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Clockwork Tales: Of Glass and Ink

Recensione - Clockwork Tales: Of Glass and InkXbox One DigitalGame

Sulla scia delle vecchie glorie videoludiche di fine anni ’90 come Myst e Riven, ecco fare la sua comparsa sul Game Store l'avventura grafica Clockwork Tales: Of Glass and Ink. Siete abbastanza curiosi e nostalgici da seguirci in un viaggio tra vetro e inchiostro, animali meccanici, improbabili archibugi a vapore e soldati tedeschi malvagi? Allora leggete la nostra recensione di Clockwork Tales: Of Glass and Ink.

Il Gioco

Chi lo dice che le avventure grafiche sono morte? Di sicuro non i ragazzi polacchi di Artifex Mundi, dei veri veterani dello sviluppo di titoli punta e clicca. Complice la grande diffusione di titoli indipendenti destinati per lo più al mercato mobile, gli Artifex Mundi fanno approdare la loro ultima fatica videoludica, Clockwork Tales: Of Glass and Ink, per la prima volta anche sullo store di Xbox One.

Il titolo prende vita in un’improbabile ambientazione dalle tinte steampunk e ci racconta di un anziano e imprudente scienziato, il dottor Ambrose Ink, che cerca di far luce su una serie di devastanti terremoti che si susseguono con uno schema ben preciso. La sua ricerca lo conduce fino al remoto villaggio di Hockwald, in cui il professore paga a caro prezzo la sua curiosità, finendo imprigionato da una fazione militare tedesca capitanata dal genio del male Gerhard Barber, che ha preso il controllo della zona. Prima di essere messo fuori gioco, il buon Ink decide di mettere al corrente delle sue scoperte la sua figlioccia nonché migliore allieva, Evangeline Glass, che avrà il compito di far luce sul mistero che circonda Hockwlad e tirare fuori dai guai il suo mentore.

Ai comandi della bella Evangeline dovremo quindi investigare su quanto è accaduto al professore, esplorando, parlando con gli abitanti del villaggio, raccogliendo indizi all’interno delle aree del gioco e spesso risolvendo enigmi basati sulla collezione di oggetti, su puzzle da ricomporre o interruttori da ruotare nella corretta sequenza. Talvolta, in presenza di casse o di dispense, il gioco ci chiederà anche di assemblare dei gadget specifici raccogliendo una serie di ingredienti di uso comune presenti su una lista, mediante un minigioco basato sulla memoria visiva e sul ragionamento. Nulla di particolarmente impegnativo, ben inteso, anche se qualche enigma richiederà un po’ di pazienza e concentrazione in più, specie verso le fasi finali del gioco.

Ad ogni modo, il titolo offre anche ai più pigri la possibilità di ottenere suggerimenti o addirittura di skippare del tutto i minigiochi tramite la pressione del tasto su della croce direzionale del pad, funzione però utilizzabile solo a intervalli di 30 o 60 secondi, in base alla difficoltà scelta all’inizio dell’avventura. Nel corso delle nostre indagini con Evangeline potremo contare sull’aiuto di Matthew, un volatile meccanico inventato dal professor Ink, che potremo utilizzare per raggiungere oggetti troppo lontani o per distrarre i nemici. Clockwork Tales: Of Glass and Ink presenta una bella atmosfera, merito in primis del genere steampunk che rende l’avventura un’esperienza surreale. Nulla da dire infatti sul comparto artistico che nonostante l’aspetto rudimentale e la pochezza di animazioni sullo schermo, riesce comunque a distinguersi proponendo scenari e personaggi disegnati a mano di buona fattura e soprattutto funzionali all’atmosfera generale del gioco.

Buona anche la giocabilità, complice un’interfaccia di gioco essenziale e non invasiva. A non convincere del tutto invece è la trama, piuttosto anonima dall’inizio alla fine e intrisa di luoghi comuni provenienti da altre opere narrative e videoludiche, che vengono mescolate come un minestrone dal sapore già sentito. Al netto dei suoi pregi e difetti, Clockwork Tales: Of Glass and Ink è un titolo dall’innegabile carisma che vi terrà impegnati per circa un paio d’ore con l’avventura di Evangeline, al termine della quale sbloccherete un capitolo bonus della durata di un’oretta che funge da prequel del gioco in cui potrete impersonare il dottor Ink e ripercorrerne le gesta fino al momento della sua cattura.

Amore

Vetro e inchiosto, passione e nostalgia

- I ragazzi di Artifex Mundi sono dei grandi appassionati di avventure grafiche punta e clicca vecchio stile, lo si avverte chiaramente giocando al gioco. Per quanto distante dai tecnicismi proposti da altri titoli appartenenti allo stesso genere narrativo, questo Clockwork Tales: Of Glass and Ink è un’avventura dotata di carisma, enigmi mai troppo difficili da risolvere ed è piacevole da giocare per tutta la sua non eccessiva durata. Se vi sentite orfani delle vecchie glorie videoludiche di fine anni ’90 targate Sierra, Clockwork Tales: Of Glass and Ink è se non altro un buon motivo per celebrare i bei tempi andati.

Buon comparto sonoro

- Inaspettatamente Clockwork Tales: Of Glass and Ink propone un ottimo comparto sonoro composto di una colonna sonora che tiene compagnia per tutta l’avventura descrivendo musicalmente gli scenari che andremo a visitare e di un sound design di buona fattura che ci racconta nel migliore dei modi l’azione di elementi e personaggi presenti sullo schermo che spesso sono scarsamente animati, se non del tutto statici.

Odio

Ma che mi racconti?

- Nonostante il carisma dell’opera, mi sarei aspettato qualcosina in più dalla storia di Clockwork Tales: Of Glass and Ink, che prende vita e giunge al termine in modo piuttosto anonimo, miscelando goffamente diversi spunti da altre opere letterarie e videoludiche, dando vita ad una trama che sa di già visto. Probabilmente l’unico vero neo di tutto il gioco.

Do you speak english?

- Come spesso accade per le produzioni indipendenti, anche Clockwork Tales: Of Glass and Ink è sprovvisto di una localizzazione italiana e i sottotitoli sono presenti solo in lingua inglese. Nulla di particolamente insormontabile visto che, come ho già detto, il titolo non gode di una scrittura particolarmente elaborata, ma forse era lecito aspettarsi uno sforzo in più da questa produzione al suo approdo su una console come Xbox One, visto soprattutto che nella sua versione PC è dotato di tutte le localizzazioni, italiano compreso.

Tiriamo le somme

Clockwork Tales: Of Glass and Ink è un titolo palesemente ispirato alle esperienze videoludiche che furono e non nasconde il suo cuore pulsante alimentato dalla passione e la nostalgia per il genere punta e clicca vecchio stampo del team di sviluppo polacco Artifex Mundi. Dotato di carisma e piacevole da giocare, vi terrà compagnia a suon di enigmi e indagini per circa 3 ore, una durata perfetta per un titolo del genere. Nonostante qualche dubbio sulla fattura della trama e sui discutibili tempi narrativi, Clockwork Tales: Of Glass and Ink propone un buon comparto artistico e un’inaspettata cura per il sonoro, sprovvisto purtroppo di qualsiasi tipo di localizzazione italiana. Se siete degli amanti del genere steampunk e dei nostalgici delle avventure punta e clicca dei vecchi tempi, e soprattutto vi sentite abbastanza motivati, vi consiglio di dargli una possibilità prima o poi.
7.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Artifex Mundi e Xbox.


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L'autore

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Classe '79, sound designer di professione. La sua incrollabile passione per i videogiochi nasce solo all'inizio degli anni '90 e viene presto affiancata da quella per il doppiaggio. Col passare del tempo la sua carriera di videogiocatore onnivoro si focalizza sulla scena PC, ma poi assume sembianze più mature con l'avvento di PlayStation e di tutte le successive console che prenderanno lentamente possesso di casa sua.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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