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Recensione - GRID AutosportXbox 360Game

Codemasters prosegue il percorso iniziato nel 2008 con Race Driver GRID , discendente diretto e meno simulativo della mitica serie di TOCA , pubblicando GRID Autosport, titolo di corse multi-disciplina atteso con ansia da tutti gli appassionati del genere e dai fan di vecchia data della casa di sviluppo britannica. Scendiamo in pista e scopriamo insieme se il risultato sia all’altezza delle aspettative.

Il Gioco

GRID Autosport è il terzo episodio della serie GRID dopo Race Driver e GRID 2, dai quali eredita molte delle caratteristiche fondamentali. La modalità principale sulla quale si basa buona parte dell’esperienza di gioco è la corposa Carriera, che permette di affrontare in sequenza numerose stagioni di difficoltà e lunghezza crescente cimentandosi in differenti tipologie di gara, suddivise in ben 5 modalità di gioco diverse: Touring, Endurance, Open Wheel, Tuner e Street. Ognuna di queste classi possiede caratteristiche ben definite che ci verranno rapidamente descritte in un video introduttivo e che dovremo imparare a padroneggiare al meglio per puntare ad un piazzamento meritevole in ogni competizione. Nella modalità Touring affronteremo un intero weekend composto da prove libere a tempo, qualifiche e ben due gare, tutto a bordo di vetture da turismo. Questa tipologia di gara è la più classica, nella quale conta soprattutto guidare pulito ed evitare di danneggiare la propria autovettura, tenendo sempre presente che nella seconda gara la griglia di partenza verrà ribaltata rispetto alle qualifiche. 

Moderatamente più complessa la modalità Endurance dove sarà necessario guidare come nelle gare Touring, con un occhio rivolto però al controllo del consumo delle proprie gomme. Un’usura eccessiva si tradurrà infatti in un’evidente diminuzione dell’aderenza del proprio veicolo con conseguenti difficoltà di controllo. Ben diverse le gare Open Wheel, che ci metteranno alla guida di bolidi a ruote scoperte di Formula C. Pochi sorpassi e velocità elevate caratterizzano questa modalità, nella quale sarà quindi importante qualificarsi in buona posizione e sfruttare al massimo l’effetto scia per trionfare. Meno scontate le ultime due tipologie di campionato. La modalità Tuner ci vedrà impegnati alla ricerca del tempo migliore in un numero stabilito di giri o in avvincenti gare di Drift a bordo di vetture profondamente elaborate, mentre nelle gare Street guideremo auto di serie modificate all’interno di circuiti cittadini stretti e con scarsa visibilità che metteranno a dura prova i riflessi di tutti i piloti, anche quelli più esperti.

Ogni stagione ci darà la possibilità di scegliere il nostro contratto tra quelli a disposizione, diversificati per obiettivi stagionali,vettura e compagno di scuderia. Come prevedibile, contratti più esigenti e obiettivi più complessi frutteranno quantità di punti differenti che, sommandosi a quelli che andremo a guadagnare in base al nostro risultato in pista, permetteranno al nostro alter-ego di crescere di livello nella disciplina corrispondente. Progredendo con il gioco sbloccheremo contratti via via sempre più articolati per un totale di 45 differenti opzioni disponibili, affrontabili con circa 80 vetture su 20 circuiti differenti, tutti riprodotti con licenza ufficiale nelle classiche varianti (tracciato completo, corto, reverse, ecc). Il menu pre-gara, differente per ogni tipologia di competizione, permette di modificare alcuni parametri basilari della vettura, apportare modifiche alla stessa e riepilogare gli obiettivi stagionali prima di lanciarsi in pista per un semplice giro di prova, per la Pole o per la gara vera e propria. 

Il modello di guida prende le distanze dall’episodio precedente abbandonando l’approccio completamente arcade a favore di un sistema neutro che combina elementi arcade alla complessità delle simulazioni. Una scelta voluta da Codemasters, che con GRID Autosport mira a riprendersi dalle critiche sollevate al modello di guida visto in GRID 2, senza però tornare ad una vera e propria simulazione. Il risultato è un titolo che richiede impegno ed attenzione, ma non punisce ogni errore con la severità tipica delle simulazioni. Il ventaglio di opzioni a disposizione del giocatore permette comunque di regolare almeno parzialmente il grado di realismo del titolo, che non raggiunge però mai l’estremo né da una parte né dall’altra.

Oltre alla modalità Carriera, la sintetica schermata iniziale permette di raggiungere rapidamente le altre modalità di gioco che come da tradizione ci consentiranno di disputare una classica gara libera o sfidare un avversario umano in locale tramite split-screen o online. Da sottolineare la presenza delle sfide Racenet, competizioni settimanali da affrontare in singolo ma per le quali è possibile allearsi in team con altri giocatori di tutto il mondo per scalare insieme la classifica mondiale, ottenendo così crediti da spendere in elaborazioni e modifiche estetiche per la propria autovettura, ovviamente utilizzabili per le sole modalità on-line.

Amore

Carriera appassionante

- La modalità principale su cui si basa GRID Autosport si è dimostrata fin dai primi minuti varia ed appassionante. Le 5 differenti tipologie di competizione sono realizzate alla perfezione e ognuna presenta caratteristiche da tenere sempre in considerazione. Passare da una all’altra richiederà buone capacità d’adattamento e continui cambi di stile, soprattutto se si punta ad ottenere sempre buoni risultati portando a casa quanti più obiettivi possibile. I tanti contratti a disposizione rendono ogni stagione differente e la curva di difficoltà risulta ben calibrata, per un’esperienza di ottimo livello. La solida I.A. avversaria aggredisce e mette sotto pressione in quasi tutte le competizioni e anche quando non saremo direttamente a contatto con il nostro avversario sarà il cronometro a sottolineare l’importanza di ogni centesimo.

Il fascino delle corse

- Trasportare in un videogioco l’intero set di emozioni che accompagnano la carriera di un pilota è un compito praticamente impossibile ma i ragazzi di Codemasters anche in questa occasione dimostrano di saperci fare, con un titolo che “profuma” di pneumatici ed asfalto sin dal filmato iniziale. Poche semplici opzioni ci portano rapidamente al menu di gara lasciandoci liberi di effettuare prove libere e qualifiche a tempo, passaggi fondamentali per padroneggiare al meglio la pista e partire da una posizione avanzata. Una volta saliti a bordo, il nostro team non ci abbandonerà praticamente mai fornendoci via radio in perfetto italiano tutte le informazioni in modo automatico o in base a quanto chiederemo utilizzando la croce direzionale. La presenza in pista di un compagno di team al quale dare rudimentali indicazioni sulla tattica da seguire dà ulteriore profondità ad un titolo che risulta coinvolgente dalla prima all’ultima curva. Tutti questi dettagli si sommano al punto precedente per creare un’esperienza di guida impegnativa ed appagante sotto quasi tutti i punti di vista.

Doppiaggio e audio

- L’ultima fatica di Codemasters è completamente tradotta e  perfettamente doppiata nella nostra lingua. Un vero tocco di classe se si considera che in quasi tutte le fasi di gioco riceveremo informazioni da parte del nostro team su quanto sta accadendo in pista, sulle nostre prestazioni o sui nostri obiettivi. Questo aspetto, tante volte dimenticato, aumenta notevolmente la profondità del titolo, permettendo al giocatore di concentrarsi esclusivamente sulla guida senza perdere nemmeno un’informazione. Ottimo anche il rombo dei motori, ben differenziato tra i vari veicoli, e la selezione di musiche di sottofondo che ci accompagneranno nei menu di gioco.

Odio

Graficamente non all’altezza

- GRID Autosport non è un titolo destinato alla nuove console ed era quindi lecito aspettarsi un comparto grafico meno impressionante di quanto visto negli ultimi mesi. Peccato però che il titolo sviluppato da Codemasters fatichi a tenere il passo anche con titoli ben più vecchi e meno blasonati. Textures poco definite, ambienti poco dettagliati e modelli di vetture poco curati rendono questo terzo episodio della serie poco accattivante sin dalle prime curve e, entrando nel dettaglio, è impossibile non notare la scarsa cura riposta dagli sviluppatori in tutto il comparto grafico. Gli interni delle vetture sono praticamente inesistenti, la rappresentazione visiva dei danni è approssimativa e il sistema di illuminazione non incide come mi aspettavo nelle corse al tramonto o serali.  Un vero peccato, se si considera che tutti i circuiti e le vetture sono basati su licenza ufficiale e avrebbero meritato una cura maggiore. Anche il pittoresco imbrunire tipico delle gare di Endurance, penalizzato dal sistema di illuminazione, non riesce a risollevare un comparto visivo decisamente sottotono.

Né simulazione, né arcade

- Lo stile di guida elaborato da Codemasters è una via di mezzo tra la simulazione e l’arcade puro, dai quali eredita e combina alcune peculiarità. Il risultato purtroppo non convince in pieno non solo per colpa di questa scelta ma anche per lo scarso feeling che viene trasmesso dal sistema di controllo. Non si tratta di imprecisione ma di una certa mancanza di personalità dello stesso, che si traduce in un’altalena di situazioni in bilico tra le due modalità e che non riesce quindi ad appagare in pieno il giocatore per i propri risultati. Anche le poche opzioni a disposizione per potenziare ed elaborare la propria vettura si sono rilevate fin troppo basilari, rendendo la pratica di messa a punto poco accattivante. Fortunatamente l’ottima IA e le caratteristiche della modalità Carriera mettono in secondo piano questo aspetto che sicuramente andrà rivisto per il futuro, magari con qualche opzione in più o rendendo quelle esistenti più incisive.

Multiplayer scarso

- Le poche opzioni a nostra disposizione per sfidare gli amici si riducono al classico split screen in locale,  alla possibilità di organizzare sfide pubbliche o private o di inserirsi in una competizione esistente. Davvero troppo poco per un titolo che, proprio per il suo approccio, avrebbe potuto trarre grande beneficio da una modalità on-line sviluppata con maggiore impegno. Le sfide classificate Racenet, da portare a termine anche in team per guadagnare crediti on-line, non riescono a risollevare le sorti di questa modalità, che sembra sia stata inserita frettolosamente e senza troppa convinzione da parte dello sviluppatore. Non resta che sperare che gli autori, nei prossimi mesi, aggiungano qualche nuova e più interessante modalità.

Tiriamo le somme

GRID Autosport dimostra come sia facile trasformare un gioco potenzialmente grandioso in un “semplice” titolo di corse di buon livello. Il fascino che gli sviluppatori hanno profuso in ogni angolo del titolo si scontra con una realizzazione tecnica non all’altezza e con uno stile di guida ibrido che, nel tentativo di accontentare un po’ tutti, rischia di lasciare insoddisfatti i giocatori in cerca di un genere ben definito, simulativo o arcade che sia. Fortunatamente la modalità Carriera si è dimostrata davvero appassionante e tanto basta al titolo per garantire comunque tante ore di gioco e di divertimento ai giocatori che sapranno superare l’impatto visivo iniziale ed adattarsi al sistema di controllo. La mancanza di una modalità on-line al passo coi tempi è un’ulteriore mancanza in un titolo che, pur rimanendo di buon livello, si lascia sfuggire l’occasione di chiudere questa generazione in modo memorabile.
7.5

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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