una nave corsara, per combattere la guerra al soldo della regina d'Inghilterra. La guerra durò però poco, lasciando molti corsari sensa impiego: pur di inseguire il proprio sogno di dominare i mari Edward iniziò quindi la carriera piratesca, associandosi tra gli altri anche con il temibile Barbanera.

La storia di Edward in Assassin's Creed IV: Black Flag inizia con il suo naufragio dopo un fallito abbordaggio ad una nave nemica: si ritrova alla deriva su una spiaggia insieme al capitano della nave avversaria, e dopo un breve inseguimento lo atterra scoprendo che questo doveva consegnare una importante mappa al governatore dell'Havana, in cambio di una grande ricompensa. Da buon pirata pensa quindi di impersonare il capitano per consegnare la mappa e ottenere così la ricompensa, e vestendone i panni si avvia verso la dimora del governatore. Edward non sa però che l'effige presente sull'abito che ruba al capitano è quella degli Assassini, e che verrà presto coinvolto suo malgrado nell'eterna lotta tra questi e i Templari.

E questo è praticamente il leitmotiv di Assassin's Creed IV: Black Flag: due eroi, Edward e il ricercatore senza nome della Abstergo, che finiscono per giocare passivamente un ruolo - seppur non importante come accaduto in passato - nella lotta tra le due organizzazioni. Da una parte troviamo un pirata che non vuole altro che arricchirsi e si immischia in una lotta millenaria per raggiungere un enorme tesoro che potrebbe cambiargli la vita, mentre dall'altra un innocuo impiegato si fa coinvolgere nell'hacking dei PC della Abstergo fino a scoprire un segreto celato a tutti. Tutto questo ci porterà a conoscere un po' di più della storia di Templari, Assassini e Precursori, che rimarrà comunque in secondo piano rispetto alle vicende personali del pirata alle prese con suoi sogni e le sue ambizioni.

Proprio per via di questo motivo portante nel gioco vi troverete molto spesso per mare, alle prese con combattimenti navali o altre attività. Dopo le prime ore di acclimatamento, svolte tutte a terra e con le meccaniche classiche dei titoli della serie, Edward entra in possesso di una nave tutta sua, la Jackdaw, con la quale potrà affrontare numerose avventure nel Mar dei Caraibi. a differenza degli altri titoli qui la mappa del gioco è infatti occupata per la maggior parte dal mare, nel quale sono disseminate isole più o meno grandi: c'è ovviamente Cuba ma anche la Jamaica, Haiti e perfino una parte della costa del Messico e della Florida, oltre alle tante isolette che costellano l'arcipelago tra le quali una delle più care agli amanti di storie piratesche: Tortuga. Tutte queste terre sono disseminate di porti, spiagge e città di varie dimensioni nelle quali ci imbatteremo sia seguendo la storia principale che esplorando il territorio per conto nostro, magari alla ricerca di tesori e oggetti collezionabili; ma non è solo la terra emersa che presenta possibilità di gioco, tutt'altro. Il mare di Assassin's Creed IV: Black Flag è infatti costellato di opportunità, dai vascelli che potremo attaccare per depredarli dei materiali che trasportano ai relitti affondati sempre ricchi di tesori, fino a squali e balene da arpionare per ricavare pelle e grasso da vendere, insieme a quanto avremo ottenuto cacciando anche gli animali terrestri come già accadeva in AC III.

E proprio menzionando il precedente capitolo è impossibile non accorgersi degli enormi passi avanti svolti da Ubisoft per valorizzare la bontà tecnica del titolo sulle console next-gen. Paragonando la versione Xbox 360 alla controparte Xbox One colpisce subito come l’Anvil Next, il motore fisico utilizzato dal peniultimo capitolo del gioco, esprima tutte le sue potenzialità sopite sulla nuova generazione di console, nulla togliendo alla versione old gen che risulta comunque ottimizzata in modo impressionante, soprattutto per un hardware concepito e assemblato quasi dieci anni fa. Assassin's Creed IV: Black Flag per Xbox One offre la vera e propria gioia per gli occhi fin dalle prime battute di gioco, a cominciare dalla realizzazione tecnica dell’oceano, uno dei fiori all’occhiello delle capacità del motore fisico. La qualità dell’immagine è padrona di casa anche per ciò che concerne tutti gli effetti particellari come gli sbuffi d’acqua sollevati dall’imponente Jackdaw durante la navigazione, la nebbia o i fumi. La versione Xbox One offre anche un sistema di illuminazione migliorato e più morbido, specie su superfici come la pelle che adesso può contare su una palette di colori meno pastellosa e artificiale rispetto alla controparte Xbox 360; stesso dicasi per le texture dei tessuti e delle superfici complesse come la roccia o il legno, di gran lunga migliorate e modellate con molti più poligoni. Anche gli elementi presenti nello scenario sono stati rivisti e addirittura ampliati nella versione next-gen: uno tra tutti il fogliame, che rappresenta il nostro migliore alleato nelle fasi stealth sulla terraferma e che per l’occasione diventa maggiormente interattivo al nostro passaggio grazie alla potenza del motore fisico capace di gestire molti più elementi su schermo contemporaneamente senza generare rallentamenti. Le altre differenze sostanziali tra le due versioni di Assassin's Creed IV: Black Flag riguardano la presenza della pioggia su schermo durante le tempeste tropicali (effetto appena accennato sulla versione old gen) e la qualità dei filtri applicati alle texture che regalano una credibile sensazione di compattezza ai materiali e una discreta sensazione di bagnato su tutte le superfici. Ultima ma non meno importante menzione va fatta al framerate, finalmente reso stabile e che non risente di problematici cali durante le scene troppo generose di personaggi su schermo, come spesso accadeva nella versione Xbox 360 e che talvolta ne minava la fluidità del gameplay durante le fasi di battaglia o durante gli inseguimenti nelle cittadine più popolose come l’Havana.

Ma nonostante gli elogi di cui sopra, Assassin's Creed IV: Black Flag non è un titolo impeccabile e risente della sua stessa matrice cross-generazionale proponendo un comparto tecnico che seppure molto bello a vedersi, arricchito da una maggiore profondità visiva e dalle performance del motore fisico migliorato, non convince del tutto perché ancora acerbo e non ottimizzato per sfruttare le reali capacità del nuovo bolide di casa Microsoft. Anche sul fronte del gameplay non c’è nulla di particolarmente nuovo, fatta eccezione per le battaglie navali che, dopo il successo ottenuto sul precedente capitolo, godono di un mordente e una profondità maggiori rispetto alle sezioni su terraferma, che per quanto sempre divertenti, poco aggiungono rispetto a quanto non si sia già visto negli altri capitoli della saga.

Amore

Corpo di mille poligoni!

- Ubisoft ci stupisce con Assassin's Creed IV: Black Flag, che su Xbox One si rivela una vera gioia per gli occhi. La versione next-gen è decisamente bella da vedere e da giocare, complici l’aggiunta dei nuovi effetti particellari, l’illuminazione dinamica riveduta e l’utilizzo del motore fisico che sprigiona potenzialità finora sconosciute su console. Il framerate è stabile e il titolo acquisisce nuova linfa vitale in fatto di fluidità e profondità di campo, correggendo seppur marginalmente i difetti e le sbavature della versione Xbox 360 e valoriozzando al meglio il dettaglio delle rigogliose e affascinanti ambientazioni tropicali che contraddistinguno questo quarto capitolo della saga.

Una vita sul mare

- Se siete amanti delle atmosfere piratesche, adorerete Assassin's Creed IV: Black Flag. Le battaglie navali erano già una delle novità più belle di Assassin's Creed III, e qui trovano finalmente un ruolo centrale: riuscire ad avere la meglio su un galeone a noi superiore, cercando di aggirarlo stando alla larga dalle sue bordate e mortai e sfruttando tatticamente tutte le vostre possibilità, vi darà grandi soddisfazioni anche se non mancheranno le volte in cui finirete sopraffatti facendovi capire che forse è meglio potenziare ancora un po' la Jackdaw. Ritroviamo poi una riproduzione magistrale del mare, ora con maggiori dettagli come le balene che balzano sull'acqua e le profondità dove si posano i relitti affondati, mentre le tempeste riescono a intimorirci come se fossero vere, impegnandoci per uscirne indenni. Navigare al largo di bellissime terre lussureggianti, andare in cerca di tesori e lasciarci cullare dal canto dei nostri uomini: ahrrr!

La morte che viene dal cespuglio

- Le missioni stealth di AC III ci avevano già pienamente soddisfatto e qui troviamo simili meccanismi con l'aggiunta di maggiori possibilità di copertura - come i molti cespugli tra i quali muoverci non visti e dai quali attaccare gli ignari nemici - oltre all'uso della letale cerbottana, caricabile sia con proiettili soporiferi che con quelli che preferisco: dei dardi che fanno infuriare i nemici portandoli ad attaccare i loro compagni. Non c'è di meglio che creare un po' di maretta, per poter sgattaiolare non visti. E' stato inoltre introdotto un sistema di "tagging" dei nemici che, dopo averli identificati con l'Occhio dell'Aquila, rimarranno visibili anche se coperti da edifici; un sistema utile soprattutto quando dobbiamo condurre degli inseguimenti.

Passeggiare per l'Abstergo

- La parte di gioco nei panni del ricercatore dell'Abstergo Entertainment, tutta vissuta con visuale in prima persona senza che si vengano rivelate le fattezze, la voce o il nome del nostro alter-ego, si è dimostrata essere sorprendentemente valida. Le ambientazioni sono realizzate davvero molto bene sia come ricchezza di particolari che dal punto di vista grafico/architettonico, inoltre anche i mini-giochi che ci vedono hackerare i vari terminali presenti nell'edificio sono ben fatti, anche se non particolarmente impegnativi.

Nuovi misteri ed uno sguardo al futuro

- Assassin's Creed IV: Black Flag è senza dubbio un episodio interlocutorio nella saga di Ubisoft, ma questo non significa che la lotta tra Templari e Assassini non sia presente o che non possa offrirci nuovi tasselli da aggiungere alla grande storia occulta dell'umanità. Anzi, il gioco riesce a fornirci forse anche più rivelazioni e indizi di quanti ci aspetteremmo, arrivando persino a suggerire quelle che potrebbero essere le future ambientazioni dei titoli della serie oltre ad altre interessanti informazioni per chi vorrà e saprà cercare.

Odio

Un buon inizio, ma si può migliorare

- Assassin's Creed IV: Black Flag è si dimostra un buon titolo tecnicamente, ma allo stesso tempo è vittima della sua stessa matrice cross-gen che mette in mostra su schermo elementi un po datati e riciclati dalla passata generazione riproposti in una maggiore definizione. Di fatto sembra più una trasposizione in bella di qualcosa di già vissuto più che un titolo ex novo. Sul terzo capitolo della saga abbiamo assistito ad un cambio radicale del motore fisico del gioco che ha portato con sé tanti vizi quante virtù e ci accorgiamo che nonostante tutto alcuni difetti tecnici permangono. Assassin's Creed IV: Black Flag è senz’altro un ottimo punto di partenza ma dai ragazzi di Ubisoft ci aspettiamo di più per il futuro, specie avendo a disposizione un hardware performante come Xbox One.

Una formula ormai stanca

- Nonostante faccia con successo leva su alcune delle caratteristiche più riuscite del gioco precedente, altre caratteristiche di Assassin's Creed IV: Black Flag ci ricordano come la serie avrebbe bisogno di una bella rimodernata, non solo nelle storie ma anche nel gameplay. I combattimenti non cambiano rispetto al passato e anzi, ho notato il prepotente ritorno di un problema che AC III aveva in parte rimosso o comunque riusciva a nascondere bene, ossia i famosi nemici che si mettono in coda per mazzuolarci, in attesa che passi il turno dei loro compagni. Anche il sistema di corsa acrobatica porge il fianco a problemi come l'aggancio di superfici sulle quali non volevamo salire, rendendo talvolta gli inseguimenti abbastanza frustranti. C'è bisogno di una bella revisione dei meccanismi alla base del gioco: speriamo che la next-gen porti consiglio.

Doppiaggio incompleto

- Il gioco è completamente doppiato in italiano, o quasi. Capita spesso di sentire nemici o anche negozianti parlare in inglese oppure alternare frasi in inglese ed italiano in maniera casuale, una cosa che avevo notato anche nell'altro titolo Ubisoft Splinter Cell: Blacklist. Forse restrizioni di tempo o budget abbiano impedito di completare il doppiaggio di tutti i dialoghi, dopotutto sono davvero molti, ma sicuramente da un po' fastidio.

E la barca va…

- Le battaglie navali e le altre attività marittime sono sicuramente affascinanti, ma il risvolto della medaglia dell'essere un pirata è che… si passa molto tempo a navigare senza che accada nulla di importante. Il gioco dispone dei viaggi rapidi e anche di una modalità per far scorrere il tempo leggermente più veloce mentre il galeone viaggia a vele spiegate, ma nonostante questo a volte arrivare da un punto all'altro della mappa marittima risulta un'attività piuttosto tediosa, che spezza un po' il ritmo del gioco.

Tiriamo le somme

- Assassin's Creed IV: Black Flag si dimostra visivamente, nella sua versione Xbox One, un ottimo titolo ed è sprovvisto seppure solo in parte delle sbavature che affliggono la controparte old gen. Purtroppo nonostante la bontà tecnica offerta dall’implementazione di nuovi filtri, da texture molto più dettagliate e dall’ausilio del motore fisico che sfoggia potenzilità mai viste finora su console, non riesce a convincere del tutto per via della sua matrice cross-generazionale che mette in mostra solo a malapena i veri muscoli della nuova ammiraglia Microsoft. Fermo restando che siamo di fronte ad un palese salto generazionale sul fronte tecnico rispetto alla versione Xbox 360, Assassin's Creed IV: Black Flag è lungi dall’essere considerato un titolo ineccepibile perché afflitto da problemi tecnici minori di varia natura e schiavo di dinamiche di gameplay che, seppur ancora appaganti, offrono ormai un sapore stantìo.
8.5

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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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