Recensione - Mandragora: Whispers of the Witch Tree
di
Mirko Rossi / Thor
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Il Gioco
Mandragora: Whispers of the Witch Tree è un action-RPG a scorrimento in 2D che miscela elementi provenienti da vari generi, in primis quello dei metroidvania e quello dei souls-like. Nel gioco vestiamo i panni di un Inquisitore al soldo del temuto Re Sacerdote, attuale governante della Città Scarlatta. Dopo che il nostro alter-ego uccide una strega che il leader stava deliberatamente torturando di fronte alla folla per estorcere delle informazioni ritenute fondamentali, il regnante gli affida la pericolosa missione di andare in caccia di un’altra strega, avvistata recentemente nei dintorni della città di Wickham. L’inquisitore non ha altra scelta che accettare l’incarico, ma appena esce dal palazzo una voce misteriosa inizia a sussurrargli nella mente frasi poco comprensibili. Ben presto, scopriamo che la voce è in qualche modo collegata a una misteriosa energia trasferitasi dalla strega al protagonista proprio quando quest’ultimo ha inferto il colpo mortale, e che il Re Sacerdote non ha messo il proprio sottoposto a conoscenza delle vere motivazioni alla base della caccia alle streghe.
MX Video - Mandragora: Whispers of the Witch Tree
Inizia così il lungo viaggio dell’Inquisitore nel mondo di Mandragora: Whispers of the Witch Tree, che nelle circa 35/40 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, vede il protagonista esplorare varie regioni e località dell’universo di gioco, dapprima in cerca della strega e poi di una verità che viene rivelata progressivamente al giocatore attraverso una trama lineare ma ben scritta, in grado di risultare interessante per tutta la durata dell’avventura e raccontata tramite varie scene di intermezzo, numerosi dialoghi e anche qualche elemento di contorno presente nelle ambientazioni. Alla base di tutto troviamo un sistema di controllo tradizionale, che permette di esplorare con buona libertà un mondo di gioco inaspettatamente esteso e interconnesso. Inizialmente non potremo infatti accedere a tutte le aree o raggiungere tutti i luoghi, ai quali dovremo tornare in un secondo momento. In molti casi saremo infatti limitati dalla trama, mentre in altri sarà necessario trovare l’interruttore corretto per attivare un meccanismo, acquisire la giusta abilità, come quella di eseguire un doppio salto o sfondare alcuni pavimenti, o un accessorio, come il rampino.
Nel corso dell’avventura, l’Inquisitore si trova ad attraversare città, palazzi, sotterranei, prigioni, rovine, foreste, paludi e molte altre zone, tutte però accomunate dagli effetti nefasti causati dall’Entropia. L’Entropia è un’energia oscura proveniente da un’altra dimensione e che, in seguito a un evento catastrofico avvenuto molti anni prima rispetto alle vicende narrate in Mandragora: Whispers of the Witch Tree, ha iniziato a fluire nel mondo del gioco attraverso delle brecce. L’Entropia infetta tutti gli esseri viventi trasformandoli in creature pericolose ed assetate di sangue, dando vita a un ampio ventaglio di creature da affrontare nel corso dell’avventura, alle quali si sommano poi banditi, fuorilegge e altre figure che incrociano il proprio destino con quello del protagonista durante il suo viaggio. Per sopravvivere, l’Inquisitore deve fare affidamento sulle sue abilità, che dipendono per la stragrande maggioranza dalla classe selezionata prima di avviare il titolo. Al momento in Mandragora: Whispers of the Witch Tree sono presenti 6 classi differenti, ovvero Avanguardia, specializzata nei combattimenti all’arma bianca, Tessifiamma, rinomati per la padronanza del fuoco, Ammaliatore, addestrati nell’uso delle reliquie del Caos, Ombra Notturna, assassini spietati in grado di utilizzare due lame contemporaneamente, Guardiano Selvatico, un particolare gruppo di guerrieri in grado di sfruttare le forze naturali a loro vantaggio e Giudicatore, individui capaci di brandire le speciali reliquie astrali. Ognuna di queste classi predilige un certo tipo di approccio e, a seconda della situazione, potrebbe o meno avere accesso ad armi o parti di equipaggiamento specifiche.

La classe influisce inoltre sulle statistiche iniziali e, soprattutto, sullo skill-tree di crescita al quale può accedere il personaggio. Ogni classe dispone infatti di un proprio percorso di crescita suddiviso in classici nodi da sbloccare utilizzando punti abilità, che si ottengono a ogni aumento di livello. La maggior parte dei nodi corrisponde a un incremento di una specifica statistica, che poi si ripercuote sulle varie caratteristiche, mentre in alcuni casi i nodi permettono di sbloccare nuove abilità, attive o passive. Per salire di livello, proprio come accade nei titoli souls-like, bisogna recarsi presso specifici punti, chiamati Pietre della Strega, e consumare l’essenza accumulata fino a quel momento uccidendo nemici e completando missioni.
Fino al livello 25, la progressione è limitata allo skill-tree corrispondente alla classe scelta, mentre dopo questa soglia è possibile spendere punti anche nelle altre classi, così da creare sottoclassi o build ibride. La maggior parte delle abilità attive può poi essere migliorata o modificata, generalmente aggiungendo effetti secondari, consumando una particolare risorsa, conosciuta come Essenza Entropica. Questa risorsa si ottiene principalmente esplorando le brecce entropiche, ovvero delle piccole porzioni di realtà parallela alle quali è possibile accedere da veri e propri squarci presenti nelle ambientazioni. Ognuna di queste brecce offre una sfida diversa che va dallo sconfiggere serie di nemici ad affrontare boss unici, passando per corse contro il tempo o per la “semplice” ricerca del percorso giusto per uscirne. Ad accomunare l’esperienza all’interno delle brecce è la necessità di possedere una speciale lanterna, che ci verrà donata da un NPC a un certo punto del gioco e che permette di sopravvivere per un breve lasso di tempo nella dimensione parallela. Esaurito questo tempo, il protagonista inizia a subire danni sempre più ingenti, che nella maggior parte dei casi lo fanno finire al tappeto con conseguente rinascita davanti all’ingresso della breccia.

La stessa lampada può essere poi potenziata utilizzando l’essenza e le radici di Mandragora che si trovano sparse per il mondo di gioco, così da aumentare il tempo di permanenza all’interno delle brecce, diminuire i danni subiti e così via. In aggiunta a tutto questo, il giocatore può poi contare sul supporto di 6 diversi NPC, che nel corso dell’avventura si uniranno alla sua carovana presso il leggendario Albero della Strega, dando vita a un vero e proprio hub centrale. Ogni NPC è infatti specializzato in uno specifico ambito: c’è il fabbro, l’alchimista, il gioielliere, il cuoco, ecc. Ognuno di questi personaggi non solo vende delle merci specifiche ma offre dei servizi extra, tipicamente legati alla creazione di materiali o parti di equipaggiamento. Tutte queste attività sono direttamente vincolate al livello raggiunto dai singoli NPC, che accumulano esperienza ogni qualvolta acquistiamo qualcosa da loro, sia esso un prodotto o un servizio, e grazie a specifici schemi che è possibile raccogliere durante l’esplorazione.
Esplorando e sconfiggendo i nemici si raccolgono poi una grande quantità di materiali differenti, che possono poi essere consumati per chiedere ai vari artigiani di creare pozioni di vario tipo, piatti in grado di garantire bonus per periodi prolungati, parti di equipaggiamento, consumabili vari e molto altro. Tra i vari NPC ne troviamo poi uno in grado di decifrare i frammenti di mappa trovati durante l’esplorazione, così da rendere più chiara e dettagliata la mappa del mondo di gioco, e uno in grado di incantare armi ed armature grazie all’ausilio di particolari rune. Una volta accolto nel gruppo l’alchimista, si ottiene poi la possibilità di coltivare varie tipologie di piante in una sorta di orto virtuale. Oltre alla missione principale, il gioco mette inoltre davanti al giocatore una lunga serie di incarichi opzionali e alcune taglie, tramite cui si possono ottenere oggetti bonus, equipaggiamento unico, essenza extra e anche qualche credito da spendere presso i vari venditori.

Non fatevi però trarre in inganno da tutti questi elementi. Mandragora: Whispers of the Witch Tree è un titolo action nel quale si combatte tanto e nel quale ogni scontro può trasformarsi in un incubo se approcciato troppo alla leggera. In perfetto stile souls-like, il nuovo titolo di Primal Game Studio propone, sin dalle battute iniziali, un livello di sfida abbastanza elevato e che richiede una certa padronanza di tutte le possibilità a disposizione. Ogni classe dispone infatti di 3 slot per attacchi base da gestire come meglio si crede in base alle abilità disponibili, a cui si somma un attacco speciale, il salto e la possibilità di schivare/rotolare per eludere gli attacchi nemici. Ognuna di queste azioni consuma resistenza in quantità variabile in base alle caratteristiche del nostro personaggio, dell’equipaggiamento in uso e del peso totale indossato. Rimanere a corto di resistenza significa non poter effettuare nessuna azione, il che generalmente si traduce in una sconfitta visto che bastano pochi colpi ben assestati, specie se con l’aggiunta di qualche malus, per finire al tappeto. In questi casi, come da tradizione del genere, l’essenza accumulata fino a quel momento viene lasciata sul terreno e per recuperarla è necessario tornare nuovamente in quel punto, ovviamente senza morire una seconda volta.
Le Pietre delle Strega ricoprono anche il ruolo di punti di rotta per il viaggio rapido, nonché di punto dove ripristinare la scorta di fialette di cura a disposizione dell’Inquisitore. Sotto questo aspetto, Mandragora: Whispers of the Witch Tree propone infatti un approccio ibrido: sin dall’inizio il giocatore dispone di una particolare ampolla curativa il cui numero di utilizzi può essere incrementato progressivamente durante l’avventura. Ogni volta che si muore o ci si riposa presso una delle Pietre, la scorta viene ripristinata. Questo vale però solo per le fiaschette curative, a cui si affianca poi un vastissimo numero di consumabili, tra cui anche delle pozioni di cura, che è possibile raccogliere nelle ambientazioni, acquistare presso gli NPC o craftare utilizzando varie materie prime. Tornare alle Pietre della Strega o riposare, in perfetto stile souls-like, ha però anche un secondo effetto, ovvero quello di far rinascere tutti i nemici, ovviamente ad esclusione dei boss già sconfitti.

L’intera esperienza di gioco di Mandragora: Whispers of the Witch Tree si affida alla quarta edizione del motore grafico Unreal di Epic, che data la natura bidimensionale del gioco non fatica a raggiungere la massima risoluzione disponibile su Series S e Series X garantendo comunque i 60fps in ogni situazione. Per quanto riguarda il comparto audio, il nuovo action-RPG di Primal Game Studio può contare su una colonna sonora originale di ottima qualità e su un doppiaggio in lingua inglese più che adeguato. Il titolo non è quindi doppiato nel nostro idioma, ma può comunque contare sulla completa localizzazione in italiano di testi e sottotitoli.
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