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Lost Planet 2
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Lost Planet 2 - La presentazione italiana

All’ombra dell’imponente Castello Sforzesco in quel di Milano, Capcom e Halifax ci hanno invitati alla tappa italiana del press tour di presentazione del seguito di uno degli sparatutto in terza presentazione più acclamati di questa generazione: Lost Planet 2. A voi il piacere di leggere il resoconto di questa interessantissima presentazione, seguito da una intervista con il produttore del gioco Jun Takeuchi.

Lost Planet 2 - La presentazione italiana


Ad ognuno il suo eroe
Il primo Lost Planet è riuscito a vendere la bellezze di oltre 2 milioni di copie dal giorno della sua uscita in tutto il mondo: come era lecito aspettarsi, Capcom ha deciso di portare avanti la saga, assumendosi però il rischio di farla sterzare verso una direzione totalmente diversa per quello che riguarda il gameplay. A presentarci il gioco è intervenuto nientemeno che Jun Takeuchi, grande mente di Capcom nonché ideatore della serie. Prima di mostrarci le nuove feature del titolo, Jun ha snocciolato qualche dettaglio sulla trama. Sono passati dieci anni da quanto è stato raccontano nel primo Lost Planet e nell’arco di questo periodo il pianeta E.D.N. III ha subito radicali cambiamenti: i ghiacci si sono sciolti lasciando spazio a immensi territori che erano stati sommersi dalla neve. Nel corso della nostra avventura potremo spaziare da rigogliose foreste tropicali ad aridi deserti, inoltre la civilizzazione ha fatto grandi passi avanti con la costruzione di varie città. Anche le varie fazioni si sono evolute: oltre al solita NEVEC che ancora una volta dovremo cercare di fermare nei suoi intenti maligni, diverse fazioni di pirati si sono create nei vari territori. Altro per ora non ci è dato sapere.

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Dopo aver accennato alla trama del gioco, lo sviluppatore è passato a mostrarci le nuove caratteristiche della sua ultima fatica, ed è qui che il titolo tira fuori le unghie. Uno dei punti chiave di Lost Planet 2 sarà la personalizzazione: potremo scegliere ogni minimo particolare del nostro personaggio e creare quello che più si avvicina ai nostri gusti. Ogni singola parte del corpo sarà modificabile: testa, gambe, busto e persino lo zaino che avremo sulle spalle. Potremo scegliere tra mille combinazioni e creare uomini, donne, mostri rendendoli magri, obesi, alti, bassi e via dicendo. Per chi è pigro e vuole passare subito all’azione senza troppi fronzoli, ovviamente potremo scegliere dei personaggi già creati. Tra questi una menzione particolare la meritano alcune special guest all’interno del titolo: oltre ai già annunciati Marcus e Dominic di Gears of war, troveremo anche Albert Wesker direttamente da Resident Evil e il simpatico Frank West da Dead Rising.

Oltre alla parte prettamente estetica, potremo scegliere anche l’equipaggiamento da portare con noi e qui ci sarà veramente da sbizzarrirsi: le armi inserite sono moltissime, potremo scegliere tra armi a lungo raggio, fucili a pompa, mitra e chi più ne ha più ne metta. Ci sarà anche la possibilità di portare uno scudo che riparerà oltre al nostro personaggio anche i nostri compagni se ci staranno dietro, feature indispensabile nella modalità cooperativa. Anche le mine e le grante sono dai molteplici effetti: incendiarie, al plasma, elettriche e curative – queste ultime creano una bolla in cui potremo entrare per essere curati. Infine ci sarà la possibilità di scegliere le animazioni che userà il nostro compagno per comunicare con il resto del gruppo. Anche qui c’è l’imbarazzo della scelta, da scenette al limite del ridicolo a quelle più simpatiche, fino ad arrivare a quelle più seriose. Potremo sceglierne fino ad un massimo di quattro. Insomma, come avrete capito Capcom punta moltissimo sulla personalizzazione dei personaggi, mettendoci a disposizione uno degli editor più completi visti finora.

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Bigger is better
Smarcato anche l'argomento personalizzazione, Jun è passato all’azione mostrandoci la modalità Campagna del titolo. Questa ci porterà in sei diverse zone del pianeta, tutte caratterizzate da diversa vegetazione e conformazione territoriale. Il nostro team sarà composto da quattro persone e gli altri tre membri potranno essere nostri amici oppure con dei bot controllati dalla IA del gioco. La missione che ci è stata mostrata chiedeva di conquistare un avamposto nemico sulla spiaggia e successivamente resistere al contrattacco. Oltre alle armi portate nella mappa ne troveremo anche di altre, tra cui lanciarazzi o mitragliatrici giganti. Ci sarà anche la possibilità di usare dei mech, i famosi Vital Suit del primo gioco, che amplieranno notevolmente la nostra potenza di fuoco.

Quello che però sconvolge più di ogni altra cosa sono sicuramente i boss di fine livello: mostri dalle dimensioni inimmaginabili, tanto da non stare all’interno dello schermo. Anche in questi casi la cooperazione tra i vari componenti del gruppo sarà fondamentale. Tutti i mostri avranno infatti diversi punti vitali oltre che essere estremamente aggressivi, servirà quindi una buona strategia coordinata con tutti i membri del gruppo per poter tirare giù i bestioni che cercheranno di ridurci a carne da macello. Il tutto condito da una grafica superlativa, piena di effetti speciali e motion blur: già il primo gioco era sbalorditivo da questo punto di vista, e questo promette di esserlo anche di più.

Azzardo o no?
Alla fine della presentazione e di un piccolo hands on, molti pensieri mi frullano nella testa. La mia più grossa preoccupazione sta nel netto cambio di rotta verso una giocabilità più cooperativa e multiplayer: il gioco potrebbe perdere molto del fascino del suo predecessore, dovuto al fatto di avere un personaggio principale carismatico, e di conseguenza anche la storia potrebbe risultare meno interessante. Da questo punto di vista, Capcom sembra aver imboccato con decisione lo stesso sentiero di Valve con Left 4 Dead. Il titolo è sicuramente valido e, se giocato in quattro giocatori in cooperativa, sarà sicuramente divertente e appagante, senza contare il versus a 16 giocatori che non ci è però stato mostrato. Ma chi non ama il multiplayer riuscirà a godere egualmente di tutte le potenzialità del titolo? Jun ci ha assicurato che molto lavoro è stato svolto proprio per raffinare l’intelligenza dei bot controllati dall’IA: appuntamento al 18 maggio per l'uscita del gioco e la nostra recensione chiarificatrice, ma non prima di avervi proposto l'intervista che segue.

Quattro chiacchiere con Jun Takeuchi


Dopo la presentazione, Jun Takeuchi ci ha dato la possibilità di rivolgergli qualche domanda su titolo. Eccovi quindi il risultato della nostra breve intervista:

MX: La nostra prima curiosità riguarda il cambiamento cosi netto della serie: non hai paura che tutte queste novità e il cambio di ambientazione possano intimorire o spiazzare i fan della serie?
Jun Takeuchi: Il pianeta su cui è ambientato il gioco è sempre lo stesso, ma dato che sono passati dieci anni da quanto narrato nel primo titolo ci sono stati dei cambiamenti. Rimango però sicuro del fatto che i giocatori riusciranno a trovare lo stesso feeling del primo Lost Planet.


MX: L’impronta marcatamente multiplayer del titolo non fa sì che i giocatori amanti del single-player possano sentirsi un po’ trascurati?
Jun Takeuchi: Non credo, molto tempo è stato speso per perfezionare sia l’IA dei nemici per renderli molto agguerriti che quella dei nostri compagni per rendere l’esperienza quanto più simile possibile a quella multiplayer, anche per chi preferisce giocare in solitaria.


MX: Non ci è stato rivelato molto per quel che concerne la trama, puoi almeno dirci quanto ci vorrà per concludere la storia?
Jun Takeuchi: Ci vorranno all’incirca dieci ore per portare a termine la campagna principale. Ovviamente il tempo potrà allungarsi in base alla difficoltà che decideremo di settare.


MX: Durante la presentazione hai detto che ci saranno diversi tipi di terreno su cui lotteremo: quanti saranno in tutto?
Jun Takeuchi: Saranno sei ed ognuno presenterà una flora e fauna diversa. Nella presentazione avete avuto modo di vedere la foresta pluviale e una città, ma ci saranno anche deserti, spiagge e così via. Inoltre in ogni livello ci saranno diversi capitoli. Avremo sei livelli per un totale di una ventina di capitoli.


MX: Abbiamo visto gli enormi sforzi fatti nella creazione di una modalità di personalizzazione dei personaggi profonda e quanto mai malleabile in base alle esigenze dei giocatori. Questo però non rischia di far perdere l’attaccamento che si crea solitamente tra il protagonista di un gioco o il videogiocatore?
Jun Takeuchi: Anche qui abbiamo strutturato la storia in modo che per ogni livello prenderemo i comandi di un soldato di una fazione ogni volta diversa dall’altra. Soltanto nel capitolo finale – il sesto – tutti e cinque i personaggi si troveranno ad unire le loro forze.


MX: Grazie per il tempo concessoci!
Jun Takeuchi: Grazie a voi!

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