Recensione - Elden Ring Nightreign
di
Mirko Rossi / Thor
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Il Gioco
Elden Ring Nightreign, come si può facilmente intuire dal titolo, è uno spin-off dell’acclamato soulslike pubblicato da From Software nell’ormai lontano febbraio 2022, a cui ha fatto seguito nel 2024 l’espansione Shadow of the Erdtree. Il gioco si propone come un’avventura stand-alone ambientata sempre nell’Interregno ma in una zona inedita, conosciuta come Plagaride. Per ragioni inizialmente ignote questa regione, che ricorda molto la zona di Sepolcride nel quale prende il via il capitolo principale della saga, è assediata dalle forze della Notte, che con la loro influenza stanno lentamente erodendo la stabilità di questa realtà. Solo un gruppo di guerrieri, conosciuti come Crepuscolari, può sperare di fermare l’avanzata dei Signori della Notte, ed è qui che entriamo in gioco noi. Nei panni proprio di uno dei Crepuscolari dovremo infatti intraprendere delle pericolose missioni nella regione di Plagaride, conosciute come Spedizioni, per sconfiggere le creature che infestano la zona, arrivare al cospetto di uno degli 8 Signori della Notte e affrontarlo in un duello epico, il tutto in solitaria o in un gruppo formato da un massimo di 3 guerrieri controllati da altrettanti giocatori.
MX Video - Elden Ring Nightreign
Ebbene sì. Elden Ring Nightreign è fondamentalmente un titolo multigiocatore. Per stessa ammissione del team di sviluppo, l’intera esperienza è infatti pensata per dare il meglio se la si affronta in gruppo piuttosto che in solitaria, seppur questa opzione sia comunque disponibile. Si tratta della prima di tante piccole e grandi differenze che contribuiscono ad “allontanare” Elden Ring Nightreign non solo dal capitolo principale ma bensì da tutti i soulslike pubblicati da From Software nel corso degli anni. Il gameplay di questo spin-off si basa ovviamente su quello di Elden Ring, ma lo miscela con elementi presi in prestito dai roguelite e dai battle royale, seppur con le dovute differenze. Partiamo innanzitutto con il dire che il fulcro del gioco si discosta molto da quello del capitolo principale. L’esperienza ruota, infatti, tutta attorno alle Spedizioni, ognuna delle quali si compone di due giornate di gioco complete dove, di giorno, i giocatori devono esplorare e combattere il più possibile per accumulare rune, da spendere per salire di livello o per acquistare oggetti, il tutto facendo attenzione a rimanere all’interno del cerchio che contraddistingue l’area sicura e che progressivamente si restringe, in perfetto stile battle royale.
Fuori dal cerchio si abbattono infatti delle piogge torrenziali, che intaccano progressivamente i punti vita dei giocatori e che, nei limiti del possibile, devono essere evitate. Il progressivo restringimento dell’area sicura spinge i giocatori verso uno specifico punto della mappa dove, al termine di ognuna delle due giornate, i guerrieri devono obbligatoriamente affrontare un Boss, la cui sconfitta permette, il primo giorno, di ripristinare la massima ampiezza dell’area sicura, così da poter replicare il loop durante il secondo giorno e arrivare nuovamente al cospetto di un Boss. Se si riesce a sconfiggere anche questo secondo avversario, si ottiene la possibilità di ascendere verso una zona speciale e affrontare uno degli 8 Signori della Notte durante il 3 giorno di gioco. Al termine del combattimento, qualunque sia l’esito, i Crepuscolari tornano alla Rocca della Tavola Rotonda per prepararsi alla successiva spedizione.

Si tratta di una differenza notevole rispetto agli standard del genere e che, come prevedibile, comporta una lunga serie di distinzioni nella struttura dell'esperienza, a partire dalla gestione del proprio alter-ego. In questo nuovo capitolo il giocatore non può infatti creare un personaggio attraverso un editor, ma solo scegliere liberamente uno degli 8 Crepuscolari preconfezionati preparati dal team di sviluppo, di cui 6 saranno disponibili sin da subito mentre altri 2 si sbloccheranno dopo aver raggiunto specifici traguardi. Ognuno di questi Crepuscolari ha un aspetto preciso, un proprio set di statistiche base, una dotazione iniziale dedicata e 3 abilità uniche, ovvero una passiva, una abilità caratteriale e un'arte suprema. Abbiamo il Selvaggio, armato di spadone e che può contare su un utile rampino, il Guardiano, dotato di ascia e in grado di scatenare un campo protettivo ad area librandosi in volo, la Reclusa, che imbraccia sempre il suo fedele bastone da stregone e può colpire gli avversari con sigilli di sangue, il Giustiziere, che si potenzia durante le fasi di recupero dalle alterazioni di stato e può trasformarsi per un breve lasso di tempo in una creatura primordiale, e così via.
Attenzione però a non lasciarsi trarre in inganno. La dotazione iniziale rappresenta solo il punto di partenza in quanto in Elden Ring Nightreign ogni personaggio può utilizzare senza limitazioni qualunque arma o parte di equipaggiamento, ovviamente al netto degli effetti legati alle proprie statistiche. È poi opportuno tenere in considerazione che in questo spin-off tutte le parti di equipaggiamento, a esclusione di quelle in possesso all’inizio della spedizione, vengono generate casualmente con affinità, statistiche, malus e livello di rarità differente. Nel gioco sono attualmente presenti 4 livelli di rarità diversi, da Comune a Leggendario, che corrispondono generalmente a un potere di attacco più elevato ma, allo stesso tempo, anche a restrizioni più ferree per quanto riguarda i requisiti minimi per l’utilizzo, al di sotto dei quali l’efficacia dell’arma si riduce drasticamente. In alcuni casi le armi possono inoltre beneficiare di un’affinità elementale e/o possono provocare dei malus specifici ai nemici colpiti.

Questo ci porta a parlare di un’altra grande differenza presente nel gioco legata alla progressione. Per salire di livello, anche in questo spin-off, è necessario raccogliere rune e recarsi presso una delle Grazie presenti nella mappa di gioco, che oltre a ripristinare il numero di utilizzi della fiaschetta curativa consentono anche di far progredire il personaggio. A differenza di Elden Ring però qui non è possibile selezionare quale statistica aumentare. Gli incrementi di livello seguono infatti un pattern fisso legato al Crepuscolare scelto e l’unica opzione a disposizione del giocatore è quella di decidere se spendere o meno le proprie rune per salire di livello. E qui urge precisare un’altra cosa: al termine di ogni Spedizione, i giocatori non portano con sé né i livelli accumulati né l’equipaggiamento raccolto, ma solo delle reliquie e una particolare valuta. Ogni incursione parte sempre dal livello 1 e con la dotazione di base a corredo della classe scelta. Le uniche differenze riguardano i riti delle relique, su cui ci soffermeremo più avanti.
Anche la gestione del processo morte-rinascita ha subito delle variazioni. In Elden Ring Nightreign se (quando) si finisce al tappeto si entra in una condizione di “Morte Imminente” durante la quale, se si gioca in cooperativa, gli altri giocatori possono farci tornare in vita colpendoci ripetutamente prima entro un certo lasso di tempo. Ogni volta che un giocatore finisce al tappeto la quantità di colpi necessari per riportarlo in vita aumenta, il che rende questo processo via via sempre più complesso. Se siamo soli o se i nostri compagni non riescono a riportarci in vita entro un certo lasso di tempo la partita però non termina. Come in Elden Ring, i personaggi caduti rinascono presso l’ultima Grazia visitata lasciando sul terreno tutte le rune raccolte fino a quel momento. In questo spin-off il dazio da pagare è però ancora più alto. Ogni volta che si muore, si perde un livello e le rune necessarie per riacquistarlo si sommano a quelle lasciate sul terreno, così da rendere il recupero se possibile ancora più vitale per portare a termine al Spedizione. Per aggiungere un’ulteriore variabile, gli sviluppatori hanno anche pensato di permettere ad alcuni nemici di potersi impossessare delle rune dei giocatori, che dovranno quindi sconfiggere particolari avversari per poter riottenere il maltolto.

Una volta completate alcune Spedizioni, il mondo di gioco potrebbe subire delle variazioni temporanee causate da eventi unici, come la comparsa di un enorme cratere a Plagaride o l’improvviso sbocciare di una rigogliosa boscaglia. Si tratta di eventi a tempo caratterizzati da piccoli enigmi completamente opzionali ma che, se affrontati, possono ricompensare il giocatore con equipaggiamento speciale o accessori estremamente utili. Inoltre, anche senza scomodare queste situazioni speciali, durante ogni Spedizione può capitare di imbattersi in eventi particolari, come la comparsa di boss estremamente rari, lo spawn di un Signore della Notte con moveset ridotto o l’apparizione di gruppi di nemici unici. Anche in questo caso la scelta si tratta di eventi completamente opzionali, ma che se affrontati possono ricompensare il giocatore (o i giocatori) con equipaggiamento di alto livello in grado di fare una netta differenza per il resto della partita.
Tutte queste variazioni rispetto al gameplay originale servono a rendere l’esperienza di Elden Ring Nightreign quanto più rapida e immediata possibile. Ogni giornata di gioco dura circa 15 minuti, durante i quali i giocatori devono massimizzare l’esplorazione, la raccolta di loot e l’accumulo di rune. Per consentire ai giocatori di riuscirci, From Software ha dovuto necessariamente introdurre delle piccole modifiche al sistema di controllo originale. Innanzitutto, in questo spin-off non sono in alcun modo presenti danni da caduta, il che permette quindi ai Crepuscolari di saltare e lanciarsi da qualunque altezza senza paura di perdere preziosi PV. La seconda modifica riguarda la presenza di un tasto dedicato a uno scatto rapido che non consuma l’energia del personaggio mentre la terza prevede la possibilità di eseguire un doppio salto vicino a tutte le pareti, così da poterle scalare più agilmente. Non potendo contare sul supporto del prode Torrente, i Crepuscolari possono sfruttare in prima persona le famose correnti ascensionali presenti nell’Interregno, così da scalare in pochi istanti le alture più impervie. A rendere l’esplorazione in gruppo più immediata ci pensa un classico sistema di segnalazione contestuale, che permette ai giocatori di segnalare agli altri la direzione da seguire, punti specifici della mappa o loot con la semplice pressione di un tasto.

Le variazioni sul tema però non finiscono qui. L’interfaccia di controllo è stata snellita, con una gestione più immediata degli oggetti rapidi, la totale assenza di dinamiche legate al peso e la presenza delle sole fiaschette dedicate al ripristino dei punti vita. All’inizio di ogni Spedizione ogni Crepuscolare ha a disposizione 3 utilizzi, che possono poi essere aumentati visitando le chiese (o le rovine di chiese) presenti a Plagaride. La mappa di gioco è infatti pensata per condensare in uno spazio relativamente ridotto tutte le situazioni di gameplay e le strutture che ci si aspetterebbe di trovare nell’Interregno, come accampamenti, fortezze, sotterranei, boschi, paludi e così via. In ognuno di questi luoghi si annidano, come prevedibile, nemici di ogni tipo, che vanno da creature base a veri e propri boss secondari. Questi ultimi, una volta sconfitti, consentiranno ai giocatori di scegliere quale ricompensa ottenere tra diverse scelte, che possono comprendere sia parti di equipaggiamento sia incrementi temporanei delle statistiche base o delle abilità specifiche. Attraversando la mappa capita inoltre spesso di imbattersi in piante che possono ripristinare i PV, curare le alterazioni o garantire un incremento dei valori di difesa e attacco. All’appello non mancano nemmeno i materiali con cui potenziare l’equipaggiamento raccolto, seppur con una varietà decisamente ridotta rispetto a Elden Ring.
Lo stesso ragionamento sembra essere stato applicato al catalogo dei nemici, che può contare su una serie di creature e boss presi in prestito dal capitolo principale e adattati al sistema di gioco presente in Elden Ring Nightreign, a cui si sommano nemici inediti, tra cui i vari Signori della Notte. Questi avversari, che rappresentano come prevedibile la sfida principale presente nel gioco, possono essere incontrati nella loro forma completa solo se si sopravvive fino al terzo giorno e solo in un’arena di gioco specifica. Ogni Signore della Notte ha le proprie abilità, i propri pattern di attacco e i propri punti deboli che, come da tradizione, dovranno essere studiati spedizione dopo spedizione per averne la meglio. Al termine di ogni missione i giocatori, come detto, tornano alla Rocca della Tavola Rotonda senza portare con sè né i progressi ottenuti nè l’equipaggiamento raccolto. Attenzione però. Questo non significa che si torna indietro a mani vuote. In base al punto raggiunto, i Crepuscolari ottengono infatti come ricompensa delle Reliquie e una speciale valuta, denominata Buio. Le prime sono disponibili in varie tipologie e livello di potere, da miscelare con speciali rituali presso uno specifico altare prima di ogni spedizione per ottenere una serie di bonus che vanno da incrementi delle statistiche a effetti secondari, passando per la presenza di specifici consumabili nell’inventario all’inizio della partita. Il Buio invece può essere speso per acquistare emote o relique specifiche presso un vaso mercante che è possibile incontrare nei locali della Rocca della Tavola Rotonda.
Questo luogo, presente anche in Elden Ring, riveste il ruolo di hub centrale dell’esperienza di gioco. È qui, infatti, che i giocatori devono pianificare le loro Spedizioni e fare pratica con i vari Crepuscolari approfittando del campo di addestramento presente nella struttura, ma non solo. Pur non essendo direttamente collegato a Elden Ring e con una timeline non ben definita, Elden Ring Nightreign ha una propria lore e una propria trama, che si dipaneranno parallelamente al completamento delle varie Spedizioni proprio in questo luogo. In una delle stanze della Rocca è poi custodito un diario, sul quale appariranno di volta in volta nuovi dettagli sul passato di ciascun Crepuscolare. Inoltre, muovendosi nelle varie stanze che compongono la Rocca e nelle aree esterne limitrofe, è possibile incontrare sia gli altri Crepuscolari sia alcuni NPC, che rivestiranno un ruolo attivo nelle vicende. Presso la Rocca è poi possibile modificare l’aspetto dei vari personaggi equipaggiando le skin ottenute in gioco e passare rapidamente da un Crepuscolare all’altro, così da poter progredire nella sua trama o fare pratica nel campo di addestramento prima di avviare una spedizione.

Sotto il profilo tecnico Elden Ring Nightreign non si discosta molto dal capitolo principale. Il motore grafico è lo stesso, così come il risultato dal punto di vista visivo e le prestazioni su console. Anche in questo caso possiamo quindi decidere se prediligere la qualità dell’immagine o la fluidità sia su Series X sia su Series S, ma senza opzioni legate al raytracing (presenti invece in Elden Ring). Su Xbox One, One S e One X è invece presente una sola modalità di rendering a 30fps. Proprio come il capitolo principale, anche questo spin-off può contare sul doppiaggio in lingua inglese, a cui si affianca la completa localizzazione in lingua italiana di testi e sottotitoli. Anche lo spin-off può inoltre contare su una colonna sonora originale, che seppur non possa contare sullo stesso numero di brani presenti nel gioco principale sembra non aver nulla da invidiare in termini di qualità. Concludo con una nota dedicata al matchmaking. Elden Ring Nightreign non supporta purtroppo il gioco cross-platform, ma solo quello tra le varie generazioni della stessa famiglia.
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