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Gravel
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Recensione - GravelXbox OneGame

Milestone sembra proprio intenzionata ad iniziare questo 2018 in grande stile e, forte dei buoni risultati avuti con Monster Energy Supercross, non ha tardato troppo a pubblicare la sua nuova IP Gravel, dedicata questa volta alle competizioni fuoristrada a bordo di potenti mezzi a quattro ruote. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Il Gioco

Gravel è un gioco di corse a base di fango, ghiaia (gravel in inglese, appunto), derapate e situazioni spettacolari che porta sulle console di ultima generazione quattro differenti specialità rivolte principalmente agli amanti delle gare automobilistiche off-road, il tutto con una veste spiccatamente arcade. Si parte con le competizioni Cross County, delle gare a checkpoint nelle quali i partecipanti si affrontano su percorsi scoscesi prevalentemente sterrati, per poi passare agli eventi Wild Rush, simili in tutto e per tutto alle precedenti ma che si disputano in circuiti di lunghezza variabile, alle spettacolari Stadium Circuit, gare su superfici fangose ricavate all’interno di specifiche arene, e arrivare infine a quelle Speed Cross, ambientate prevalentemente su percorsi asfaltati. La modalità di gioco single-player principale presente in Gravel è l’Off-Road Masters, una manifestazione di stampo televisivo articolata in 15 differenti episodi standard, a cui si sommano 5 episodi speciali. I primi sono eventi composti da più gare singole o brevi campionati nei quali il giocatore affronta altri 7 piloti controllati dalla I.A, mentre durante gli episodi speciali il giocatore sfida in appassionanti testa a testa i campioni in carica delle 4 differenti specialità. L’obiettivo finale è solo uno: raggiungere le fasi più avanzate della competizione ed affrontare il leader indiscusso, un texano che risponde al nome di Sean Walker.

Per farlo il giocatore deve sbloccare progressivamente i vari episodi ed i vari tracciati accumulando preziose stelle, che vengono conferite in base al posizionamento ottenuto nelle competizioni standard, ed ampliare al contempo il suo parco macchine salendo di livello grazie ai punti esperienza, ottenuti eseguendo manovre spettacolari durante le gare e piazzandosi nelle posizioni più alte del podio. Nel complesso, durante l’Off-Road Masters, visiterete ben 16 località differenti, che spaziano dai rossi deserti della Namibia alle lussureggianti montagne dell’Alaska passando per le nevose cime del Monte Bianco, per il leggendario entroterra australiano ed addirittura per alcuni famosi autodromi europei come Franciacorta e Montalegre. In totale Gravel include oltre 50 tracciati, reali e di fantasia, che possono essere affrontati utilizzando uno dei quasi 50 mezzi presenti nel titolo, suddivisi in 8 categorie specifiche che includono sia vecchie glorie del mondo rallystico, come la Lancia Delta S4 o la mitica Renault R5 Maxi Turbo, che vetture più recenti, come la Ford Focus Rs o la Subaru WRX STI 2015. A completare l’offerta ci pensano poi una serie di giganteschi pick-up, qualche SUV prelevato direttamente dai listini dei marchi più famosi e una vasta gamma di veicoli 4X4 di vario genere, perfetti per affrontare senza difficoltà anche le situazioni più complicate.

MX Video - Gravel

Nella modalità Off-Road Masters sarà ovviamente la CPU a decidere il tracciato e la categoria di veicoli utilizzabili, ma anche la tipologia di evento alla quale prenderemo parte. I singoli eventi presenti, oltre a differenziarsi tra classiche competizioni su giro o a checkpoint, prevedono infatti anche delle modalità di gara alternative come il Time Attack, nel quale il piazzamento finale del giocatore dipenderà dal tempo ottenuto gareggiando in solitaria, le gare ad eliminazione, nelle quali chi occupa l’ultima posizione viene virtualmente “buttato fuori” dopo un tempo prestabilito, e le insolite smash-up, nelle quali il giocatore deve fisicamente abbattere delle file di tabelloni luminosi posti sul tracciato e che si accenderanno poco prima del suo arrivo mostrando una sequenza di frecce verdi e croci rosse. Come facilmente intuibile colpire i pannelli verdi non ha conseguenze mentre abbattere quelli rossi, anche solo parzialmente, causa una repentina perdita di velocità, che ha inevitabili ripercussioni sul tempo finale registrato dal cronometro.

L’offerta in singolo di Gravel non è però limitata alla sola competizione Off-Road Master. Il nuovo titolo di Milestone, oltre ad includere una classica modalità di gioco libera, nella quale possiamo decidere su quali percorsi sfidare altri 7 piloti controllati dalla I.A e con quale categoria di veicolo, permette infatti di mettere alla prova le proprie abilità confrontando i tempi ottenuti con quelli degli altri piloti virtuali nella modalità Time Attack e di accedere agli eventi settimanali per tentare di battere i record stabiliti dagli sviluppatori su un tracciato con una specifica vettura. La componente online permette invece di prendere parte a sfide classificate per un massimo di 8 giocatori, di creare le proprie competizioni libere o di accedere a quelle create dai propri amici.

Come detto in apertura Gravel è un titolo di corse prevalentemente arcade, il che si riflette sulla mappatura dei tasti, sul modello di guida e sulle opzioni a disposizione del giocatore per personalizzare l’esperienza. I controlli sono quelli classici e includono l’ormai immancabile tasto “rewind”, utilizzabile solo in alcune modalità e che permette di riavvolgere senza limitazioni gli ultimi secondi di gioco, così da ovviare ad un errore o trovare la traiettoria migliore per raggiungere la vetta, mentre la fisica appare sin dalle prime curve votata più al divertimento che alla riproduzione fedele del comportamento delle varie vetture. I menu di gioco permettono comunque di variare la difficoltà della I.A. e di attivare/disattivare una discreta varietà di aiuti alla guida, così che ogni giocatore possa adattare il titolo ai propri gusti e alle proprie capacità. Nei menu pre-gara è inoltre possibile intervenire direttamente sull’assetto della propria vettura, andando a modificare alcuni parametri quali l’altezza da terra, i rapporti del cambio, la ripartizione della frenata e così via. Le opzioni a disposizione ovviamente non reggono il confronto con titoli più simulativi ma chi ama smanettare con questi parametri sarà sicuramente felice di poterlo fare anche in questa occasione. Non è invece possibile modificare liberamente le livree delle varie vetture. Da questo punto di vista le uniche opportunità di personalizzazione risiedono nella presenza di colorazioni e design alternativi pre-impostati, che possono essere sbloccati salendo di livello e completando specifiche competizioni

Gravel, proprio come gli ultimi titoli rilasciati da Milestone, abbandona il vecchio motore grafico proprietario in favore del Unreal Engine 4, il che consente al gioco di raggiungere i 1080p su Xbox One e i 4K su Xbox One X, a 30fps ma senza supporto alla tecnologia HDR. L’engine riproduce inoltre con ottimi risultati una vasta gamma di condizioni meteo, tra cui anche pioggia, neve e nebbia, e gestisce senza particolari difficoltà le fonti di illuminazione sia nelle varie fasce orarie diurne che durante le competizioni in notturna. Senza infamia e senza lode il comparto audio, capace di replicare in maniera discreta sia il timbro dei vari motori che l’intera gamma di suoni presenti nel titolo accompagnando il tutto con una selezione di tracce punk/rock orecchiabile ed un doppiaggio in lingua italiana di buona fattura. Nulla da segnalare per quanto riguarda il net-code, che si è rivelato stabile durante le prove effettuate.

Amore

Varietà

- Con 4 specialità di gara differenti, varie tipologie di sfide da affrontare, numerose località da esplorare, condizioni meteo profondamente variegate ed una vasta gamma veicoli tra cui scegliere, Gravel si presenta sulla linea di partenza portando con sé un'offerta ricca e capace di soddisfare il palato degli amanti delle competizioni off-road. Questo aspetto permette sicuramente al titolo di Milestone di proporsi come una validissima alternativa alle serie più tradizionali e di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel catalogo dei titoli racing.

Immediato e spettacolare

- Per quanto alcuni aspetti possano trarre in inganno, Gravel è un titolo arcade e lo è fin dai fondamentali. Il sistema di controllo è accessibile, la fisica di gioco non punisce mai il giocatore per aver osato troppo e il design delle piste, ispirato e ricco di sezioni ad alto tasso adrenalinico, sprona a tenere sempre, e sottolineo sempre, premuto l’acceleratore. L’insieme di tutti questi fattori non solo permette all’ultima fatica del team di sviluppo italiano di onorare al meglio la categoria di giochi a cui appartiene, ma gli consente di dimostrare ancora una volta che un racing game può essere divertente anche senza richiedere al giocatore di studiare con cura ogni traiettoria ed ogni minima componente dell’assetto.

Resa grafica

- Dopo aver utilizzato il più a lungo possibile un motore grafico proprietario, rivelatosi nell’ultimo periodo inadatto a sfruttare le caratteristiche degli hardware più recenti, Milestone ha finalmente deciso di voltare pagina ed appoggiarsi alla 4° versione del famoso engine grafico sviluppato da Epic per i suoi ultimi titoli, ottenendo subito un netto miglioramento. Gravel non fa eccezione presentandosi ai giocatori con un comparto grafico di tutto rispetto capace di mettere in mostra su ogni piattaforma un buon livello di dettaglio, un’ottima gestione dell’illuminazione ed una notevole distanza visiva, il tutto senza dover scendere a troppi compromessi. Forse si poteva fare di più per quanto riguarda l’interazione con gli ambienti e i modelli delle vetture, due aspetti non particolarmente impressionanti, ma nel complesso l’ultima fatica del team italiano si è dimostrata capace di regalare grandi soddisfazioni dal punto di vista grafico.

Le tre N

- Tra le varie chicche presenti in Gravel è impossibile non citare "le tre N", ovvero neve, nebbia e notte. E’ in queste tre situazioni che il gioco di Milestone mette davvero in mostra tutte le sue caratteristiche, sia da un punto di vista grafico che per quanto riguarda la giocabilità, ed è proprio in condizioni di scarsa visibilità ed aderenza ridotta che le competizioni presenti nel gioco tirano fuori il loro lato più selvaggio. L’ottima riproduzione in game delle precipitazioni nevose, della foschia e delle tenebre cambia in modo tangibile la complessità delle gare svolte in queste condizioni, che risultano di gran lunga le più divertenti alle quali prendere parte.

Odio

Modello di guida

- Nonostante gli sviluppatori abbiano tentato di inserire “a forza” una componente simulativa nel loro titolo, Gravel è fondamentalmente un gioco di corse arcade e questo permette sicuramente di giustificare il comportamento più permissivo dei veicoli, la poca incisività delle modifiche apportabili all’assetto e la gestione approssimativa dei danni. Peccato però che il gioco, in più di un’occasione, non riesca a risultare soddisfacente nemmeno da questo punto di vista a causa di un modello fisico fin troppo neutro, che fatica a riprodurre nel migliore dei modi le sensazioni e le difficoltà che ci si aspetterebbe di incontrare mettendosi alla guida dei vari mezzi a disposizione su percorsi accidentati. Un aspetto sicuramente da non sottovalutare in un titolo di chiara derivazione arcade e che penalizza l’esperienza di gioco.

Carriera poco interessante

- La modalità Off-Road Masters, nonostante le buone potenzialità, si è rivelata poco longeva e poco entusiasmante a causa di una progressione estremamente lineare e di una mancanza di profondità generalizzata che affligge sia gli eventi standard che quelli speciali. Questi ultimi, in particolare, si sono rivelati fin troppo semplici da portare a termine e privi della necessaria dose di spettacolarità, anche ai livelli di difficoltà più elevati. Ad onor del vero nelle fasi finali della competizione le cose migliorano un po’ grazie alla progressiva introduzione di nuovi veicoli decisamente più performanti e divertenti, ma purtroppo nemmeno questo guizzo finale riesce a risollevare le sorti di una modalità che avrebbe sicuramente meritato una maggiore attenzione.

Frame-rate

- Uno degli aspetti tecnici meno convincenti che, purtroppo, influisce negativamente sull’esperienza di gioco di Gravel è sicuramente il frame-rate. Persino su Xbox One X (la piattaforma di prova utilizzata per questa recensione) il titolo di Milestone fatica spesso a mantenere i 30 fps anche nelle situazioni meno concitate, ed a farne direttamente le spese è ovviamente la sensazione di velocità. Un difetto notevole per un titolo che punta molto proprio sulla rapidità dell’azione e che speriamo venga risolto, o perlomeno limitato il più possibile, con una delle future patch.

Online basilare e poco popolato

- Il comparto multigiocatore di Gravel, con le sue ridotte modalità e le poche opzioni a disposizione del giocatore, rappresenta uno dei veri punti deboli del titolo. A voler essere sinceri sembra che Milestone abbia diligentemente svolto quello che, in gergo, si definisce “compitino”, così da non pubblicare un gioco di corse totalmente sprovvisto di modalità multigiocatore, ma senza impegnarsi più di tanto per caratterizzare al meglio le varie tipologie di sfida. Viste le premesse non c’è quindi da stupirsi che la componente online risulti essere praticamente deserta anche a distanza di qualche giorno dal lancio, tanto che, in qualunque fascia oraria, sono necessari svariati tentativi prima di riuscire a trovare una stanza. Un problema non da poco e che, sommato alla scarsa longevità della modalità Off-Road Masters, compromette inevitabilmente le potenzialità del titolo sul lungo periodo.

Tiriamo le somme

Gravel è un buon gioco di corse arcade, dedicato principalmente agli amanti delle competizioni off-road ma capace di soddisfare anche chi preferisce sempre guidare su superfici asfaltate grazie ad una realizzazione tecnica di tutto rispetto e ad una notevole varietà dei contenuti proposti. Alcuni difetti, legati principalmente alle modalità di gioco e al modello di guida, gli impediscono purtroppo di eguagliare le teste di serie della categoria, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad un titolo capace non solo di ritagliarsi il giusto spazio nel catalogo dei titoli arcade ma anche di regalare una discreta dose di divertimento a tutti gli appassionati.
7.3

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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