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EA Sports UFC 5

Recensione - EA Sports UFC 5Xbox Series X | S DigitalGame

A tre anni dalla precedente edizione, EA Sports torna sul ring dell'Ultimate Fighting Championship con una nuova versione che promette scintille con l'ambizione di diventare un vero punto di riferimento per le simulazioni di combattimento. Per arrivare a ciò, EA Sports UFC 5 abbandona le vecchie console per dedicarsi solo alla macchine di nuova generazione: scopriamo con quali risultati.
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Il Gioco

EA Sports UFC 5 era molto atteso da tutti gli appassionati di arti marziali e non solo, partendo da un presupposto che deve essere tenuto a mente soprattutto da chi si approccia solo ora ad entrare - seppur virtualmente - in un ring della MMA: quello di EA Vancouver non è un picchiaduro ma, in maniera simile ad altri titoli basati sugli sport da combattimento come il recente Undisputed o la serie WWE 2K, risponde ad esigenze creative completamente diverse e va definito come un vero “simulatore di combattimento”. Il lasso di tempo trascorso dall’ultima edizione ha fatto sì che il restyling non fosse esclusivamente limitato ad un mero aggiornamento del roster dei combattenti o delle arene di gioco ma che, anzi, si possa assistere ad un evidente miglioramento del gameplay e ad una resa grafica degna dell’attuale generazione di console.

Come sempre accade per le recensioni di titoli sportivi, partiamo dall’offerta in termini di contenuti. Se è vero che le novità di EA Sports UFC 5 si concentrano per lo più sull'impianto di gioco (scelta assolutamente gradita, peraltro), dal punto di vista dei contenuti la nuova edizione appare fondamentalmente conservativa, al netto di qualche spunto inedito come la carriera online per la quale aprirò una parentesi dedicata più in basso. Tra le novità abbiamo anche quella relativa all’opzione Incontri sul Contratto, molto simile al Match Day di EA Sports FC, ossia possibilità di giocare eventi in tempo reale avendo a disposizione atleti man mano diversi sulla base dei loro effettivi impegni all'interno della federazione. La modalità Combatti Ora è la classica partita veloce, un match che ci permetterà di affrontare la CPU o un avversario umano, in multiplayer locale, scegliendo i due atleti da un roster davvero ampio (che, a seconda dei bonus, può includere anche Mike Tyson e Muhammad Ali) e, con essi, l'arena ed il contesto di gioco.

MX Video - EA Sports UFC 5

C’è poi l’Editor di gioco che permette di creare il nostro lottatore e personalizzarlo in tutto e per tutto per poi iniziare a giocare nella modalità che rappresenta il fulcro del gioco stesso, ossia la Carriera; quest’ultima, ovviamente, ci farà partire dal basso nei panni di un lottatore sconosciuto che viene notato sui social (strano a dirsi in quest’era storica…) durante un incontro clandestino e a cui viene data la possibilità di combattere in maniera più limpida , iniziando un percorso in ambito professionistico che lo porterà ad entrare nel mondo della UFC dalla porta d’ingresso principale. Tornando all’editor del personaggio, ci sarà la possibilità di scegliere tra modelli predefiniti, oppure potremo crearlo modificando ogni singolo dettaglio dai tatuaggi, ai capelli al tipo di fisico. Una volta creato il nostro atleta, inizieremo il nostro percorso affiancati da un coach sempre pronto a darci i giusti consigli, in gara e fuori. I tutorial sono esplicativi e ci permettono di imparare tutti i comandi base sia per l’attacco che per la difesa: diventa, quindi, importante non saltare gli allenamenti, per non perdersi ogni comando essenziale.

Le sequenze di allenamento continueranno anche dopo le fasi iniziali e ci consentiranno di guadagnare punti da spendere per migliorare le abilità del nostro atleta. È importante non smettere di allenarsi, ma dobbiamo anche fare attenzione perché potremo ferirci durante lo sparring. Non stiamo parlando di qualcosa di rivoluzionario, ma alla fine della fiera il fascino dell’evoluzione del lottatore resta immutato e la progressione all’interno della Carriera è ancora il modo migliore per esercitarsi ed apprendere le meccaniche legate al sistema di combattimento e le sue tantissime sfaccettature; nel frattempo, vincere gli incontri affrontando avversari man mano più forti non farà altro che accrescere la nostra fama. Il problema della modalità Carriera è sempre lo stesso, ossia un clichè che cambia poco: si firma un contratto, si accetta una sfida, ci si prepara per un tot di settimane fra allenamenti, studio dell'avversario, sparring partner, interviste ad hoc allo scopo di aumentare l’hype pre – gara, match ed eventuale potenziamento dell’atleta dopo aver incamerato i conseguenti punti esperienza relativi all’incontro appena disputato.

Non manca, ovviamente il comparto multiplayer che, in questo caso, presenta una grande novità rispetto al passato, ossia la Carriera Online. Ci sarà, infatti, l’opportunità di guadagnare alcuni punti durante le sfide online, che potranno essere utilizzati per migliorare le abilità del nostro alter ego. La progressione sembra ben strutturata e consente di rendere piacevoli gli incontri online. A livello di netcode, in generale, non sembrano esserci grossi problemi, ma il matchmaking avrebbe bisogno di patch correttiva: al momento, per esempio, non sembra possibile rifiutare un incontro con un avversario che presenta un ping alto. Completa il quadro una modalità Allenamento davvero ben fatta, soprattutto per chi non ha ancora una grande dimestichezza con i complessi comandi di gioco (soprattutto per quanto concerne le combo, fondamentali per mettere al tappeto i vostri avversari).

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A questo punto, direi che è arrivato il momento di entrare nella gabbia ed analizzare le novità di gameplay, vero e proprio fulcro dell’esperienza di gioco e EA Sports UFC 5, lo diciamo subito, riesce a rappresentare il mondo della MMA in maniera estremamente fedele alla realtà. In EA Sports UFC 5, gli sviluppatori sono riusciti ad implementare i movimenti che rispecchiano diversi stili di combattimento anche alla luce del fatto che la UFC include atleti dal background sportivo più diversificato: alcuni provengono dal mondo della boxe, altri da quello del kickboxing, rendendo indispensabile l’implementazione di diversi stili di combattimento includendo sia chi preferisce il combattimento in piedi, sia chi predilige le prese di sottomissione. Il sistema di combattimento, pur apparendo semplice da padroneggiare a prima vista, in realtà è abbastanza complesso: di base, i tasti frontali del controller serviranno per gestire pugni e calci, mentre quelli dorsali si occuperanno di controllare velocità, intensità e direzionalità di ogni colpo sferrato. Gli analogici, a loro volta, contribuiranno alla buona riuscita sia di un attacco, sia di una parata ma serviranno anche nelle manovre di sottomissione.

All’inizio del combattimento partirete con il classico scontro in piedi per poi virare verso un sistema che prevede clinch e prese di sottomissione, anche se nulla vi potrà impedire di usare solo calci e pugni e terminare con un bel KO, ammesso che il vostro avversario ve lo consenta. Se davanti a voi troverete un lottatore con un background da BJJ (brazilian jiu jitzu, una tipologia di lotta brasiliana che predilige il combattimento a terra), questi cercherà di portarvi a combattere a terra; dovrete cercare di non farvi cogliere impreparati ed essere pronti a una eventuale presa, magari partendo voistessi da un clinch, il tutto gestito attraverso lo stick analogico destro. Naturalmente, se sarete voi in svantaggio, dovrete fare in modo di liberarvi dalla presa avversaria, cercando di uscire dalla sottomissione o di stravolgere completamente la sfida. La barra della stamina avrà un ruolo cruciale soprattutto nelle fasi di sottomissione, dal momento che decreterà il dominatore della suddetta fase, un sistema decisamente interessante che ci permetterà di capire se siamo prossimi alla vittoria o vicini alla sconfitta.

Tutto quanto appena descritto non sarebbe degnamente apprezzato se non fosse inserito in una cornice altrettanto degna di considerazione e, in effetti, uno dei primi aspetti che ho immediatamente apprezzato in EA Sports UFC 5 è proprio il comparto grafico, rinnovato in gran parte proprio grazie al nuovo engine Frostbite. Ogni singolo lottatore è davvero bello da vedere (mi è sembrato, per un attimo, di tornare alla serie Fight Night che, per l’epoca, rappresentava quanto di meglio si potesse ottenere in termini grafici) e possiedono movimenti decisamente più fluidi rispetto a quanto visto in passato, merito anche della rinuncia alla cross – gen. A questo proposito va segnalato come una delle cose meglio riuscite sia la modifica dei volti secondaria ai colpi ricevuti: dopo alcuni pugni o calci decisivi, gli atleti iniziano a perdere sangue dal naso, o dalle ferite riportate, e il loro aspetto cambia, in seguito ai danni subiti.

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Setti nasali spostati e tumefazioni sul viso renderanno sì il gameplay più realistico a livello estetico, ma avranno un impatto determinante anche sulla gestione del match: con un naso rotto, o con un occhio tumefatto, la stamina risalirà molto più lentamente. Felice l’intuizione di introdurre il medico a bordo ring in quanto potrà decidere per la sospensione del match in caso di ingenti danni riportati dal lottatore di turno. Altrettanto interessante la presenza di replay e sequenze slow – motion in grado di focalizzare i colpi inferti dai due combattenti. Poco da dire invece sul comparto sonoro: telecronaca in inglese di discreta fattura, colonna sonora firmata come da tradizione per le produzioni sportive, ma nessun acuto degno di particolare menzione.

Amore

Cura per i dettagli

- Il dettaglio di lottatori, arene e pubblico è decisamente alto, tanto che il titolo prevede una classificazione PEGI più alta che in passato, proprio perché il sangue è ben visibile a seguito di colpi critici. Il sangue non si limiterà a scendere solo sul corpo degli atleti, ma andrà anche a macchiare il ring, incrementando il livello di realismo e, sostanzialmente, di brutalità. Il livello tecnico generale è davvero di altissimo livello, la fluidità altrettanto. Le animazioni sono state aumentate rispetto al passato: quando, ad esempio, gli arti si intrecciano e un colpo non viene portato completamente perché trova nel corpo stesso dell'avversario un ostacolo, tutto avviene senza mai assistere ad una compenetrazione poligonale: tanto di cappello.

Performance granitiche

- Guardare i lottatori muoversi a 60 fps fissi e senza tentennamenti non è soltanto uno spettacolo per gli occhi, ma permette anche di pianificare più accuratamente la propria offensiva e schivare con una maggior percentuale di successo i jab e i diretti avversari. In definitiva, grafica e gameplay diventano assolutamente complementari per un binomio davvero ben riuscito.

Un gameplay con la “G” maiuscola

- Abbiamo più volte ripetuto che l’attesa per il nuovo capitolo della serie risulta essere stata dovuta soprattutto alla voglia, da parte degli sviluppatori, di mettere a punto un sistema di combattimento quanto più realistico possibile. Oltre a quanto già detto in precedenza, una caratteristica portante della MMA simulata o reale è la componente di "grappling", ossia il gioco di prese e chiavi articolari che caratterizza e differenzia questo sport da ogni altra disciplina marziale. Il prodotto EA Sports ha creato a tal proposito un sistema chiamato "Seamless Submission", che va completamente a sovrascrivere il meccanismo precedente, basato com'era su minigame che rompevano il ritmo di gioco e remavano contro la filosofia del team di sviluppo di rendere il titolo quanto più fluido e realistico possibile. Ne risulta un sistema molto più intuitivo di quello del predecessore e meno slegato all'incontro stesso: data la natura bipartita delle arti marziali miste, divise tra "ground game" (ossia gioco di prese a terra) e "striking" (gioco di spazi con pugni e calci) era necessario che le due componenti principali dell'incontro non risultassero sconnesse tra loro facendo sì che la transizione dall'una all'altra avvenisse in maniera fluida: obiettivo perfettamente centrato.

Ricchezza di contenuti

- Ottima la ricchezza in termini di offerta di modalità di gioco, che culmina nella modalità Carriera all’interno della quale ho particolarmente apprezzato la presenza dei diversi coach, tra i quali spicca la ben nota Valentina Shevchenko, disposti ad insegnarci i rudimenti della MMA con tutorial estremamente dettagliati. I coach vi proporranno delle sfide e, al completamento delle stesse, avrete la possibilità di guadagnare punti da spendere per il potenziamento del vostro alter ego, sulla falsariga del più classico degli RPG. Sarà, inoltre, possibile anche infortunarsi durante gli allenamenti; subire un potente pugno al volto da parte del proprio sparring partner potrebbe comportare una spesa cospicua in termini di tempo e denaro. Diventa, quindi, importante una pianificazione dei propri addestramenti, ricorrendo ad esempio agli allenamenti al sacco prima di incontri importanti: meno punti evoluzione ma maggiore protezione da infortuni di una certa rilevanza.

Carriera online

- E’ la vera novità contenutistica di EA Sports UFC 5. All'interno di questa modalità sarà possibile accumulare punti evoluzione dopo ogni incontro, da spendere sulle varie statistiche del nostro alter ego digitale. Una interessante variazione sul tema che sicuramente renderà le battaglie online più gratificanti con un netcode risultato abbastanza funzionale all'esperienza. Nonostante il rollback sia ovviamente impraticabile, il ritmo di gioco è molto più lento rispetto ad un picchiaduro tradizionale e quindi, in questo caso, non se ne sente il bisogno.

Una CPU molto intelligente…

- L’IA relativa ai combattimenti è notevolmente migliorata in tutte le modalità. Anche con un livello di difficoltà normale, ho dovuto attaccare e difendermi con più attenzione perché i miei avversari avevano un senso del tempo e delle contromosse decisamente migliore rispetto alle precedenti edizioni del gioco. È ancora possibile scegliere la difficoltà all'inizio del viaggio nella modalità Carriera, ma EA Sports UFC 5 segnala anche il notevole aumento della difficoltà man mano che si sale di livello, aumentando automaticamente la difficoltà una volta che si affrontano gli incontri del campionato. Fortunatamente, è ancora possibile ricominciare gli incontri se si perde un combattimento in modo violento. Si tratta di una “feature” particolarmente utile perché molti degli obiettivi della carriera, ancora una volta, ruotano attorno a un numero elevato di vittorie costanti.

Odio

...Forse troppo

- In merito all’IA della CPU c’è anche l’altra faccia della medaglia in quanto, avolte, è fin troppo “impeccabile”. Durante la carriera offline mi è capitato più e più volte di notare come gli avversari colpiscano in modo diretto le zone già “doloranti” e “ferite”, portando il nostro lottatore a prematuri KO. Questi comportamenti si sono manifestati anche nelle partite rapide e spesso mi sono trovato davanti a lottatori che prevedevano con troppa semplicità le mie mosse. Questo comportamento innaturale è stato evidenziato anche a livelli di difficoltà più bassi e con qualsiasi lottatore come avversario, portandoci a credere come l’IA sia talvolta troppo impeccabile e, quindi, innaturale per un titolo simulativo come UFC.

Online da rivedere

- Al netto della novità rappresentata dalla versione online della modalità Carriera, va rilevato come, al momento, vi siano evidenti problemi di lag che, sicuramente, non giovano alla fluidità dei match in multiplayer. Alla presenza di lag, inoltre, si aggiunge qualche problema nel matchmaking, al di là di quanto già segnalato a proposito del fatto che non si possa rifiutare un match contro un avversario dalla connessione non proprio brillante.

Tiriamo le somme

EA Sports UFC 5 è un simulatore davvero ben riuscito che si afferma presentando diverse migliorie sia a livello grafico che di gameplay. Eccellente il comparto tecnico che regala una cura maniacale del dettaglio: sangue, sudore, effetti dei colpi ed animazioni sono davvero d’impatto. Il gameplay risulta fluido e il sistema di combattimento abbastanza solido, seppure con le sue difficoltà. Anche l’offerta dei contenuti è di primo piano, soprattutto per quanto concerne la nuova carriera online. In definitiva, EA Sports UFC 5 fa molto bene quello per cui è stato progettato, ossia rendere felici gli amanti delle arti marziali miste.
8.5

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L'autore

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Da sempre grande amante di tutti gli sport, ha trasferito questa passione nel mondo dei videogiochi non disdegnando però anche gli altri generi. Ama il nostro calcio quanto sport come il football e l'hockey, ma è sempre pronto a blastare qualche alieno quando ce n'è il bisogno!

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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