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RIDE 3
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RIDE 3 - provato alla Gamescom

A Colonia abbiamo potuto dare un nuovo sguardo ravvicinato a RIDE 3, il prossimo titolo motociclistico in arrivo dagli studi milanesi di Milestone, provando con mano alcune delle novità che verranno introdotte nel terzo capitolo della serie. Eccovi il nostro resoconto completo!
Sin dalla sua prima apparizione, RIDE non ha mai fatto mistero di voler strizzare l’occhio soprattutto ai veri appassionati delle due ruote. Quelli che non solo seguono il motomondiale (per loro esisteva già la serie basata su licenza ufficiale), ma che possiedono una moto da strada, che la curano in modo quasi maniacale e che non perdono occasione per salire in sella e sfrecciare sull’asfalto, sia in pista che su strade pubbliche. E’ l’amore per le moto ad aver guidato gli sviluppatori nei primi due episodi della serie e RIDE 3, come ci viene accuratamente spiegato durante la presentazione dal Senior Game Designer di Milestone Luca Gavasso, non sarà da meno. Il nuovo capitolo proseguirà infatti sul percorso tracciato a partire dal 2015, ampliando le opportunità a disposizione dei giocatori e migliorando per quanto possibile il comparto tecnico del titolo, da sempre oggetto di critiche a causa di una realizzazione non al passo con i tempi e di un livello di simulazione non particolarmente coinvolgente.

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Per quanto riguarda i contenuti previsti, RIDE 3 al lancio includerà oltre 230 modelli di moto ricreate partendo dalle licenze ufficiali ottenute da produttori del calibro di Aprilia, Benelli, BMW, Ducati, Honda, Kawasaki, KTM, Moto Guzzi, MV Augusta, Suzuki, Yamaka e molti altri. Un numero di moto di per sé già superiore al passato, alle quali se ne aggiungeranno almeno altre 70 tramite i DLC, gratuiti o a pagamento, che verranno rilasciate dopo l’uscita, per un totale di oltre 300 modelli differenti, suddivisi in 7 categorie. Ognuna di queste moto, proprio come nei capitoli precedenti, potrà essere modificata sia meccanicamente, attingendo ad un catalogo che include più di 500 parti differenti, che esteticamente. In questo caso il giocatore potrà intervenire non solo modificando la componentistica, ma anche andando ad applicare sulle carene adesivi, marchi e, per la prima volta nella saga, livree personalizzate. Queste ultime verranno gestite tramite un potente editor che, dalle foto mostrate in sede di presentazione, dovrebbe permettere ai giocatori di dare libero sfogo alla loro creatività.

MX Video - RIDE 3

Anche la modalità Carriera è stata completamente rivista. Gli sviluppatori hanno infatti deciso di abbandonare le meccaniche “World Tour” in favore di una progressione basata su eventi tematici, suddivisi in livelli di sfida crescente e che vengono presentati al giocatore sotto forma di classiche riviste per appassionati. Buone notizie anche per quanto riguarda il numero complessivo dei tracciati, che raggiunge quota 30, molti dei quali ricreati partendo da scansioni dettagliate ottenute con l’utilizzo di droni. Questo però non significa che i vecchi tracciati presenti saranno identici a quelli visti nel capitolo precedente. RIDE 3 sancirà infatti il passaggio della serie dallo storico motore proprietario al più performante Unreal Engine 4, attraverso il quale gli sviluppatori sperano di potenziare tutto il comparto tecnico del titolo. Il nuovo engine, da quanto dichiarato, ha permesso agli sviluppatori di incrementare il livello di dettaglio generale, di sfruttare un sistema di illuminazione più performante, grazie al quale i giocatori potranno per la prima volta sperimentare l’ebbrezza delle gare in notturna, e di arricchire il tutto con un nuovo sistema fisico, al quale si abbinano una gestione delle collisioni completamente rivista ed una I.A. migliorata.

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Conclusa la doverosa introduzione ho poi potuto provare con mano una demo, nella quale erano incluse varie tipologie di moto e diversi tracciati tra cui Monza, Laguna Seca, Brands Hatch e Macau (in notturna). La build permetteva di testare alcune delle modalità di gioco principali, come la Carriera e le sfide Time Attack, ma non di modificare le moto o di personalizzarne l’estetica tramite il nuovo editor, due aspetti per i quali dovremo quindi attendere di mettere le mani su una versione più completa del gioco. Nel complesso RIDE 3, nonostante manchi ancora quel “guizzo” capace di far fare alla serie un vero e proprio salto di qualità, mi è parso migliorato sotto tutti i punti di vista. L’ottima riproduzione del comportamento delle varie due ruote, che deve sempre essere tenuta in considerazione quando si sceglie il mezzo con cui gareggiare, si affianca ora ad una gestione della fisica meno permissiva che dona al titolo una giocabilità apparentemente più profonda, soprattutto se si disattivano gli aiuti ed il TCS.

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Al livello di difficoltà più basso il feeling infatti è quasi arcade, mentre aumentandola il gameplay cambia radicalmente e diventa sensibilmente più impegnativo. Personalmente non me la sento di usare il termine “simulativo” visto che alcuni parametri fondamentali, come la postura del pilota, non giocano il ruolo che ci si aspetterebbe in una simulazione, ma nel complesso l’impressione è assolutamente positiva. Più o meno lo stesso discorso vale per il sistema di gestione delle collisioni, che riproduce in modo molto più credibile i contatti lasciandosi andare solo in rare occasioni a qualche “rimbalzo” di troppo o a qualche animazione un po’ fuori contesto. Segnali incoraggianti anche per quanto riguarda l' I.A. degli avversari che, da quanto visto, sembrano finalmente dotati di una buona consapevolezza tattica e di un maggiore imprevedibilità. Nel corso della prova mi è ancora capitato di essere urtato da avversari troppo irruenti o di assistere a errori di valutazione abbastanza grossolani da parte della CPU, ma l’incidenza di queste situazioni è sicuramente diminuita rispetto al precedente capitolo.

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Grazie all’introduzione del motore grafico Unreal, RIDE 3 mette infine in mostra un comparto visivo decisamente più solido rispetto al passato. I modelli delle moto, fiore all’occhiello della serie sin dal primo capitolo, appaiono ancora più rifiniti grazie ad una nuova gestione dei riflessi ed il livello di dettaglio generale mi è parso sensibilmente aumentato rispetto alla precedente edizione. Il sistema di illuminazione regala scorci spettacolari, soprattutto nelle gare in notturna e sui percorsi ambientati su strade panoramiche, ed anche l’effetto della pioggia risulta decisamente più riuscito. Gli unici aspetti negativi in questo caso riguardano le animazioni, talvolta ancora un po’ troppo legnose, ed il frame-rate, che in qualche occasione fatica a reggere i 30 fps anche con poche moto sullo schermo. Se si esclude questa problematica, che spero vivamente venga risolta prima dell’uscita, il nuovo titolo motociclistico di Milestone rappresenta quindi un’ulteriore passo avanti dal punto di vista tecnico, che conferma l’impegno degli sviluppatori da questo punto di vista. Ovviamente, anche in questo caso, non ci troviamo di fronte ad un titolo capace di settare nuovi standard nel genere, ma nel complesso il risultato è comunque molto incoraggiante.

In conclusione sembra quindi che RIDE 3 possa rappresentare un ulteriore passo in avanti per la serie nella giusta direzione. L’introduzione del nuovo engine sembra aver giovato all’intera esperienza di gioco e questo aspetto, se sfruttato a dovere e supportato da contenuti all’altezza, dovrebbe permettere al nuovo capitolo di colmare buona parte delle lacune che hanno impedito ai capitoli precedenti di imporsi come un vero punto di riferimento del genere. Per averne la conferma dovremo però attendere l’uscita ufficiale, prevista per l’8 novembre 2018, così da poter analizzare in modo approfondito ogni caratteristica del titolo.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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