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Halo: Reach
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Halo: Reach - E3 Eyes-on

All'E3 ho avuto la possibilità di assistere a una dimostrazione a porte chiuse di Halo: Reach, il nuovo attesissimo FPS di Bungie. La demo era ambientata nello stesso livello mostrato alla conferenza Microsoft, ma stavolta giocata in realtime con nuovi indizi sul gameplay e con più tempo speso per mostrare la nuova modalità di Space Combat. Eccovi quello che ho visto, unitamente alle mie impressioni sul gioco.

Halo: Reach - E3 Eyes-on


La dimostrazione è stata fatta a porte chiuse dal produttore esecutivo del gioco Joseph Tung, che ha esordito spiegando ai giornalisti presenti che il livello mostrato sarà incontrato a circa metà della campagna del gioco, sottolineando inoltre come Halo: Reach rappresenti il culmine di dieci anni di lavoro sulla serie Halo, un prodotto di cui tutto il team va estremamente fiero. La demo inizia esattamente come quella vista durante la conferenza di Microsoft: il Noble Team arriva a bordo di un elicottero Falcon su una spiaggia non lontana da una base di lancio UNSC sotto attacco da parte dei Covenant, in un'area protetta dalle rocce per non essere visti. Non ci vuole molto però prima che i Covenant si accorgano della loro presenza e sgancino una serie di drop-pods con degli Elite a bordo: inizia la battaglia.

Durante il combattimento, che velocemente coinvolge anche altri tipi di truppe Covenant come Grunt e Jackals, risultano immediatamente evidenti due elementi. Il primo è il maggior coinvolgimento dei nostri compagni di squadra durante le battaglie rispetto ai precedenti Halo. Stavolta infatti non abbiamo al nostro fianco dei relativamente deboli marines ma degli Spartan superaddestrati, e la loro IA riflette questo fatto: sono proattivi, prendono l'iniziativa e li vediamo combattere eroicamente come dei veri guerrieri. Questo non significa però che le battaglie saranno più facili grazie al loro aiuto, ma semplicemente che ci troveremo coinvolti in scontri più impegnativi, con più nemici e pericoli da tutte le parti, tanto da giustificare l'impegno sul campo di ben sei Spartan. E la battaglia che ci viene mostrata ha sicuramente i tratti dei più epici scontri mai visti nella serie: un gran numero di nemici che cercano di accerchiarci e attaccarci da più direzioni, esplosioni ovunque, navi da sbarco Covenant che danno supporto aereo bersagliandoci di colpi al plasma e, nel cielo in lontananza, una flotta di navi che attacca la base UNSC.

Il secondo elemento interessante è il fatto che nel gioco sia noi che i nostri compagni potremo usare le abilità armatura già viste nella beta multiplayer: durante la battaglia abbiamo infatti visto Joseph far sprintare il suo giocatore, mentre in un altro frangente uno dei membri del team che stava per essere investito da un Ghost ha attivato l'Armor Lock con il giusto tempismo, facendo saltare in aria veicolo e guidatore. Questa è una ulteriore dimostrazione dell'efficacia dell'IA amica, capace anche di attivare e sfruttare determinate abilità quando necessario. Oltre a questo, durante la battaglia sono state mostrate anche alcune nuove armi: il nuovo lanciagranate, usato per lanciare dei colpi contro un gruppo di Jackals facendoli esplodere solo una volta superati i loro scudi, e il Concussion Rifle, potente cannone covenant che spara intensi colpi al plasma in grado di distruggere anche veicoli corazzati. Durante la battaglia abbiamo visto anche l'esecuzione di una kill alle spalle di un Elite, animazione ormai ben conosciuta ma che ha sempre il suo fascino.

Una volta raggiunto l'interno della base UNSC, Noble Six (il membro del team guidato dal giocatore) si è poi fatto strada tra la poca resistenza rimasta in una serie di corridoi pieni di soldati morti fino a una scalinata che conduceva al caccia spaziale Saber: dopo un conto alla rovescia ed una entusiasmante sequenza animata di lancio, ci troviamo nello spazio ai comandi del nuovo mezzo. Prima di continuare con la dimostrazione, Joseph ha spiegato che questa sequenza nello spazio è solo una piccola porzione di tutto quello che troveremo nel gioco e che sarà l'unica occasione che avremo di pilotare un Saber, quindi il gioco non sposterà il suo focus dall'azione FPS per diventare uno sparatutto spaziale: ha spiegato però che nel resto del gioco troveremo altre sorprese di questo tipo, con gameplay che differiscono radicalmente dal classico sparatutto in prima persona, senza voler però rivelare ulteriori dettagli.

Una volta nello spazio, il caccia si trova nei pressi della stazione spaziale Anchor 9, che a causa di un attacco nemico ha i propri sistemi di difesa fuori servizio: mentre il personale della stazione lavora per riattivarli, sta a Noble Six aiutare a difenderla dai Covenant. E il lavoro non manca: dopo pochi secondi arriva dall'iperspazio una formazione di caccia nemici pronti a dar battaglia. Qui abbiamo avuto modo di assistere a circa cinque minuti di combattimento spaziale, che mi è apparso realizzato tanto bene quasi da non sembrare una semplice attività secondaria del gioco. Il tutto avviene con visuale in terza persona; ai ai lati dello schermo delle frecce rosse indicano la posizione delle navi nemiche, e una volta che riusciamo a inquadrarle abbiamo la possibilità di attaccarle con una mitragliatrice o con dei missili a ricerca di calore. Un mirino precede i nemici sulla loro traiettoria indicando il punto in cui dobbiamo sparare perchè i colpi vadano a segno, inoltre ho notato che l'astronave era in grado di compiere diverse evoluzioni come manovre evasive laterali, inversioni istantanee di 180° e brevi sprint aumentando la spinta propulsiva. La battaglia mi è sembrata nel complesso piuttosto intensa e impegnativa: per certi versi mi ha ricordato il mitico Wing Commander di Origin. Dopo diverse ondate di nemici la Anchor 9 è tornata finalmente operativa, usando i suoi cannoni contro le navi Covenant rimaste e facendone piazza pulita: con questo finisce anche la dimostrazione.

Alla fine della demo sono rimasto molto favorevolmente impressionato da quanto visto del gioco finora: anche se non impersoneremo Master Chief, Halo: Reach sembra possedere tutti i tratti che hanno fatto il successo di questa serie con battaglie epiche ed intense, ambientazioni aperte, IA nemica (e ora anche amica) estremamente intelligente e situazioni capaci di stupire il giocatore creando quel sense of wonder che rappresentava uno dei punti di forza del primo Halo. Anche graficamente è evidente come Bungie abbia fatto enormi passi avanti rispetto ad Halo 3/ODST: sia le ambientazioni che i vari personaggi sono estremamente più complessi e definiti rispetto al passato, con un'ottima resa anche delle armi impugnate dal giocatore. Il tutto animato fluidamente e senza tentennamenti nonostante l'intensità della battaglia, con tanti personaggi coinvolti, esplosioni e relativi effetti fisici ed altri tipi di effetti speciali: davvero un ottimo lavoro. Per ora è tutto, ma da questo momento in poi Bungie dovrebbe iniziare a rivelare un po' alla volta nuovi dettagli sul gioco, fino ad arrivare all'uscita del 14 settembre. Quindi continuate a seguirci, le prossime settimane saranno interessantissime per gli Halo fan!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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