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Jusant

Jusant - provato alla gamescom

Durante la gamescom di Colonia abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima una demo di Jusant, la nuova avventura sviluppata da DON’T NOD. Ecco tutte le nostre impressioni.
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Annunciato a sorpresa durante lo Showcase Xbox dello scorso giugno, Jusant si propone come un interessante mix di generi differenti. La definizione corretta è quella di “puzzle game d’azione focalizzato sulla scalata”, ma per rendersi davvero conto di cosa questo significhi è davvero necessario mettere le mani sul gioco e approcciarsi al suo gameplay. La demo messa a disposizione nel booth Xbox presente alla gamescom di Colonia assolveva proprio a questo compito e permetteva di giocare una porzione di gioco abbastanza corposa ambientata (presumibilmente) nelle primissime fasi del titolo.

MX Video - Jusant

Tutto inizia con una breve sequenza introduttiva, durante la quale vediamo il/la protagonista attraversare un’ambientazione sabbiosa disseminata di relitti di vecchie imbarcazioni. L’impressione, confermata anche dalla presenza di alcuni uccelli simili a gabbiani e granchi, è quella di trovarsi in ciò che resta di un antico lago o mare. Un’ulteriore riprova di questa deduzione mi arriva quando il/la protagonista raggiunge una imponente altura che si erge sopra la distesa sabbiosa, sulla cui base sono chiaramente visibili coralli, conchiglie e tutto ciò che ci si aspetterebbe di trovare su un fondale marino. L’intera sequenza, così come tutta la demo, non include dialoghi, così da lasciare allo scenario, alle musiche e alla regia il compito di “raccontare” al giocatore perché si trova lì e qual è il suo obiettivo. Uno sguardo del/della protagonista verso un pinnacolo circondato da volatili lascia intendere che quella sia la nostra destinazione, dando di fatto il via alla sequenza giocabile.

Come era facile intuire dai trailer rilasciati fino ad ora, il gameplay di Jusant si sviluppa sin dai primi istanti in verticale e si basa su un sistema di arrampicata che strizza l’occhio alle pratiche reali. La protagonista può infatti sfruttare scale, appigli e sporgenze per salire verso il proprio obiettivo, ma in molti casi per poterlo fare deve prima ancorare la corda di sicurezza ad un punto sicuro. Fatto questo, può iniziare a scalare l’ambientazione attraverso un sistema di controllo che assegna a ciascuno dei due grilletti posteriori una delle mani della protagonista, che devono essere mosse in maniera alternata per procedere sia nei tratti verticali sia in caso di spostamenti orizzontali. In alcune occasioni può inoltre rendersi necessario effettuare dei salti (anche doppi) o dondolare appesi alla corda sfruttando la fisica presente nel gioco per raggiungere punti altrimenti inaccessibili, regolando se necessario la lunghezza della stessa. L’importante è quello di ricordarsi sempre di riavvolgere la corda una volta raggiunto un punto stabile, in modo da averla disponibile per la scalata successiva. Per farlo è sufficiente tenere premuto un tasto (nel nostro caso B) così da riempire nuovamente l’indicatore presente sulla UI, che ci mostra in tempo reale quanta corda abbiamo ancora da utilizzare

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In alcuni casi è inoltre necessario “creare” da zero dei punti di ancoraggio extra durante le scalate usando dei paletti, proprio come nella realtà. In questo modo la protagonista può allentare temporaneamente la tensione sulla corda, così da avere una maggiore mobilità della stessa e, soprattutto, poter recuperare almeno in parte le energie. Uno degli elementi cardine del gameplay di Jusant è infatti la gestione della stamina, che da un certo punto in avanti della demo messa a disposizione ha iniziato a diminuire progressivamente durante le scalate o per ogni azione compiuta dalla protagonista. Per poter ripristinare le scorte, è necessario raggiungere un punto pianeggiante o, in alternativa, prendere un piccolo break durante le scalate, a patto di essere comunque ancorati a un punto solido come una scala, una sporgenza o una rete e non alla sola corda. In questo caso però non si può recuperare tutta la stamina, ma solo una parte della stessa.

La protagonista accumula infatti progressivamente della stanchezza, che riduce il quantitativo massimo di stamina a disposizione fino a quando non riusciamo a raggiungere un punto in piano per recuperare completamente le forze. A conti fatti si tratta di una meccanica davvero fondamentale, in quanto senza stamina non è possibile compiere movimenti e si finisce inevitabilmente per perdere la presa, con conseguente caduta nel vuoto interrotta bruscamente solo dall’intervento della corda di sicurezza. Da quanto abbiamo visto, nel gioco non è infatti previsto un game over vero e proprio in quanto non sembra possibile morire o comunque cadere in maniera irreversibile. Alla peggio, se non si è stati particolarmente lungimiranti in termini di gestione della stamina e posizionamento dei paletti, si rischia di dover ripetere più volte una porzione di gioco fino a trovare l’equilibrio corretto.

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Jusant, per sua stessa natura, non vuole assolutamente essere un titolo punitivo ma mantiene comunque un livello di sfida medio alto, capace di mettere alla prova non solo le abilità del giocatore ma anche il suo spirito di osservazione e la sua capacità di ragionare. Durante la prova io stesso mi sono imbattuto in un paio di sequenze più complesse, che mi hanno tenuto bloccato per qualche minuto extra mentre tentavo di individuare il modo corretto di proseguire la scalata. A complicare ulteriormente le cose, almeno nella demo, ci pensava la gestione della fisica, che in più di un’occasione ha messo in mostra alcuni comportamenti poco realistici che speriamo vengano risolti prima dell’uscita. Al netto di queste piccole incertezze, la porzione messa a disposizione da DON’T NOD si è dimostrata abbastanza solida sotto il profilo tecnico, seppur senza spingere in modo eclatante sulla componente grafica. Per la nuova avventura, il team francese ha infatti optato per uno stile molto essenziale, capace comunque di trasferire a chi impugna il pad tutta la verticalità degli scenari e la sensazione di trovarsi da soli, o quasi, nel mondo.

A contribuire a questo risultato ci pensa l’ottimo level design che, almeno per quanto abbiamo potuto vedere nella demo, alterna sapientemente sequenze di scalate di diversa natura a piccoli momenti di esplorazione orizzontale attraverso i quali, anche grazie alla presenza di alcuni documenti scritti, il giocatore può farsi un’idea del contesto generale e degli avvenimenti passati. Nella fase conclusiva della demo ho poi attraversato una porzione di gioco più elaborata dal punto di vista architettonico, al termine della quale il/la protagonista è riuscita ad attivare una sorta di “portale” grazie a una misteriosa creatura, che sappiamo chiamarsi Ballast, rimasta celata fino a quel momento in un piccolo zaino che il/la protagonista porta sulle proprie spalle. Questa sequenza, che presumibilmente permetterà di raggiungere una nuova zona, di fatto concludeva la demo a nostra disposizione, per un totale di circa 20/25 minuti di gioco.

Da quanto visto, Jusant si propone come un’avventura atipica incentrata quasi totalmente attorno alle scalate. Da quanto mostrato, il gameplay si basa principalmente si questa specifica attività, resa però molto più varia di quanto si potrebbe pensare dal sistema di controllo implementato dagli sviluppatori e da un level design capace di stimolare le sinapsi del giocatore con una curva di apprendimento appagante e ben bilanciata. A fare da contorno a queste meccaniche troviamo una narrazione discreta, che rinuncia a dialoghi e lunghe spiegazioni per lasciare spazio all’ambientazione, ai protagonisti e a pochi brevi documenti scritti che è possibile recuperare durante l’esplorazione. Dall’insieme di tutti questi elementi fuoriesce un titolo che sembra poter proporre qualcosa di diverso nel genere, sia per quanto riguarda il gameplay sia per quanto riguarda il ritmo generale della progressione. Dalla demo provata risulta infatti evidente che la nuova avventura di DON’T NOD non solo non vuole essere frenetica ma che, anzi, uno degli intenti degli sviluppatori è proprio quello di far “rallentare” il giocatore e di fargli vivere l’intera esperienza come desidera.

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E’ ovviamente presto per dire se Jusant riuscirà a centrare tutti questi obiettivi e a proporre un mix di elementi capace di soddisfare un’ampia fetta di pubblico, ma le premesse per un’avventura originale ed emozionante ci sono davvero tutte. Se gli sviluppatori riusciranno a bilanciare correttamente i vari elementi ed a confermare le ottime impressioni ricavate dalla demo, la nuova IP della software house francese potrebbe rivelarsi come una delle piccole grandi sorprese della seconda parte del 2023.Per scoprirlo dovremo però attendere ancora un po’, visto che l’uscita del titolo è attualmente fissata per il 31 ottobre prossimo.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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