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Ghost Recon: Advanced Warfighter
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Recensione - Ghost Recon: Advanced WarfighterXboxGame

Ambientazione fanta-politica molto credibile, arsenale bellico ultra-moderno, azione di gioco coinvolgente, pianificazione strategica delle missioni e massiccio impiego del multiplayer: con queste premesse Ghost Recon: Advanced Warfighter tenterà di gadagnarsi un posto nell’ affollato panorama dei titoli bellici su Xbox. Riuscirà questa versione del gioco a raggiungere il suo scopo e a bissare il successo del "fratello maggiore" per Xbox 360?


Dopo aver assistito ad una gradevole introduzione nella quale possiamo seguire una tipica azione d’assalto dei temibili soldati fantasma, ci troviamo nel menu principale del gioco dal quale, dopo aver creato il nostro profilo, potremo accedere alle varie modalità di gioco tra cui la campagna. L’ avventura, in questa modalità, comincia a bordo di un elicottero da trasporto Black Hawak, dove un nostro commilitone ci illustrerà le caratteristiche del nostro equipaggiamento e ci introdurrà all’utilizzo del Sistema Bellico Integrato, l’ultimo ritrovato tecnologico in ambito militare. Tramite questo essenziale strumento avremo la possibilità di ricevere informazioni in tempo reale sull’ ambiente circostante e saremo sempre aggiornati riguardo lo stato e il posizionamento degli obbiettivi principali, la locazione delle truppe alleate e di quelle nemiche, nonché sulle nostre condizioni fisiche. Tutti i dati vengono visualizzati direttamente su di un interfaccia grafica integrata nel nostro elmetto così da avere sempre sotto controllo la situazione.

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Terminato il volo, una volta apprese le informazioni necessarie per affrontare la missione attraverso il consueto briefing, siamo pronti per entrare in azione e ad addentrarci in territorio ostile. Lo scenario degli scontri è quello di Città del Messico, dove un gruppo di ribelli sta tentando di soverchiare l’attuale governo attraverso un violento colpo di stato: siamo nell’anno 2013.

Diversamente da quanto visto nella versione per Xbox 360, l’azione in questa versione di GRAW si svolge unicamente in prima persona e, com'è facile aspettarsi, il sistema di controllo è quello classico degli FPS, con le levette analogiche per effettuare gli spostamenti e i grilletti per aprire il fuoco. Sin dalle prime battute si ha la sensazione di muoversi in ambienti piuttosto vasti e di avere una certa autonomia di scelta riguardo la strada da prendere per raggiungere gli obbiettivi. In effetti le mappe sono ben concepite in tal senso e concedono molte soluzioni per aggirare le truppe avverse o per tendere imboscate, come molte sono anche le coperture offerte dallo scenario urbano: automobili, cassonetti e quant’altro forniscono una buona protezione dai proiettili nemici e ogni soldato che si rispetti deve imparare a sfruttare a proprio vantaggio tali ripari. La tecnologia dell’industria militare è sempre in evoluzione e la nostra squadra disporrà della migliore attrezzatura disponibile:i sistemi di visione notturna e di rilevamento delle fonti di calore, utilizzati in combinazione con i fucili di precisione in grado di penetrare le pareti, costituiscono una risorsa fondamentale per la squadra fantasma e se utilizzate al meglio possono lasciare poche speranze ai nemici. Tutto cio che costituisce l’aspetto degli armamenti dei nostri ricognitori è stato realizzato molto attentamente; durante i caricamenti dei vari livelli di gioco possiamo persino apprezzare le schede tecniche di armi, sistemi di protezione e quant’altro con tanto di relative statistiche.

Si sarebbe dovuta usare la stessa cura anche nella realizzazione del resto del gioco. La prima brutta sorpresa arriva presto, purtroppo, e riguarda la gestione dei nostri compagni di supporto: ad essi potranno essere impartiti una serie di ordini, tra i quali avanzare sino ad un punto stabilito, utilizzare eventuali postazioni dei nemici (ad esempio mitragliatrici pesanti), attaccare un preciso bersaglio, mantenere un basso profilo e rispondere al fuoco solo se attaccati per primi o sparare a volontà alla prima presenza di unità ostili. Il tutto è gestito in maniera piuttosto intuitiva dalla croce direzionale del pad, il vero problema è che non esiste un sistema efficace per sincronizzare gli attacchi. Supponiamo di aver diviso la squadra e di trovarci appostati ai lati opposti di una piazza, con un gruppo di ribelli ignari che vi stazionano: il gioco non dà la possibilità di ordinare al compagno di uscire allo scoperto ed aprire il fuoco (cosa per esempio possibile già nell’ ormai datatissimo primo capitolo di Rainbow Six) e costringe il giocatore ad "arrangiarsi" come può, uscendo per primo allo scoperto, designando un bersaglio per il proprio supporto e poi finalmente svuotare i propri caricatori sulle unità nemiche, un sistema a mio modo di vedere un po’ troppo macchinoso, soprattutto se pensiamo che siamo di fronte ad un titolo per il quale la componente strategica dovrebbe essere fondamentale. Invece sembra di avere fra le mani nulla più che un semplice sparatutto.

Molto dubbio anche il sistema di rilevamento delle collisioni del gioco: se da una parte è vero che i bersagli reagiscono diversamente a seconda della parte del corpo che viene colpita (sparando alle gambe li vedrete zoppicare, un colpo alla testa invece ne causerà l’immediata morte), dall’altro non si può fare a meno di notare che molti colpi che dovrebbero aver preso in pieno l’obbiettivo, in realtà non lo fanno. Questo problema è stato rilevato soprattutto utilizzando la modalità di zoom di alcune armi, come il fucile di precisione: sparare sei o sette colpi di fucile in sequenza, con il mirino perennemente incollato alla testa del bersaglio e non colpirlo neppure di striscio può risultare dannatamente frustrante.
Anche per ciò che concerne l’intelligenza artificiale, GRAW lascia un po’ perplessi: a volte capita che sparando a un nemico che non ha rilevato la nostra presenza, dopo avere miseramente sbagliato il bersaglio questo continui a comportarsi come se nulla fosse acaduto! Altre volte i nostri avversari, durante scontri a viso aperto, cercano sì di trovare qualche posto riparato, ma finiscono spesso col trovarsi esposti al nostro fuoco. Questi problemi contribuiscono ad abbassare notevolmente la giocabilità del titolo e, unitamente ad un comparto tecnico indiscutibilmente sotto la media dei games usciti ultimamente, ne riducono la profondità.

Graficamente parlando siamo su livelli sufficenti, ma nulla di più. I modelli poligonali dei soldati non sono malvagi, ma sono ricoperti da texture piuttosto "piatte". Gli scenari, che come accennavo prima sono abbastanza estesi, soffrono purtroppo di una certa ripetitività e mancano di personalità, non riescono a trasmettere quella sensazione di "esserci" che caratterizza molti altri titoli dello stesso genere o anche della stessa serie. Non mancano però alcuni tocchi carini, come i detriti sollevati da un elicottero in fase di atterraggio, o il fatto che il motore di gioco gestisca i danni causati alle vetture parcheggiate con vetri che vanno in frantumi ed esplosioni varie. Un altro fatto che potrebbe far torcere il naso è che i cadaveri delle nostre vittime, dopo qualche istante scompaiono dallo schermo senza lasciare traccia; non troppo realistica come cosa, direi!

Il sonoro adempie al suo compito in maniera sufficiente, ricalcando l’atmosfera di mediocrità che contraddistingue la produzione di casa Ubisoft. Gli effetti generati dalle armi da fuoco sono piuttosto buoni, senza però stupire. La colonna sonora è estremamente essenziale e ci accompagna unicamente durante specifiche situazioni durante la missione. Apprezzabile il fatto che il gioco sia stato completamente localizzato in italiano: non siamo a livelli recitativi eccelsi, ma non ci si può neppure lamentare.

Se amate giocare in compagnia, GRAW mette a disposizione una vasta scelta di modalità, sia on che off-line. Potrete decidere di affrontare l’intera campagna in cooperazione con un vostro amico, organizzare scontri con lo schermo condiviso , in system-link o sfruttando il servizio Live. Gli schemi di gioco vanno dal più classico "massacro" (qui "cecchino") dove mietere il maggior numero di vittime, al più fresco "asassino" nel quale una squadra sarà assaegnata alla difesa di un obbiettivo, mentre l’altra dovrà eliminarlo prima dello scadere del tempo.

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Purtroppo, in conclusione, la versione Xbox di Ghost Recon: Advanced Warfighter non riescere proprio a convincere, apparendo decisamente sottotono. I troppi difetti che ne affliggono il gameplay lo rendono piuttosto frustrante e poco divertente. Se siete amanti dei giochi strategici, qui non troverete nulla per voi. Se amate gli sparatutto, potrete passare qualche oretta a sparacchiare qua e là, ma cè di molto meglio in circolazione. Il nostro caro vecchio "botolo" può ancora fare molto meglio di così, statene certi.
6.0

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