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Dead Rising 4
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Recensione - Dead Rising 4Xbox OneGame

A 10 anni di distanza dalla sua prima avventura su Xbox 360, Frank West fa ritorno a Willamette trovandosi subito a casa: il centro commerciale, i cittadini sempre bisognosi d'aiuto... gli zombi! Questo e molto altro avviene in Dead Rising 4: scopriamolo insieme.

Il Gioco

Sono passati ben 16 anni da quando Frank West ha abbandonato Willamette dopo la prima infezione: l'apocalisse zombi sembra ormai sotto controllo e il fotoreporter ha deciso di dedicarsi alla meno avventurosa attività dell'insegnamento, o almeno così pensava: una sera infatti la sua alunna Vick lo porta fuori per quella che lui crede essere una partita a minigolf e che si rivela essere invece un'incursione investigativa in una misteriosa struttura militare proprio a Willamette, dove si mormora accadano strane cose. Esce fuori che lì i militari stanno svolgendo esperimenti segreti di tutti i tipi sugli zombi ed i due investigatori, una volta scoperti dallo staff, sfuggono per il rotto della cuffia. Fast-forward a 4 mesi dopo: in seguito agli eventi alla base militare, Frank è ricercato dalle autorità ed è stato costretto a crearsi una nuova vita come professore di college sotto il nome di... Hank East; è proprio alla fine di una lezione, quando sta sistemando le sue cose, che riceve la visita del colonnello Brad Park, comandante della ZDC (l'ente di difesa dagli zombi indipendente rispetto all'esercito), il quale gli spiega che non è lì per arrestarlo ma per chiedere il suo aiuto. Park gli rivela che Willamette è nuovamente caduta preda di un'enorme invasione zombi, probabilmente fuoriusciti dall'impianto militare segreto nel giorno del Black Friday, proprio mentre veniva inaugurato un nuovissimo e gigantesco centro commerciale, il più grande al mondo. Vista la sua esperienza, Frank è l'unico che può intervenire cercando di scoprire cosa stanno combinando i militari aiutati da un gruppo di mercenari, ma il nostro eroe non ci pensa proprio di lasciarsi coinvolgere e mantiene la sua posizione, finché Park non gli mostra una foto nella quale si vede Vick entrare a Willamette, probabilmente per investigare sull'invasione zombi. Ormai il fotoreporter non può più rifiutare: deve salvare la sua ex-alunna da qualsiasi guaio in cui si sia infilata, e dopotutto un bel servizio che smascheri chi lo aveva messo nei guai quattro mesi prima può anche farlo guadagnare un bel po'. I due salgono quindi su un elicottero diretti verso la città, ma sul posto ci sono anche i mercenari ai quali non sta bene che si ficchi il naso nei loro affari (non a caso l'intera infezione è stata tenuta sotto segreto bloccando tutti i media) e pensano quindi di lanciare un missile all'elicottero facendolo precipitare nel centro commerciale, in mezzo a tanti bei non-morti affamati. Frank, ti aspettavi qualcosa di meglio?

Questa è la premessa narrativa che dà il "La" al ritorno di Frank West nella cittadina di Willamette, ma tante cose sono cambiate da quando il buon Frank fronteggiò le orde di zombi nel centro commerciale della città: per prima cosa il vecchio centro commerciale non esiste più ed è stato sostituito da una nuovissima struttura che somiglia più ad una piccola cittadina, dai corridoi larghissmi e che ai negozi nuovissimi e addobbati per le festività natalizie affianca hotel e aree aperte. Oltre a questo, le stesse minacce che il fotoreporter si trova a fronteggiare sono di tipo diverso rispetto al passato. A causa degli esperimenti fatti nella struttura militare, infatti, ai normali zombi se ne affiancano due nuovi tipi: i neo-infetti, persone appena morse dagli zombi e trasformate in bestie voraci e velocissime, e gli zombi evoluti, ancor più agili ed estremamente coriacei, difficili da abbattere. Come se questo non bastasse, sul campo ci sono anche nemici umani: i mercenari, che faranno di tutto per bloccare Frank e Vick, e gruppi di sopravvissuti violenti che stanno approfittando della situazione per darsi alle razzie.

Ma Frank non è né un novellino alle prime armi, né tantomeno privo di risorse: Dead Rising 4 reintroduce la possibilità di utilizzare ogni oggetto raccolto negli ambienti come arma, ovviamente con risultati differenti visto che una sedia pieghevole non ha la stessa efficacia di una mazza da baseball d'alluminio, e per un tempo limitato dato dall'usura. Le armi/oggetti possono essere da lancio (granate, bombe molotov ma anche palle da bowling e bombole del gas), da corpo a corpo e da fuoco, tutte utilizzate con la classica visuale in terza persona della serie, e torna anche la possibilità di combinarle tra loro per creare nuove devastanti armi. Questo avviene trovando dei progetti che indicano quali oggetti combinare tra loro per ottenere le nuove armi: una volta trovati gli oggetti (generalmente posti sempre vicino a dove troviamo i relativi progetti), possiamo unirli in qualsiasi momento per creare spade fiammeggianti, martelli elettrici, alabarde a motosega e tantissimi folli strumenti di morte. Il sistema di combattimento è piuttosto semplice: ognuno dei tre tipi di armi menzionato ha un proprio slot nel quale possiamo selezionare quella da usare, dopo di che basta usare il bumper sinistro per tirare l'arma da lancio, il grilletto destro per sparare con quella da fuoco (con la possibilità di mirare più accuratamente tramite il grilletto sinistro) e il tasto X per sferrare colpi in corpo a corpo, accompagnato da Y per calciare via i nemici e A per saltare. Man mano che facciamo uccisioni, inoltre, si riempie un contatore combo che ci permette poi di utilizzare un potente colpo che cambia di arma in arma: si va dal semplice colpo di grazia allo zombi più vicino fino ad attacchi che scatenano tempeste di fulmini tutt'intorno a noi, enormi lingue di fuoco a terra e così via.

MX Video - Dead Rising 4

Non tutti gli oggetti dell'ambiente sono però raccoglibili ed utilizzabili come armi da Frank: alcuni sono troppo grandi o pesanti, quindi come fare? Ci viene in aiuto un'altra novità del gioco, l'esoscheletro che, da un certo punto in poi della storia, possiamo trovare ed indossare istantaneamente da apposite casse dei mercenari. Questo potenzia tutte le nostre abilità, d'attacco, permettendoci di sferrare potenti pugni che da soli bastano a tenere a bada le più nutrite folle di zombi, ma ci consente anche di raccogliere armi altrimenti non utilizzabili: sia oggetti come enormi spadoni e asce che gigantesche mitragliatrici vulkan e lanciafiamme lasciati gentilmente in giro dall'esercito. Inoltre è possibile occasionalmente trovare dei potenziamenti che tradformano il nostro esoscheletro dotandolo di armamenti ancora più potenti, come i cabinati da sala giochi che ci dotano di pugni elettrificati o dei potenziamenti militari che ci dotano di mitragliatori da spalla e lanciarazzi.

In Dead Rising 4 ritroviamo anche l'inseparabile macchina fotografica di Frank, per l'occasione potenziata da Vick con un filtro per la visione notturna ed un particolare scanner capace di analizzare strumenti elettronici ed hackerare computer e serrature elettroniche. Oltre alla semplice possibilità di scattare foto conservate in un apposito album, la fotocamera dà vita quindi a nuove possibilità di gameplay come le sezioni investigative durante le quali dobbiamo analizzare tutti gli oggetti presenti in un ambiente per scovare indizi e proseguire così con la storia. E Frank, da simpaticone qual è, può utilizzare la macchina fotografica anche per scattarsi dei selfie nei quali possiamo cambiare la sua espressione facendogli fare smorfie o linguacce.


Il gioco include inoltre una blanda componente stealth: è possibile infatti muoversi accovacciati per non farci notare dai nemici, così da sorprenderli alle spalle e farli fuori in maniera silenziosa, sia con normale attacco alle spalle che usando il meccanismo dei selfie per inquadrare Frank che si fa una foto con i malcapitati prima di spezzargli il collo. Tutte queste abilità sono poi migliorabili e potenziabili tramite un sistema di alberi di abilità sui quali possiamo sbloccare nuove capacità spendendo appositi punti abilità guadagnati uccidendo nemici e scattando fotografie.

Per quanto riguarda invece la struttura del gioco e delle missioni, chi ha provato il precedente episodio della serie non avrà particolari sorprese: ritorna la struttura open world, con la mappa completamente esplorabile e divisa nelle varie aree di Willamette, una delle quali è costituita dal nuovo centro commerciale. Qui ci vengono segnalate sia le missioni principali che quelle secondarie, come la pulizia dei gruppi di psicopatici che hanno occupato vari edifici della città e soprattutto la liberazione dagli zombi di diversi rifugi che diventeranno poi una sorta di nostre basi operative, dove rinasciamo dopo la morte e dove possiamo acquistare indumenti, armi e veicoli. In giro per la mappa capita poi spesso di trovare dei sopravvissuti in pericolo: se ci prendiamo la briga di salvarli eliminando tutti gli zombi che li assediano, questi si recheranno al rifugio più vicino aumentandone la popolazione e facendolo salire di livello, cosa che ci darà accesso ad oggetti più potenti o esclusivi presso i venditori.

E visto che li ho citati poco prima, Dead Rising 4 vede il ritorno anche dei veicoli, che come in DR3 possiamo guidare "lisci" oppure combinare tra loro - previo reperimento degli appositi progetti - per dar vita a folli bolidi come buggy con torrette mitragliatrici, tricicli tosaerba dalle lame mortali e molti altri. Le strade di Willamette sono piene zeppe di zombi, tanto che a volte è impossibile vedere l'asfalto, ed i veicoli sono fondamentali per muoverci da un punto all'altro mentre falciamo allegramente non-morti che saltano da tutte le parti senza mai far tentennare il motore grafico.

A differenza di DR3, invece, stavolta non ritroviamo il tempo limite per la conclusione della storia che ci indicava quando la città sarebbe stata bombardata, e possiamo così dedicarci liberamente ad esplorare e bighellonare senza paura di perdere troppo tempo. Alla fine comunque impiegherete circa una decina d'ore per la sola storia principale, ma se vi dedicherete ad esplorare tutte le location alla ricerca di progetti, collezionabili e missioni secondarie, potrete arrivare intorno alle 14-15 ore. Una volta completata la storia non è più possibile girare per la città, ma rimane sempre la possibilità di scegliere un episodio della storia per tornare nella città con tutti gli oggetti e le abilità che abbiamo sbloccato, così da ripetere parti di trama oppure dedicarci alla ricerca di oggetti. Questo solo per quanto riguarda la storia principale, giocabile unicamente da soli: c'è poi il comparto multigiocatore, che ci permette di giocare in co-op con altri tre giocatori online, nel quale abbiamo a disposizione quattro diversi scenari nei quali raggiungere insieme determinati obiettivi fino al termine di due giorni in-game.

Amore

Quella sagoma di Frank!

- L'aspetto migliore di Dead Rising 4 è senza dubbio la presenza di Frank West, che con la sua ironia riporta nella serie un tipo di comicità horror molto alla Evil Dead: a partire dai selfie che possiamo farci facendo linguacce davanti ai montagne di cadaveri insanguinati o abbracciando simpaticamente uno zombi, passando per i folli costumi che possiamo trovare (compresi quelli di molti eroi Capcom) e fino ad arrivare alle battute che si scambia con gli altri personaggi, Frank è davvero la star dello show, capace di donare risollevare in parte il gioco a livello di carisma.


Massacro zombi

- Questo è da sempre stato il punto forte della saga, e torna ad esserlo anche stavolta: falciare folle enormi di zombi con le armi a nostra disposizione, soprattutto quelle combinate che danno vita ad effetti spettacolari, mentre Frank si inzuppa letteralmente di sangue, è sempre molto divertente. Ed i corpi poi non spariscono magicamente come in molti titoli, ma almeno nel breve termine rimangono lì a terra ammucchiati, a testimonianza delle nostre carneficine.

Mamma guarda, sono Hulk!

- Per lo stesso motivo l'introduzione dell'esoscheletro risulta particolarmente riuscita, perché ci fornisce un ulteriore strumento di devastazione con la possibilità di utilizzare cartelli stradali, colonnine del parcheggio, portiere di automobili e altri oggetti come armi. E se questo non bastasse, gli appositi potenziamenti ci trasformano in macchine mortali con torrette mitragliatrici, lanciarazzi, pugni fulminatori o bocche sputafuoco. Peccato solo che la tuta si scarichi piuttosto velocemente e che le casse da cui prenderla non siano frequentissime nel mondo di gioco: quando però se ne trova una, è festa!


Odio

Una storia con poco mordente

- La trama non è mai stata il punto forte o più importante di Dead Rising, ma ho trovato quella di Dead Rising 4 particolarmente scialba e poco interessante, con personaggi poco caratterizzati tra i quali solo Frank riesce a spiccare. E non vi parlo del finale, che proprio non m'è piaciuto per un motivo che capirete subito appena ci arriverete. Insomma, manca un certo carisma generale e non ci si appassiona alle vicende dei personaggi: peccato.

Ripetitività e poche novità

- Va bene la devastazione delle folle di zombi e l'uso di armi fuori di testa, ma dopo poche ore si inizia a sentire di aver visto tutto quello che il gioco ha da offrire, e questa sensazione non va via nonostante l'introduzione progressiva dei nuovi zombi più potenti o la scoperta di nuovi progetti per armi combinate. Il gioco alla fine non è troppo dissimile da quanto visto in Dead Rising 3 e, se lì certe meccaniche risultavano completamente nuove per la serie e quindi più interessanti, qui sa tutto troppo di già visto. Sì, ci sono le sezioni investigative con la fotocamera, il gameplay stealth e la modalità multiplayer co-op, ma sembrano novità messe lì senza troppa convinzione e che non aggiungono molto al titolo. Dopo tre anni mi sarei aspettato dei progressi più marcati nelle meccaniche (ad esempio evolvendo il sistema di combattimento, che è basilarmente un infinito button mashing del tasto X), mentre qui forse per alcuni aspetti sembra si sia quasi regrediti.

Un passo indietro sul fronte grafico

- Ed a proposito di passi indietro, sicuramente ce n'è stato uno per quanto riguarda l'aspetto visivo del titolo. Non parlo delle prestazioni, perché DR3 andava in bassa risoluzione con pesanti problemi di aliasing ed il frame-rate cedeva spesso nelle situazioni concitate, mentre qui siamo a risoluzione decisamente più alte con una fluidità solidissima, che non mostra mai un singolo tentennamento. Però questo upgrade prestazionale lo paghiamo in termini di qualità grafica, che appare generalmente più scialba e meno curata sia nei modelli 3D che negli effetti di rendering rispetto al precedente episodio.


Qualche problema di troppo

- Non manca infine qualche problemino, come ad esempio il sistema di raccolta degli oggetti piuttosto scomodo che, nel caso di più oggetti vicini tra loro, ci porta a raccogliere quello sbagliato o ci costringe a muovere con precisione millimetrica la telecamera finché non si evidenzia l'oggetto desiderato: può ad esempio capitare di raccogliere, invece di vitale cibo per recuperare energia, una inutile gruccia che gli sta vicino e che magari ci fa gettare a terra il nostro potentissimo martellone esplosivo perché non c'era posto nell'inventario. Se questo avviene durante una lotta concitata e con la salute agli sgoccioli, può essere davvero seccante. Ho poi avuto qualche sporadico problema con alleati guidati dall'IA che si incastravano su ostacoli e pareti, e con la voce dei personaggi (completamente in italiano) che andava e veniva durante i dialoghi, facendomi capire poco di quello che veniva detto.

Tiriamo le somme

Nonostante il protagonista carismatico ed il divertente gameplay ultradistruttivo, Dead Rising 4 non riesce purtroppo ad apportare sufficienti novità rispetto al precedente episodio della serie, regredendo anzi sui fronti della varietà di gioco, del carisma generale e dell'impatto grafico. Il risultato finale è un titolo che, pur lasciandosi giocare dall'inizio alla fine, sa molto di già visto e di occasione sprecata: se avete apprezzato DR3 probabilmente vi divertirete anche con questo, ma se cercavate novità degne di nota purtroppo non ne troverete.
7.0

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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