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Risen 2: Dark Waters
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Anteprima - Risen 2: Dark Waters

Invitati negli studi di Koch Media abbiamo avuto la possibilità di mettere mano su una versione preliminare di Risen 2: Dark Waters, il seguito a tema piratesco dell'RPG di Piranha Bytes. Eccovi le nostre prime impressioni.
I ragazzi di Piranha Bytes si sono fatti un nome all’interno del mondo videoludico per via di una delle serie più famose, quel Gothic che su PC ha appassionato migliaia e migliaia di giocatori di tutto il mondo. In attesa del quarto capitolo, gli sviluppatori teutonici hanno deciso di lanciare nel 2009 l'RPG Risen che, forse incompreso da molti, nascondeva un cuore e un gameplay assolutamente hardcore soffrendo però di pesanti disparità tra la versione Xbox 360 e la sua controparte PC. Nonostante questo, i numeri sono stati favorevoli al titolo, tanto da garantirgli un seguito. Risen 2: Dark Waters sarà ambientato 10 anni dopo rispetto a quanto visto nel primo capitolo e ci troveremo nei panni dello stesso protagonista. A cambiare totalmente sarà invece il look e l’ambientazione, dato che, abbandonato un mondo medievale, se ne guadagna uno più caratteristico come quello a sfondo piratesco in piena epoca coloniale. La dimostrazione svolta dagli sviluppatori verteva su alcune caratteristiche che sono state implementate in questo seguito: in particolare la feature sicuramente più interessante riguarda i diversi approcci che possono essere intrapresi per finire la stessa missione. Nella demo dovevamo salvare un pirata per farlo entrare nella nostra ciurma, solo che costui era incarcerano in una torre abbastanza protetta e fortificata. Inoltre, dovevamo sabotare dei cannoni puntati verso l’attracco del molo per agevolare la nostra fuga. Grazie alla presenza di un ciclo giorno/notte e di routine giornaliere sviluppate per ogni personaggio, potremo scegliere davvero molteplici strade per salvare il nostro compagno. Una soluzione diretta a spada sguainata potrebbe essere una soluzione rischiosa, viste le molte guardie presenti nella cittadina, mentre più arguta è quella di individuare chi ha le chiavi e tentare di ucciderlo senza farsi notare. Se invece siete esibizionisti, potreste aspettare il calare della notte, quando le strade saranno meno trafficate ed evitare esclusivamente la ronda delle guardie per riuscire a sabotare i cannoni e magari utilizzarne uno per spaccare l’entrata principale e liberare il pirata. Queste sono solo alcune delle possibilità che il gioco offre per finire le singole quest e molti altre, ci assicurano gli sviluppatori, ce ne saranno in base alle scelte che decideremo di intraprendere.

Nonostante l’ambientazione piratesca, qualche elemento fantasy è comunque rimasto insito nel gioco: navigando tra le varie isole con il nostro vascello (che ci è stato assicurato acquisiremo dopo circa 40 minuti di gioco) potremo trovare insediamenti di strane creature come ad esempio gli Gnomi. Questi simpatici nanetti con la predisposizione al furto potranno offrirci diverse missioni secondarie. Jaffa ad esempio sogna da sempre di essere un pirata e ci svelerà un segreto importante portandoci a trovare un tesoro solo se potrà entrare a far parte della ciurma. Oltre al nostro personaggio infatti ci sarà sempre a fianco a noi un membro della ciurma. Saranno diversi, ognuno con le proprie caratteristiche: ci sarà uno spadaccino, una ladra, un fuciliere (si, sono state introdotte le, prime, rudimentali armi da fuoco) e, se decideremo di farlo entrare, Jaffa che come caratteristica ha quella di recuperare qualsiasi tipo di oggetto presente nei dintorni nell'ambiente e sui corpi dei nemici caduti. Abbiamo avuto modo poi di vedere il villaggio degli gnomi ed una quest in cui Nuri, altro abitante del villaggio, cerca il nostro aiuto per cercare un oggetto che ha perso. Il problema risiede nel fatto che Nuri parla solo gnomesco e quindi scatterà una sorta di mini-gioco sugli abbinamenti di parole e oggetti che servirà per farci capire cosa esattamente sta cercando. Tutto questo ci indica come effettivamente gli sviluppatori abbiano cercato di diversificare il più possibile le missioni, cercando di evitare l’effetto ripetitività che molto spesso è associato a questo genere di giochi.

Infine abbiamo assistito ad uno scontro con una sorta di boss, una creature di pietra e lava evocata da un bastone magico che sarà parte centrale della storia : lo scontro ad essere onesti si è rivelato fin troppo lineare, con delle routine di attacco e di difesa molto prevedibili e con gli sviluppatori che cercavano vie di attacco diverse ma che si notava palesemente tornassero ogni volta sui binari iniziali. Tuttavia non allarmatevi, mancando diversi mesi all’uscita del gioco, la calibratura della difficoltà è ancora in piena lavorazione. Durante lo scontro abbiamo scoperto anche i pets, altra novità di Risen 2: Dark Waters, degli animaletti che potranno essere usati quando vorremo e che ci aiuteranno negli scontri o nelle quest. Nel caso specifico, gli sviluppatori avevano un pappagallo che distraeva i nemici svolazzando intorno a loro, dandogli il tempo di attaccare. Oltre a questo avremo anche una scimmia che potremo usare in prima persona per rubare qualche cosa o passare in angusti passaggi e ancora altri animali.

Venendo al lato tecnico, Risen 2: Dark Waters mi a davvero colpito. La scelta da parte dei Piranha Bytes di sviluppare in contemporanea sia la versione console che quella PC ha dato i suoi frutti, regalandoci una grafica Xbox 360 che, pur con le dovute limitazioni, non sfigura assolutamente. Vegetazione ed esterni sono realizzati in maniera impeccabile, grazie alla scelta dei grafici di non usare un motore che generasse casualmente il mondo di gioco ma di lavorare a mano ogni singolo centimetro dell’isola, con ottimi risultati aggiungerei. Inoltre l’introduzione di un meteo variabile dona davvero una sorta di vita a questa piccola biosfera virtuale creata dagli sviluppatori. Lo stesso character design è più che mai buono, con personaggi credibili e ben realizzati e animazioni che rimangono molto meno legnose rispetto al passato anche se c'è ancora del lavoro da fare.

Concludiamo con le uniche due note negative che sono riuscito a rilevare in queste breve sessione di anteprima del gioco: un frame-rate abbastanza instabile con cali non frequentissimi ma comunque fastidiosi, e una realizzazione delle location interne non così dettagliata come quella degli esterni. Tutto però è ancora in piena lavorazione dato che il titolo uscirà non prima di gennaio/febbraio dell’anno prossimo, quindi ci sono ancora margini di miglioramente. Dopo aver visionato Risen 2: Dark Waters non vedo l’ora comunque di salpare tra gli oceani alla ricerca di nuove ed entusiasmanti avventure piratesche. Ahrrrrrrrrrrrrr!

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