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Warhammer: End Times - Vermintide

Recensione - Warhammer: End Times - VermintideXbox One DigitalGame

Warhammer: End Times - Vermintide è la più recente trasposizione videoludica dell’universo fantasy creato più di vent’anni fa da Games Workshop, e divenuto celebre sui tavoli da gioco e fra gli appassionati di modellismo. L’ultima fatica Fatshark esplora il mondo degli FPS cooperativi che ha in Left 4 Dead uno dei suoi massimi esponenti; scopriamone le caratteristiche.

Il Gioco

Quando puoi contare su una licenza sconfinata come quella offerta da Warhammer, non è necessario fare i salti mortali per offrire un pretesto narrativo all’interno del quale ambientare un qualsiasi gioco. Fatshark ha quindi deciso di puntare sulla fine del mondo per mano degli dei del Chaos e delle loro armate pestilenziali. Fra le diverse fazioni esistenti nel mondo fantasy di Warhammer, infatti, vi è quella degli Skaven: mefitici toponi giganti un po' come Splinter delle TMNT, ma più infami e poco dediti al kung-fu. In Warhammer: End Times - Vermintide quest’orda schifida ha messo in ginocchio il mondo civilizzato e servirà quindi il solito, classico, manipolo di eroi per sperare nella salvezza.

Il cast offerto al giocatore prima di lanciarsi in battaglia vede partecipi le figure classiche che è lecito aspettarsi in casi del genere: il personaggio pesante, quello veloce, il guerriero standard, il mago e l’adepto del tiro dalla distanza. In Warhammer: End Times - Vermintide ognuna di queste figure è incarnata da un diverso esponente delle razze più celebri del background da Warhammer come l’elfo, l’Imperiale e il nano. A questi si affiancano il cacciatore di streghe e una maga piromante dal potenziale molto interessante una volta scesa in campo.

MX Video - Warhammer: End Times - Vermintide

Deciso il personaggio con il quale affrontare la partita - scelta non definitiva che può essere rivista di missione in missione - si può affrontare la campagna in un arco narrativo coerente, attraversando le tredici aree a disposizione in un ordine preciso, oppure selezionare quella più congeniale al momento e buttarsi nella mischia. A meno che non si opti per una partita privata, il gioco cercherà di recuperare dalla rete dei compagni di avventura per evitare di lanciarci contro le orde di Skaven in compagnia solamente dei bot, che si difendono anche bene ma limitano sicuramente il fattore divertimento insito nel far cagnara con amici o anche sconosciuti. Chiaramente, dovesse succede che non si presenti nessuno all’appello del matchmaking, è comunque possibile avviare la partita ed essere raggiunti in un secondo momento.

Le missioni sono caratterizzate da un’atmosfera decisamente cupa, vista anche la premessa, e da un gameplay che corre parallelo, ma spesso tangente, a Left 4 Dead anche se in Warhammer: End Times - Vermintide il team di sviluppo ha deciso di inserire un elemento di personalizzazione e progressione assente nel titolo di Valve. Al termine di ogni livello, infatti, si passa attraverso un mini-gioco basato sul lancio di dadi che, a seconda della fortuna, sblocca una nuova arma. Per aumentare le possibilità di ottenere un equipaggiamento di pregio bisogna cercare i dadi più rari durante la partita così da poterli usare al termine per alzare la posta in gioco. Purtroppo i giocatori che si affezionano ad un solo personaggio dovranno accettare il fatto che tale estrazione può consegnare armi non utilizzabili dalla propria classe.

Tale smacco può essere ripagato nella taverna, l’hub di gioco dove fare ordine nel proprio inventario tra una missione e l’altra. All’interno dell’edificio è presente una fucina dove potenziare il proprio arsenale anche disassemblando quello di scarso interesse. Così tra un potenziamento e l’altro, ondata dopo ondata, in Warhammer: End Times - Vermintide si mette in salvo la città di Ubersreik e un po’ tutte le genti del mondo respingendo le orde del chaos nelle fogne (e spesso inseguendole pure lì).

Amore

Una bella squadretta

- Come già detto, i personaggi utilizzabili si differenziano per armi, stile di gioco e abilità. L’elfo ad esempio è molto veloce negli attacchi ed ha una capacità balistica con l’arco da far impallidire Legolas e famiglia. Il nano, probabilmente grazie al baricentro basso, è una colonna inamovibile che spinge in ritirata le linee nemiche semplicemente avanzando a testa bassa e ascia alta. Più tuttofare sono il soldato dell’Impero e il cacciatore di streghe mentre la maga sfrutta il potere del fuoco per lanciare potenti attacchi caricati contro i gruppi più numerosi, ogni attacco però la surriscalda fino all’esplosione se non ci si prende il tempo necessario a farla calmare. Insomma è la rappresentazione tangibile di una persona facilmente dedita all’incazzo rapido. Decidere di puntare solamente su un personaggio sarebbe uno spreco di possibilità in quanto il team è riuscito a rendere divertenti da usare tutti e cinque gli eroi. Inoltre il sistema di ricompense randomico è pensato per spingere il giocatore a fare un giro di giostra un po’ con tutti.

Caotico, in senso buono

- Sempre rimanendo in ambito di paragoni, Warhammer: End Times - Vermintide forse non riesce a replicare il senso di urgenza dato dalle orde di non morti presenti in Left 4 Dead, ma tende ad una densità costante di nemici in gioco così che non si vivono mai momenti di silenzio e calma. La presenza, poi, di accampamenti di nemici a riposo e di sentinelle appostate sui tetti, trasmette la sensazione di non essere un gruppo di persone lanciate contro un esercito pronto ma, piuttosto, quella di un’unità infiltrata oltre le linee nemiche. Una buona cooperazione fra i diversi compagni di gioco può addirittura portare all’attraversamento di alcune aree in modalità furtiva, o assai poco rumorosa. Quando poi scattano gli allarmi del caso, Warhammer: End Times - Vermintide mette in campo un discreto numero di nemici, sia per quantità che per varietà, senza che il motore di gioco e la connessione ne risentano. La fluidità rimane alta anche nelle situazioni più concitate.

Prezzo budget e ricchezza di contenuti

- Il fatto che Warhammer: End Times - Vermintide sia venduto a prezzo budget potrebbe far pensare ad una scarsezza di contenuti, ma non è così. Le ben tredici missioni a disposizione, i cinque personaggi, il sistema di potenziamento e modifica delle armi fanno del titolo Fatshark un’opera completa.

Odio

A tratti sembra una mod

- Se da un lato l’ispirarsi a Left 4 Dead ha permesso a Warhammer: End Times - Vermintide di poggiare su fondamenta solide e vincenti, dall’altro le similitudini con l’FPS Valve in alcuni casi sono indice di scarsa personalità. Molti dei nemici speciali sono la trasposizione topolistica di quelli già affrontati in ambito zombi. Abbiamo l’assassino che ti butta a terra tempestandoti di colpi, il ratto armato di bastone con cappio che afferra il giocatore trascinandolo lontano dai compagni, lo Skaven sotto steroidi che di fatto è un Tank con la coda e via dicendo. Tali similitudini si fanno ancora più marcate quando questi avversari entrano in gioco, offrendo gli stessi effetti sonori e visivi presenti in Left 4 Dead. Stesso offuscamento della visuale, abbassamento dell’audio di gioco in favore di una musichetta angosciante e notifiche di allarmare alla squadra che deve correre in soccorso. Di fatto le maggiori differenze fra i due titoli si trovano in tutta l’aggiunta extra-missione presente in Warhammer: End Times - Vermintide, quando si accede alla taverna per potenziare il proprio personaggio.

Partenza sprint, proseguo meno brillante

- L’elevato numero di missioni può essere visto come un grande punto a favore del titolo ma man mano che si prosegue nel gioco si nota un certo calo di ritmo con missioni via via meno memorabili e, in alcuni casi, sensibilmente più facili e corte. Sembra quasi che le tracce migliori di questa cupa playlist di guerra siano state messe all’inizio per far colpo sul giocatore, salvo poi far entrare le ballate lente e noiose o le canzonette meno incisive.

Piccole sbavature

- Warhammer: End Times - Vermintide, infine, soffre di alcune piccole sbavature che non impattano sul divertimento ma, se portate all’attenzione dei creatori e corrette, potrebbero - o avrebbero potuto, dipende dal supporto che riceverà il gioco - migliorare il risultato finale offrendo un prodotto più curato. Ad esempio: i dialoghi che i personaggi si scambiano durante gli scontri spesso sono anche interessanti e ispirati, ma oltre ad essere in inglese hanno luogo in situazioni in cui non si ha il tempo per poter leggere i sottotitoli a schermo, soprattutto a causa di un font troppo piccolo per essere facilmente consultabile. Anche la fucina, per dire, avrebbe beneficiato di un tutorial più chiaro così da dotare il giocatore di tutte le conoscenze necessarie per cesellare al meglio il proprio arsenale.

Tiriamo le somme

Warhammer: End Times - Vermintide è sicuramente un titolo divertente per gli amanti dell'azione co-op e dei mondi di Games Workshop. Non soffre di difetti tali da affossare l’esperienza, e il fatto di essere proposto ad un prezzo contenuto ne alza di riflesso il valore in un’ottica di gioco da affrontare con amici per qualche sessione di disinteressato caos gratuito. Forse il suo più grande difetto è quello di esser uscito in un periodo affollato da pezzi grossi, capaci di mettere in ombra un lavoro comunque fatto con metodo. Gli appassionati di FPS cooperativi possono farci più di un pensiero, tenendo comunque conto che in gran parte parliamo di scontri all’arma bianca. Prendere nota di un gioco come Warhammer: End Times - Vermintide è comunque utile per trovare una fonte di svago in eventuali periodi di magra.
8.0

Recensione realizzata grazie al supporto di THQ Nordic e Xbox.


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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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Commenti

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