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img Assassin's Creed III
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Assassin's Creed III - visto alla GC

Dopo una trilogia che ha diviso i fan con seguiti annuali che erano visti da alcuni come non sufficientemente innovativi a livello di tecnica e gameplay, Ubisoft si prepara a rinnovare la sua serie più popolare con un nuovo protagonista, nuove ambientazioni ed un nuovo periodo storico oltre che con una revisione totale delle meccaniche di gioco. Alla GamesCom abbiamo avuto la possibilità di osservare alcune di queste novità: ecco cosa abbiamo visto.
Di cosa si tratta
Probabilmente non serve che vi spieghi cos'è Assassin's Creed III: la fila di 8 ore del pubblico che attendeva di poterlo vedere alla GamesCom - la più lunga di tutta la fiera - dice tutto sull'incredibile popolarità del titolo Ubisoft. Per i più distratti però vale la pena fare un veloce punto della situazione.

Assassin's Creed III torna a narrarci la storia degli antenati di Desmond Miles e della lotta tra Assassini e Templari, ma dopo averci portato in Terra Santa, Italia rinascimentale e Turchia, stavolta il teatro dell'azione sarà l'America di fine 1700 in un periodo di 30 anni a cavallo della guerra d'indipendenza. Qui vestiremo i panni di Connor, un mezzosangue figlio di una Mohawk e di un colono inglese che, dopo aver visto il suo villaggio sterminato dai soldati, decide entrare nella setta degli Assassini seguendo le orme del padre. Il gioco ci vedrà coinvolti in molti degli avvenimenti storici più noti dell'epoca facendoci anche incontrare personaggi come George Washington, il generale La Fayette e Benjamin Franklin; rimarrà anche la componente free-roaming da sempre perno della serie, permettendoci di visitare città come Boston e New York oltre che di esplorare le grandi praterie americane. Riguardo la componente esplorativa, due novità importanti saranno la possibilità di arrampicarsi sugli alberi per poi saltare di ramo in ramo ed il trascorrere degli anni e delle stagioni che ci permetterà di vivere le stesse ambientazioni anche sommerse dalla neve, cosa che dovrebbe mutare molto anche l'approccio al gameplay.

Ovviamente ritroveremo le ambientazioni moderne con Desmond Miles come protagonista, ma al riguardo Ubisoft rimane ancora abbottonata: sappiamo solo che nel nuovo episodio ci saranno molte più sezioni con Desmond rispetto ai titoli precedenti, a sottolineare l'importanza che questo avrà nel nuovo titolo.

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Cosa abbiamo visto
Alla GamesCom ho avuto la possibilità di assistere a due diverse sequenze di gioco; la prima era ambientata durante la famosa battaglia di Bunker Hill, che vide il coinvolgimento di 4000 soldati tra ribelli americani ed esercito inglese. Qui Connor aveva il compito di assassinare l'ufficiale delle giubbe rosse John Pitcairn; pur non partecipando alla battaglia vera e propria, il protagonista ne era comunque coinvolto visto che per raggiungere l'accampamento di Pitcairn doveva farsi strada tra numerosi gruppi di soldati inglesi. Questo livello è stato l'occasione per ammirare dal vivo lo splendido colpo d'occhio che il motore del gioco è in grado di restituire in un tale contesto: migliaia di soldati popolavano il campo di battaglia, tutti impegnati a sparare e combattere in corpo a corpo mentre i cannoni martoriavano il campo sulle ondulate colline alla periferia di Boston, in uno scenario davvero epico. Qui Connor si faceva largo tra i soldati inglesi (che - Ubisoft ci tiene a sottolineare - non sono da intendere come nemici perché Connor assume una posizione equidistante da entrambi gli schieramenti) superandoli di gruppo in gruppo in diversi modi: talvolta sparando con le sue pistole, una per mano, altre volte aggirandoli in maniera più silenziosa sgattaiolando accucciato dietro dei ripari o altre ancora facendo fuori soldati isolati con il suo tomahawk. Dopo aver superato un'area piuttosto vasta ed aperta, il protagonista arriva ai piedi della collina sulla quale era accampato Pitcairn, coperta da un fitto boschetto: non più in zona aperta, Connor poteva ora saltare tra i rami degli alberi per passare inosservato sopra i soldati di ronda e facendoli fuori dall'alto con la sua corda uncinata. Avvicinatosi all'accampamento, Connor ha poi sopraffatto un gruppo di soldati afferrandone uno e usandolo come scudo umano per proteggersi dagli spari degli altri, sfruttando poi il lento tempo di ricarica per attaccarli e ucciderli tutti in corpo a corpo. Rimanevano poi solo un paio di gruppi di soldati a separarlo dal suo obiettivo, e qui ci è stata mostrata un'altra novità del gameplay: le uccisioni acrobatiche in corsa. Correndo verso l'ufficiale, Connor ha saltato un paio di nemici, ucciso un terzo con la sua lama e poi con un grande balzo si è avventato su Pitcairn portando a compimento la sua missione.

MX Video - Assassin's Creed III


L'altra occasione di vedere in azione Assassin's Creed III è arrivata in una dimostrazione a porte chiuse, durante la quale gli sviluppatori hanno voluto puntare i riflettori su una delle grandi novità del titolo: le battaglie navali. Non si tratta di una componente preponderante nel gioco - avremo in tutto circa due ore di battaglie navali durante l'intera storia -, ma è sicuramente una delle caratteristiche più spettacolari ed è comprensibile perchè gli sviluppatori abbiano voluto mostrarla. Queste sezioni di gioco ci mettono al comando di un veliero da guerra con lo scopo di affrontare ed abbattere un gruppo di navi nemiche; una volta che Connor si è posizionato al timone possiamo compiere lunghe e lente virate per avvicinare l'imbarcazione alla nave che vogliamo attaccare, cercando però di affiancarla parallelamente così da poter ordinare il fuoco con i cannoni laterali. Lo sviluppatore che stava eseguendo la dimostrazione ha sottolineato quanto il team si sia impegnato per mantenere l'esperienza più realistica possibile: questo significa che nelle nostre manovre dovremo tener conto della direzione del vento per poterne sfruttare meglio la spinta ed in caso questo sia troppo forte potremo abbassare le vele per ridurre la nostra velocità quando ci avviciniamo ad una nave nemica. Il mare stesso è molto ben simulato: il gioco ci proporrà probabilmente diverse condizioni climatiche ma in questa dimostrazione c'era un mare molto mosso, con grandi onde che davano vita ad uno scenario indubbiamente spettacolare. Una volta affiancata una nave, dovremo prima decidere quale tipo di munizione usare per i cannoni e poi ordinare il fuoco; i colpi si abbattono così scafo, equipaggio e alberi delle navi nemiche, creando un effetto di distruzione molto realistico che mi ha particolarmente impressionato. Avremo a disposizione diversi tipi di munizioni: le normali palle di cannone sono utili a lungo raggio ma arrecano minori danni, le rose di pallettoni invece hanno una corta gittata ma sono capaci di creare ingenti danni, mentre le catene strappano le vele delle navi nemiche lasciandole inermi alla deriva. C'è anche un potente colpo incendiario, utilizzabile su particolari cannoni da manovrare manualmente per arrecare il maggior numero di danni. Ovviamente anche le altre navi saranno dotate di cannoni, quindi sta a noi cercare di manovrare al meglio per evitare i loro colpi ed al contempo massimizzare l'efficacia dei nostri. Dopo aver affondato alcune navi, lo sviluppatore che eseguiva la dimostrazione ci ha poi mostrato un arrembaggio: una volta resa inerme l'ultima nave l'ha affiancata e tutto l'equipaggio vi si è riversato sopra, Connor compreso, per finire i restanti nemici in combattimenti corpo a corpo.

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Tiriamo le somme
Quanto ho potuto vedere a Colonia mi ha rassicurato molto sulla qualità potenziale di Assassin's Creed III: entrambe le sequenze di gioco non facevano parte del gameplay più core del titolo, quello basato sull'esplorazione delle lande aperte e delle città con corse su tetti e alberi, arrampicate, interazione con il popolo ed assassinii più o meno silenziosi, ma entrambe hanno mostrato una grande spettacolarità ed un alto livello di cura in tutti i dettagli. Se la stessa cura è stata riposta nel resto del gioco, si prospetta un gran titolo per gli amanti della serie Ubisoft.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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