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Max Payne 3
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Max Payne 3 - visto al Games Week

Altro titolo di primaria importanza presente per il pubblico del Games Week era Max Payne 3, portato a Milano da Rockstar per mostrarlo al pubblico che ha affollato l'evento. Eccovi le nostre prime impressioni su questo attesissimo titolo.
A raccogliere il testimone di Remedy alla guida della serie Max Payne ci ha pensato Rockstar Vancouver, che tiene a precisare che per lo sviluppo di Max Payne 3 hanno collaborato con Remedy stessa e che molti membri del team all’origine dei primi due Max Payne sono ora dipendenti Rockstar. In ogni caso sono bastati pochi secondi di gioco per capire che, nonostante i le preoccupazioni iniziali, non c’è nulla da temere e che Max tornerà a ,arzo con tutte le carte in regola sia per quanto riguarda le meccaniche che le atmosfere tanto care ai fan. Ma andiamo con ordine.

Dopo una breve introduzione per spiegare come Max abbia deciso di accettare un incarico in Brasile offerto da un suo vecchio amico per scappare dall’alcolismo e dalla depressione, è stato mostrato un livello di gioco che prende il via dal suo appartamento a New York e vede Max impegnato in un dialogo serrato con un suo amico personaggio, riguardo un avvenimento avvenuto poche ore prima. La prima cosa che balza all’occhio della scena è il dettaglio con cui sono stati realizzati gli interni. Il motore grafico, lo stesso usato per Red Dead Redemption, ha portato Max Payne nella nuova generazione con una cura per i particolari e un’impatto visivo molto notevole. Tutto, dalle coperte sfatte al disordine in giro per il monolocale, serve a trasmettere lo stato di degrado della casa e del suo inquilino. Il tocco finale è Max Payne stesso, vestito con lo stesso impermeabile che l’ha reso celebre e che, unito al resto, ha subito messo le cose in chiaro: sono tornato. Nemmeno il tempo di finire un bicchiere di liquore che dalla strada proviene uno strider di gomme e uno sbatter di portiere. Max si affaccia per vedere chi è il responsabile di quel fuori programma nel traffico cittadino e realizza subito che tutti quei tipi armati, capeggiati da un vecchio in cerca di vendetta per il figlio ucciso, sono lì per lui. Dopo aver fatto scorrere il carrello della pistola è quindi pronto a togliere le tende… e comincia il gioco vero e proprio.

Nemmeno il tempo di mettere il naso fuori di casa che inizia a volare il piombo da in fondo al corridoio del condominio. Max a quel punto trova riparo nello scanso di una porta lì vicino e svuota il caricatore in copertura. Il corridoio è attraversato dai fasci dei mirini laser provenienti dal tetto di fronte, e solo il bullet-time permette a Max di attraversare la zona con meno danni possibile. Tutta la scena è un’orgia di vetri infranti e finestre sbriciolate dalle raffiche nemiche, mostrando ancora una volta quanto sia stato curato il comparto tecnico del titolo. Una volta al sicuro dai tiratori appostati, Max vede la morte arrivare nella forma di una canna di pistola alla tempia, per esser salvato da una rosa di pallettoni offerta da un suo vicino. L'individuo, imbraccia un fucile a pompa e sembra non avere tutte le sinapsi nell’ordine giusto: uno dei classici paranoici della congiura governativa. Max ha appena il tempo di capire cos’ha da blaterare il tizio che questo si lancia lungo il corridoio regalando proiettili ai gangster in arrivo. Quando, nel corrergli dietro, Max svolta l’angolo del corridoio, ha appena il tempo di vedere il suo paranoico aiutante farsi saltare in aria insieme ad un gruppo di nemici che lo tenevano sotto tiro. La nostra guida di Rockstar ci spiega che tali scenette surreali, presenti nei due precedenti titoli, torneranno ancora una volta in Max Payne 3 per aggiungere un po’ più di sapore alla ricetta. La dimostrazione Newyorkese termina nel momento in cui Max raggiunge il tetto del palazzo e offre agli spettatori una vista di una New York che più noir non si può.

La seconda parte della presentazione ci porta in Brasile e vede Payne impegnato nella difesa di Rosa, personaggio importante in quanto cara all’amico che gli ha trovato lavoro in Sudamerica. Il video d’inizio missione palesa una novità rispetto al passato: non c’è più lo stile da graphic novel con attori veri in pose atte alla narrazione, ma il tutto è fatto con il motore grafico del gioco e lo stile è quello di chi osserva un video tramite una telecamera che a volte perde il segnale o trasmette in maniera disturbata. Con tanto di scritte in sovraimpressione, fermi immagine ad effetto e divisioni dello schermo in più settori. Una cosa molto alla Tarantino o Hot Fuzz, per intenderci. Max appare in canottiera bianca, barba lunga e testa rasata (nel livello precedente presentava invece ancora il suo look classico). Uno Bruce Willis con il rasoio rotto. Quando Rosa si allontana dal telefono a cui era attaccata, Max si preoccupa di portarla il prima possibile in un posto sicuro finendo in uno spiazzo pieno di autobus arruginiti. Le preoccupazioni si rivelano presto fondate e Max costringe la sua protetta a nascondersi mentre osserva, in posizione riparata, dei tipi armati che entrano nello spiazzo con fare indagatore. Altra novità di questo nuovo capitolo è l’entrata in scena dei nemici. Se nei titoli precedenti si arrivava ad un area dove c’era un drappello ad attenderci per innescare uno scontro a fuoco, in Max Payne 3 la cosa accade in maniera più realistica, con la banda armata ignara della sua presenza fino a che lui non si palesa o viene scoperto. Infatti i loschi figuri passano i primi secondi a guardarsi intorno, sotto i ferrivecchi, fra l’erba alta. Solo quando uno butta l’occhio dentro il rottame dov’è acquattato Max, ricevendo in cambio un buco in fronte, parte lo scontro a fuoco. Dopo pochi istanti sono tutti a terra, escluso il nostro eroe, per non rialzarsi più. L’ultima uccisione poi si conclude con uno spettacolare rallenty, tipico della serie, dove la telecamera segue il proiettile e la successiva caduta del nemico abbattuto.

Dopo aver ripulito la zona e fatto uscire Rosa dal suo riparo, i due fuggiaschi si dirigono verso la pompa di benzina poco più avanti, solo per essere intercettati da un furgone dal quale scendono altri nemici. Mentre ha luogo la sparatoria, ci viene spiegato che l’interattività con l’ambiente è stata portata a nuovi livelli per la serie e, con perfetto tempismo, la pompa di benzina crea un'esplosione spettacolare. Colpa di Max, stavolta. Altri nemici cadono sotto il fuoco delle sue pistole con tanto di final kill spettacolare. Siamo quasi alla fine della presentazione e i nostri relatori passano qualche minuto a mostrare con orgoglio il bullet-time e la cura riposta nell’animazione dei movimenti di Max in quel frangente: davvero notevole, non c’è che dire. Inoltre, ci fanno notare, sarà possibile selezionare le armi da usare tramite il d-pad e, avendo due pistole, potrmmo decidere se usarle entrambe, solo la destra o solo la sinistra. Dopo aver superato una scaletta anti-incendio, Payne e Rosa si rifugiano all’interno di un capannone per ripararsi da un altro manipolo di brutti ceffi in arrivo ma vengono comunque raggiunti, e Payne si butta nella sparatoria scendendo con un gancio industriale a mo’ di funicolare sparando all’impazzata. Sono sicuro che a quel punto a Willis siano fischiate le orecchie. La scena a cui assistiamo avviene tutta in slow-motion e fa parte di alcune parti scriptate della storia, dove il bullet-time parte in automatico per aumentare la spettacolarità del momento.

Fine dello scontro e fine della presentazione. Max Payne 3 è considerato in fase beta e vedrà la luce a marzo del 2012, ma da quanto mostrato i fan non saranno affatto delusi. Non sarà una botta d’innovazione, ma è Rockstar e, soprattutto, è Max Payne, quello vero, che dopo anni di bullet-time usati impropriamente torna per regolare i conti.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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