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img The Witcher 3: Wild Hunt
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Recensione - The Witcher 3: Wild HuntXbox Series X | S Xbox OneGame

Dopo una lunga attesa Geralt di Rivia fa finalmente il suo ritorno con The Witcher 3: Wild Hunt, invitandoci ad immergerci in un mondo mai così vasto, ricco e pieno di insidie. Non potevamo non rispondere alla chiamata, e l'abbiamo accompagnato volentieri nelle sue avventure tra i Regni del Nord; eccovi il nostro resoconto.

Il Gioco

Il mondo di The Witcher è stato creato dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski; è un mondo violento ma estremamente attraente grazie ad un approccio dark fantasy pesantemente influenzato da miti e leggende europee, dove per sopravvivere bisogna essere scaltri e forti. Geralt di Rivia è l’eroe di questo mondo, l’unico individuo che può tenere testa ad ogni malvagità creata da Sapkowski perché egli è uno Strigo, o Witcher, un individuo molto più potente di qualsiasi essere umano. Si guadagna da vivere uccidendo tutte quelle creature che spaventerebbero anche i più coraggiosi, e per questo gli unici che non lo temono sono gli stolti; Geralt è un male necessario nel mondo di The Witcher.

The Witcher 3: Wild Hunt è ambientato sei mesi dopo gli eventi di The Witcher 2: Assassins of Kings e ci vede nuovamente nei panni dello Strigo; tutto ha inizio con un sogno di Geralt che preannuncia l’arrivo di un gruppo di esseri spettrali noto come La Caccia Selvaggia che, per motivi ignoti, sembrerebbero essere sulle tracce della pupilla di Geralt, Cirilla o, come la chiamano tutti, Ciri. La ragazza fu presa in custodia in tenera età da Geralt che le insegnò a combattere come un Witcher, ma poté presto contare anche su particolari abilità magiche conferitegli dalla stirpe dei suoi antenati. La ragazza fu presa in custodia in tenera età da Geralt che le insegnò a combattere come un witcher. Ma cosa ha a che vedere Ciri con la storia che viviamo in The Witcher 3: Wild Hunt? E perché Yennefer, la maga dai capelli corvini ed antico amore di Geralt, si è fatta nuovamente viva contattandolo e chiedendogli di incontrarsi? Le risposte a queste domande rappresentano solo l'inizio della grande avventura del nuovo titolo di CD Projekt RED.

The Witcher 3: Wild Hunt è un gioco di ruolo open world caratterizzato da un mondo vastissimo ed interamente esplorabile sin da subito, nel quale si dipanano un'enorme quantità di trame e sottotrame, ognuna delle quali connessa a molteplici missioni da affrontare. La maggior parte delle volte per iniziare una missione basta avviare un dialogo - in inglese con sottotitoli in italiano - con uno dei tanti personaggi del gioco e in base a ciò che risponderemo, cambiano alcuni aspetti della storia. Il gioco presenta una storia principale ben definita, ma non è raro, mentre si esplorano le ambientazioni e si parla con i vari personaggi oppure si leggono le richieste d'aiuto esposte alle bacheche delle varie città, metterla da parte anche per diverse ore mentre ci immergiamo in storie secondarie altrettanto interessanti e coinvolgenti.

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E non si corre neanche il rischio di perdere di vista qualche missione qualora dovessimo accettarne troppe: queste rimangono infatti elencate nel diario personale di Geralt, dove in ogni momento possiamo selezionare quella da seguire (anche in base al livello d'abilità richiesto, chiaramente indicato: alcune missioni potrebbero infatti rivelarsi troppo ardue e dovremo attendere di essere "cresciuti" prima di affrontarle) accantonando momentaneamente le rimanenti. Una volta selezionata una missione, il gioco ci mostra sempre sulla mappa il prossimo obiettivo fornendo anche un pratico "gps" che, sulla mini-mappa in alto a destra nello schermo, ci aiuta a raggiungerlo; gli obiettivi possono essere i più disparati: esplorare uno scenario alla ricerca di un oggetto, uccidere un mostro, trovare un personaggio chiave, sconfiggere gruppi di nemici, ma sono spesso tenuti insieme da storie estremamente interessanti e affascinanti, tanto da risultare sempre diverse l'una dall'altra. Esistono anche determinate missioni nelle quali i personaggi ci offrono una ricompensa, e prima di accettare possiamo contrattare il prezzo stando però attenti a non indisporre il nostro interlocutore con prezzi troppo elevati, altrimenti questo interromperà la trattativa.

Non mancano poi i mini-giochi: il più importante è sicuramente il Gwent, un gioco di carte strategico nel quale possiamo cimentarci contro numerosi avversari e che ci permette di migliorare e potenziare sempre più il mazzo acquisendo nuove carte dai mercanti. In pratica il Magic the Gathering del mondo di The Witcher. Troviamo poi corse a cavallo o interessanti cacce al tesoro che ci porteranno all'interno di costruzioni in rovina alla ricerca di antichi manufatti. La mappa di gioco è immensa ed è suddivisa in isole e regioni tra cui Velen, Novigrad e l'arcipelago Skellige, ognuna delle quali ricca di cittadine, villaggi, fortezze ed ovviamente pianure, colline, boschi, paludi, laghi.

Nel gioco passiamo quindi buona parte del tempo viaggiando alla ricerca di contratti, cavalcando attraverso ampie vallate, scalando montagne, nuotando, immergendoci nel mare e inoltrandoci in paludi malsane; per spostarsi da un luogo all’altro, Geralt può contare sul suo fido cavallo Rutilia oppure può decidere di solcare i mari a bordo delle molte barche che si trovano lungo le coste, ma è anche possibile effettuare il viaggio rapito tra zone che sono state già visitate. Bisogna però fare molta attenzione a dove si va, perché in determinate aree non ci vuole molto ad imbattersi contro gruppi di nemici o mostri molto più forti di noi, e la morte è sempre dietro l'angolo. Nel gioco infatti i nemici non si adattano automaticamente al nostro livello ed il livello di ognuno è indicato da un numero e relativo colore: verde vuol dire che il protagonista è in grado di affrontare la creatura, rosso significa che la creatura è più potente e non conviene affrontarla in combattimento, mentre l'icona di un teschio indica morte certa contro quel nemico. Quando incontriamo avversari troppo forti, la strategia migliore è evitarli e tornare sul posto dopo che avremo guadagnato un sufficiente numero di livelli esperienza. Se questo può essere un ostacolo quando incontriamo determinati nemici, significa però anche che, lavorando molto sulla crescita di Geralt e completando numerose missioni secondarie per salire di livello, riusciremo a far sì che molti combattimenti diventino nettamente più facili ed approcciabili.

E veniamo quindi ai combattimenti veri e propri. Geralt è, come ogni Witcher, munito di due spade: una è d'acciaio (ma può essere anche una mazza, ascia o altro) e serve per combattere esseri umani ed animali, mentre l’altra è d'argento ed è maggiormente efficace contro mostri e creature sovrannaturali. Oltre a queste due armi, gli sviluppatori hanno dotato il protagonista di una balestra che può sparare diversi tipi di dardi e che è utile per i combattimenti a lunga distanza, oltre a diversi tipi di granate creabili tramite specifici ingredienti e dotate di effetti diversi tra loro. I combattimenti di The Witcher 3: Wild Hunt si muovono in equilibrio tra l'RPG puro e l'action-RPG: abbiamo un pulsante per i fendenti normali e uno per gli attacchi potenti ed è possibile, con un po’ di pratica, parare, contrattaccare o schivare i colpi dei nemici effettuando una piroetta o una capriola al momento giusto. Durante i combattimenti possiamo inoltre usare - purché l'apposita barra sia piena - i Segni, una sorta di magie utili ad attaccare o a difenderci come il segno Quen che forma uno scudo protettivo, l’Igni che infligge danni da fuoco, l’Aard che scaglia raffiche telecinetiche e l’Axii capace di disorientare momentaneamente gli avversari.

Anche se The Witcher 3: Wild Hunt presenta un sistema di combattimento che lo potrebbe far sembrare un titolo d'azione in cui bombardare ripetutamente di colpi i nemici, una simile tattica non farebbe che portare a morte certa. I combattimenti sono infatti in realtà molto strategici ed è essenziale non gettarsi a capofitto contro il nemico ma capire come poterlo affrontare per avere la meglio. E' importantissimo pazientare, saper mantenere le distanze, schivare al momento giusto e affondare i colpi quando i nemici sono meno sguarniti; solo così si riuscirà a prevalere.

Ed ovviamente di grande importanza sono gli equipaggiamenti: prima di combattimenti importanti è bene attrezzarsi di tutto punto ed assicurarsi che spade e armature siano in buone condizioni. Queste possono infatti usurarsi in combattimento perdendo così d'efficacia, e vanno quindi riparate presso i fabbri oppure usando appositi kit. I fabbri possono anche costruire o potenziare armi, guanti, corazze, pantaloni e stivali, purché forniamo loro i relativi progetti - reperibili esplorando il mondo di gioco - ed i componenti necessari. Ogni arma o pezzo di armatura, oltre ad offrire diverse caratteristiche, può contenere degli slot in cui inserire delle rune che sbloccano determinati bonus. Ovviamente, per chi ha poca pazienza nella raccolta di componenti e progetti, è sempre possibile acquistare l'attrezzatura tramite i molti mercati, spendendo i soldi faticosamente sudati in missione.

Ricorrendo alla schermata dell’alchimia è inoltre possibile creare pozioni, unguenti, decotti, bombe e altri oggetti utili a curaci, a difenderci o ad attaccare: per creare uno specifico oggetto bisogna disporre della relativa ricetta e degli ingredienti necessari. Oltre alla creazione di pozioni, si possono poi preparare decotti di mutageni utili ad aumentare determinate abilità di Geralt. I mutageni sono degli ingredienti di diverso colore - rosso, blu, verde e giallo - che si trovano nei corpi dei mostri uccisi e possono servire anche a conferire ulteriori bonus alle abilità del protagonista. Dato che anche le abilità principali del protagonista vengono contraddistinte dai colori rosso per il combattimento, blu per i segni, verde per l’alchimia e giallo per un gruppo di altre particolari tecniche, sarà sufficiente far corrispondere il colore dell’abilità a quello del mutagene per potenziarla.

Oltre a potersi curare con pozioni ed unguenti, Geralt può riacquistare le forze meditando. La meditazione serve anche per far trascorrere il tempo più velocemente e far ad esempio arrivare la notte qualora una determinata missione lo richieda.

Uccidendo mostri e completando missioni si guadagnano punti esperienza e, di conseguenza, si sale di livello diventando sempre più potenti. Ad ogni livello si guadagnano punti abilità spendibili per l’acquisto di nuove tecniche o per migliorare le abilità già possedute; per usare una tecnica acquisita dobbiamo attivarla inserendola in uno slot abilità. In base alle tecniche utilizzate, cambierà anche lo stile di combattimento del protagonista. Oltre a tutte le tecniche che Geralt può acquisire progredendo nel gioco, egli è dotato inoltre sin dall’inizio di una sorta di sesto senso che gli permette di evidenziare gli oggetti di interesse. Questo è molto utile nelle fasi esplorative in cui Geralt dovrà eseguire un'indagine ricercando indizi insiti negli scenari, o anche solo per individuare tutti gli oggetti intorno a noi nei quali è possibile cercare oggetti.

Nel corso del gioco, il destino di Geralt si incrocerà con quello di tanti altri personaggi e molte decisioni che ci troveremo ad affrontare lungo il cammino ci indirizzeranno verso uno dei 36 differenti finali del gioco. E la durata della storia non è una preoccupazione: durante il test del gioco ho impiegato poco più di 60 ore per arrivare ai titoli conclusivi, ma ho saltato parecchie missioni secondarie che avrebbero allungato ulteriormente l'esperienza.

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Amore

Un coinvolgente romanzo videoludico

- Gli sviluppatori di CD Projekt RED sono stati talmente abili da creare una storia in cui, anche se la situazione politica e i molteplici personaggi secondari sono nettamente collegati a ciò che è successo in The Witcher e in The Witcher 2, i giocatori riusciranno a comprendere al meglio ogni situazione grazie anche ai numerosi libri sparsi per il mondo di gioco che spiegano molto bene eventi passati, oltre ad illustrarci le varie creature che si incontrano nella storia. Ma anche se non siete grandi lettori e non vi andrà di consultare centinaia di pagine, nessun timore perché la trama di The Witcher 3: Wild Hunt riesce ad essere sempre chiara ed ogni evento prende il giocatore per mano accompagnandolo alla scoperta di un mondo incredibile e dalle mille sfaccettature. Il titolo sfoggia un mondo fantasy assolutamente non scontato, ricco e molto suggestivo dove persino la storia di un litigio tra coniugi può trasformarsi in una trama sorprendente e ricca di risvolti occulti. Un gioco che riesce a coinvolgerci anche nelle più marginali trame secondarie grazie ad una mitologia estremamente affascinante, personaggi profondi e sfaccettati ed ottimi dialoghi; senza neanche rendercene conto, ci troviamo immersi con tutta l’anima in un vero e proprio romanzo videoludico.

Impatto visivo

- La realizzazione grafica è stata sempre uno dei punti di forza della serie e questo terzo capitolo non fa eccezione: dalla splendida realizzazione dei volti fino alle spettacolari ambientazioni che sfoggiano un sistema di illuminazione allo stato dell'arte che che anima un completo ciclo giorno/notte con tanto di tempeste di vento e temporali occasionali. Osservare l’orizzonte al tramonto o all'alba dai punti più panoramici ci offre visuali mozzafiato con scenari letteralmente da incorniciare. The Witcher 3: Wild Hunt mostra punti di assoluta eccellenza insieme però a compromessi probabilmente inevitabili come, ad esempio, un frame-rate a volte zoppicante ma che non pregiudica assolutamente la giocabilità o la godibilità del gioco nel suo complesso.

L’universo del Witcher

- Al di là della struttura free-roaming, che ci permette di girare liberamente per le ambientazioni e di godere di alcune viste davvero affascinanti, quello che mi ha stupito maggiormente è quanto gli sviluppatori abbiano riempito il mondo di gioco di cose da fare. Perlustrando ogni scenario ci si imbatte quasi sempre in qualcuno desideroso di affidarci missioni secondarie, tutte estremamente interessanti e molte addirittura di pari livello a quelle della storia principale. Per non parlare di tesori e oggetti rari da trovare che sono sparsi nei posti più reconditi della mappa. Insomma, The Witcher 3: Wild Hunt è densissimo di cose da fare e la cura posta dai ragazzi di CD Projeckt RED nello sviluppo del gioco è assolutamente tangibile.

Giocabilità

- La giocabilità di The Witcher 3: Wild Hunt si rivela come veramente molto ben bilanciata: è difficile al punto giusto e mai frustrante, a patto però di entrare nell’ottica di dover svolgere un buon quantitativo di quest secondarie utili a farci incrementare il livello di esperienza per poter affrontare con più agio determinati nemici. Può ad esempio capitare di andare alla ricerca di una grotta piena di oggetti e tesori di inestimabile valore, ma scoprire cosa la protegge potrebbe convincerci a mettere temporaneamente da parte l'impresa in attesa di tornarci quando saremo più potenti, prendendoci anche la soddisfazione di aver finalmente conquistato quel tesoro che sembrava prima così irraggiungibile. Ottimo anche il sistema di combattimento che incoraggia maggiormente a misurare i colpi ed a mantenere le distanze dai nemici.

Racconto melodico

- Tanto di cappello per la componente audio che riesce ad infondere nel giocatore continue emozioni grazie ad una soundtrack mai invasiva e davvero ben curata. Le musiche si adattano dinamicamente alle situazioni diventando più concitate in fase di combattimento fino a divenire un piacevole accompagnamento durante le esplorazioni, avvertendoci anche con cambi di ritmo quando entriamo in aree nelle quali dovremmo mantenere maggiormente la guardia. La colonna sonora rappresenta un racconto melodico in grado di creare sensazioni molto forti all’interno di una trama già eccellente.

Odio

IA nemica

- Purtroppo una delle note più dolenti del titolo è relativa all’intelligenza artificiale dei nemici, che non si vedono mai usare tattiche di accerchiamento ed a volte è anche facile metterli nel sacco allontanandoci fino al punto in cui non ci seguono più per poi bersagliarli liberamente con la balestra. Certo non mi aspettavo nemici alla Dark Souls che ci riconcorrono per tutto lo scenario una volta che ci avvistano, però neanche dei nemici che rinunciano ad attaccarci soltanto perché ci siamo allontanati di qualche metro.

Mancato doppiaggio in italiano

- Come già detto l’audio è allo stato dell’arte, ma l'esperienza è parzialmente rovinata dall'assenza di doppiaggio nella nostra lingua: anche se le voci originali sono splendide con i loro molti accenti e le espressioni colorite, il parlato in italiano avrebbe immerso maggiormente il giocatore nel mondo di The Witcher 3: Wild Hunt senza costringere i meno anglofoni a fissare i sottotitoli invece di godersi la recitazione dei personaggi. La lettura dei sottotitoli, così come di altre scritte dell'interfaccia è, tra l’altro, difficoltosa a causa della ridotta grandezza dei caratteri utilizzati.

Tiriamo le somme

The Witcher 3: Wild Hunt si è dimostrato davvero un gioco speciale, sotto tutti i punti di vista: una narrazione all'altezza delle migliori produzioni cinematografiche, un’azione varia e divertente e una grafica superlativa riescono a tenere il giocatore costantemente incollato al controller. Siamo di fronte ad un titolo che, fatta eccezione per qualche scivolone come il frame-rate a volte incostante e un’intelligenza artificiale dei nemici migliorabile, è un vero capolavoro videoludico. Consigliato senza riserve!
9.3

Recensione realizzata grazie al supporto di Bandai Namco e Xbox.


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L'autore

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Appassionata da sempre di videogiochi e modellismo, nel 2007 entra a far parte dello staff di MX iniziando a scrivere news e articoli in maniera sempre più entusiasta. Divide questa passione con l'amore per la musica e per la sua famiglia, gattina inclusa.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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