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Recensione - Watch Dogs 2Xbox OneGame

Il primo Watch Dogs è stato uno dei titoli più controversi di Ubisoft, rivelandosi un enorme successo commerciale ma dividendo profondamente critica e pubblico. Un sequel era inevitabile, ma con Watch Dogs 2 gli sviluppatori hanno deciso per un approccio decisamente differente. Vediamo quindi se questa nuova visione del mondo degli hacker sia riuscita a convincerci.

Il Gioco

Che vi piaccia o no, Watch Dogs è stato dei casi più interessanti degli ultimi anni. Il gioco in sé era più che valido e offriva diversi spunti interessanti, ponendosi come una vera alternativa al dominio di Grand Theft Auto nel campo dei titoli open world. Anche la critica si schierò in maniera tutto sommato positiva, ma il pubblico al contrario si infuriò non poco. La colpa? Il marketing. Watch Dogs venne presentato con dei filmati di gameplay dalla qualità sbalorditiva e mostrando delle meccaniche rivoluzionarie... talmente belli che infatti la versione finale non riusciva a reggere il confronto, e la parola “downgade” divenne il marchio di fabbrica del titolo. Poco importa che il gioco fosse comunque divertente e solido (seppur con molti difetti), i fan si sentirono traditi. Ubisoft sembra però aver imparato la lezione, e per Watch Dogs 2 ha adottato una strategia molto più “soft” e realistica per quanto riguarda il marketing, cambiando al contempo molti aspetti del gioco specialmente per quanto riguarda il target di riferimento. Nel primo Watch Dogs il protagonista Aiden Pearce era un vendicatore solitario, traumatizzato dall'omicidio della nipote e in cerca di vendetta personale. I temi quindi erano piuttosto cupi, adulti e quasi opprimenti... Watch Dogs 2 è il totale opposto. Le vicende ruotano intorno a Marcus Holloway, un hacker tanto abile con i computer quanto con il parkour che vuole “svegliare” i cittadini di San Francisco. La città infatti è, all'insaputa della popolazione, completamente sotto il controllo della Blume, una multinazionale che sfrutta il sistema operativo urbano ctOS per controllare praticamente ogni cosa. Questo avanzato sistema si interfaccia con telecamere, smartphone e qualsiasi apparecchio tecnologico registrando una serie infinita di dati che la Blume utilizza per creare dei profili di ogni singolo cittadino con una precisione tale da poter prevedere le azioni di una persona ancora prima che le faccia. Anche lo stesso Marcus è stato vittima di questo sistema, che a causa delle sue doti informatiche e dei suoi ideali lo ha identificato come potenziale minaccia, facendolo arrestare per reati che non aveva commesso, ovviamente con prove false. La nostra prima missione consiste quindi nell'infiltrarci nei server del ctOS e cancellare il nostro profilo, e tale impresa riesce ad impressionare il gruppo di hacker noto come DedSec.

Questo collettivo si rivela essere un covo di teenager piuttosto stereotipato, ma con delle personalità molto interessanti. La loro guerra contro la Blume si svolge a suon di... follower. I DedSec infatti hanno creato una propria app dove pubblicano le loro attività da hacker, e ogni dispositivo su cui è installata viene sfruttato come processore per queste attività. In parole povere, maggiore è il numero di follower e maggiore è la potenza di calcolo che la DedSec può utilizzare per hackerare i computer principali del ctOS e rivelare a tutti le loro operazioni. Ma come racimolare migliaia di seguaci disposti a scaricare l'app? Semplice, fare casino per la città. Durante l'avventura di Watch Dogs 2 quindi ci troviamo a svolgere le missioni più disparate e “caciarone” possibili, come ridicolizzare star della televisione, rubare auto tecnologiche dai set di film e smantellare le attività delle gang malavitose di San Francisco, oltre a farci selfie nei luoghi più iconici della città e partecipare a gare di droni, motocross e simili. Qualsiasi missione, che sia principale o secondaria, ci ricompensa con un numero variabile di follower, che possono essere paragonati ai classici punti esperienza: una volta raggiunto un determinato numero vengono sbloccati dei Punti Ricerca con cui potenziare le abilità da hacker e combattimento di Marcus.

MX Video - Watch Dogs 2

Parliamo quindi del gameplay di Watch Dogs 2. Come era lecito aspettarsi la formula di base è la stessa del precedente capitolo, ma con diverse migliorie. Ci troviamo quindi di fronte ad uno sparatutto in terza persona con un sistema di coperture molto simile a quello visto negli ultimi capitoli della serie Ghost Recon (in fondo sempre di Ubisoft stiamo parlando), ma il vero fulcro dell’esperienza sta nelle doti di hacker di Marcus. Grazie al suo smartphone infatti possiamo svolgere diverse azioni, come infiltrarci nella rete di telecamere della città per studiare la posizione dei nemici, far saltare le tubature della strada o attivare i semafori per creare incidenti utili ad intralciare i nemici che ci inseguono. Queste abilità potevano essere utilizzate anche da Aiden Pearce, e in Watch Dogs 2 sono tutte nuovamente presenti. Spendendo i Punti Ricerca si possono sbloccare interessanti potenziamenti, come ad esempio inviare false segnalazioni su un bersaglio per farlo arrestare dalla polizia o farlo diventare il bersaglio di una gang, creare hacking di massa e controllare da remoto qualsiasi veicolo. Quest’ultima è una delle innovazioni più interessanti, infatti permette di controllare a distanza qualsiasi mezzo e ordinargli di accelerare, andare in retromarcia o sterzare a destra e sinistra, molto utile per sgomberare la strada durante una fuga… o ancora meglio, far sbandare le auto dei civili contro quelle della polizia. Una delle principali novità inoltre riguarda l’introduzione di due gadget inediti: il Jumper e il Quadridrone. Il primo è un piccolo drone su due ruote dotato di telecamera e in grado di saltare, che può infiltrarsi in luoghi angusti come crepe nei muri o condotti dell’areazione, permettendo a Marcus di segnare la posizione dei nemici e hackerare alcuni terminali come se fosse sul posto. Il secondo, al contrario del Jumeper, non può eseguire hacking sul posto ma essendo in grado di volare è perfetto per eseguire ricognizioni e rubare codici di accesso dalla distanza. Entrambi inoltre possono essere potenziati per renderli ancora più efficienti, e sono delle risorse indispensabili per sopravvivere. Anche il sistema di hacking presenta delle novità, con terminali che hanno diverse opzioni per essere attivati: per alcuni basterà avvicinare lo smartphone, per altri dovremo prima trovare il terminale principale seguendo una traccia, altri ancora presentano dei rompicapo dove dovremo allineare vari nodi sparsi nell’area per portare la corrente.

Non manca naturalmente un vasto arsenale di armi nel caso la situazione precipiti, ma la scelta si riduce a classiche armi da fuoco che spaziano da pistole a fucili d’assalto, a pompa, da cecchino e così via rientrando nei parametri del genere. L’unica feature degna di nota è la possibilità di personalizzarle con una vasta scelta di skin, ma per il resto la furtività e l’hacking si rivelano sempre le scelte migliori.

Dal punto di vista tecnico Watch Dogs 2 riesce ad offrire un colpo d’occhio veramente degno di nota nelle fasi di gameplay, mentre durante le cut-scene in real-time il livello dei dettagli si alza ancora di più. Il frame-rate si è rivelato stabile nella maggior parte delle situazioni, anche se ho notato dei piccoli rallentamenti nelle fasi di guida con i mezzi più veloci, specialmente quando si cambia bruscamente direzione. Degna di nota anche la colonna sonora e il doppiaggio, anche se ho preferito tornare alla lingua orginale dopo alcune ore: Marcus e compagni utilizzano uno slang molto giovanile che in inglese rende bene, mentre in italiano perde molto risultando quasi forzato. Sono arrivato ai titoli di coda con il timer che segnava quasi 20 ore di gioco, durante le quali mi sono dedicato anche ad alcune missioni secondarie ma tralasciandone molte.

Infine segnalo la presenza di un comparto multigiocatore, sia per la cooperativa che ci vede svolgere missioni in compagnia di un amico, sia per partite "Caccia all'uomo" dinamiche che ci vedono dare la caccia a giocatori che hanno alzato troppo il livello di ricercati, o finire noi stessi bersagli di altri giocatori; purtroppo però mi è stato impossibile provare questa feature considerato che i server sono stati spenti per risolvere alcuni bug e problemi che affliggevano il multiplayer. Nel momento in cui vi scrivo, quindi, non posso dirvi come sono la Caccia all’Uomo, hackerare un altro giocatore nella sua partita senza farsi scoprire e così via, per cui non resta che sperare che i problemi vengano risolti al più presto.

Amore

San Francisco

- La vera protagonista di Watch Dogs 2 è San Francisco. La città risulta viva, colorata e soprattutto piena di attività da svolgere, oltre a negozi, ristoranti e concessionarie da visitare. Anche i passanti sono più reattivi alle varie situazioni, ad esempio chiamando ambulanze e polizia in caso di incidenti, reagendo se importunati o anche semplicemente facendoci dei veri e propri photobomb mentre ci scattiamo un selfie. L’area di gioco inoltre è molto più estesa rispetto al predecessore, con riproduzioni fedeli dei luoghi più iconici della città californiana. Le aree esterne come la Silicon Valley, inoltre, rappresentano delle interessanti diversificazioni alla zona urbana e anche semplicemente vagare senza meta è un piacere. Non mancano infine un gran numero di easter egg di vario tipo, ma vi lascio la sorpresa nello scoprirli.

Giocattolini tecnologici

- Ho particolarmente apprezzato i due nuovi droni a disposizione di Marcus. La loro implementazione si sposa perfettamente sia con il contesto del mondo di gioco sia con il gameplay, risultando ben presto degli strumenti utilissimi e soprattutto divertenti da utilizzare. Potenziandoli, inoltre, si sbloccano ulteriori opzioni interessanti, come ad esempio installare un altoparlante sul Jumper per insultare le guardie che così correranno dietro al drone, lasciandoci la via libera.

Hacking e Stealth, che passione!

- Il gioco ci permette di scegliere liberamente l’approccio con cui affrontare le varie situazioni, ma è innegabile come i punti forti siano l’hacking e lo stealth. Arrivare ad armi spianate senza aver prima studiato la situazione si traduce quasi sempre nella morte certa, complice anche la resistenza di Marcus praticamente nulla. Anche il più semplice dei nemici con due colpi contati può ucciderci, figuratevi quando vi troverete contro soldati ben più addestrati ed equipaggiati. Lo scontro a fuoco è utile solo come ultima risorsa per guadagnare tempo e fuggire, mentre azioni furtive e hacking si rivelano molto più produttive e soddisfacenti.

Comparto tecnico

- Come già accennato, Watch Dogs 2 vanta un comparto grafico di tutto rispetto, e gli sviluppatori sono sono riusciti a creare un’ambientazione davvero suggestiva. Spesso mi sono trovato ad ammirare il panorama per il semplice gusto di guardarlo, con scorci che fanno venire voglia di tirare fuori il telefono e scattarci un selfie. Non mancano alcuni piccoli problemi con un aliasing a volte troppo marcato, pop up o texture che caricano leggermente in ritardo, ma nel complesso è difficile lamentarsi troppo del risultato raggiunto.

Odio

Marcus chi?

- Ubisoft ha svolto un buon lavoro nella caratterizzazione dei nostri compagni (in particolare Wrench)... ma a quanto pare si è dimenticata di fare lo stesso con Marcus. Ho trovato il protagonista piuttosto anonimo, con motivazioni scontate e ancora più stereotipato del solito. Anche la trama principale purtroppo soffre dello stesso problema. Per quanto ci siano alcuni colpi di scena e spunti interessanti, per la maggior parte del tempo ci troviamo a compiere bravate in giro per San Francisco, rendendo la storia principale piuttosto scialba. Questo non vuol dire che non sia divertente, anzi; ma spesso le missioni secondarie si rivelano interessanti alla pari se non più di quelle principali.

Never skip leg day

- Oltre ad essere un abile hacker, Marcus ha delle doti atletiche non indifferenti, e muoversi per la città superando ostacoli con mosse di parkour è sempre divertente. Peccato che in alcune situazioni il protagonista sembri dimenticarsi come utilizzare le gambe per saltare, rimanendo bloccato in punti in cui anche una persona normale probabilmente riuscirebbe a scavalcare un muro. Ovviamente si tratta di situazioni volute in cui evidentemente dobbiamo cercare un determinato percorso, ma è abbastanza ridicolo vedere un protagonista che salta come un grillo e fa balzi mortali anche solo per scendere da 20 centimetri, e poi si ferma davanti a muri poco più alti di lui o a ringhiere che gli arrivano alla vita.

Tiriamo le somme

Watch Dogs 2 è un titolo solido che presenta diverse migliorie rispetto al suo predecessore. Le gesta di Marcus e compagni sono caciarone e quasi spensierate, anche se questo aspetto “giocoso” purtroppo rende la trama meno profonda di quanto ci si poteva aspettare, ma non per questo meno divertente. Il gameplay invece è il punto forte del gioco e premia molto lo stealth e l’hacking, mentre se cercate un’esperienza più diretta in cui sparare a qualsiasi cosa cammini forse non è il titolo che fa per voi. Se amate i free roaming sandbox si tratta comunque di un gioco da provare assolutamente, specialmente se cercate una valida alternativa a GTA.
8.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Ubisoft e Xbox.


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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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