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Immortals of Aveum

Recensione - Immortals of AveumXbox Series X | S DigitalGame

A pochi mesi di distanza dal reveal ufficiale, il nuovo FPS “magico” Immortals of Aveum, sviluppato da Ascendant Studios sotto l’etichetta EA Originals, è approdato sulle nostre console. Scopriamo insieme luci e ombre di questo interessante titolo nella nostra recensione.
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Il Gioco

Immortals of Aveum è uno sparatutto single player in prima persona ambientato ad Aveum, un mondo di chiara ispirazione fantasy pervaso dal potere della magia e funestato da una lunghissima guerra che coinvolge tutti i 5 regni in cui è suddiviso. Il conflitto, il cui scopo ultimo è quello di ottenere il controllo esclusivo della magia da parte dei rispettivi schieramenti, viene combattuto da eserciti composti da Magnus, ovvero dei maghi in grado di canalizzare e piegare al proprio volere la magia presente nel mondo. Nel gioco impersoniamo Jak, un giovane ladruncolo che vive di espedienti insieme ad altri come lui nella città di Seren, capitale del regno di Lucium. Dopo innumerevoli cambi di fronte, Lucium rappresenta l’ultimo baluardo di resistenza nei confronti delle mire espansionistiche del regno di Rasharn, guidato dal malvagio Sandrakk.

MX Video - Immortals of Aveum

Il conflitto tra i due regni sta attraversando un momento di apparente stallo, interrotto improvvisamente da un attacco da parte dell’esercito di Rasharn sulla città di Lucium. Jak sopravvive all’attacco, scoprendo però non solo di essere un Magnus, ma anche di essere uno dei pochissimi Triarchi di Aveum, ovvero coloro in grado di padroneggiare senza particolari distinzioni tutte e tre le diverse tipologie di magia presenti nel mondo. Questa peculiarità lo porterà ad intraprendere un percorso di crescita all’interno delle fila dell’esercito fino a diventare uno dei cosiddetti Immortali, ovvero l’elite delle truppe di Lucium, nonché una pedina fondamentale per le sorti non solo del proprio regno ma di tutta Aveum.

Sono queste le premesse narrative alla base di Immortals of Aveum e dalle quali si dipana una sceneggiatura suddivisa in 19 capitoli/missioni capace di tenere impegnato il giocatore per circa 15 ore, alle quali se ne possono tranquillamente aggiungere altre 10 se si desidera vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire. Per quanto riguarda il gameplay, l’opera di debutto di Ascendant Studios si propone come un classico FPS nel quale le armi “tradizionali” lasciano spazio a un guanto, denominato “Sigillo”, in grado di tradurre in proiettili “magici” l’energia del mondo di Aveum, suddivisa in tre macro-categorie rappresentate nel gioco da altrettanti colori. C’è la magia verde, che consente al protagonista di sparare colpi in rapida sequenza, quella rossa, con la quale è possibile colpire i nemici con potenti colpi a distanza ravvicinata e la magia blu, i cui colpi singoli risultano particolarmente efficaci contro i bersagli lontani.

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Ognuna delle tre tipologie dispone di un certo numero di “proiettili” prima di dover essere ricaricata, nonché di attacchi speciali denominati “Furie” che possono essere lanciati consumando l’energia accumulata durante gli scontri. A completare l’offerta “magica” a disposizione del giocatore troviamo una serie di “incantesimi di controllo” attraverso cui è possibile sfruttare abilità particolari, come una frusta magica in grado di attirare i nemici verso Jak (o viceversa) o delle speciali sfere appiccicose in grado di rallentare per un breve lasso di tempo i nemici, e gli “incantesimi di dominio”, degli attacchi speciali capaci di infliggere ferite ingenti agli avversari. Il protagonista dispone poi di un utile scudo, che può essere attivato in qualunque momento per ridurre i danni subiti o, addirittura, per deviare completamente i colpi in arrivo se si esegue la parata con il giusto tempismo. Ovviamente l’energia a disposizione per lo scudo non è illimitata, quindi è necessario dosare con cura l’utilizzo per non trovarsi senza protezione nel momento del bisogno. Grazie al guanto magico, Jak può inoltre interagire con lo scenario in alcune situazioni, per aprire nuovi passaggi o per sbloccare percorsi altrimenti inaccessibili, o fluttuare per alcuni secondi a mezz’aria dopo un balzo.

L’energia dello scudo non è però l’unica alla quale il giocatore deve stare attento durante gli scontri. La sopravvivenza del protagonista dipende infatti da una tradizionale barra della salute, che può essere ripristinata consumando degli specifici cristalli. Jak ne può portare con sé una quantità molto limitata, ma non preoccupatevi. Molti dei nemici abbattuti lasceranno sul terreno dei cristalli, così da consentirci di ripristinare spesso le scorte. Più o meno simile il discorso legato alle Furie: per usare queste magie speciali è necessario consumare del mana, che dipende sempre da cristalli lasciati sul terreno dai nemici. Discorso diverso invece per quanto riguarda gli incantesimi di controllo, il cui utilizzo dipende solo da un tempo di ricarica, e degli incantesimi di dominio, la cui energia si ricarica progressivamente durante gli scontri.

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L’avanzata di Jak nel mondo di Immortals of Aveum ruota principalmente attorno agli scontri con gruppi di nemici via via sempre più numerosi all’interno di livelli lineari collegati tra loro da un hub centrale e scontri con boss di varia natura. La nuova opera di Ascendant Studios non è infatti un open-world, anche se non mancano le opportunità di esplorazione libera, alcuni puzzle ambientali basati sulle tre tipologie di magie a disposizione e brevi fasi di backtracking, tutte generalmente mirate al recupero di nuove parti di equipaggiamento o di materie prima da utilizzare per il crafting. Nel corso dell’avventura, Jak ha infatti l’opportunità di migliorare in vari modi il proprio arsenale, potenziando le armi magiche a sua disposizione o sostituendole con strumenti più adatti alle sue esigenze, e le stesse meccaniche si applicano anche ad alcune parti di equipaggiamento, che vanno ad influenzare le statistiche base del personaggio a in perfetto stile RPG.

Le declinazioni verso l’universo ruolistico non riguardano però solo l’equipaggiamento, ma anche la crescita del protagonista durante l’avventura. Proseguendo ed esplorando il mondo di gioco, Jak entra infatti in possesso di nuovi incantesimi, nuove furie o nuove magie per il Sigillo. Inoltre, completando gli obiettivi e uccidendo nemici, si ottengono classici punti esperienza, che nel gioco si traducono in “ascensioni” da spendere per sbloccare nuove abilità, denominate Talenti, in tre diversi skill tree direttamente correlati alle varie tipologie di magia. Attraverso questa meccanica si possono migliorare progressivamente le abilità in possesso del protagonista, ottenere dei perk aggiuntivi o sbloccarne di nuovi. Miscelando tutti questi elementi è possibile dare vita a una gamma di “build” molto differenti, che oltre a garantire una discreta libertà di approccio al giocatore rivestono un ruolo importante una volta raggiunto l’end-game del gioco. In questa fase, senza fare spoiler, il giocatore può infatti decidere di affrontare una serie di scontri opzionali di difficoltà elevata contro boss speciali nei quali l’equipaggiamento può davvero fare la differenza.

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A completare l’offerta troviamo poi una lunga serie di documenti collezionabili, attraverso i quali è possibile scoprire molti retroscena sulla vicenda e sul passato di Aveum, e tre livelli di difficoltà, ognuno dei quali propone al giocatore un diverso livello di sfida. Per dare vita al mondo di Immortals of Aveum gli sviluppatori di Ascendant Studios si sono affidati alla versione 5.1 dell’ormai leggendario Unreal Engine, facendo largo uso di tutte le ultime tecnologie implementate da Epic come Lumen e Nanite. Sulle console testate in sede di prova, ovvero Xbox Series X e Series S, il titolo offre una sola modalità di rendering a 60fps, con risoluzione rispettivamente di 4K e 1080p. Per quanto riguarda il comparto audio, l’opera di debutto del team californiano offre ai giocatori una colonna sonora originale e una completa localizzazione in lingua italiana di tutti i dialoghi.

Amore

Gameplay coinvolgente

- C’è davvero poco da fare. Immortals of Aveum, al netto di una scarsa personalità, diverte e coinvolge dall’inizio alla fine. Il sistema di gioco messo a punto da Ascendant Studios pesca a piene mani dai grandi nomi del genere FPS, specie per quanto riguardo il ritmo dell’azione, e condisce il tutto con una componente magica che rende tutto meno banale e scontato. A completare l’offerta ci pensano poi le meccaniche ruolistiche, che aggiungono profondità al titolo senza renderlo però troppo stratificato e complesso da padroneggiare.

Storia

- Nonostante alcune scelte non particolarmente azzeccate, di cui vi parlerò meglio nella sezione ODIO, Immortals of Aveum propone una sceneggiatura di buona qualità, un cast sfaccettato e un intreccio impreziosito da alcuni colpi di scena orchestrati in modo sapiente per tenere vivo l’interesse del giocatore fino ai titoli di coda. Sicuramente si poteva fare qualcosa di più in termini di originalità e le opzioni di scelta a disposizione del giocatore in alcuni dialoghi potevano avere un impatto maggiore sullo sviluppo della vicenda, ma anche così la trama risulta ben al di sopra delle aspettative per una produzione di questo tipo.

Impatto visivo

- Grazie alla presenza del motore grafico UE5.1 di Epic, Immortals of Aveum può sfoggiare un comparto grafico di tutto rispetto, capace di regalare panorami mozzafiato, ambientazioni dettagliate, effetti speciali di alto livello e modelli poligonali estremamente convincenti, il tutto senza dover quasi mai rinunciare ai 60fps, se non in alcune sporadiche situazioni. Una menzione speciale va al cielo, reso in maniera sublime grazie a una palette di colori davvero azzeccata. Come vedremo tra poco, non è tutto ora quello che luccica, ma nel complesso l’opera prima di Ascendant Studios restituisce un colpo d’occhio notevole in grado di valorizzare al meglio l’ottimo lavoro di level design fatto dal team di sviluppo.

Progressione lineare

- In un periodo storico nel quale i giochi open-world mastodontici e le avventure ramificate detengono una grossa fetta del mercato, Immortals of Aveum propone un sistema di avanzamento estremamente lineare, una curva di difficoltà gradevole, un sistema di viaggio rapido poco invasivo e una longevità alla portata anche di chi non ha tantissimo tempo da dedicare alla propria passione videoludica. La somma di questi elementi rende il primo gioco di Ascendant Studios un titolo d’azione adatto sia a chi cerca un’avventura da “spolpare” fino in fondo sia ai giocatori alla ricerca di uno sparatutto diverso dal solito da godersi senza troppo impegno.

Odio

Poco ottimizzato

- Se da un lato è vero che Immortals of Aveum regala molte soddisfazioni sotto il profilo grafico, dall’altro è impossibile ignorare le tante situazioni nelle quali le tecnologie di rendering adottate dagli sviluppatori (in primis l’upscaling da una risoluzione più bassa e l’utilizzo massiccio del FSR2) mostrano il fianco con fastidiosi artefatti grafici, scalettature o improvvisi cali di qualità generale. Le patch rilasciate dal lancio hanno migliorato leggermente la situazione, ma nel complesso la sensazione è che si potesse fare qualcosa di più sul fronte dell’ottimizzazione.

Scarsa originalità.

- Un altro dei problemi di Immortals of Aveum è legato alla sua poca personalità. Lo sparatutto di Ascendant Studios è un mix di elementi già visti in altre produzioni, sia per quanto riguarda il gameplay sia per quanto riguarda la sceneggiatura o il design generale. Questo si traduce in una costante sensazione di deja-vu che impedisce al titolo di spiccare nel panorama attuale o lasciare un segno indelebile nella mente dei giocatori una volta conclusa l’avventura.

Dialoghi poco appropriati

- Come ho scritto nella sezione Amore, Immortals of Aveum può contare su una trama di qualità, per quanto poco originale, e che tratta tematiche estremamente attuali. Peccato però che l’ottimo lavoro svolto sotto questo punto di vista venga quasi sempre vanificato da intermezzi demenziali, battute completamente fuori luogo e, più in generale, da un umorismo forzato che non riesce quasi mai a trovare il proprio spazio all’interno dei dialoghi. Una maggiore coerenza anche da questo punto di vista avrebbe sicuramente aiutato.

Tiriamo le somme

Immortals of Aveum è uno sparatutto di buona qualità, che prende le meccaniche tradizionali del genere e le declina in una versione “fantasy” fatta di magie, incantesimi e atmosfere medioevali. Il gameplay confezionato da Ascendant Studios, seppur senza particolari guizzi creativi, diverte e coinvolge per tutta la durata dell’avventura, supportato da una sceneggiatura che, al netto di una scrittura tratti poco originale e di dialoghi talvolta troppo infantili, contribuisce a mantenere il titolo godibile dall’inizio alla fine. A rendere il gioco ancora più interessante ci pensa poi il comparto grafico, capace di dare vita ad un mondo ricco di dettagli ed ad ambientazioni di ottima fattura, il cui aspetto generale viene in parte ridimensionato da alcuni evidenti problemi di ottimizzazione. Immortals of Aveum, in buona sostanza, è questo. Un FPS che per tanti motivi non riesce ad esprimere il proprio potenziale, ma è comunque in grado di regalare qualche ora di divertimento a tutti gli amanti del genere.
7.5

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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