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Call of Duty 4: Modern Warfare (2007)
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GC07: Call of Duty 4 hands-on

Uno dei momenti che ricorderemo con maggior piacere dalla Games Convention 2007 è stato quello in cui abbiamo potuto provare con mano la campagna in single-player di Call of Duty 4: Modern Warfare, durante il party dedicato al titolo. E' stata una esperienza illuminante, che ha spazzato via definitivamente gli eventuali dubbi che potevamo avere sul gioco. Vi raccontiamo com'è andata.

GC07: Call of Duty 4 hands-on

Mercoledì 22 agosto, ore 20:30 - la prima giornata di Games Convention è terminata ed i cancelli della fiera sono chiusi, ma la giornata "lavorativa" non è finita per i molti giornalisti arrivati da tutto il mondo: ci ritroviamo infatti tutti nella grande area appena fuori la struttura fieristica, raggruppati intorno ad una bandiera riportante il logo di Call of Duty 4: Modern Warfare. Si tratta del "punto di estrazione" dove una serie di Hummer ci preleveranno per portarci al luogo del party dedicato al gioco di Infinity Ward. L'attesa si rivela più lunga del previsto, perché i 6 veicoli noleggiati da Activision caricano solo quattro persone ognuno, quindi sono necessari più viaggi e per trasportare tutti quanti ci vuole più di un'ora. Inutile dire che noi siamo tra gli ultimi ad essere raccolti, ma ne è sicuramente valsa la pena.


Party!
Arriviamo in una struttura adibita per l'occasione: si tratta di una vecchia torre di controllo militare abbandonata, circondata da vecchi mezzi militari e guardata da personale in divisa. All'interno troviamo l'atmosfera festaiola che ci saremmo aspettati, con gruppi di persone a chiacchierare (ma che ci fanno qui delle ragazze di Penthouse? Beh, non ci lamentiamo di certo), tante bottiglie di birra e bevande varie, e delle cortesi signorine che girano con vassoi di sushi per placare il nostro appetito. Sulle pareti della sala principale vengono proiettati ininterrottamente una serie di trailer, mentre in alto notiamo una immagine fissa con il logo del gioco, la scritta "Mission Countdown" ed una barra piena circa al 20%. Di cosa si tratterà? Lo scopriremo quando la barra di avanzamento sarà piena.

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Dopo esserci rapidamente guardati intorno, iniziamo a cercare il motivo principale per cui siamo lì: impossessarci di una postazione di gioco e non mollarla finché non avremo visto abbastanza. Notiamo una fila di persne che viene fatta entrare un pò alla volta in una stanzetta illuminata di verde, ci mettiamo in coda e dopo una decina di minuti riusciamo ad entrare. Si tratta di un ambiente formato da una serie di stanze collegate tra loro, sembra l'appartamento dei vecchi abitanti della stazione di controllo, in ognuna delle quali sono presenti postazioni di prova del gioco. Intravediamo una postazione Xbox 360 libera, e ci precipitiamo ad occuparla. Inizia la nostra prova di Call of Duty 4: Modern Warfare.


Caos di guerra
Il livello caricato sulla console è un tipico ambiente urbano devastato dalla guerra, di giorno: nel bel mezzo di una battaglia che coinvolge decine di soldati da entrambe le parti, dobbiamo farci strada fino ad un edificio dalle pareti semidemolite, mentre ovunque fischiano proiettili, esplodono granate e c'è "fumo di guerra" ovunque. Sin dai primi momenti capiamo di essere in un vero gioco della serie Call of Duty: la sensazione di essere immersi in una vera battaglia è altissima ed il caos sia visivo che uditivo è esattamente quello che ci saremmo aspettati in una situazione simile. Nessun altro titolo bellico è capace di riprodurre una sensazione simile: molti hanno altri pregi distintivi, ma la palma dell'immersività rimane saldamente nelle mani di Infinity Ward. Iniziamo a seguire i nostri compagni sfruttando dei muretti come copertura ed uccidendo alcuni incauti nemici, fino a recarci all'interno dell'edificio. Il posto è occupato dai soldati nemici che ci sono subito addosso, quindi iniziamo a combattere per farci strada. Durante il gioco siamo morti più volte ripartendo dallo stesso checkpoint, ed abbiamo così potuto verificare che la natura "scriptata" dai nemici presente nei titoli precedenti è rimasta anche qui. Questo significa che ogni incontro sarà generalmente sempre uguale: se da una parte questa scelta riduce l'appeal di rigiocabilità del titolo, dall'altra aumenta notevolmente la cinematograficità e l'immersività delle scene vissute, perché ogni "attore" è diretto sapientemente per farci vivere una esperienza più emozionante possibile.

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Liberato il primo piano dell'edificio, saliamo una rampa di scale e ci troviamo in un ambiente buio e senza luci, davanti una porta che immette in un corridoio. Una scritta a schermo ci indica che è possibile attivare il visore notturno, ma prima freddiamo velocemente con una granata dei nemici che occupavano il corridoio. Non appena attivato il visore, che rende tutto più visibile con la tipica monocromia verde, notiamo un bellissimo tocco di classe: visto che tutti i soldati, sia amici che nemici, utilizzano armi con mirino laser, i raggi dei puntatori fendono l'aria ovunque, addirittura dalle finestre entrano quelli dei soldati che dalla strada scandagliano la parete dell'edificio. Questo oltre ad essere molto bello visivamente aggiunge profondità al gameplay perché riusciamo a capire se ci sono nemici che mirano nella nostra direzione e quindi dobbiamo essere più cauti.

Superata questa zona, ci troviamo dall'altra parte del palazzo, in un cortile assediato: edifici su tre lati ed una strada sopraelevata in fondo dalla quale numerosi nemici sparano con fucili e lanciarazzi, ed i nostri compagni impegnati a fronteggiare il nemico usando delle auto esplose come copertura. Ogni volta che un razzo viene lanciato, il fumo della scia rimane in aria dissolvendosi lentamente, e questo rende tutta la scena molto più "sporca" e caotica, oltre che più realistica. Notiamo a terra un lanciamissili molto ingombrante, accanto ad un compagno caduto: lo prendiamo e, guardando attraverso il grande mirino, notiamo che locka un carro armato in arrivo sul ponte. Premiamo il grilletto ed il missile anziché dirigersi verso il carro parte in verticale in cielo, per poi abbattersi dopo pochi secondi sul tank dall'alto, distruggendolo all'istante. Impressionante! Scopriremo poi che si trattava di un lanciamissili Javelin.

Fatta piazza pulita di tutti i nemici, l'immagine si blocca ed una scritta ci indica che il livello dimostrativo finisce lì. Torniamo quindi al menu principale scoprendo che possiamo avviare un ulteriore livello: non ce lo facciamo ripetere due volte. La scena inizia su un elicottero che ci cala a bordo di una grande nave: è notte e piove a dirotto. Si tratta di un livello che avevamo già avuto modo di vedere in filmati ingame, ma dal vivo fa tutt'altro effetto: è una ambientazione perfetta per mostrare le doti del motore di illuminazione dinamica del gioco, con il buio penetrato occasionalmente dai fulmini del temporale ed i bagliori della battaglia. A differenza del livello visto precedentemente, questo non offre scontri all'aperto tra decine di soldati ma va affrontato in maniera più tattica, tra le stanze ed i corridoi della nave. Incontriamo un soldato ubriaco, facciamo fuori dei nemici ignari che dormono nelle loro brande, fino ad irrompere nella stiva dove si scatena una furiosa battaglia tra le casse di merce imbarcata. Purtroppo non passa però molto tempo prima che un addetto di Activision ci fa notare che ci siamo impossessati della postazione per troppo tempo: altri aspettano di poter provare il gioco e dobbiamo mollare il joypad, comunque soddisfattissimi di quello che abbiamo visto.

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Personalizzazione e cambi di ritmo
Di ritorno alla sala principale, mancano pochi minuti alle 23 e la barra di avanzamento proiettata in alto sul muro è praticamente piena. Aspettiamo per vedere cosa accade, e dopo un paio di minuti viene mostrato il trailer del gioco, dopo di che sale su un piccolo palco Grant Collier, presidente di Infinity Ward, accolto tra applausi ed esclamazioni di entusiasmo. Fatti i preamboli di rito, Grant inizia a parlare del gioco spiegandoci che uno degli scopi principali degli sviluppatori è stato quello di offrire una esperienza sempre diversa, in cui il "ritmo" e le situazioni cambiassero anche radicalmente di missione in missione. Abbiamo già avuto una dimostrazione di questo nei due livelli provati, uno con battaglie più ampie e caotiche, ed un altro più tattico ed in luoghi stretti, "alla Rainbow Six". Per mostrarci una situazione ancora diversa rispetto a queste, sullo schermo appare una nuova missione: siamo nella vegetazione, con un fucile da cecchino in mano ed un osservatore al nostro fianco che ci spiega che stiamo per approcciare una base nemica, un casolare di campagna, e dovremo farlo il più silenziosamente possibile. La prima cosa che notiamo è che il nostro compagno riesce a mimetizzarsi perfettamente tra la vegetazione, al punto da sparire quasi ai nostri occhi in alcuni momenti. Ci avviciniamo silenziosamente alla costruzione, e Grant ci spiega che potremo approcciare la missione come vogliamo: c'è una guardia in lontananza, e possiamo decidere di farla fuori oppure lasciarla andare, ma se decideremo di attaccarla sarà meglio che la colpiamo al primo tentativo. Prende la mira e sbaglia il colpo, il soldato se ne accorge dopo di che in pochi secondi ci sono addosso soldati nemici e cani che ci attaccano buttandoci a terra: ecco cosa intendeva! Ricaricato il livello, stavolta tutto fila liscio: il soldato va giù, vengono fatti fuori gli abitanti della casa ma non prima che venga dato l'allarme. Arriva un gruppo di soldati di rinforzo e Grant si butta a terra tra la vegetazione per non farsi vedere: gli passano letteralmente a pochi metri di distanza senza notarlo, dopo di che la dimostrazione finisce.

Grant passa poi a parlare del multiplayer, spiegando che grazie alla funzionalità "Create a Class" sarà possibile creare da zero una classe di soldato personalizzata, avente le caratteristiche fisiche e di abilità che vogliamo, ed utilizzarla poi online. Ovviamente il tutto all'interno di determinate regole che assicurino sempre un corretto bilanciamento tra i giocatori, insomma non sarà certo possibile creare un supersoldato.


Concluso l'intervento di Collier, rimaniamo per un pò a guardare gli altri giocare in singolo e multiplayer, dopo di che torniamo alla base, per riposarci in vista della dura giornata di fiera che ci aspetterà il giorno dopo, soddisfatti di quel che abbiamo visto e provato. Call of Duty 4: Modern Warfare ha tutte le carte in regola per farsi adorare dagli appassionati di FPS bellici: la nuova ambientazione moderna è una novità molto gradita, e stavolta siamo davvero di fronte ad un titolo next-gen in tutto e per tutto. E' sicuramente tra i 2-3 giochi più belli visti in fiera, e sarà dura dover aspettare fino a novembre per poterlo giocare di nuovo.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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