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Never Alone - Foxtales

A poche settimane di distanza dall’annuncio, ecco comparire il primo contenuto aggiuntivo scaricabile di Never Alone, platform evocativo sviluppato dai ragazzi di Upper One Games. Sarà la nuova avventura tra i ghiacci della piccola Nuna e della sua amica volpe artica all’altezza delle aspettative? Scopritelo leggendo la nostra recensione di Never Alone: Foxtales.
Come ricorderete dalla precedente recensione del gioco, Never Alone è un titolo molto particolare, che cela neppure troppo velatamente il suo intento di tramandare un messaggio al giocatore. Un messaggio che esula dal semplice intrattenimento videoludico. Realizzato grazie al supporto della comunità di popoli nativi dell’Alaska, il gioco ha lo scopo di portare alla luce le affascinanti leggende Iñupiaq attraverso le parole degli anziani, così come avveniva nell’antichità.

Durante la storia che ci è stata raccontata nel capitolo principale, abbiamo fatto la conoscenza di Nuna e di una bianchissima volpe, che tentavano di salvare la tribù degli Iñupiaq dalla morsa del gelo perenne. In Never Alone: Foxtales ci troveremo invece ad affronatare un altro tipo di minaccia, sempre raccontataci dalle parole rassicuranti dell’anziano narratore. Questa storia parla di due amici, appartenenti a due villaggi diversi: uno vive sulla costa ed è un abile nuotatore, mentre l’altro è cresciuto nell’entroterra ed è un ottimo cacciatore. Anche stavolta la storia avrà come protagonisti Nuna e la fedele volpe, che impersoneranno i due amici della leggenda Iñupiaq, ereditando le loro rispettive peculiari abilità.

Pur riproponendo lo stesso setting dell’avventura precedente, composto da inospitali e pericolose lande ghiacciate dell’Alaska, Never Alone: Foxtales cambia leggermente le carte in tavola del gameplay, introducendo nuove componenti che diversificano l’esperienza di gioco, come il nuoto e la canoa. Infatti per la maggior parte del tempo saremo ai comadi di una umiak (una tipica imbarcazione realizzata in pelle di foca) guadando il fiume Noatak, dove secondo le leggende Iñupiaq alberga un topo gigantesco capace di inghiottire intere navi. Proprio come per il capitolo principale, la nostra avventura ci vedrà intenti a fronteggiare vari enigmi ambientali che ci bloccano il passaggio, la cui risoluzione verte soprattutto sullo sfruttamento delle novelle abilità subacquee acquisite dai protagonisti, che per fortuna avranno scorte di ossigeno illimitate. La Nuna di Never Alone: Foxtales sarà sprovvista della sua arma rotante, ma potrà comunque avvalersi del lancio di alcune rocce magiche fornitele dagli spiriti protettivi che spesso aiuteranno il dinamico duo durante l’avventura. La volpe invece potrà comandare gli spiriti delle correnti del fiume, sfuttando queste ultime per aprire passaggi, spazzare via i nemici o utilizzandole come dei getti d’aria per permettere a Nuna di lanciare più lontano le sue pietre magiche. In alcuni momenti il gioco ci chiederà anche di effettuare azioni combinate tra i due protagonisti per sfuggire ai predatori sott’acqua che cercheranno di afferrarci o per aprirci la strada bloccata da barriere di roccia, che dovremo abbattere mediante il lancio di pietre magiche di Nuna, sfruttando e indirizzando a dovere le correnti con la volpe.

Never Alone: Foxtales rappresenta un ottimo pretesto per immergerci nuovamente nelle magiche ambientazioni delle leggende Iñupiaq, fondate sul rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi; è anche un’occasione per goderci una bella storia e per tornare a saltellare con Nuna e volpe tra i ghiacci dell’Alaska. Peccato solo che la storia che ci racconta è alquanto breve (appena un’ora e mezza di gioco) e che il feeling generale dell’avventura, nonostante l’introduzione delle nuove meccaniche subacquee e di un nuovo nemico, non si accosti al carisma eccellente del capitolo principale. Per questo, Never Alone: Foxtales si dimostra un contenuto bello e piacevole da giocare, ma non essenziale.

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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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