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Fable Fortune

Fable Fortune - provato in Game Preview

Dopo una lunga attesa ulteriormente prolungata da un inaspettato posticipo di circa 2 settimane, il card-game ispirato al fiabesco mondo di Albion Fable Fortune è finalmente approdato sulle nostre console grazie al programma Game Preview. Ecco le nostre prime impressioni!
Fable Fortune è un gioco di carte collezionabili ambientato nello stesso pittoresco universo creato nel lontano 2004 dalla casa di sviluppo Lionhead sotto la guida di Peter Molyneux. Dal lancio del primo capitolo, avvenuto in esclusiva sulla gloriosa Xbox, di cose ne sono successe davvero tante tra seguiti, edizioni rimasterizzate ed improvvise cancellazioni. In questa sede non ci soffermeremo però sulla storia della saga ma bensì sull’interessante spin-off sviluppato da Mediatonic e Flaming Fowl Studio che dovrebbe, almeno nelle intenzioni, soddisfare sia gli appassionati di giochi di carte sia tutti coloro che amano da sempre la saga di Fable. Gli sviluppatori, in gran parte provenienti da Lionhead, non si sono infatti limitati a riprodurre personaggi ed atmosfere in un classico card-game ma hanno anche introdotto tutta una serie di dinamiche inedite legate alle scelte morali, vero marchio di fabbrica della saga, così da rendere il tutto ancora più fedele. Ma andiamo con ordine.

Trattandosi di un gioco di carte collezionabili, una delle primissime attività che ci coinvolgono dopo aver terminato il download è ovviamente l’apertura di numerosi pacchetti “virtuali”. Il gioco, che in futuro sarà gratuito con la formula free-2-play, è attualmente acquistabile in questo momento sullo Store al prezzo di 12,99€ perché include il Founder's Pack, un set di ben 20 pacchetti ognuno contenente 5 carte, con cui è possibile iniziare a giocare senza ulteriori investimenti. Conclusa questa fase è possibile selezionare un mazzo standard tra quelli proposti o crearne uno proprio scegliendo 30 carte tra quelle a nostra disposizione. Né di più né di meno. E qui le cose iniziano a farsi leggermente più articolate, soprattutto se si considera che allo stato attuale il gioco include ben 514 soggetti differenti tra balverini, hobbes, api giganti, bariste formose e così via. Le tipologie di carte disponibili in effetti sono solo due, ovvero Unità e Magie, a cui si aggiungono alcune carte speciali, ma la presenza di ben 6 fazioni differenti, ognuna delle quali dispone di un set di carte specifico, e di numerose carte neutrali che possono essere inserite indistintamente in ciascun mazzo, rende l’organizzazione del proprio deck abbastanza articolata.

Ogni Unità è dotata di due indici numerici, che rappresentano rispettivamente il suo valore di attacco e di difesa, e spesso anche di capacità aggiuntive, riportate chiaramente nella descrizione presente sulla carta, mentre le Magie riportano esclusivamente l’indicazione del loro effetto. Tutte le carte inoltre vengono classificate con un valore numerico compreso tra 0 e 9, che rappresenta sia il loro “livello” sia il “prezzo” da pagare per poterle utilizzare, e in ogni mazzo è possibile inserire solo un certo numero di carte per ciascun livello. A complicare ulteriormente le cose ci pensano poi alcune altre limitazioni, che impediscono di includere nello stesso mazzo più carte dello stessa tipologia. L’insieme dei vari elementi fa sì che le fasi di creazione del proprio “esercito” necessitino di particolare attenzione e di un minimo di confidenza con le meccaniche del gioco. Se siete neofiti il mio consiglio è quindi quello di iniziare a giocare con i mazzi standard presenti per familiarizzare con le regole prima di cimentarvi con l’editor.

Una volta scelto (o creato) il nostro mazzo possiamo finalmente iniziare a duellare selezionando una delle due modalità disponibili, che vedono due giocatori umani confrontarsi in un classico 1vs1 o collaborare per annientare un Boss dotato di un mazzo di carte unico guidato dalla CPU. Le due tipologie di partite, oltre a condividere praticamente ogni aspetto del gameplay, mettono i giocatori di fronte allo stesso obiettivo: sconfiggere l’Eroe avversario riducendo a zero i suoi punti vita. Una volta avviata la partita tutti i partecipanti riceveranno un numero di carte variabile pescate casualmente dal mazzo in uso, che potranno eventualmente essere sostituite con altre (sempre casuali) prima di dare il via al combattimento. Durante il proprio turno ogni giocatore può selezionare una o più carte tra quelle in suo possesso e metterle sul tavolo. Le Unità, come da tradizione, vengono disposte davanti al nostro eroe, in questo caso su un’unica fila, e possono poi essere utilizzate per attaccare l’esercito o l’Eroe avversario mentre le Magie, che possono essere offensive o difensive, vengono immediatamente scartate dopo l’uso. In entrambi i casi il giocatore, per utilizzare una carta, dovrà necessariamente “pagare” un prezzo in monete d’oro pari al livello della carta, di cui vi parlavo poco fa.

MX Video - Fable Fortune

Le monete vengono depositate nel forziere di ogni giocatore all’inizio del turno e il loro numero aumenta progressivamente da un minimo di 3 ad un massimo di 10. La valuta di gioco può anche essere spesa per utilizzare il potere speciale del nostro Eroe o per mettere un’Unità in stato di “Guardia” così da obbligare l’avversario a concentrare su di essa i prossimi attacchi. Qualunque strada scegliate per spendere il vostro patrimonio, tenete comunque sempre a mente che le eventuali monete rimaste inutilizzate al termine del turno non andranno ad accumularsi con quelle ottenute al turno successivo ma andranno perdute. Ad aggiungere ulteriore spessore al gameplay ci pensano poi le Quest, che forniscono obiettivi secondari da raggiungere per ottenere delle ricompense. All’inizio del combattimento ogni giocatore dovrà selezionare una missione tra le 3 proposte, generalmente basate sull’uso di specifiche Unità o poteri, e completandole otterrà dei vantaggi basati sulla condotta morale che deciderà di intraprendere. E’ qui che la separazione tra Bene e Male tipica della saga di Fable torna dunque a farsi viva, imponendo al giocatore una scelta che condizionerà sia il bonus ottenuto che il proseguo della partita dato che ogni percorso porta infatti con sé modifiche ai poteri dell’Eroe, oltre che al suo aspetto esteriore. La scelta in ogni caso non sarà definitiva. Una volta completata la missione attuale sarà sempre possibile selezionarne un’altra, sbloccando così nuovi obiettivi secondari e nuove opportunità di scelta.

Contrariamente a quanto può sembrare, Fable Fortune è comunque un titolo abbastanza accessibile e bastano poche partite per apprendere tutte le regole. La presenza di tante fazioni diverse e di un numero elevato di carte rende ogni match unico, sia per durata che per situazioni. Durante la mia prova ho affrontato sfide “lampo” contro avversari desiderosi di mettere sul campo quante più Unità possibili ma anche lunghi combattimenti contro avversari votati alla difesa più estrema. In entrambi i casi il gioco risulta estremamente avvincente e portare a casa una vittoria dopo aver letteralmente “rosicchiato” punti vita al proprio avversario per oltre 15 minuti è una vera e propria soddisfazione, così come lo è annientare l’Eroe avversario nell’arco di pochi turni.

La modalità co-op aggiunge inoltre ulteriore spessore al gameplay, mettendo i giocatori di fronte ad avversari davvero temibili, anche ai livelli di difficoltà più bassi, ed obbligandoli a coordinare al meglio le giocate sia tramite chat vocale sia tramite suggerimenti visivi in tempo reale sulle carte da utilizzare o sulle azioni da eseguire. L’unico vero difetto riscontrato durante la prova riguarda l’onnipresente conto alla rovescia che scandisce sia le fasi pre-partita che i singoli turni di gioco. Il tempo concesso al giocatore è davvero limitato, e talvolta impedisce di riflettere un secondo di più sulle mosse future. Io stesso in più di un’occasione non sono riuscito a completare le mie mosse in tempo ma solo perché ho speso qualche secondo in più per rileggere le descrizioni delle varie carte in mio possesso o delle varie Quest disponibili.

Al termine di ogni partita tutti i giocatori ricevono punti esperienza e ricompense, sotto forma di carte o crediti, sulla base del risultato della stessa. Entrambe le modalità di gioco si basano su eventi a tempo di durata variabile composti da Leghe di difficoltà crescente. Il sistema è semplice ed efficace. Vincendo gli incontri si accumulano le medaglie necessarie per passare da una lega all’altra e ad ogni step si viene ricompensati con crediti o pacchetti di carte. L’unica particolarità degna di nota da questo punto di vista riguarda la modalità cooperativa, che permette di selezionare il livello di sfida tra i tre disponibili prima di avviare il matchmaking. Fable Fortune include anche una modalità Tutorial, davvero poco utile visto che si limita a farci giocare contro un avversario controllato dalla CPU senza fornire consigli o indicazioni, e uno strumento di creazione delle carte. Sfruttando le potenzialità di questo tool è infatti possibile distruggere le carte che non ci servono per ottenere inchiostro o materiali ed utilizzarli per crearne di nuove. A ben guardare si tratta di una caratteristica abbastanza insolita per un titolo di questo genere, che potrebbe far storcere il naso ai puristi e che andrà valutata a fondo in sede di futura recensione per evidenziare eventuali problemi di bilanciamento. Il costo in termini di risorse per creare una carta è comunque molto alto e il fatto che quelle più rare richiedano materiali estremamente difficili da reperire limita le possibilità di utilizzo, almeno per il momento.

Nel gioco inoltre è presente anche un classico Store tramite cui è possibile acquistare nuovi pacchetti di carte, sia con valuta reale che tramite crediti. I tagli a disposizione variano da 8,99€, con cui si ottengono 7 pacchetti ai 62,99€, con cui è possibile acquistare ben 60 pacchetti. Dal punto di vista visivo Fable Fortune, per sua stessa natura, non sfrutta a fondo le potenzialità di Xbox One, ma nel complesso l’impatto grafico è più che soddisfacente. Gli sviluppatori sembrano aver colto alla perfezione lo stile fiabesco della saga e la presenza di un buon numero di effetti grafici rende il titolo estremamente gradevole in ogni occasione. Peccato solo per la mancanza di animazioni legate alle carte, che avrebbero sicuramente reso più dinamiche le sfide. Tecnicamente parlando il titolo di Mediatonic e Flaming Fowl Studio non presenta particolari problemi a parte qualche inspiegabile incertezza riscontrata nel menu di gioco che sono sicuro verrà corretta al più presto con una patch. Nessuna buona nuova invece, almeno per il momento, per chi mastica poco l'inglese: il gioco non ha nessun tipo di localizzazione italiana, ma non è detto che questa non arrivi con la versione finale.

A conti fatti sembra dunque che Fable Fortune abbia tutte le carte (perdonate il gioco di parole) in regola per soddisfare gli appassionati del genere ma anche per avvicinare nuovi giocatori. La giocabilità, già allo stato attuale, è ottima e la presenza dell’intero universo creato negli anni da Lionhead rende il titolo divertente e decisamente godibile. Prima di diventare free-to-play il gioco dovrebbe inoltre arricchirsi con nuovi contenuti e nuove modalità di gioco, così da garantire una maggiore varietà. Le uniche vere incognite riguardano due elementi che potrebbero influenzare profondamente il bilanciamento del titolo: il sistema di crafting delle carte e la possibilità di acquistare pacchetti con valuta reale. Questi due aspetti, se non gestiti al meglio, potrebbero di fatto favorire in modo netto i giocatori disposti ad investire costantemente nel gioco rendendolo un pay-to-win. La speranza è che il team di sviluppo, nei pochi mesi che separano il titolo dal lancio ufficiale, riesca ad integrare nel modo più corretto anche questi aspetti così da non vanificare l’ottimo lavoro svolto nel trasferire tutto il fascino del mondo di Albion in un interessante gioco di carte. Nell’attesa voi continuate ovviamente a seguirci per non perdervi nessuna notizia!

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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