Recensione - Cosmic Top Secret
di
Győző Baki / Baboy
P

Il Gioco
MX Video - Cosmic Top Secret
Il gioco è suddiviso in una serie di livelli nei quali, di area in area, dobbiamo trovare i vari indizi per riempire le facce di un cubo di Rubik. Questi indizi, una volta trovati, fanno partire dei filmati che mostrano documenti d'epoca, foto d'archivio e così via. La narrativa è volutamente frammentata e non lineare, perché lo scopo è ricostruire il processo che ha vissuto la stessa Trine per mettere insieme i pezzi della storia dei suoi genitori attraverso documenti, interviste, richieste di dati al governo e così via.
In tutto questo noi controlliamo direttamente T, la rappresentazione "cartonata" della regista che, attraverso livelli con visuale in terza persona, interagisce con "cartonati" di oggetti, personaggi, veicoli e via dicendo in base agli indizi presenti sul proprio diario per sbloccare man mano reperti storici e informazioni utili a sbrogliare il mistero. Seguendo questa storia scopriremo la fitta rete di segreti e bugie che ha impattato pesantemente la vita della regista quando era una giovane ragazza negli anni 80-90.

Ogni livello presenta una serie di indizi e oggetti da trovare, con dialoghi e documenti che completano l'opera. Ogni tanto ci sono anche dei veri e propri enigmi numerici o segmenti con qualche potenziamento che cambia il gameplay, ma di fatto è un titolo con interattività e livello di sfida ridotti, conta più l'acume e lo spirito di osservazione con lo scopo di snocciolare poco a poco una storia e un mondo a molti di noi certamente estraneo, cioè la Danimarca della Guerra Fredda. Il gioco è composto da 6 livelli da un'ora ciascuno compresi i documenti da guardare e leggere, un viaggio anche discretamente corposo quindi. Il doppiaggio è in danese, ma fortunatamente sono disponibili i sottotitoli in italiano.

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