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GC 09: Electronic Arts - Parte I

Electronic Arts è probabilmente l'editore di terze parti che ha fato la parte del leone alla GamesCom: non solo per il numero di giochi presentati, ma anche per l'elevata qualità complessiva. I giorni della EA che produceva aridi sequel spremendo all'osso i propri franchise sono finiti, e ci troviamo ora con un editore capace di stuzzicare il nostro interesse con titoli estremamente interessanti. Eccovi le nostre impressioni su tutti i giochi EA visti e provati a Colonia: buona lettura! Parte I: Battlefield Bad Company 2, Brütal Legend, Dante's Inferno e Dragon Age Origins.

GC 09: Electronic Arts - Parte I


Battlefield: Bad Company 2
Impressioni di Ampsicora Caddeo - "DvKz"

Il nuovo FPS della serie Battlefield di Electronic Arts è stato senz'altro una della maggiori sorprese che abbiamo avuto in fiera. Non che il titolo non fosse di rilievo o non meritasse attenzioni, ma siamo rimasti davvero colpiti non solo dai miglioramenti apportati rispetto al predecessore ma anche dalle reali potenzialità offerte da questa nuova incarnazione della guerra in formato videoludico. Appena il produttore incaricato di mostrarci il gioco ha avviato la presentazione, siamo rimasti subito colpiti dalle qualità tecniche del titolo: graficamente parlando il passo in avanti si nota davvero tanto, al punto da farci pensare che ciò che stavamo vedendo non fosse realmente gestito in tempo reale dal motore di gioco. Una volta appurato che ciò che avevamo davanti fosse realmente una sessione multiplayer di una delle tantissime modalità offerte dal titolo, siamo rimasti sbalorditi: una cura dei dettagli davvero maniacale unita a un design e a una palette di colori estremamente realistica fanno di Bad Company 2 uno degli FPS bellici più promettenti mostrati a Colonia.

Quando ci si riferisce a uno sparatutto bellico, in genere si pensa sempre e comunque a un gioco in prima persona in cui dover mirare e sparare. Durante il nostro test “pad alla mano”, Bad Company 2 ci ha mostrato quanto questa concezione sia ormai troppo semplicistica: il titolo EA infatti gode di tantissimi elementi tattici che ne fanno realmente una vera e propria esperienza da “campo di battaglia”. Al di là di tutte le personalizzazioni delle armi e delle mimetiche possibili, davvero tantissime, il gioco include la possibilità di usare mezzi (tra i quali carri armati, elicotteri, aerei, mezzi da trasporto e molto altro) e la distruggibilità dell'ambiente che circonda il nostro soldato.

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Proprio su queste due peculiarità vorremmo spendere qualche parola in più: l'uso dei veicoli non è senz'altro una novità nella serie, ma in quest'ultimo capitolo i mezzi si amalgamano con l'ambiente davvero in maniera realistica. Potrete ad esempio elaborare veri e propri piani di battaglia grazie all'uso di un elicottero con fanteria pronto ad atterrare nella zona appena presa d'assalto dai vostri alleati. E qui entra ovviamente in gioco l'elemento sorpresa: se sapete dove sono appostati i vostri avversari, ad esempio in una struttura, potrete addirittura farla crollare completamente con un bombardamento o con un missile ben assestato, lasciando così sotto le macerie i malcapitati soldati della fazione avversaria. E'una novità di Bad Company 2 la possibilità la possibilità di distruggere non parzialmente, ma anche completamente, qualsiasi tipo di edificio o di struttura presente sul piano di gioco, ovviamente con la giusta potenza di fuoco. Non vi sarà quindi possibile rimanere tranquilli e nascosti in qualche remoto angolo della mappa, dato che nessun posto sarà completamente sicuro. Tutto questo ricopre davvero un ruolo importante nel gioco dato che, grazie al fatto che la mappa è totalmente “modificabile” dal vostro fuoco, non ci sarà mai una partita uguale alle precedenti.

E'sicuramente difficile trasmettere in un così breve articolo le emozioni date dal nuovo FPS di EA. ma vi assicuriamo che il titolo promette davvero bene e non vediamo veramente l'ora di rigiocarlo.

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Brütal Legend
Impressioni di Giuseppe Genga - "Neural"

Mi presento in orario fuori la saletta adibita per la dimostrazione a porte chiuse di Brütal Legend, e con mia grande sorpresa trovo Tim Schafer in persona ad accogliermi: è raro che ad una fiera del genere i titoli vengano mostrati dal direttore dello sviluppo, soprattutto perchè si tratta di un vero tour de force che obbliga, per tre giorni e ogni 30 minuti dalle 9 alle 18, a mostrare ripetitivamente le stesse caratteristiche del gioco ogni volta a giornalisti diversi. Tim è una vera leggenda soprattutto per chi come me ha amato le vecchie avventure punta e clicca di LucasArts, quindi è stata una bella sorpresa trovarmelo di fronte.

La dimostrazione inizia subito dopo che il protagonista Eddie Riggs, il roadie di una band heavy metal, viene catapultato in un mondo infernale: Eddie si trova nel mezzo di uno strano rito operato da tre monaci incappucciati, e dopo una sequenza con un divertente monologo in cui crede che i monaci lo stiano adorando come il loro dio, afferra un'ascia ed inizia a tirare mazzate per sconfiggerli. La visuale è in terza persona, e l'impressione iniziale è che il gameplay sia quello di un classico action game "massacra-bottoni", in cui si deve semplicemente colpire tutto ciò che si muove. I monaci sono però estremamente coriacei e anzi iniziano a diventare più cattivi lanciando varie magie a Eddie, il quale sale su un trono e si impadronisce di una chitarra elettrica, esultando con un poderoso "ohh yeaaah!", dopo di che stende tutti con l'energia scaturita da un assolo sulla chitarra, eseguito premendo a tempo i tasti che compaiono su una sorta di versione semplificata e orizzontale di un tracciato di Guitar Hero.

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Dopo di questa sequenza, Eddie si impadronisce di uno strano altare semovente con gambe e lo usa per discendendere una montagna di teschi e ossa umane: arrivato in fondo incontra una ragazza che sta combattendo dei nemici. Dopo una ulteriore sequenza di combattimento fa la conoscenza della ragazza e la convince a portarlo con sè fino al suo "villaggio". Durante il tragitto, tra combattimenti vari, incontrano dei pezzi di una automobile protetti da un boss: sconfitto questo Eddie mostra le proprie capacità di meccanico assemblando i pezzi e creando un veicolo per spostarsi nel vasto mondo. Tim spiega che nel corso del gioco potremo esplorare le ambientazioni per trovare sia nuovi potenziamenti per l'auto che nuove canzoni da suonare con la chitarra contro i nemici.

Alla fine della dimostrazione Eddie e la sua nuova amica arrivano a casa, dove suo fratello, una sorta di biondo e fiero vichingo che sembra uscito da una band scandinava, spiega che ormai le forze del male hanno sovraffatto il posto e i pochi sopravvissuti sono allo sbando. Eddie si propone quindi di fare quello in cui riesce meglio: tirar su una "crew" raccogliendo e addestrando i vari fuggitivi per creare un "esercito del metal" da opporre alle forze del male.

Sono uscito dalla dimostrazione piuttosto sconcertato: Brütal Legend sembra un titolo molto interessante dal punto di vista della storia, ma il gameplay mi è parso fin troppo classico, mentre mi aspettavo una maggior innovatività da questo punto di vista. Per ora i punti di forza del gioco sembrano essere il design dei nemici, quasi tutti dotati di teste in cui bocca e denti occupano la maggior parte del volto, e il protagonista stesso con le esilaranti battute che fa in continuazione, accompagnate da riuscitissime espressioni facciali. Visto ciò, sarà essenziale che il titolo venga doppiato in italiano: ho chiesto informazioni in proposito a Tim Schafer, ed ha detto che sarà sicuramente doppiato in varie lingue ma non ricordava se tra queste vi fosse anche il nostro idioma. L'impressione finale sul titolo è comunque di incertezza: aspettiamo di provarlo di persona per capire realmente di che pasta sia fatto.

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Dante's Inferno
Impressioni di Davide Mapelli - "MAPO78"

EA e Visceral Games ci propongono un nuovo action game che prende spunto da alcuni dei migliori titoli appartenenti a questo genere, primo fra tutti God of War di Sony; liberamente tratto dalla Divina Commedia, il Dante riproposto in questo gioco è tutt'altro che uno scrittore indifeso nei gironi infernali. Armati con la falce del Tristo Mietitore, la morte, dovremo attraversare i nove gironi alla ricerca dell'amata Beatrice.

Prima di vederlo di persona pensavamo si trattasse di un insipido clone di God of War, ma ci siamo dovuti ricredere: il gioco è semplicemente eccezionale. L'ambientazione, il design cupo ed inquietante, i mostri enormi e spaventosi sono tutti tratti sì dalla penna di Dante, ma spinti all'estremo ed anche oltre dalla fantasia degli ottimi programmatori, già autori dell'apprezzato Dead Space. Gli scontri ai quali abbiamo assistito, ed anche provato per qualche minuto, sono realizzati con maestria ben al di sopra della media. Non solo i mostri nemici sono creati con dovizia di particolari, animati ottimamente e caratterizzati nel migliore dei modi, ma è proprio l'ispirazione di tutto ciò che vediamo su schermo a colpire. L'inferno è proposto in maniera credibile, con una cura maniacale per i dettagli ben visibile da ogni singolo pixel. L'azione si svolge naturalmente in terza persona con il protagonista che salta ed affetta le orde di nemici con una cattiveria ed una coreografia davvero curata e ben riuscita, coadiuvato dalla spaventosa falce. Le meccaniche di gioco, come già detto, prendono spunto da altri titoli, ponendo l'accento sulla violenza e la spettacolarizzazione degli scontri stessi, in particolare nei duelli con i nemici di dimensioni maggiori. Una nota di merito per questi ultimi, davvero giganteschi, terribili, infernali ed anche numerosi! Ovviamente non potremo sconfiggerli normalmente, come se fossero dei nemici qualunque, ma si attiveranno delle sequenze di tasti da premere con il giusto tempismo (per i più esperti, i famosi Quick Time Events) che spesso coinvolgeranno anche particolari dello sfondo, come meccanismi nei quali incastrare parti del nostro nemico e condurlo alla morte in un tripudio di violenza digitale da far impallidire molti altri titoli simili. L'azione è frenetica, furiosa, accompagnata da effetti sonori e musiche che, come ogni singolo aspetto, si sposano alla perfezione con l'inferno che ognuno di noi si può immaginare.

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Insomma, come avrete capito, siamo stati positivamente impressionati dal carisma di questo gioco, dalla cura infusa dagli sviluppatori e da un'atmosfera azzeccatissima; non è facile creare un brand nuovo, partendo da zero ed ottenere un risultato così promettente da subito, quindi non vediamo l'ora di poterlo provare a fondo perchè potremmo trovarci di fronte ad un nuovo titolo-rivelazione capace di tramutarsi in un brand di successo in grado di competere con rivali ben più blasonati e famosi. Ottimo lavoro!

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Dragon Age: Origins
Impressioni di Davide Mapelli - "MAPO78"

EA e Bioware ci accolgono nella presentazione a porte chiuse di quello che si annuncia come un classico RPG occidentale forte di alcune caratteristiche che lo rendono unico nel suo genere. Accolti da due dei programmatori a dir poco entusiasti del lavoro fatto, comincia subito la dimostrazione pad alla mano. Prima di cominciare veniamo introdotti alle caratteristiche principali di questo titolo: ricreato da zero senza ispirarsi a prodotti già realizzati dallo stesso team, con un nuovo motore grafico e dalle forti tinte dark, nonostante la classica impostazione fantasy.

I programmatori mettono particolarmente l'accento sulle nostre scelte durante il gioco; anche in questo caso potremo compiere delle decisioni che influenzeranno il proseguimento della storia, ma non limitandosi a semplici punti esperienza, negativi o positivi che siano, bensì arrivando a stravolgere l'intera trama. Per dimostrare questo importante aspetto, la demo stessa ci viene proposta in due parti; entrambe si riferiscono ad un particolare ed importante evento della trama stessa posto dopo una quindicina di ore di gioco, ma visto dopo aver vissuto l'avventura in due modi completamente diversi, portando risultati decisamente sorprendenti. Infatti, nonostante lo scopo in quel punto della storia sia lo stesso, le nostre scelte durante il gioco faranno si che potremo viverlo in modi nettamente differenti e distinti, proprio a causa del nostro comportamento, arrivando addirittura a scontrarci con gli altri personaggi che facevano parte del nostro stesso party. Questi ultimi infatti avranno un proprio codice di condotta e, se noi faremo azioni che andranno contro i loro valori, potremo ricevere sgradevoli sorprese proprio come quella di doverli affrontare in combattimento. I programmatori stessi ci hanno spiegato che sarà difficile fare due volte la stessa partita, proprio a causa dei profondi stravolgimenti che noi stessi potremo imprimere agli eventi. Una caratteristica di certo molto in voga negli ultimi tempi, ma che in questo Dragon Age raggiunge vette mai toccate prima riuscendo a coinvolgere maggiormente il giocatore, mettendolo di fronte a conseguenze ben visibili ed importanti ad ogni nostra decisione.

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A corredo di questa importante caratteristica, troveremo anche molti aspetti classici per un RPG, con varie razze e classi per plasmare il nostro personaggio e tutti i componenti del party, combattimenti in tempo reale corredati di magie ed attacchi corpo a corpo e dialoghi a scelta multipla, proprio come in un altro celebre prodotto Bioware: Mass Effect. Il motore grafico Eclipse svolge bene il suo compito, senza stupire ma regalandoci comunque un paesaggio ben caratterizzato e personaggi curati e ricchi di particolari. Nella dimostrazione abbiamo constatato la ricchezza di dettagli e la buonissima realizzazione dell'armatura del nostro eroe, unita all'uso di magie con relativi giochi di luce senza mai provocare rallentamenti nell'azione, nessun particolare problema riscontrato neppure durante uno scontro con un enorme drago. La possibilità di influenzare cosi radicalmente gli eventi, la pregevole realizzazione tecnica, la grande esperienza in questo genere dei programmatori unita a una tinta generale piuttosto dark e violenta, ci obbligano a seguire attentamente lo sviluppo di quelloo che potrebbe rivelarsi un ottimo RPG occidentale: stay tuned!

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Leggete la seconda parte dell'articolo, con le nostre impressioni su ancora altri giochi EA!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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