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Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011)
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Recensione - Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011)Xbox OneGame (Xbox 360)

Dopo le lunghe polemiche tra Activision e i principali esponenti di Infinty Ward, che l’anno scorso hanno abbandonato la società e il brand che li ha resi famosi in tutto il mondo, arriva finalmente il terzo capitolo della serie Modern Warfare che rappresenta di fatto l’ottavo della serie Call of Duty. Vediamo allora insieme se questo nuovo titolo sia in grado di sopportare la pesante eredità del nome che porta e della fama che da sempre contraddistingue uno degli FPS più venduti, giocati e amati dell’universo videoludico.

Il Gioco

La triste ipotesi di un terzo conflitto mondiale è lo scenario che gli sviluppatori hanno scelto per raccontare la terza parte delle avventure di John "Soap" McTavish e di tutti gli altri personaggi che abbiamo già imparato a conoscere nei primi due Modern Warfare. L’ultranazionalista russo Makarov è ancora in libertà, deciso più che mai a distruggere i principali stati dell’Europa per realizzare i suoi folli sogni di gloria. Il filmato introduttivo riprende la narrazione esattamente da dove era stata interrotta in Modern Warfare 2; il sergente Soap, gravemente ferito, viene portato in salvo in India dal capitano Price, aiutato dal fido Nikolai. Mentre Soap è sottoposto a diverse cure, la nostra attenzione viene dirottata dall’altra parte del mondo, precisamente a New York dove i ribelli russi, agli ordini di Makarov, stanno effettuando un attacco su larga scala, via terra e via mare, per cercare di destabilizzare il governo americano. Le forze russe hanno installato dei disturbatori su alcuni edifici nel quartiere di Wall Street e bisogna quindi distruggerli per ripristinare le comunicazioni. A questo punto entriamo in gioco noi, attraverso la figura del soldato Derek Frost della squadra Delta Force. Derek è però solo uno dei tanti personaggi che la campagna di Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) ci farà impersonare per debellare la minaccia russa e sconfiggere il folle Makarov. Dopo New York ci troviamo infatti a viaggiare tra India, Sierra Leone, Londra, Parigi, Praga, Somalia e Siberia, in un turbinio di eventi visti attraverso gli occhi dei diversi personaggi che controlleremo progredendo nei 17 capitoli della storia mentre le principali capitali europee sono devastate da una serie di drammatici attentati chimici, utili a Makarov per preparare l'offensiva finale che dovremo ovviamente cercare di scongiurare.

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Ma ovviamente Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) non è basato solo sulle vicende di Soap e compagni; il cuore pulsante del titolo infatti è rappresentato dalla corposa offerta multigiocatore che anche quest’anno fa la parte del leone attraverso le varie modalità presenti. Il comparto online si divide tra il classico multiplayer e le Operazioni Speciali, a loro volta suddivise in Missioni e Sopravvivenza. Alcune delle 16 missioni sono inedite, mentre altre riprendono in parte alcuni momenti della campagna aggiungendo però delle varianti studiate appositamente per rendere queste sessioni adatte ad essere giocate in compagnia. La modalità Sopravvivenza invece consiste nella classica Orda; abbandonati i nazi-zombi dei precedenti capitoli targati Trayarch, stavolta ci viene richiesto di collaborare con un amico per resistere a più ondate possibili di nemici, rappresentati da normali soldati sempre più agguerriti e coadiuvati negli attacchi anche da cani, juggernaut, elicotteri, ecc che progressivamente fanno la loro comparsa, tra un’ondata e l’altra. Il multiplayer invece si divide in 12 modalità standard e 8 modalità avanzate, dedicate ai più esperti o a chi cerca una sfida più impegnativa, e ripropone tutte le più famose sfide del genere con l’aggiunta di alcune interessanti novità che vanno ad aggiungersi a quelle più collaudate. Le mappe dove si svolge l’azione sono in tutto 16 e riprendono in parte alcuni scenari della campagna principale, mentre altre offrono ambientazioni inedite realizzate per l’occasione. Ritorna ovviamente anche la personalizzazione delle armi e della classe, che anche quest’anno sfoggia un ventaglio notevole di opzioni, in grado di accontentare davvero tutti i gusti e di adattarsi a molteplici stili di gameplay. Numerose infine le sfide legate a vari obiettivi da sbloccare durante le partite online per guadagnare esperienza più in fretta e per accedere alle varie modalità, armamenti ed accessori che inizialmente risultano bloccati.

Amore

Campagna adrenalinica e avvincente

- Chiudere una trilogia non è mai facile: si rischia spesso di deludere o lasciare in sospeso qualcosa ma non è il caso di Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) che offre una campagna davvero convincente ed appassionante. Dall’inizio alla fine non c’è mai un attimo di pausa, mai un momento “morto” che possa annoiare. Tutto è narrato con un ritmo serrato che non lascia tregua ma allo stesso tempo non confonde mai il giocatore permettendo a chiunque di seguire chiaramente gli eventi raccontati. Ovviamente aver giocato i precedenti Modern Warfare aiuta non poco a capire meglio la storia e i personaggi, ma il gioco rimane comunque godibile anche a chi si avvicina per la prima volta alla serie. L’enorme varietà di scenari e situazioni offerta è davvero lodevole; si cambia continuamente location, si usano diversi mezzi e si svolgono le missioni più disparate in ogni angolo del mondo, senza sosta. Gli eventi sono orchestrati perfettamente e alla fine tutti i fili vengono tirati con grande maestria, rivelando regia e sceneggiatura davvero convincenti, ricche di colpi di scena; l’accostamento più appropriato è quello con un grande film d’azione della durata, però, di circa 7/8 ore, il tempo necessario per completare tutta la campagna.

Multiplayer sempre in forma

- L’online di Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) non tradisce le aspettative e si presenta ancora una volta in ottima forma, con un comparto solido che poggia le sue basi su anni di collaudata esperienza. I tempi per cercare ed entrare in una partita sono ridotti all’osso e durante le varie sfide raramente mi sono imbattuto in problemi di lag o connessione in generale. Tutto funziona benissimo, dalla gestione del nostro inventario alla personalizzazione delle armi e delle classi, anche grazie ad un’interfaccia semplice ed intuitiva che non lascia mai disorientati, nemmeno nel mare-magnum di sfide e obiettivi legati alla crescita del nostro personaggio e del relativo grado d’esperienza. Fa davvero piacere poi constatare l’efficienza dei server che riescono a gestire senza problemi le partite fin dai primi giorni nonostante il massiccio afflusso di migliaia di utenti da tutto il mondo. Ovviamente anche il comparto online beneficia di un frame-rate granitico che riesce a mantenere i 60fps anche nelle partite a 18 giocatori e nelle situazioni più concitate, e di un numero di mappe davvero elevato che riesce a garantire una varietà visiva davvero notevole.

Gradite novità

- Come accennato, quest’anno il comparto multiplayer annovera diverse novità, magari non eclatanti ma comunque degne di nota e davvero molto interessanti. La prima è la modalità “uccisione confermata”; scegliendola ci ritroviamo a giocare dei deathmatch durante i quali è necessario andare a raccogliere la medaglietta lasciata dal nemico ucciso per vedere confermata la kill nel nostro counter. E’ possibile anche farla raccogliere ai nostri compagni di squadra che in questo caso guadagneranno dei punti e ci aiuteranno a confermare l’uccisone; allo stesso modo possiamo invece negare un'uccisone ai nostri avversari, andando a raccogliere la medaglietta di un nostro compagno caduto prima che lo faccia il suo uccisore o un altro nemico. Questa semplice ma interessante variante dona nuova linfa vitale ai classici deathmatch, vivacizzandoli parecchio e rendendoli davvero divertenti da giocare. Altra novità di rilievo è poi costituita dalle sfide di sopravvivenza, che mettono a dura prova l’affiatamento tra giocatori; in questa modalità infatti la collaborazione è davvero essenziale. Uccidendo i vari nemici si ottengono dei crediti per acquistare armi e bonus di supporto utili ad eliminare i mezzi corazzati ed i nemici più impegnativi che si alternano tra le varie ondate, e la scelta di questi potenziamenti, unita ad un buon gioco di squadra, si rivela spesso la chiave vincente per resistere il più a lungo possibile. Troviamo poi diverse nuove abilità e possibilità offensive che affiancano quelle già note e che permettono una personalizzazione ancora più varia e diversificata del nostro soldato, sono state perfino introdotte delle abilità relative alla serie di morti che subiamo e che permettono di tornare in gioco con vari bonus attivi, come una maggiore velocità per un breve lasso di tempo o la possibilità di evidenziare il nostro uccisore per andare a vendicarci. Infine, quest’anno è stata introdotta la possibilità di scaricare l’applicazione Call of Duty Elite, una piattaforma multimediale che consente di consultare le nostre statistiche ed i nostri progressi, inerenti alla campagna ed al multi, direttamente da console, PC o vari dispositivi portatili.

Una guerra spettacolare

- Il comparto grafico di Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) non punta certo a rivoluzionare gli standard attuali e in realtà non presenta migliorie di rilievo rispetto agli ultimi due capitoli della seria, ma svolge perfettamente il suo lavoro, sia durante la campagna che nelle modalità online. Durante la storia è possibile ammirare degli scorci davvero stupendi, soprattutto nelle missioni ambientate a New York, Londra, Berlino e in Siberia. In molte occasioni la scena è satura di poligoni ed effetti vari, come le colonne di fumo o le fiamme che avvolgono diversi ambienti e su tutto spiccano gli effetti particellari spesso esasperati, come le scintille che piovono incessanti sull’asfalto o il pulviscolo che si alza dalle macerie sparse un po’ ovunque. I movimenti dei soldati sono nettamente migliorati e ora le loro movenze paiono più fluide e convincenti, non solo quando cadono sotto i nostri colpi ma anche quando compiono vari movimenti per districarsi nelle diverse situazioni. Ottima la modellazione delle varie divise, degli accessori e soprattutto delle armi, ricche di dettagli e di particolari. Le texture e le diverse mappe superficiali sono sempre discretamente definite e presentano qualche incertezza solo se osservate da molto vicino, ma in generale il colpo d’occhio non ne risente mai troppo, complice il ritmo frenetico della campagna che non lascia il tempo di soffermarsi troppo. Il downgrade grafico nel multi è davvero minimo e comunque giustificato dai 60 frame per secondo garantiti in ogni situazione. Degno di nota anche il comparto audio, dove troviamo un accompagnamento musicale sempre convincente e perfettamente in tema ad ogni missione della storia, ottimi effetti sonori e un buon doppiaggio in italiano aiutato da animazioni facciali efficaci ed un labiale raramente fuori sincrono.

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Odio

Poca libertà d’azione

- La campagna di Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) è oggettivamente interessante e raccontata con un ritmo coinvolgente, ma il suo gameplay si piega un po’ troppo alle rigide necessità di una sceneggiatura che lascia davvero poco spazio all’iniziativa personale. In pratica, dall’inizio alla fine della storia, si deve sempre seguire qualcuno, un nostro superiore o un compagno che sostanzialmente dirigono le manovre. Le rare volte che ci troviamo ad agire da soli, o più precisamente insieme ad altri commilitoni ma senza un leader specifico, ci dobbiamo confrontare con dei livelli abbastanza ristretti e diverse “barriere” piazzate ad hoc per indirizzarci verso la strada studiata e voluta dagli sviluppatori. Nonostante siano state introdotte diverse sessioni a bordo di mezzi come elicotteri, gommoni, jeep, ecc. o altre varianti come il pilotare dei droni o una minigun cingolata, alla fine si accusa una certa ripetitività di fondo dovuta ad una struttura abbastanza lineare che non consente manovre particolarmente tattiche e tutto si riduce a correre e sparare senza sosta.

Mappe non tutte riuscite

- L’offerta del multiplayer è ricca e varia, ed il numero di sedici mappe incluse è alto e sicuramente apprezzabile ma non tutte le location risultano ispirate allo stesso modo. Alcune sono davvero piacevoli da giocare e da vedere, altre un po’ meno. Forse le mappe più belle sono ancora in fase di lavorazione, o forse sono state “risparmiate” per essere rilasciate in seguito, attraverso i già pianificati DLC. Attualmente il disappunto maggiore l’ho avuto giocando modalità come Dominio o Quartier Generale dove le dimensioni abbastanza ridotte del perimetro di gioco si accusano abbastanza. Queste modalità, come le altre in cui si affrontano fino a 18 giocatori contemporaneamente, avrebbero sicuramente meritato mappe di maggior respiro per permettere un gameplay più articolato e magari leggermente meno frenetico dei classici deathmatch. Diciamo che il level-design di almeno la metà delle mappe mi è sembrato azzeccato e convincente, adatto soprattutto alle classi d’assalto e meno a quelle come i cecchini, mentre l’altra metà dell’offerta mi è sembrata meno d’impatto, con alcuni spunti ripresi dai precendenti Call of Duty; a livello di originalità si poteva fare di meglio ma la quantità elevata messa a disposizione compensa in parte a questa mancanza.

Modern Warfare 2.5?

- Nonostante il comparto grafico sia di grande impatto e svolga perfettamente la sua funzione, è innegabile come le migliorie tecniche non siano così eclatanti come forse sarebbe stato lecito aspettarsi per un capitolo così importante della serie. I miglioramenti estetici ci sono, certo, ma sono marginali e quello che appare sullo schermo è davvero molto simile a quanto già visto nel precedente Modern Warfare 2 che però, bisogna ammetterlo, sfoggiava già all’epoca un look decisamente spettacolare e convincente, superiore alla media di molti altri titoli in commercio. Forse è per questo che oggi Call of Duty: Modern Warfare 3 (2011) non stupisce quanto dovrebbe nonostante il buon lavoro svolto dagli sviluppatori che in questo senso si sono forse adagiati un po’ troppo sugli allori, consapevoli degli ottimi risultati che erano già riusciti ad ottenere col precedente lavoro.

Tiriamo le somme

Call of Duty: Modern Warfare 3 è un ottimo FPS che non tradisce le aspettative e riesce a regalarci un degno e convincente finale delle vicende legate alla storia del capitano Price, del sergente Soap e della loro nemesi Makarov, oltre ad un comparto multigiocatore vario e ricco di possibilità che vi terrà impegnati per parecchio tempo. Le nuove modalità introdotte, come Sopravvivenza e Uccisione Confermata, sono perfettamente in linea filosofia del brand che da sempre offre un gameplay frenetico, immediato e divertente. Il comparto tecnico è di alto livello ed offre momenti visivi davvero esaltanti in diverse occasioni, ma rimane la sensazione che Infinity Ward avrebbe potuto osare di più per evidenziare maggiormente il distacco coi precedenti capitoli e giustificare il tempo intercorso. Nel complesso si tratta comunque di un prodotto valido, confezionato con bravura ed esperienza e raccomandato a tutti quelli che da sempre apprezzano lo stile di gioco della serie, di fatto più adrenalinico che tattico e che rimane pressoché immutato ma sempre in splendida forma. Chi non ne ha mai digerito il gameplay non cambierà idea neanche stavolta, perché il realismo e la simulazione della guerra non abitano qui, ma il divertimento sicuramente si!
9.0

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