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Star Wars: Squadrons
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Recensione - Star Wars: SquadronsXbox OneGame

Dopo averci fatto combattere sui campi di battaglia di tutte le trilogie in una moltitudine di ruoli diversi, EA ci offre finalmente la possibilità di arruolarci come piloti di caccia in Star Wars: Squadrons. Siete curiosi di sapere cosa ne pensiamo? Allora indossate le vostre tute spaziali, allacciate i caschi e tuffatevi nella nostra recensione!

Il Gioco

Star Wars: Squadrons è un titolo di combattimenti spaziali in prima persona ambientato, come facilmente intuibile dal titolo, nell’universo di Guerre Stellari. L’opera prima di EA Motive si colloca temporalmente subito dopo la fine della battaglia di Endor, ovvero lo scontro conclusivo della Prima Trilogia cinematografica, e si focalizza sugli scontri tra la neonata Nuova Repubblica e ciò che resta dell’Impero Galattico in seguito alla scomparsa del malvagio imperatore Palpatine. Nella modalità Storia, il giocatore riveste in modo alternato il ruolo di un pilota della Nuova Repubblica impegnato a proteggere una nuova nave da guerra spaziale conosciuta come Skyhawk e di uno dei membri della squadriglia imperiale incaricata di distruggerla in una modalità esclusivamente single-player. Il tutto prende il via con il tradimento e la successiva fuga di Lindon Javes, un ufficiale di alto rango delle Forze Imperiali, proprio mentre queste ultime sono impegnate a dare la caccia ai trasporti carichi di sopravvissuti che tentano disperatamente di abbandonare il pianeta di Endor.

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E’ qui che entrano in gioco i due alter-ego creati dal giocatore al primo, che tra continui cambi di prospettiva e cameo più o meno famosi, si passano senza sosta il testimone in 14 differenti missioni, intervallate da brevi sequenze di intermezzo di taglio cinematografico e sezioni narrative all’interno delle rispettive basi operative, durante le quali il giocatore ha l’opportunità di approfondire la sceneggiatura dialogando con gli altri membri dell’equipaggio prima ogni missione. Queste ultime sono sempre precedute da un briefing, si svolgono dall’inizio alla fine all’interno del cockpit di una delle astronavi presenti nel titolo e si compongono di più fasi, per un totale di circa 5/7 ore di gioco effettivo, variabili come sempre a seconda della propria abilità e del livello di difficoltà selezionato tra i 4 presenti.

MX Video - Star Wars: Squadrons

In Star Wars: Squadrons, oltre alla modalità Storia, sono inoltre presenti due modalità online 5 vs 5 ambientate nello stesso contesto narrativo, alle quali si può prendere parte sia in gruppo sia attraverso un classico matchmaking. L’offerta multigiocatore include un classico deathmatch tra i caccia delle due fazioni e le battaglie tra flotte, degli scontri multi-fase accessibili solo dopo aver raggiunto un certo grado di abilità, durante i quali i due team dovranno indebolire progressivamente le difese avversarie, composte anche da unità controllate dalla I.A. e navi di supporto, fino a rendere vulnerabili i punti deboli della corazzata avversaria e sferrare l’attacco decisivo, il tutto senza dimenticarsi di difendere la propria nave ammiraglia e tenendo sempre d’occhio il morale della propria fazione, che può influire in modo tangibile sull’esito dello scontro. Per ogni partita multigiocatore si ottengono punti esperienza, che permettono al nostro alter-ego virtuale di salire di livello, così da sbloccare progressivamente nuovi elementi e nuovi slot con cui personalizzare i caccia. Ad ogni passaggio di livello il giocatore ottiene anche due differenti valute: la Requisizione e la Gloria.

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La prima serve per sbloccare nuovi componenti e nuovi accessori per la propria astronave, come nuove armi, nuovi sistemi ausiliari o nuovi scudi, mentre la seconda, che può essere guadagnata anche completando le classiche sfide giornaliere, serve per acquistare nuove personalizzazioni estetiche per i piloti e per le loro astronavi, con nuove livree, nuove decorazioni e nuovi accessori da posizionare un po’ ovunque all’interno del cockpit. A completare l’offerta troviamo poi i tutorial per le varie modalità, una versione non classificata delle battaglie tra flotte che permette al giocatore di combattere queste battaglie anche in solitaria sfidando la CPU e un classico hub che ricapitola le sfide attive, il livello di avanzamento del giocatore, le sue statistiche e i progressi ottenuti nel corso della Stagione di gioco in corso, denominata “Operazione”, durante la quale i giocatori possono ottenere oggetti esclusivi, punti esperienza e un bonus alle valute di gioco sulla base dei risultati raggiunti.

Per quanto sostanzialmente diverse, le due modalità di gioco condividono buona parte delle caratteristiche fondamentali. Nel corso della campagna il giocatore ha infatti l’opportunità di pilotare e imparare a personalizzare 8 diversi modelli di caccia spaziali, 4 per fazione suddivisi in altrettante classi, che si differenziano l’uno dall’altro non solo dal punto di vista estetico ma anche, e soprattutto, per quello che riguarda la manovrabilità, la potenza di fuoco, la capacità degli scudi e la resistenza dell’armatura. Il database include grandi classici come gli X-Wing o i Tie Fighter, ma anche mezzi meno blasonati come gli Ala-A o i Tie Reaper. Quando si passa alle sfide multigiocatore si ottiene l’accesso allo stesso “parco veicoli” e al medesimo sistema di personalizzazione, reso ovviamente più approfondito dalla presenza di un numero più ampio di parti con cui modificare le prestazioni e l’aspetto delle varie astronavi. Lo stesso discorso si può facilmente applicare anche alle location disponibili. In Star Wars: Squadrons sono attualmente presenti 6 differenti scenari, condivisi dalle due modalità. Si va dal gigante gassoso Yavin Prime alla remota Galitan, passando per altri luoghi più o meno famosi come Esseles e Sissubo.

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L’ultimo, ma non certo per importanza, aspetto condiviso tra le due modalità è ovviamente quello legato al gameplay di Star Wars: Squadrons, che sin dalle fasi iniziali prende le distanze dagli altri titoli sul licenza sviluppati da EA proponendo un approccio decisamente più profondo e sfaccettato, che strizza l’occhio ai simulatori di volo per quanto riguarda le gestione dei controlli e arricchisce il tutto con alcune meccaniche legate alla strumentazione e alla gestione dei sistemi energetici delle astronavi. Tutti gli indicatori presenti all’interno dei vari abitacoli funzionano e devono essere tenuti d’occhio mentre si sfreccia a tutta velocità tra rottami e navi avversarie, restituendo una sensazione più realistica e coinvolgente. Durante le battaglie il giocatore ha inoltre modo di decidere se dare priorità a uno dei tre sistemi presenti, così da massimizzarne l’efficienza a discapito degli altri due, o se destinare a ciascuno lo stesso quantitativo di energia. Dirottare parte dell’energia ai propulsori permette, per esempio, di aumentare la velocità massima, di migliorare la manovrabilità o di ottenere un “boost” temporaneo capace di spingere la navicella a velocità estremamente elevate ed eseguire spettacolari derapate. Di contro, assegnare una maggiore quantità di energia alle armi riduce le prestazioni, ma consente di infliggere più danni, di ridurre il tempo di ricarica / raffreddamento delle armi e di sfruttare utili contromisure.

Alcuni modelli consentono poi di deviare una parte dell’energia verso gli scudi, così da massimizzarne l’efficacia se necessario, sacrificando manovrabilità e potenza di fuoco in favore di una maggiore protezione generale o localizzata sulla parte anteriore/posteriore della navicella. Tutti questi elementi rivestono ovviamente un ruolo fondamentale durante le battaglie, con i giocatori impegnati a tenere d’occhio e a gestire i vari sistemi nel migliore dei modi mentre cercano di mettersi in coda ai velivoli avversari o, meglio, di agganciarli per colpirli con un missile. Anche da questo punto di vista, Star Wars: Squadrons si avvicina più a un classico simulatore che agli scontri visti nel recente Star Wars Battlefront 2. Il sistema di puntamento richiede infatti una maggiore precisione e un maggior tempismo,sopratutto durante le sequenze più concitate, che rendono la cooperazione fondamentale, specie nelle battaglie tra flotte. A questo si sommano tempi di cool-down delle abilità generalmente abbastanza lunghi, la possibilità di richiedere rifornimenti ai proprio compagni in alcune situazioni e la presenza di un sistema di ping che consente di segnalare agli altri membri del team uno specifico obiettivo da attaccare o da difendere.

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Sotto il profilo tecnico, Star Wars: Squadrons si affida nuovamente alle capacità dell’ultima versione dell’Unreal Engine 4 raggiungendo, sulla Xbox One X utilizzata per la nostra prova, una risoluzione di 4K a 60fps con pieno supporto alla tecnologia HDR. Per quanto riguarda il comparto sonoro, il titolo propone una selezione di musiche ed effetti provenienti dallo sconfinato database della saga, accompagnata da un doppiaggio in lingua inglese di ottima qualità e dalla completa localizzazione in lingua italiana delle parti scritte (ricordatevi di attivare i sottotitoli dal menu di gioco prima di avviare la partita!). Data la sua natura di “simulatore”, Star Wars: Squadrons, oltre ai pad standard, supporta infine una lunga serie di controller dedicati, nonché gli HOTAS (Hands On Throttle And Stick) più diffusi in circolazione.

Amore

Gameplay senza fronzoli

- Star Wars: Squadrons è uno degli esempi più efficaci di come la filosofia “less is more” possa essere applicata anche a un videogioco. Il titolo sviluppato da EA Motive, conscio della sua natura da produzione "doppia A", non cerca di stupire il giocatore con meccaniche troppo elaborate, con una progressione eccessivamente stratificata o con un’infinità di sfumature, ma si basa su un sistema di gioco ben bilanciato che punta tutto sulla frenesia degli scontri, sulla profondità del modello di volo sviluppato dal team e sulla ritrovata importanza della strumentazione di bordo. Una scelta tanto coraggiosa quanto intelligente, che permette al gioco di mettere in mostra un carattere unico, almeno per un titolo attuale, e di accontentare sia i piloti più incalliti sia coloro che si avvicinano per la prima volta a un gioco simile.

Controlli profondi ma accessibili

- Un altro aspetto che colpisce favorevolmente di Star Wars: Squadrons è sicuramente quello legato al sistema di controllo. Nonostante la sua natura da “simulatore”, il titolo riesce infatti a risultare accessibile anche a chi non ha particolare dimestichezza con il genere, senza però risultare troppo “banale” per i puristi. Per raggiungere questo risultato, gli sviluppatori hanno messo a punto un sistema di controllo estremamente intuitivo ma che, se ben sfruttato, può davvero fare la differenza durante gli scontri. Anche a possibilità di utilizzare varie periferiche di input, abbinata alla possibilità di modificare liberamente la disposizione dei comandi e alla presenza di numerose opzioni con cui personalizzare l’esperienza (inclusa quella che rimuove praticamente tutti gli aiuti a schermo) sottolinea la bontà del lavoro svolto dagli sviluppatori in questa direzione, che si traduce in una curva di apprendimento non particolarmente ripida ma, al contempo, capace di regalare grandi soddisfazioni a chi deciderà di applicarsi con costanza.

Atmosfera unica

- C’è poco da fare, EA sa come replicare in modo memorabile l’atmosfera di Star Wars in un videogioco e Star Wars: Squadrons, per nostra fortuna, non fa eccezione. Il simulatore di combattimento sviluppato da EA MOTIVE coglie in pieno lo spirito della saga e, soprattutto, riesce nel difficile compito di rimettere al centro dell’esperienza i caccia spaziali, uno dei tratti distintivi della trilogia originale che, con il passare del tempo, hanno iniziato ad occupare un ruolo via via sempre più marginale. Indossare i panni di un pilota della Nuova Repubblica o delle Truppe Imperiali è un’esperienza unica, divertente e, passatemi il termine, verosimile. Il merito di questo risultato è, in buona parte, da attribuire alla meticolosa riproduzione dei velivoli e alla smisurata attenzione per i dettagli, due elementi che consentono al gioco di portare nei salotti degli appassionati tutto il fascino delle battaglie combattute nella Galassia lontana lontana.

Modalità appassionanti

- Per quanto non particolarmente varie o numerose, le due modalità di gioco presenti in Star Wars: Squadrons si sono rivelate estremamente divertenti e appaganti, sia se giocate con gli amici sia in compagnia di alleati reclutati tramite matchmaking. I deathmatch a squadre sono frenetici, richiedono rapidità d’esecuzione e, salvo rari casi, si risolvono in tempi brevi. In modo quasi diametralmente opposto, le battaglie tra flotte richiedono tattica, capacità di coordinazione tra i membri della squadra e abilità nell’interpretare rapidamente le situazioni di gioco per reagire di conseguenza. Due tipologie di gioco apparentemente simili ma che, in realtà, offrono esperienze molto diverse tra loro e che, anche grazie alla qualità generale del titolo, sono sicuro riusciranno a soddisfare le aspettative di una buona fetta di utenti.

Nessuna spesa extra

- In una generazione segnata in modo indelebile dai G.A.A.S, dai Season Pass e dalle microtransazioni, ammetto di essere rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che Star Wars: Squadrons (salvo cambi di rotta improvvisi) non chiederà al giocatore oboli aggiuntivi nei mesi successivi al lancio. Quello che il titolo ha da offrire, sia in termini di modalità sia per quanto riguarda modelli e personalizzazioni, è infatti incluso nel gioco base o verrà introdotto con update gratuiti e tutto può essere sbloccato solo ed esclusivamente con le valute guadagnate in-game. Al netto di alcuni ovvi risvolti negativi, che tratteremo tra breve, e alla luce del prezzo di lancio inferiore rispetto alla media, non posso che considerare questa caratteristica come un punto a favore per un titolo con un focus marcato verso la componente multigiocatore.

Odio

Una storia che non lascia il segno

- Come accade fin troppo spesso con i titoli basati sulle licenze di Star Wars, anche Star Wars: Squadrons non riesce a soddisfare al 100% le aspettative dei fan per quanto riguarda la sceneggiatura. Nonostante le ottime premesse, la narrazione non riesce infatti a decollare e si limita a “galleggiare” dall’inizio alla fine senza riuscire ad allontanare quella sensazione di “side-story”, se non in un paio di occasioni legate principalmente a cameo “illustri”. A rendere le cose ancora più difficili ci pensano poi alcune scelte di design poco felici, come quella di delegare alle conversazioni pre/post briefing i dettagli della trama, e la ripetitività degli incarichi, che incidono negativamente sul ritmo della storia e sulla sua capacità di emozionare.

Sistema di “ping” migliorabile

- Negli ultimi anni molti titoli cooperativi e non hanno deciso di implementare delle meccaniche di “ping” contestuale, per permettere ai giocatori di segnalare ai propri compagni numerose informazioni con la semplice pressione di un tasto. Star Wars: Squadrons non è da meno, e beneficia di un sistema di comunicazione analogo. Il problema è però che, a conti fatti, nel gioco è possibile solo segnalare agli amici quale obiettivo attaccare o difendere, il che rende molto limitato il margine di utilizzo di questo sistema. Speriamo che con il passare del tempo gli sviluppatori decidano di ampliare il ventaglio di possibilità a disposizione del giocatore inserendo, per esempio, la possibilità di indicare verso quale punto far convergere il team o la presenza di potenziamenti da raccogliere.

Offerta abbastanza limitata

- Eccoci arrivati al cosiddetto “rovescio della medaglia”. La scelta degli sviluppatori di non abbracciare una politica commerciale che richieda al giocatore di continuare a spendere soldi in un gioco dopo la pubblicazione, si scontra infatti con un catalogo eccessivamente limitato nel quale trovano spazio solo 8 modelli di navicelle, 6 location e due sole modalità di gioco. Se inizialmente un’offerta del genere può risultare in qualche modo adeguata, è evidente che da qui a breve una fetta dell’utenza potrebbe decidere di abbandonare il titolo in assenza di nuovi stimoli, e questo si ripercuoterebbe inevitabilmente sulla community e sul numero di giocatori attivi online.

Tiriamo le somme

Star Wars: Squadrons è un gioco di combattimenti spaziali solido e dotato di un gameplay profondo, appagante e divertente. Il titolo sviluppato da EA Motive, pur senza brillare per la quantità di contenuti proposti o per la profondità della sceneggiatura, riesce nel difficile compito di replicare in un videogioco tutte le emozioni e la spettacolarità dei combattimenti tra caccia che hanno reso celebre la saga di Star Wars, raccogliendo nel contempo la pesante eredità dei mai dimenticati titoli di vent'anni or sono. La presenza di due modalità multigiocatore estremamente diverse, unita a un sistema di progressione ben bilanciato e alla possibilità di personalizzare in modo approfondito piloti e astronavi, sopperisce in parte alle mancanze della produzione consegnando ai giocatori un titolo che, per quanto lontano dalla perfezione, sono sicuro saprà soddisfare l’appetito di tutti gli aspiranti piloti di caccia virtuali.
8.0

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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