Recensione - Phantom Trigger
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Questo è il contesto che lancia il giocatore (o i giocatori, visto che è giocabile in cooperativa locale a fianco di un amico) in un brawler con visuale dall'alto, dove dovremo attraversare mondi pieni di trappole e nemici alla ricerca di una soluzione per questa bizzarra invasione. Il giocatore possiede di base principalmente tre abilità: un teletrasporto, capace di trasportarlo a qualche metro di distanza rapidamente, senza però la possibilità di attraversare barriere; un attacco di ghiaccio corpo a corpo per eliminare i nemici ed infine una specie di colpo magnetico che attira verso di sé i nemici. Le varie abilità ed armi sono poi potenziabili nel corso dell'avventura e si possono sbloccare altre cose, ma all'inizio, movimenti a parte, questo è quanto.
Tali poteri andranno sfruttati al meglio per fronteggiare orde piuttosto numerose di nemici demoniaci, tra violente combo e poteri magici. La vita non è moltissima ma i nemici sì, quindi il livello di sfida è abbastanza alto, pur essendoci diversi livelli di difficoltà tra cui scegliere. A questo si aggiungono anche numerosi oggetti distruttibili che sbarrano la strada, trappole mortali ma anche occasionali enigmi, ispirati a diversi altri classici della storia dei giochi - videogame e non. Troviamo ad esempio sequenze da memorizzare stile Simon, blocchi da sbattere da una parte all'altra della stanza con i poteri magnetici nello stile dell'ultimo Zelda, classici come tasti a pressione da tenere giù coi pesi per aprire cancelli... i puzzle non sono il fulcro del titolo, ma offrono comunque delle piacevoli variazioni sul tema.
Durante il corso dell'avventura si incontrano anche enormi boss dal design piuttosto creativo e sprazzi di trama raccontati da bizzarri personaggi come un albero magico e altri umani che, come Stan, si sono trovati a loro malgrado all'interno di un'avventura che sembra ben più grande di loro. E' possibile fare diverse scelte su come affrontare il titolo, puntando per esempio a uno stile più distruttivo o uno più pacifico, e le scelte fatte nel corso dell'avventura, completabile in circa 6-7 ore, hanno poi influenza su quale dei quattro finali a disposizione si incontra. I livelli sono comunque invariati tra un playthrough e l'altro, quindi pur essendoci segreti e obiettivi secondari, rigiocare al titolo di fatto offre poca varietà aggiuntiva. Non è infine presente la localizzazione italiana.
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